Ipercolesterolemia: quali sono le cause? Come si cura?
Cos'è l'ipercolesterolemia?
L'ipercolesterolemia è un fenomeno patologico che si verifica quando il colesterolo totale è troppo alto.
Il colesterolo è un grasso presente nel sangue, la cui quota maggiore viene prodotta dall'organismo e solo in minima parte viene introdotto con la dieta.
Con la sua presenza, il colesterolo concorre al buon funzionamento dell'organismo, ma un suo eccesso rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
Per questo motivo, la misura dei livelli di colesterolo nel sangue (colesterolemia) è uno degli esami che vengono prescritti con più frequenza per valutare la salute del sistema circolatorio dei pazienti.
Un aumento del colesterolo totale nel sangue può essere favorito da predisposizione genetica, disturbi del fegato o dei reni, alcolismo, assunzione di alcuni farmaci e diabete.
Anche chi segue una dieta ricca di proteine e grassi animali può avere livelli elevati di colesterolemia.
Il colesterolo in eccesso tende a depositarsi, dando vita a lesioni che ispessiscono e irrigidiscono le pareti dei vasi sanguigni (aterosclerosi). Nel tempo, ciò può evolvere nella formazione di placche vere e proprie, che impediscono o interrompono il flusso sanguigno, costituendo un fattore di rischio per ischemie vascolari su base ateromatosa.
Colesterolemia alta: cause
Quali fattori influenzano i livelli di colesterolo nel sangue?
I livelli di colesterolo nel sangue sono influenzati da svariati fattori, vediamoli nel dettaglio.
DIETA
La dieta, innanzitutto, rappresenta un elemento spesso sopravalutato, ma comunque importante. Se l'apporto giornaliero di colesterolo è particolarmente elevato, la colesterolemia aumenta, ma solo di poco. In questi casi, infatti, interviene il tipico meccanismo omeostatico che cerca di mantenere inalterato l'equilibrio del nostro ambiente interno. In pratica, in risposta all'elevato apporto alimentare, il corpo rallenta la sintesi endogena attuando, di fatto, un classico controllo a feedback. Per questo motivo, l'influenza dell'alimentazione sulla colesterolemia totale è mediamente pari ad un 15%, anche se modificazioni importanti dell'apporto dietetico possono provocare variazioni fino a un ±30%.
Oltre all'apporto di colesterolo, anche gli eccessi calorici e l'elevata assunzione di acidi grassi saturi e idrogenati contribuisce ad aumentare la colesterolemia, mentre una dieta sobria ed equilibrata, povera di zuccheri, a basso tenore di acidi grassi saturi e ricca di quelli insaturi, aiuta ad abbassare i livelli plasmatici di colesterolo ed il rischio cardiovascolare.
TIROIDE
Una ridotta attività della tiroide (ipotiroidismo), abbastanza comune soprattutto nelle donne, aumenta la colesterolemia, mentre l'elevata concentrazione di ormoni tiroidei (ipertiroidismo) la riduce.
ORMONI
Gli estrogeni abbassano la colesterolemia, mentre gli androgeni l'aumentano (in particolare gli estrogeni tendono a innalzare la frazione HDL e a diminuire quella LDL, mentre l'eccesso di testosterone ha effetto opposto). Per questo motivo, il rischio cardiovascolare è maggiore nell'uomo e sale in maniera importante dopo la menopausa.
DIABETE
Anche il diabete si accompagna a ipercolesterolemia, dal momento che la malattia - specie quando non viene adeguatamente trattata - aumenta la mobilizzazione dei lipidi.
SPORT
L'attività fisica regolare di tipo aerobico è in grado di aumentare la colesterolemia HDL. Inoltre, fa diminuire la pressione arteriosa, la voglia di fumare, limita la stitichezza, è un ottimo antistress e aiuta a raggiungere o mantenere il peso forma.
GENETICA
Vi è poi l'immancabile componente genetica, che quando è sfavorevole aumenta in maniera più o meno importante la sintesi endogena di colesterolo, i cui livelli risultano per questo elevati anche in giovane età. Si veda a tal proposito l'articolo dedicato all'ipercolesterolemia famigliare.
FUMO
La nicotina e le sostanze che derivano dalla combustione del tabacco esercitano una doppia azione negativa:
- Irrigidiscono le arterie, favorendo un aumento della pressione arteriosa, che danneggia il tessuto dei vasi sanguigni;
- Riducono l'azione anti-sclerotica del colesterolo HDL, favorendo l'accumulo delle placche di colesterolo.
FARMACI
Anche l'uso prolungato e in dosi massicce di alcuni farmaci può contribuire all'innalzamento della colesterolemia. Da questo punto di vista, i medicinali più a rischio sono: immunosoppressori, antiretrovirali, inibitori dell'aromatasi, cortisonici, contraccettivi orali e steroidi anabolizzanti.
Malattie e stati di salute associati a ipercolesterolemia
Non sempre, l'aumento del colesterolo nel sangue dipende da errate abitudini.
Il problema può risultare, infatti, da determinate condizioni patologiche, quali:
- Ipercolesterolemia familiare (malattia ereditaria che si associa a una serie di mutazioni a carico del gene del recettore delle LDL, che si trova sul cromosoma 19);
- Ipotiroidismo (ridotta attività della ghiandola tiroidea);
- Disfunzioni epatiche (ad esempio, a causa dell'azione di virus o abuso di alcol);
- Sindrome nefrosica (dovuta ad alterazione dei glomeruli renali e caratterizzata da una perdita di proteine con le urine);
- Elevato livello di Lipoproteina A.
I fattori "modificabili" sui i quali è possibile intervenire volontariamente per ripristinare abitudini di vita corrette, volte ad abbassare il livello di colesterolo in circolo sono:
- Alimentazione squilibrata con eccessi di grassi animali, dolci e sale;
- Sedentarietà;
- Consumo di alcolici;
- Tabagismo.
Sintomi ipercolesterolemia
Come si capisce di avere il colesterolo alto?
Alti livelli di colesterolo non producono sintomi diretti: molte persone ignorano, infatti, di soffrire di ipercolesterolemia.
Tuttavia, il colesterolo può essere facilmente misurato con un semplice esame del sangue e dev'essere tenuto costantemente sotto controllo.
Per approfondire: Sintomi Colesterolo Alto »
Diagnosi
Ipercolesterolemia: quali esami per la diagnosi?
La determinazione dei livelli di colesterolo è frequentemente eseguita insieme agli esami del sangue di routine, indicati periodicamente dal proprio medico di base.
Di solito, la misura della colesterolemia viene prescritta nel contesto di un pannello di analisi, chiamato profilo lipidico, che prevede anche la valutazione del colesterolo ad alta densità (HDL), a bassa densità (LDL) e dei trigliceridi.
Oltre agli esami del sangue, per individuare la presenza di altri eventuali fattori di rischio, il medico può indicare anche una serie di controlli utili a valutare lo stato di salute del cuore e dell'apparato cardiocircolatorio.
Questi comprendono:
- Misurazione della pressione;
- Controllo della glicemia;
- Valutazione della funzionalità renale;
- Elettrocardiogramma (ECG);
- Angiografia;
- Ecodoppler.
Trattamento
Colesterolo alto: dieta e vita sana prima di tutto
Il primo e fondamentale approccio correttivo è quello igienico - dietetico, che dev'essere considerato alla stregua di un vero e proprio farmaco. Non solo, spesso i risultati perseguibili risultano addirittura maggiori, anche per l'assenza degli effetti collaterali inevitabilmente associati all'assunzione di un medicinale.
L'intervento dietetico si basa in prima istanza sulla riduzione del colesterolo alimentare (e dei grassi saturi (inferiori al 7% delle calorie totali); vi sono poi tutta una serie di regole minori, ma comunque importanti, che abbiamo approfondito nell'articolo dedicato (vedi dieta e Colesterolo).
Normalmente, il medico suggerisce di mangiare con più frequenza pesce, legumi e cereali integrali, e di fare ampio consumo di frutta e verdura, limitando il burro, il latte intero, i dolci, buona parte dei formaggi (consentiti ricotta, fiocchi di latte, mozzarella e stracchino con moderazione), il sale e l'alcol.
Per approfondire, leggi: Dieta e Colesterolo »
In presenza di ipercolesterolemia l'intervento dietetico dev'essere ovviamente integrato da uno stile di vita adeguato, che comprenda:
- Attività fisica regolare;
- Interruzione del fumo;
- Ottimale gestione dello stress quotidiano.
La moderazione calorica, unitamente al regolare esercizio fisico, risulta importante anche per mantenere, raggiungere, o perlomeno avvicinare, il peso forma.
Per approfondire, leggi: Attività Fisica e Colesterolo »
Farmaci per il colesterolo alto
L'eventuale insuccesso della dieta impone il ricorso a farmaci ipolipidemizzanti, che non devono tuttavia sostituirsi, ma associarsi, ad essa, in modo da sfruttare l'azione sinergica dei due interventi.
I medicinali più utilizzati in presenza di ipercolesterolemia sono:
- Statine (inibitori dell'HMG-CoA reduttasi);
- Fibrati (più utili in presenza di trigliceridi alti).
Altri medicinali di comune impiego sono:
- Ezetimibe: inibisce selettivamente l'assorbimento intestinale del colesterolo;
- Niacina: abbassa i livelli di colesterolo totale e di LDL (oltre che dei trigliceridi), a favore della quota HDL;
- Sequestranti degli acidi biliari: si legano con il contenuto di colesterolo della bile acida dell'intestino e vengono eliminati con le feci, contribuendo così ad abbassare la quota di colesterolo LDL.
Come ricordato ad inizio articolo, la decisione di prescrivere una terapia per il trattamento del colesterolo alto non è dettata dal superamento di un particolare valore soglia, ma da una valutazione complessiva del rischio cardiovascolare del soggetto.
Prevenzione ipercolesterolemia
La prevenzione è la strategia principale per mantenere la colesterolemia entro i livelli consigliati. Questa consiste fondamentalmente nel:
- Mantenere un'alimentazione sana, riducendo i grassi (soprattutto quelli saturi) e il consumo di alcol;
- Controllare il peso corporeo;
- Fare attività fisica in modo regolare;
- Evitare il fumo.
Per approfondire, leggi: Farmaci per il colesterolo alto »