Come prevenire la cistite dopo i rapporti sessuali?

Come prevenire la cistite dopo i rapporti sessuali?
Ultima modifica 06.08.2024
INDICE
  1. Perché continui ad avere la cistite dopo i rapporti?
  2. Come prevenire la cistite dopo il sesso?
  3. Cosa fare per prevenire la cistite
  4. Cistite: quando preoccuparsi?

Perché continui ad avere la cistite dopo i rapporti?

Sensazione di bruciore, dolore al basso ventre, urina torbida e maleodorante o con tracce di sangue, per non dimenticare la corsa al bagno ogni pochi minuti: sono sintomi ben noti a chi soffre di cistite, soprattutto quando si manifestano un giorno o due dopo aver fatto sesso.

Parliamo della cistite post-coitale e di come evitare si ripresenti dopo i rapporti sessuali.

Cosa provoca la cistite post coitale?

La cistite post coitale è un'infiammazione della vescica che si presenta tipicamente dopo ore (dalle 24 alle 72) da un rapporto sessuale, spesso causata da un'infezione batterica.

La spiegazione per cui si verifica durante l'attività sessuale è piuttosto semplice: il rapporto può essenzialmente favorire l'accesso dei batteri che causano l'infezione nel tratto urinario.

Sebbene le infezioni delle vie urinarie colpiscano persone di tutti i sessi e di tutte le età, le donne hanno molte più probabilità di esserne affette grazie alla loro anatomia. Rispetto agli uomini, infatti, nelle donne l'uretra è più breve e gli orifizi dell'ano e dell'uretra sono più vicini tra loro. Di conseguenza, gli agenti infettivi, spesso Escherichia coli, possono risalire con più facilità lungo fino alla vescica. Raramente, possono migrare fino ai reni, causando un'infezione renale (nota come pielonefrite).

Sebbene le infezioni delle vie urinarie, tra cui rientra la cistite batterica, tendano a manifestarsi per la prima volta nel periodo in cui si iniziano ad avere rapporti sessuali, gli episodi di cistite post coitale tendono a verificarsi anche quando inizia la menopausa, durante la quale i cambiamenti nei livelli ormonali e nella vagina la rendono un ambiente più ospitale per il tipo di batteri che causano le infezioni delle vie urinarie.

Il trattamento della cistite post coitale è fortunatamente semplice ed efficace: pochi giorni di antibiotici prescritti dal medico risolvono le cose per la stragrande maggioranza delle cistiti non complicate. Tuttavia, se si vuole fare il possibile per ridurre al minimo le possibilità di questo fastidio dopo i rapporti in primo luogo, allora prosegui nella lettura per conoscere i passaggi per evitarla.

Quante persone soffrono di cistite?

Le infezioni del tratto urinario sono familiari a molte persone, circa 150 milioni di persone in tutto il Mondo ogni anno, il che le rende una delle infezioni batteriche più comuni.

Come prevenire la cistite dopo il sesso?

Cambiare il metodo anticoncezionale

Se si utilizzano creme spermicide, preservativi o diaframmi rivestiti di spermicida durante i rapporti e si continuano ad avere infezioni delle vie urinarie dopo il sesso, si dovrebbe riconsiderare il proprio metodo di contraccezione, perché potrebbe rendere l'ambiente vaginale favorevole ai batteri nocivi. Lo spermicida uccide lo sperma, ma può anche influenzare negativamente alcuni dei microrganismi buoni che fanno parte della flora vaginale e che, di norma, ostacolano la colonizzazione della vagina da parte dei germi ostili (nota: per lo stesso motivo, si dovrebbero anche evitare le lavande vaginali). Una volta che quest'ultimi riescono a risalire l'uretra e raggiungono la vescica, si può sviluppare una cistite.

Mantenersi idratati e fate pipì frequentemente

Fare pipì regolarmente, evitando di trattenerla quando si avverte lo stimolo, è sicuramente una buona idea per prevenire la cistite. L'idea è quella di eliminare gli eventuali batteri cattivi che potrebbero essere presenti nel proprio sistema prima che abbiano la possibilità di proliferare.

Ecco perché è importante bere abbastanza liquidi in modo da urinare ogni poche ore. Questo vale sempre, non solo dopo il sesso. Se qualche batterio entra nella vescica e si è completamente disidratati e si va in bagno solo una volta al giorno, può succedere è che i batteri rimangono lì tutto il tempo a loro sufficiente per iniziare a replicare e causare problemi.

Infine, il rischio di cistite post-coitale diminuisce se subito prima e dopo un rapporto sessuale si fa pipì per due ragioni:

  • Le proprietà battericide dell'urina possono essere sufficienti per impedire ad eventuali batteri penetrati durante il coito di sopravvivere (e riuscire a proliferare fino a causare cistite).
  • Il transito dell'urina determina una vero e proprio lavaggio della vescica che trasporta all'esterno gli eventuali agenti infettivi presenti.

Utilizzare una crema ormonale vaginale

La menopausa innesca un calo degli estrogeni, insieme a un cambiamento del pH nella vagina e un assottigliamento dei tessuti vaginali. Questo cambiamento nell'ambiente vaginale non fa che aggravare il problema per qualcuno che è già incline a contrarre infezioni del tratto urinario dopo il sesso. La buona notizia è che è stato clinicamente dimostrato che la crema vaginale agli estrogeni riduce significativamente il rischio di infezioni del tratto urinario nelle persone in post-menopausa, indipendentemente dal fatto che la loro infezione del tratto urinario sia il risultato di un rapporto sessuale (Krause M, Wheeler TL 2nd, Snyder TE, Richter HE. Local Effects of Vaginally Administered Estrogen Therapy: A Review. J Pelvic Med Surg. 2009 May;15(3):105-114). Se si usa una crema ormonale vaginale a bassissimo dosaggio nella vagina, questo può effettivamente ringiovanire i tessuti vaginali e riportare il pH a quello che dovrebbe essere, supportando il microbiota vaginale.

Per approfondire: Cistite post coitale: si prende facendo sesso? Quanto dura e posizioni

Come non far venire la cistite dopo i rapporti?

Oltre alle strategie precedentemente elencate, per prevenire la cistite da rapporti sessuali è importante:

  • Ricordare di fare la pipì prima e dopo ogni rapporto sessuale: si contribuisce così ad eliminare i germi che ristagnano nelle basse vie urinarie, aiutando a ridurre il rischio di infezioni
  • Pulire la zona genitale e anale (pulendola solo dalla parte anteriore a quella posteriore) prima e dopo il rapporto sessuale. Lavare delicatamente la zona genitale con acqua calda, sempre procedendo dalla parte anteriore a quella posteriore, prima del sesso può ridurre il rischio di introdurre batteri nell'uretra. Per l'uomo, non trascurare la pulizia preliminare del prepuzio e del glande
  • Lavare le mani prima e dopo il sesso; cercare di non venire a contatto coi i genitali dopo aver toccato l'ano proprio o del partner. Il retto, l'ano e l'inguine hanno un'alta densità di batteri che possono essere facilmente trasferiti all'uretra
  • Prima del rapporto sessuale, non trascurare l'importanza dei preliminari: favoriscono un'abbondante lubrificazione e migliorano il confort all'inizio penetrazione, limitando l'eventuale dispareunia
  • Tenere presente che è possibile contrarre un'infezione del tratto urinario anche praticando del sesso orale, non solo, quindi, con un rapporto sessuale penetrativo
  • Curare ogni giorno l'igiene intima, evitando l'uso di saponi o agenti cosmetici troppo aggressivi che, al contrario, possono favorire l'attacco da parte di agenti infettivi
  • Dopo l'uso del bagno, le donne dovrebbero pulirsi da davanti a dietro, lontano dall'uretra e dall'apertura vaginale, e verso l'ano; gli uomini dovrebbero lavare sotto il prepuzio quando fanno il bagno o la doccia.
  • Evitare rapporti sessuali non protetti (soprattutto con un/a nuovo/a partner): utilizzare un preservativo durante i rapporti sessuali: funge da scudo tra i batteri delle infezioni delle vie urinarie e le altre parti del corpo (il profilattico può anche aiutare a proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili)
  • Mantenersi idratati e bere un bicchiere di acqua in più dopo il rapporto: quest'abitudine aiuterà a liberare il tratto urinario dai batteri indesiderati
  • Combattere la stipsi con una vita attiva e un'alimentazione adeguata; andrebbe preferita una dieta ricca di frutta e verdura, che comprenda formaggi non stagionati e cereali integrali. L'assunzione abituale di cibi piccanti, alcolici, cioccolata, caffè e tè, invece, può irritare le vie urinarie e peggiorare il problema
  • Usare un lubrificante vaginale a base d'acqua: l'attrito durante il sesso può irritare l'uretra
  • Andrebbe evitato, infine, l'uso abituale di indumenti troppo stretti e biancheria intima in tessuto sintetico. Questi riducono la traspirazione delle parti intime e possono causare irritazioni locali e disturbi fastidiosi, come arrossamenti cutanei e comparsa di prurito, preparando il terreno ai batteri
Per approfondire: Cistite: cos'è? Sintomi, cause e quando preoccuparsi

Cosa fare per prevenire la cistite

  1. Probiotici

Ci sono alcune prove che i probiotici possono aiutare a prevenire le infezioni della vescica. L'idea è che i probiotici possano aiutare a ripristinare la flora batterica sana o i batteri buoni nella vagina e lungo il tratto urinario. Si possono ottenere questi probiotici in modo naturale nella dieta da cibi come yogurt e kimchi, o sotto forma di integratori; esistono anche probiotici formulati per il benessere della vagina.

  1. Mirtillo rosso

Il mirtillo rosso (cranberry americano) può aiutare a prevenire la cistite post coitale e può coadiuvare il trattamento grazie alle sue proprietà antibatteriche e depurative. Le proantocianidine (PACs) contenute nelle bacche del cranberry creano, infatti, un ambiente sfavorevole ai batteri uropatogenici, tra cui l'Escherichia coli, e ne contrasta l'adesione alle pareti del tratto urinario, riducendone la capacità di colonizzazione ed il potere aggressivo nei confronti della mucosa vescicale.

  1. D-Mannosio

Simile effetto a quello del mirtillo rosso è prodotto dal D–mannosio, uno zucchero semplice estratto dalla corteccia di betulle e larici, anch'esso annoverato tra i rimedi più efficaci nell'ostacolare la proliferazione dei batteri nella mucosa della vescica. Similmente ai mirtilli rossi, il D-mannosio potrebbe bloccare alcuni dei recettori sulla parete della vescica a cui aderiscono i batteri che causano le infezioni delle vie urinarie. Il D-mannosio possiede, infatti, un'elevata affinità per le lectine presenti sulle fimbrie, sistemi di adesione alla parete vescicale di molti batteri. Quest'interazione fra zucchero e patogeni ne promuove l'eliminazione attraverso le urine. Il D-mannosio è, inoltre, in grado di agire in sinergia con le PACs contenute nel cranberry.

  1. Antibiotici pericoitali

Se si continua ad avere infezioni del tratto urinario dopo il sesso e il proprio medico ha escluso qualsiasi problema di base, un possibile approccio è la prescrizione di antibiotici pericoitali a bassa dose, su base semi-regolare, come misura preventiva. Ciò significa che ogni volta che ha un rapporto sessuale si prende solo un antibiotico a basso dosaggio: l'idea è che se un batterio sale nella vescica, il medicinale lo uccide e impedisce all'infezione di prendere piede.

Un'altra possibilità è il "trattamento self-start", in cui il medico darà una prescrizione fissa di antibiotici da assumere non appena avverti i sintomi di un'infezione delle vie urinarie, eliminandoli entro 24 ore circa (se non passano, chiamare il medico).

Cistite: quando preoccuparsi?

Se i consigli del medico sono stati seguiti scrupolosamente e si sono provati tutti i possibili approcci, ma si continua ad avere la cistite dopo i rapporti sessuali, potrebbe esserci qualcos'altro che non va.

Molte persone hanno un'infezione e poi passa, ma quando le persone iniziano ad avere infezioni ricorrenti delle vie urinarie - due o tre o quattro o cinque all'anno - è allora che diventa davvero un problema.

Se questa è la propria esperienza (indipendentemente dal fatto che sia correlata o meno al sesso), consultare urologo che può esaminare la tua storia clinica, fare un esame e potenzialmente ordinare ulteriori test per escludere eventuali problemi di base. Ad esempio, si potrebbe avere un disturbo immunitario che rende più incline alle infezioni; una malattia neurologica o un problema anatomico che impedisce di svuotare completamente la vescica ogni volta che si fa pipì, consentendo all'urina (e a qualsiasi batterio cattivo) di ristagnare nella vescica; o diabete, in cui lo zucchero in eccesso nelle urine può aiutare a far proliferare i batteri.

Tuttavia, alcune persone sono semplicemente più inclini alle infezioni delle vie urinarie rispetto ad altre, sia dopo il sesso che in generale, e non c'è nulla che tu possa fare al riguardo.

Ci sono alcuni fenotipi genetici che sono semplicemente più inclini a questo. Alcune persone hanno un numero maggiore di recettori nel rivestimento della vescica a cui i batteri possono "attaccarsi". D'altra parte, altre persone sono fortunate e semplicemente non contraggono mai infezioni delle vie urinarie. Una predisposizione genetica alle infezioni del tratto urinario può essere ereditaria, quindi se un genitore è incline a prenderle, si potrebbe esserlo a propria volta.

Autore

Dott.ssa Giulia Bertelli

Dott.ssa Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici