Cinofobia (Paura dei Cani): Cos’è, Cause e Terapia

Ultima modifica 22.02.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Cause e Fattori di Rischio
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Trattamento e Rimedi

Generalità

Per cinofobia s'intende la paura irrazionale e persistente nei confronti dei cani.

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Le cause sono diverse: in qualche caso, la paura dei cani è interpretabile come il terrore di essere morsi o aggrediti, correlato ad una pregressa esperienza negativa; altre volte, come accade per altre fobie specifiche, diversi fattori - non sempre facilmente identificabili - possono concorrere a determinarne lo sviluppo. Il comune denominatore che caratterizza la paura dei cani è la sovrastima degli esiti avversi: in pratica, uno o più stimoli sono percepiti come minacciosi quando, invece, non lo sono affatto.

Chi soffre di cinofobia sperimenta una sensazione di forte disagio, ansia o nervosismo, se un cane abbaia o gli si avvicina. Questa paura può interferire con la vita quotidiana e, nei casi più estremi, causa attacchi di panico in piena regola, con vertigini, sudorazione, battito cardiaco accelerato, mancanza di respiro e nausea.

Da ricordare

Il termine "cinofobia" deriva dall'unione da due parole greche – "chiùon" (cane) e "phobos" (paura) – pertanto, significa letteralmente "paura dei cani". Le persone che soffrono di questo disturbo fobico temono in generale questi animali o, in modo più specifico, il loro morso.

Cos’è

Cosa s'intende per Cinofobia?

La cinofobia è una paura irrazionale nei confronti dei cani da compagnia e randagi. Il senso di disagio e l'ansia possono essere innescati dall'idea che questi animali possano mordere, si dimostrino aggressivi o da altre situazioni specifiche.

La paura dei cani rientra nella macro-categoria delle fobie specifiche, rivolte, in particolare, agli animali.

Lo sapevate che…

Nonostante quelle rivolte a serpenti e ragni siano le fobie animali più comuni (rispettivamente denominate, ofidiofobia ed aracnofobia), la cinofobia è una tra le più diffuse e risulta particolarmente debilitante a causa dell'alta prevalenza di cani e della scarsa conoscenza generale del disturbo, soprattutto da parte dei proprietari degli animali.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), redatto dall'American Psychiatric Association, riporta che solo il 12-30% delle persone cinofobiche ne cerca la risoluzione, tramite un trattamento appropriato al loro caso.

Per approfondire: Tappetini Igienici per Cani

Cause e Fattori di Rischio

Paura dei Cani: da cosa è provocata?

Come accade per altri disturbi fobici, le cause esatte della paura dei cani non sono ancora state del tutto identificate. In molti casi, la reazione fobica alla base della cinofobia sembra essere strettamente correlata alle situazioni fortemente traumatiche vissute nel passato, come l'essere stato inseguito o morso. Tuttavia, non sempre le manifestazioni aggressive da parte di un cane è determinante per l'insorgere della fobia.

Errato apprendimento

La paura dei cani può scaturire da un errato meccanismo d'apprendimento, per cui il soggetto ha un rinforzo negativo derivante dal senso di diminuzione dell'ansia, nel momento in cui si allontana dall'oggetto della fobia.

Contrasti interiori

Secondo l'interpretazione psicoanalitica, la paura dei cani insorge quando il soggetto trasferisce su situazioni o elementi esterni i suoi motivi di preoccupazione interiore, nel tentativo di sfuggire dalle rappresentazioni che inducono uno stato di angoscia. In tal modo, egli rimuove un'idea o un desiderio non gradito alla coscienza.

Lo stesso Freud ha descritto il caso del piccolo Hans, che manifestava una tipica paura per gli animali, o zoofobia, nascondendo, in realtà, il desiderio di attaccare il padre, visto come un individuo pericoloso. Il bambino trasferiva su un oggetto esterno, questo sentimento di conflitto con la figura paterna, per "normalizzare" la paura.

Altre possibili cause

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Una teoria sostiene che le condizioni in base alle quali si sviluppa la paura dei cani sono tre:

  • Esperienza personale diretta: consiste nell'avere un incontro negativo con un cane, come essere morso o aggredito;
  • Esperienza osservativa: la paura è conseguente alla partecipazione visiva di un comportamento minaccioso di un cane, rivolto, ad esempio, ad un parente o un amico;
  • Esperienza informativa o istruttiva: prevede semplicemente che il timore dei cani sia riferito direttamente da un conoscente o una persona prossima (es. segnali genitoriali come evitamento o antipatia verso questi animali) o indirettamente, tramite le rappresentazioni riportate in libri, film, documentari ecc.

Tuttavia, sembra che altri elementi possano influenzare o meno queste esperienze, contribuendo allo sviluppo della cinofobia. In particolare, quando nessuno di questi tre modelli di esperienza si applica al paziente, i fattori biologici possono essere considerati la quarta causa dell'acquisizione della paura dei cani. Ciò significa che la cinofobia potrebbe essere il risultato della generalizzazione di una complicata miscela di apprendimento e genetica, intesa come residuo evolutivo di un precedente meccanismo di difesa, ossia la necessità di sfuggire per evitare di diventare vittima dei predatori.

Chi è più a rischio

I bambini di età compresa tra i cinque e i nove anni, sono più suscettibili a sviluppare questa fobia, semplicemente per il loro comportamento spontaneo e spesso vivace, che può allertare i cani e metterli in condizione di doversi difendere. Di norma, l'animale morde quando viene inavvertitamente infastidito, si sente minacciato o si trova in una situazione di forte stress.

Per approfondire: Morso di Cane: Perché si verifica? Rischi e Cosa è importante sapere

In generale, il morso di cane e altri comportamenti aggressivi si possono prevenire tramite una buona educazione al rispetto del cane; quest'approccio è quanto mai importante per prevenire non solo eventuali incidenti, ma anche questo tipo di fobia.

La paura dei cani può essere un disturbo fobico semplice oppure può fare parte di un quadro psicologico più ampio (cioè si manifesta in soggetti che soffrono di altre fobie e/o disturbi d'ansia). Raramente, la persona che sviluppa la fobia nei confronti dei cani la estende anche alle altre specie animali.

Sintomi e Complicazioni

Paura dei Cani: come si manifesta?

Nelle cinofobia, l'esposizione ad un cane, tramite contatto diretto o altri stimoli reali o ideati, evoca all'improvviso sentimenti di disagio, ansia e nervosismo, che possono sfociare in veri e propri attacchi di panico della durata di almeno alcuni minuti.

La paura dei cani si manifesta con palpitazioni, sudorazione, tremori, difficoltà respiratorie, desiderio di fuggire, svenimento o vertigini, secchezza delle fauci, nausea e/o molti altri sintomi. Come per altre fobie specifiche, i pazienti che soffrono di cinofobia possono mostrare una vasta gamma di queste reazioni:

  • Quando si confrontano con un cane;
  • Quando si pensa o si presenta un'immagine (statica o filmata) di un cane.
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Cinofobia: sintomi psicologici

I sintomi psicologici che si verificano più comunemente nella cinofobia sono:

  • Paura marcata, persistente ed eccessiva nei confronti della situazione temuta;
  • Angoscia e nervosismo al pensiero di incontrare, vedere o essere aggrediti da un cane;
  • Agitazione nel rapportarsi all'animale;
  • Sensazione di ansia immediata all'esposizione dello stimolo fobico.

Questi sintomi possono comparire durante un incontro programmato (es. appuntamento con un parente o un amico proprietario di un cane), mentre negli altri casi sopraggiungono quando il soggetto sta già vivendo la situazione e non esiste una modificazione del contesto che influisca in modo positivo sulla cinofobia, mitigandola.

Le persone che soffrono della paura dei cani possono riconoscere che la reazione sia eccessiva ed irragionevole, ma diventano sopraffatte dal disturbo. Di fronte alla situazione ritenuta minacciosa, la cinofobia può indurre il soggetto a ricorrere a strategie di evitamento rispetto a situazioni o luoghi in cui si trovano, di solito, dei cani.

Comportamenti classici possono includere:

  • Stare lontano da aree in cui potrebbero esserci dei cani (ad esempio, un parco);
  • Non attraversare la strada per evitare un cane;
  • Non frequentare le case di amici e/o familiari che possiedono un cane.

Questo crescente isolamento può portare a depressione e altri disturbi d'ansia. Alcune persone sviluppano una fobia sociale e, persino, l'agorafobia, diventando sempre più riluttanti a lasciare le loro abitazioni.

Cinofobia: sintomi somatici

Per chi soffre di cinofobia, qualsiasi situazione stressante o angosciosa correlata ai cani o al loro comportamento innesca una paura che porta ad un comportamento definito di "lotta o fuga". In pratica, il corpo reagisce allo stimolo fobico con un'espressione estrema dell'istinto di sopravvivenza, che prepara automaticamente il corpo ad allontanarsi dal potenziale pericolo (cioè il cane, considerato come una minaccia) e si traduce in una risposta anormale a livello emotivo, evidente per il manifestarsi dei sintomi somatici, quali:

Quando consultare un medico

Se i sintomi limitano in modo significativo la normale vita quotidiana e sono presenti da oltre sei mesi, è consigliabile consultare un medico.

Diagnosi

Paura dei Cani: come viene diagnosticata?

La cinofobia può essere affrontata con l'aiuto di psicologi e psicoterapeuti.

La valutazione preliminare è fondamentale per comprendere i motivi alla base del disagio ed inquadrare il problema all'interno della storia di vita del soggetto, identificandone il significato e quantificandone la portata. Ciò permette di stabilire, inoltre, quali terapie sono più adeguate e in quali combinazioni.

Criteri per la Diagnosi di Cinofobia

  • La paura nei confronti dei cani, di un loro comportamento o di una situazione che li veda coinvolti è persistente;
  • L'esposizione allo stimolo fobico provoca un'immediata risposta d'ansia;
  • I pazienti adulti riconoscono che la paura è eccessiva, irragionevole o irrazionale (nota: questo non è sempre il caso dei bambini);
  • Nei pazienti di età inferiore ai 18 anni, i sintomi durano per almeno sei mesi;
  • L'esposizione alla situazione temuta viene spesso evitata del tutto o subìta con terrore;
  • La paura interferisce in modo significativo con le attività quotidiane (sociali, familiari, professionali ecc.);
  • Ansia, attacchi di panico o evitamento non possono essere spiegati da un altro disturbo mentale.

Trattamento e Rimedi

Paura dei Cani: come si può affrontare?

A seconda della gravità del quadro clinico, la paura dei cani può essere affrontata in modo efficace con la combinazione di vari approcci terapeutici (psicoterapia, farmaci, desensibilizzazione sistemica, ipnosi ecc.).

Quest'interventi hanno l'obiettivo di indurre il paziente a razionalizzare la propria fobia, cercando di concentrarsi sulla possibilità di reagire ai pensieri ansiogeni e di affrontare le convinzioni negative associate al comportamento dei cani. In questo caso, è bene procedere per passi graduali, in vista di un superamento dei timori associati alla cinofobia.

Poiché l'evitamento contribuisce al perpetuarsi della fobia, è raccomandata l'interazione - costante, ma sicura - nel mondo reale, durante e dopo la terapia, al fine di rafforzare l'esposizione positiva all'animale.

Terapia Cognitivo-Comportamentale

La paura dei cani può essere affrontata intraprendendo un percorso di terapia cognitivo-comportamentale. Quest'approccio insegna al soggetto come gestire i pensieri negativi e limitanti associati ai cani, attraverso la presentazione degli stimoli fobici in condizioni controllate. In questo modo, il paziente che soffre di cinofobia viene esposto alle situazioni temute con la possibilità di apprendere delle tecniche di autocontrollo emotivo capaci di ridurre nervosismo e panico.

Per saperne di più: Psicoterapia Cognitivo Comportamentale: Cos’è? A Cosa Serve?

Terapia di Esposizione e Desensibilizzazione Sistematica

La desensibilizzazione sistemica comporta l'esposizione allo stimolo temuto, ossia alle immagini del cane, all'animale "in vivo" o alla situazione in grado di scatenare la paura, per acquisire la capacità di rilassarsi. In pratica, si affrontano una alla volta tutte le convinzioni negative associate all'idea di essere aggrediti dall'animale in questione, dalla meno spaventosa alla più temuta.

Le modalità e le tempistiche per lo svolgimento di questo percorso sono messe a punto dal terapeuta.

La terapia in vivo o di esposizione è considerata il trattamento più efficace per ridurre o curare completamente la cinofobia. Quest'approccio comporta un'esposizione sistematica e prolungata ad un cane fino a quando il paziente non è in grado di sperimentare la situazione senza una risposta avversa. La terapia di esposizione o in vivo può essere condotta in più sedute o può essere svolta in un'unica sessione di più ore. Il paziente è incoraggiato ad avvicinarsi al cane e, man mano che la sua ansia diminuisce, ad interagire con l'animale, concludendo la sessione quando la paura è ridotta in modo significativo o completamente eliminata. Una volta conclusa la sessione, il paziente dovrà continuare, quindi, ad interagire con l'oggetto temuto per rafforzare ciò che è stato appreso nella sessione di terapia.

Ipnoterapia e Farmaci

L'ipnosi può contribuire a rimuovere le associazioni negative che possono scatenare gli attacchi di panico nella paura dei cani.

Nei casi più gravi, gli antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori delle monoamino ossidasi (MAOI), possono essere utili per ridurre i sintomi fisici ed emotivi.

Paura dei Cani nei Bambini: qualche consiglio

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Gli psicologi sostengono che, gradualmente, l'esposizione dei bambini ai cani possa prevenire l'insorgere della cinofobia, così come il timore derivante da animali estranei.

Occorre ricordare sempre di interagire con prudenza con gli animali, in particolare con quelli che non si conoscono, e dovrebbero essere evitati comportamenti che possano sorprendere, spaventare o minacciarli. Un cane si irrita, infatti, facilmente e può avere reazioni imprevedibili se si sente minacciato da un comportamento che lui considera un'invasione del suo territorio oppure viene disturbato quando sta mangiando, dormendo o allattando i propri cuccioli.

Ai bambini è importante insegnare a non infastidire i cani, a chiedere il permesso al padrone prima di accarezzarli ed a giocare con loro, anche se ben conosciuti, sempre sotto una stretta supervisione da parte di un adulto.

Cosa fare se un cane vuole mordere?

Se un cane appare agitato e sembra avere intenzione di mordere, è importante mantenere la calma ed assumere un atteggiamento tranquillo, allontanandosi dallo stimolo o dalla situazione che ha provocato questa reazione nell'animale. Gridare o reagire in modo esagerato, ad esempio colpendolo, è inopportuno, in questi casi, poiché l'animale si altererebbe ancor di più.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici