Vivere con il tumore al polmone

- Vivere con il tumore al polmone. Come aiutare il paziente
- Tumore al polmone: cos'è e caratteristiche principali
- Cure e terapie farmacologiche di supporto
- Supporto nutrizionale: il ruolo dell'alimentazione
- Supporto psicologico: un aiuto fondamentale per il paziente
- Diritti del malato oncologico: quali sono?
Vivere con il tumore al polmone. Come aiutare il paziente
In seguito ad una diagnosi di tumore al polmone ci si può sentire spiazzati e sopraffatti. Acquisire la consapevolezza di dover convivere con questa malattia può essere complicato sotto molteplici punti di vista e può mettere a dura prova.
Per questa ragione, è molto importante che il malato riceva un supporto completo, non limitato al trattamento del tumore al polmone in sé, ma che comprenda un sostegno concreto anche in tutti gli altri aspetti che, inevitabilmente, possono essere influenzati dalla presenza della malattia.
Nel corso di questo articolo, pertanto, vedremo quali sono gli strumenti che possono aiutare il paziente a vivere con il tumore al polmone.
Tumore al polmone: cos'è e caratteristiche principali
Il primo passo per iniziare a convivere con questa patologia consiste nell'imparare a conoscerla. Entriamo più nel dettaglio.
Il tumore al polmone è una patologia neoplastica di tipo maligno che può svilupparsi a partire dalle cellule dei bronchi, dei bronchioli o degli alveoli.
In Italia, il tumore al polmone rappresenta la seconda neoplasia più frequente negli uomini e la terza nelle donne.
Esistono differenti tipologie di tumore al polmone; si è soliti distinguere le principali forme in:
- Tumore al polmone a piccole cellule o SCLC (dall'inglese small cell lung cancer);
- Tumore al polmone non a piccole cellule o NSCLC (dall'inglese non-small cell lung cancer).
Il tumore al polmone a piccole cellule rappresenta circa il 10-15% dei casi di tumore al polmone; mentre il tumore al polmone non a piccole cellule rappresenta circa l'85% dei casi di tumore al polmone.
Nella maggioranza dei casi di tumore al polmone non a piccole cellule è possibile individuare mutazioni genetiche specifiche, quali ad esempio: mutazioni del gene KRAS, tra cui KRAS G12C, mutazioni del gene EGFR, mutazioni del gene ALK, del gene MET del gene HER2, del gene RET, del gene ROS1 e del gene NTRK.
Entrambe le tipologie di tumore al polmone possono dare origine a metastasi e invadere altri organi e tessuti, quali ad esempio: ossa, cervello, fegato, ghiandole surrenali.
Per la prognosi e la sopravvivenza è di fondamentale importanza la diagnosi precoce, che può garantire un intervento terapeutico tempestivo.
Oltre al trattamento diretto della patologia, molto importanti sono anche tutti i trattamenti di supporto - legati a diversi ambiti - che vengono messi in atto per favorire il benessere del paziente, aiutandolo a convivere con la malattia di cui soffre.
Cure e terapie farmacologiche di supporto
Le cure e le terapie farmacologiche di supporto mirano sia ad alleviare i sintomi provocati dal tumore al polmone, sia a ridurre gli effetti collaterali delle terapie stesse.
Non a caso, le cure di supporto vengono, di norma, affiancate alla terapia mirata alla cura del tumore fin dalle sue prime fasi.
In funzione delle condizioni e dei sintomi manifestati dal paziente, i trattamenti di supporto possono essere diversi. Di seguito ne ricordiamo alcuni.
Terapia del dolore
La terapia del dolore è senz'altro una delle cure di supporto più frequenti e ha lo scopo di contrastare il dolore causato dalla massa tumorale. Viene inoltre impiegata per alleviare gli effetti collaterali correlati ai trattamenti per la malattia (si pensi, ad esempio, al dolore post-operatorio in seguito a intervento chirurgico o al dolore provocato da altri approcci terapeutici).
In questo ambito si ricorre all'uso di farmaci analgesici quali:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), il cui impiego è riservato al trattamento di dolore di grado da lieve a moderato;
- Analgesici oppioidi, si tratta di potenti farmaci antidolorifici il cui impiego è generalmente riservato ai casi di dolore di grado da moderato a severo.
A questi possono aggiungersi altri farmaci come corticosteroidi, alcuni tipi di antidepressivi e di antiepilettici. Benché non agiscano direttamente sul dolore, possono affiancare l'azione degli analgesici sopra elencati.
Naturalmente, la tipologia di terapia viene stabilita dallo specialista a seconda dei bisogni di ciascun paziente.
Terapie che proteggono la struttura ossea
Quando il tumore va in metastasi e intacca il tessuto osseo può comunemente dare origine a fratture e conseguenti problemi che potrebbero ostacolare il percorso terapeutico. Ecco perché è importante assumere preventivamente terapie che proteggono le ossa per scongiurare questo tipo di complicazione. Ad esempio, le terapie antiriassorbitive vengono impiegate per ridurre la frequenza di fratture ossee correlate proprio ad eventuali metastasi che interessano le ossa.
Utilizzo di stent
Quando la massa tumorale cresce e si espande può raggiungere dimensioni tali da provocare un'ostruzione delle vie aeree, con conseguente comparsa di dispnea e difficoltà respiratorie. In questi casi è possibile intervenire con l'applicazione di uno stent per ridurre l'occlusione delle vie aeree e le complicazioni che ne derivano.
Supporto nutrizionale: il ruolo dell'alimentazione
Appartiene al gruppo delle cure di supporto anche quello di tipo nutrizionale. Il tumore al polmone e le strategie messe in pratica per contrastarlo, infatti, potrebbero avere ripercussioni anche su appetito e peso corporeo del paziente.
Ad esempio, tanto la malattia quanto le terapie possono dare origine ad effetti indesiderati come:
- Alterazione del senso del gusto;
- Diminuzione o perdita dell'appetito;
- Nausea e vomito;
- Difficoltà della deglutizione o della masticazione;
- Irritazioni e infiammazione della bocca e dell'apparato digerente;
- Calo ponderale.
Un'alimentazione alterata può causare al paziente una serie di problematiche arrivando in alcuni casi a una condizione di malnutrizione.
Dunque, il supporto nutrizionale diventa fondamentale per il trattamento del paziente affetto da tumore al polmone. Il medico o lo specialista potranno, in questo caso suggerire il consulto di figure specializzate in quest'ambito, come ad esempio dietologo e/o nutrizionista.
In linea generale, per i pazienti malati di tumore - incluso quello al polmone - può essere consigliata un'alimentazione caratterizzata dal consumo di frutta e verdura, pesce azzurro e legumi rispetto ad altri alimenti di origine animale.
In qualsiasi caso, quanto appena detto è puramente indicativo, poiché saranno gli specialisti della nutrizione a valutare quali sono le esigenze nutritive di ciascun individuo, fornendogli indicazioni sulla dieta corretta da seguire per ogni specifico caso.
Per approfondire: Esserci per aiutare. Il ruolo delle associazioni per pazienti affetti da tumore al polmone
Supporto psicologico: un aiuto fondamentale per il paziente
Il supporto psicologico riveste un ruolo di primaria importanza nel percorso terapeutico del paziente con tumore al polmone.
Come accennato all'inizio dell'articolo, ricevere una diagnosi di tumore al polmone è senz'altro difficile e non è insolito trovarsi travolti da un insieme di emozioni e sentimenti negativi.
Il sostegno psicologico può, quindi, essere estremamente utile per aiutare il paziente ad affrontare preoccupazioni e timori connessi alla patologia diagnosticata, al percorso terapeutico che dovrà affrontare, o che già sta affrontando, e a gestire tutte le sensazioni ed emozioni che si provano in un simile contesto.
In particolare, se ci sente ansiosi e/o depressi, è molto importante informare il medico o i propri famigliari. Il medico può quindi indirizzare il paziente verso specialisti con esperienza nella gestione delle problematiche emotive legate alla malattia oncologica.
Il paziente, inoltre, potrebbe essere indirizzato anche a gruppi di sostegno in cui poter parlare e confrontarsi con altre persone che stanno affrontando le stesse problematiche.
Anche il sostegno emotivo ricevuto da famigliari e amici è molto importante; per questo motivo, per il paziente può rivelarsi molto utile anche parlare e confidarsi con loro.
Diritti del malato oncologico: quali sono?
Il nostro Paese ha emanato apposite leggi che tutelano e supportano il paziente e la sua famiglia nel percorso contro neoplasie maligne come il tumore al polmone.
Difatti, la presenza di una patologia tumorale maligna non influisce solo sul piano fisico e psicologico dell'individuo, ma si ripercuote inevitabilmente anche sull'ambito lavorativo o scolastico, su quello economico, così come nell'ambito sociale.
Tra i principali diritti del paziente oncologico ne ricordiamo alcuni:
Diritto di conoscere lo stato di salute
Il paziente oncologico ha il pieno diritto di essere messo totalmente a conoscenza del proprio stato di salute con informazioni comprensibili e chiare da parte del personale medico, così come di essere coinvolto nelle scelte terapeutiche che lo riguardano.
Esenzione dal ticket
Il paziente oncologico ha diritto ad avere l'esenzione dal pagamento del ticket sia per visite ed esami cui dovrà sottoporsi per via del tumore, sia per le terapie che dovrà assumere.
Diritti in ambito lavorativo
Il malato oncologico ha il diritto alla flessibilità lavorativa e può richiedere, ad esempio, di usufruire del part-time, oppure di svolgere la propria attività in smart working durante le cure oncologiche, per poi tornare in presenza e a tempo pieno non appena gli sarà possibile.
Allo stesso tempo, il paziente oncologico ha il diritto di richiedere permessi e congedi lavorativi.
I lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata hanno diritto ad una indennità di malattia e qualora dovesse essere necessario un ricovero hanno diritto a una indennità di degenza ospedaliera.
Diritto al riconoscimento dell'invalidità civile
Lo Stato riconosce ai pazienti oncologici la condizione di invalidità civile e di handicap in funzone della gravità e delle condizioni.
Più nel dettaglio, in funzione della gravità dello stato di salute del paziente e delle sue condizioni economiche, lo Stato può riconoscere l'invalidità con le seguenti percentuali:
- 11%: prognosi favorevole con modesta compromissione funzionale
- 70%: prognosi favorevole con grave compromissione funzionale
- 100%: prognosi probabilmente sfavorevole nonostante l'asportazione del tumore.
In caso di invalidità civile uguale o superiore al 74%, il paziente in età lavorativa (con un'età compresa fra i 18 e i 66 anni) ha diritto a:
- Assegno di invalidità per 13 mensilità
- Esenzione dal ticket per prestazioni sanitarie e per i farmaci (variabile in funzione della Regione).
In caso di invalidità civile del 100%, invece, il paziente in età lavorativa ha diritto a:
- Pensione di inabilità per 13 mensilità;
- Esenzione dal ticket per prestazioni sanitarie e per i farmaci (variabile in funzione della Regione).
Diritto all'indennità di accompagnamento
Se la patologia oncologica viene riconosciuta come causa di invalidità del 100% e se il paziente non è più autosufficiente, lo Stato riconosce l'indennità di accompagnamento in modo da consentire ai famigliari di aiutare il malato presso il domicilio.
Diritto all'indennità di frequenza della scuola
L'indennità di frequenza della scuola può essere riconosciuta ai pazienti oncologici minorenni che siano iscritti o frequentino scuole di qualsiasi ordine e grado, centri di formazione, terapeutici, di riabilitazione o di addestramento professionale e che presentino difficoltà nello svolgere i compiti e le proprie funzioni.
Questo tipo di indennità è compatibile con l'indennità di accompagnamento.
Diritto all'assistenza domiciliare
Il paziente oncologico può avere diritto all'assistenza domiciliare medica o infermieristica. Per ottenerla, è possibile fare richiesta al proprio medico di famiglia, oppure ci si può rivolgere all'azienda ospedaliera del proprio territorio.