Che cosa fa l'osteopatia? Cosa cura? Princìpi

Che cosa fa l'osteopatia? Cosa cura? Princìpi
Ultima modifica 06.08.2024
INDICE
  1. Pratica osteopatica
  2. 4 princìpi fondamentali
  3. Energia muscolare
  4. Controtensione
  5. Manipolazione ad alta velocità e bassa ampiezza
  6. Rilascio miofasciale
  7. Trattamento con pompa linfatica

L'osteopatia è un sistema di medicina alternativa che sfrutta la manipolazione dei tessuti. Nella maggior parte dei paesi, i professionisti in osteopatia sono osteopati e, al di fuori del loro percorso specifico, non hanno una formazione medica ufficiale.

La manipolazione osteopatica sfrutta una serie di manipolazioni differenti (per certi versi, complementari) rispetto, ad esempio, alla fisioterapia. Queste tecniche, come la terapia craniosacrale, sono state fortemente criticate da alcune istituzioni.

L'osteopatia si basa sull'ideologia creata da Andrew Taylor Still (1828-1917) che postula l'esistenza di una "continuità miofasciale", uno strato di tessuto che "collega ogni parte del corpo con ogni altra parte".

Gli osteopati tentano di diagnosticare e trattare quella che, in origine, era chiamata "lesione osteopatica", ma che ora è definita "disfunzione somatica", manipolando le ossa, le articolazioni e i muscoli.

In Italia, le tecniche di trattamento manipolativo osteopatico (Osteopathic Manipulative Treatment, OMT) trovano maggior applicazione nella cura del mal di schiena e altri problemi ortopedici.

La manipolazione osteopatica è ancora inclusa nei programmi di formazione dei medici osteopatici o dei dottori in medicina osteopatica (DO) negli Stati Uniti, dove la laurea in medicina osteopatica è diventata una laurea in medicina vera e propria.

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Pratica osteopatica

Secondo l'American Osteopathic Association (AOA), il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) è considerato solo una delle componenti mediche osteopatiche, e può essere utilizzato da solo o in combinazione con farmacoterapia, riabilitazione, chirurgia, istruzione del paziente, dieta ed esercizio fisico.

Le tecniche OMT non sono necessariamente esclusive della medicina osteopatica; anche altre discipline, come la terapia fisica o la chiropratica, utilizzano tecniche simili. In effetti, molti osteopati non praticano affatto l'OMT e, nel tempo, nella pratica generale, applicano sempre più i comuni trattamenti medici.

Un principio fondamentale dell'osteopatia è che i problemi nell'anatomia del corpo possono influenzare il suo corretto funzionamento.

Un altro principio è la capacità innata del corpo di guarire se stesso.

Molte delle tecniche manipolative della medicina osteopatica mirano a ridurre o eliminare gli impedimenti alla corretta struttura e funzione, in modo che il meccanismo di autoguarigione possa assumere il suo ruolo nel ripristinare la salute della persona.

La medicina osteopatica abbraccia il concetto di unità tra la struttura (anatomia) e la funzione (fisiologia) dell'organismo vivente.

4 princìpi fondamentali

I quattro princìpi della medicina osteopatica sono:

  1. Il corpo è un'unità integrata di mente, corpo e spirito.
  2. Il corpo possiede meccanismi di autoregolazione, avendo la capacità intrinseca di difendersi, ripararsi e rimodellarsi.
  3. Struttura e funzione sono reciprocamente interrelate.
  4. La terapia razionale si basa sulla considerazione dei primi tre principi.

Questi princìpi non sono considerati dagli osteopati come leggi empiriche, e servono, piuttosto, come fondamenti dell'approccio osteopatico alla salute e alla malattia.

Energia muscolare

Le tecniche energetiche muscolari affrontano la disfunzione somatica attraverso lo stretching e la contrazione muscolare.

Ad esempio, se una persona non è in grado di abdurre completamente il braccio, l'osteopata solleva il braccio del paziente vicino alla fine dell'intervallo di movimento, il limite della barriera restrittiva. Il paziente, quindi, cerca di abbassare il braccio, mentre l'osteopata oppone resistenza. Questa resistenza al movimento del paziente consente la contrazione isotonica del muscolo del paziente. Una volta che il paziente si rilassa, il suo intervallo di movimento aumenta leggermente. La ripetizione di cicli alternati di contrazione e successivo rilassamento aiuta il muscolo trattato a migliorare il suo intervallo di movimento.

Le tecniche energetiche muscolari sono controindicate nei pazienti con fratture, lesioni da schiacciamento, lussazioni articolari, instabilità articolare, gravi spasmi o stiramenti muscolari, grave osteoporosi, grave colpo di frusta, insufficienza vertebrobasilare, grave malattia e recente intervento chirurgico.

Controtensione

La controtensione è un sistema di diagnosi e trattamento che considera la disfunzione fisica come un riflesso di sforzo continuo e inappropriato, che viene inibito durante il trattamento, applicando una posizione di sforzo lieve nella direzione opposta a quella del riflesso.

Dopo la diagnosi di un punto di controtensione, dolente alla palpazione, l'osteopata lo tratta, mentre lo monitora, e posiziona infine il paziente in modo che il punto non sia più dolente alla palpazione. Questa posizione viene mantenuta per novanta secondi e il paziente viene successivamente riportato alla sua postura normale.

Spesso, questa posizione viene raggiunta accorciando il muscolo di interesse. Il miglioramento, o la risoluzione, del dolore nel punto di controtensione è l'obbiettivo.

La controtensione è controindicata nei pazienti con osteoporosi grave, patologia delle arterie vertebrali e nei pazienti che non possono rilassarsi volontariamente durante la procedura.

Manipolazione ad alta velocità e bassa ampiezza

La manipolazione ad alta velocità e bassa ampiezza (HVLA) è una tecnica che impiega una forza terapeutica rapida, mirata e di breve durata, che percorre una breve distanza all'interno dell'intervallo anatomico di movimento di un'articolazione, e coinvolge la barriera restrittiva in uno o più punti di movimento per provocare il rilascio della restrizione.

L'uso di HVLA è controindicato nei pazienti con sindrome di Down, a causa dell'instabilità dell'articolazione atlanto-assiale, che può derivare dalla lassità legamentosa, e in condizioni ossee patologiche, come frattura, storia di frattura patologica, osteomielite, osteoporosi e casi gravi di artrite reumatoide.

L'uso di HVLA è anche controindicato nei pazienti con malattie vascolari, come aneurismi o malattie delle arterie carotidi o vertebrali. Anche le persone che assumono ciprofloxacina o anticoagulanti o che hanno metastasi locali non dovrebbero ricevere HVLA.

Rilascio miofasciale

Il rilascio miofasciale è una forma di trattamento alternativo. Gli osteopati trattano l'immobilità e il dolore dei muscoli scheletrici rilassando i muscoli contratti. Si dice che il feedback palpatorio da parte del professionista sia necessario per ottenere un rilascio dei tessuti miofasciali, ottenuto rilassando i muscoli contratti, aumentando la circolazione e il drenaggio linfatico, e stimolando il riflesso di stiramento dei muscoli e della fascia sovrastante.

I professionisti che eseguono il rilascio miofasciale considerano la fascia e il muscolo corrispondente come i principali obiettivi della loro procedura, ma affermano che possono essere interessati anche altri tessuti. La fascia è la componente dei tessuti molli del tessuto connettivo che fornisce supporto e protezione per la maggior parte delle strutture all'interno del corpo umano, incluso il muscolo. Questo tessuto molle può restringersi a causa di malattie psicogene, sovrasfruttamento, traumi, agenti infettivi o inattività, spesso causando dolore, tensione muscolare e corrispondente diminuzione del flusso sanguigno.

Alcuni osteopati cercano piccoli grumi di tessuto, chiamati "punti di rilascio di Chapman" come parte della loro procedura diagnostica.

Trattamento con pompa linfatica

Il trattamento con pompa linfatica (LPT) è una tecnica manuale volta a favorire il flusso nel sistema linfatico. La prima tecnica moderna di pompa linfatica è stata sviluppata nel 1920, sebbene gli osteopati utilizzassero varie forme di tecniche linfatiche già alla fine del XIX secolo.

Le controindicazioni relative all'uso di trattamenti con pompa linfatica includono fratture, ascessi o infezioni localizzate e gravi infezioni batteriche con temperatura corporea superiore a 39 °C.

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Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer