Colonscopia virtuale: come si svolge? Quando si fa?
Che cos'è la colonscopia virtuale?
La colonscopia virtuale è una tecnica diagnostica relativamente giovane, che si propone come valida alternativa all'esame colonscopico tradizionale.
La colonscopia virtuale, infatti, permette di studiare le pareti interne del colon in maniera non invasiva, risparmiando al paziente i fastidi e gli imbarazzi legati alla procedura tradizionale. La durata dell'esame è inferiore e le dimissioni immediate, con possibilità di guidare e riprendere al più presto le normali attività giornaliere.
Quando si fa?
Oltre che come metodica di primo livello per lo screening del carcinoma colon-rettale, nei soggetti di età superiore a 50 anni, la colonscopia virtuale trova indicazione anche come indagine di secondo livello nella valutazione degli individui risultati positivi alla presenza di sangue occulto nelle feci.
Nei pazienti che rifiutano di sottoporsi a colonscopia tradizionale, la metodica virtuale può essere eseguita in presenza di sintomi quali dolori addominali, sanguinamento rettale, stipsi o diarrea cronica, frequenti alterazioni dell'alvo (periodi di stitichezza alternati ad episodi diarroici), anemia sideropenica di origine sconosciuta, tenesmo (sensazione di incompleta evacuazione delle feci), emissione di escrementi nastriformi e abbondante presenza di muco nelle feci.
Molti di questi sintomi sono riconducibili anche alle forme tumorali del cancro al colon-retto.
Approfondimento: il tumore del colon-retto
Rappresenta la seconda causa di mortalità per neoplasia sia nei maschi, dopo quello del polmone, sia nelle donne, dopo quello della mammella.
La buona notizia è che questo tipo di neoplasia si caratterizza per un'evoluzione lenta a partire da polipi o adenomi, che possono essere esportati prima che si trasformino in una forma tumorale maligna. Se hai più di 50 anni o se nella tua famiglia ci sono stati altri casi di tumore del colon-retto, rivolgiti al medico per maggiori informazioni sugli esami di screening, vero e proprio baluardo contro lo sviluppo del tumore al colon-retto.
Come si svolge una colonscopia virtuale?
La colonscopia virtuale sfrutta una tecnica chiamata TC spirale multistrato ed un software, in costante aggiornamento, capace di ricostruire sullo schermo le pareti coliche. Tutto ciò è reso possibile dall'impiego di radiazioni ionizzanti, che vengono fatte passare attraverso il corpo del paziente. All'estremità opposta, un opportuno ricevitore è in grado di registrare tali radiazioni, che escono dal paziente con gradi di attenuazione diversi in base ai tessuti attraversati (più sono densi e maggiore è l'attenuazione).
Convertendo questi dati in un segnale elettrico, è possibile ricostruire, con l'ausilio di un apposito programma, l'anatomia dei tessuti e degli organi irradiati. Il radiologo potrà quindi osservare l'interno del colon "virtualmente", come se stesse effettuando una colonscopia convenzionale. In linea teorica, inoltre, vi è la possibilità di esaminare anche gli altri organi addominali, individuando eventuali alterazioni patologiche extracoliche.
La scansione ha una durata di pochissimi secondi e la quantità di radiazioni ionizzanti somministrata è minima e notevolmente inferiore rispetto ad un esame TC dell'addome standard.
Chi non può fare la colonscopia virtuale?
La colonscopia virtuale è controindicata, al pari della tradizionale, in presenza di diverticolite acuta, megacolon tossico e recente sottoposizione a interventi chirurgici in questo tratto di intestino.
Nonostante la dose di raggi X somministrata al paziente sia molto bassa e di gran lunga inferiore ai limiti massimi stabiliti dalle autorità vigenti, la colonscopia non deve essere eseguita durante la gravidanza.
Quali sono i vantaggi?
Dalla sua introduzione, la sensibilità e la specificità della colonscopia virtuale sono andate gradualmente migliorando. Se è infatti importante garantire la non invasività della procedura e minimizzare i disagi per il paziente, è altrettanto importante fare in modo che questa tecnica sia effettivamente in grado di riconoscere lesioni sospette a carico del colon. Da sempre, tale caratteristica è risultata proporzionale alle dimensioni delle stesse, risultando ottima per le formazioni di diametro superiore al centimetro e scarsa per quelle con raggio inferiore ai 3 mm (che hanno una probabilità di trasformarsi in tumori maligni estremamente bassa); non a caso, i continui miglioramenti cui la colonscopia virtuale è soggetta mirano proprio ad assicurare un corretto riconoscimento delle lesioni più piccole.
Un altro vantaggio della colonscopia virtuale rispetto alla tradizionale consiste nella capacità di visualizzare in maniera completa tutto il colon, che per la particolare conformazione o per la presenza di stenosi e diverticoli può non rendere possibile l'esame di alcuni tratti (come il cieco-ascendente) con la normale colonscopia ottica. La metodica virtuale trova quindi un'ulteriore indicazione in tutti quei casi di colonscopia tradizionale incompleta, o non eseguibile per il rifiuto del paziente o per la presenza di controindicazioni al suo svolgimento (ad esempio nei cardiopatici e nei bronchitici cronici).
Quali sono gli svantaggi?
Il principale limite o svantaggio della colonscopia virtuale rispetto alla tradizionale rimane l'impossibilità di intervenire durante l'esame stesso per eseguire piccoli prelievi bioptici o per asportare un polipo anomalo. Purtroppo, per forza di cose, nelle situazioni in cui la colonscopia individua delle anomalie, tali operazioni si rendono indispensabili ed il paziente dovrà quindi sottoporsi suo malgrado all'esame tradizionale.
Da segnalare, infine, una bassa capacità di individuare lesioni piatte.
Come ci si prepara alla colonscopia virtuale?
Se al momento dell'esame le pareti coliche non sono accuratamente pulite, la colonscopia virtuale può scambiare dei semplici residui fecali per delle masse anomale. Per prevenire questa possibilità, il centro di endoscopia digestiva fornisce al paziente una serie di raccomandazioni da seguire durante l'avvicinamento all'esame.
La preparazione è spesso simile a quella utilizzata per la colonscopia ottica tradizionale, anche se generalmente è meno restrittiva.