Cefalea Oftalmica
Generalità
La cefalea oftalmica è una particolare forma di mal di testa accompagnata da sintomi visivi e/o fenomeni neurologici. Questa condizione non è considerata grave, ma l'insieme di questi disturbi può interferire temporaneamente con alcune attività quotidiane, come la lettura o la guida.

I sintomi visivi della cefalea oftalmica sono completamente reversibili e comprendono: fotofobia, fosfeni (flash e lampi di luce), scotomi (visione di macchie scure o colorate) e perdita transitoria della vista. Al mal di testa, inoltre, si possono associare: nausea, vertigini e formicolio agli arti superiori.
Le cause della cefalea oftalmica non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, sembra che questa forma di mal di testa possa dipendere principalmente dalla vasocostrizione dei vasi sanguigni che irrorano l'occhio e le sue strutture, da cui scaturisce una temporanea riduzione del flusso ematico locale. Tra i fattori che possono scatenare questa forma di mal di testa rientrano anche i difetti della vista non corretti (vizi refrattivi, quali miopia, ipermetropia o astigmatismo) e la nevralgia del nervo trigemino. La cefalea oftalmica può essere favorita, inoltre, dall'astenopia (affaticamento degli occhi) o da patologie che rendono difficoltosa la visione (come la cataratta).
La diagnosi si basa su un'accurata raccolta della storia clinica e sull'esame obiettivo. Nei soggetti che presentano episodi di cefalea oftalmica poco frequenti, il trattamento è esclusivamente sintomatico e prevede l'assunzione di analgesici ed antinfiammatori da automedicazione, come l'ibuprofene ed il naprossene. In caso di attacchi ricorrenti o particolarmente gravi è indicata, invece, una terapia di profilassi.
Cos’è la Cefalea Oftalmica
La cefalea oftalmica è una forma di mal di testa accompagnata da alterazioni della vista.
Di solito, il dolore colpisce solo un lato del cranio e compare entro un'ora dall'insorgenza dei sintomi visivi (anch'essi a coinvolgimento monolaterale).
La cefalea oftalmica è di carattere pulsante e presenta un'intensità moderata-grave. Questa forma di mal di testa può aggravarsi con il movimento (ad esempio, camminando o salendo dei gradini).
Oltre ai problemi visivi, la cefalea oftalmica può associarsi a manifestazioni neurologiche transitorie, come aumento della sensibilità ai suoni, nausea e vomito.
Cause
Le cause della cefalea oftalmica non sono state individuate in modo definitivo. Tuttavia, è noto che questa forma di mal di testa dipenda dall'innescarsi di particolari meccanismi, tra cui un'alterazione del sistema di regolazione del dolore e da un'anomala risposta a livello neurologico a determinati stimoli. Quest'alterata reattività è comune a quasi tutte le persone colpite da cefalea oftalmica e risulta favorita da condizioni di vario tipo (es. disidratazione, affaticamento visivo, stress ecc.).
Fattori predisponenti
Alla base della cefalea oftalmica, pare sia implicata una combinazione di fattori genetici e vascolari:
- Cause genetiche: in alcuni soggetti affetti da questa forma di cefalea, sono state identificate specifiche anomalie ereditarie;
- Cause vascolari: il disturbo può risultare da una riduzione temporanea del flusso sanguigno (vasocostrizione), provocata dall'improvviso restringimento dei vasi che irrorano il bulbo oculare e le strutture ad esso correlate.
La cefalea oftalmica può essere associata, inoltre, a specifiche patologie della vista, come:
- Difetti visivi non corretti (miopia, ipermetropia o astigmatismo);
- Affaticamento degli occhi (astenopia);
- Malattie oculari che rendono difficoltosa la visione (come nel caso della cataratta).
Talvolta, la cefalea oftalmica può originare da un'infiammazione del nervo trigemino.
Fattori aggravanti e/o scatenanti
I fattori che possono favorire o aggravare un episodio di cefalea oftalmica sono numerosi e comprendono:
- Disidratazione;
- Caldo eccessivo:
- Altitudini elevate;
- Fumo;
- Ansia e tensione emotiva;
- Stili di vita stressanti;
- Ipertensione;
- Ipoglicemia;
- Fluttuazione dei livelli ormonali (mestruazioni, assunzione di contraccettivi orali e menopausa);
- Cattiva postura;
- Farmaci;
- Eccessivi stimoli afferenti (es. luci lampeggianti, odori e rumori forti);
- Esposizione al sole;
- Consumo di particolari alimenti, digiuno o dieta non equilibrata (es. eccesso di sodio o abuso di insaccati, formaggi stagionati, nitriti, glutammato, aspartame e cioccolato);
- Scarsa qualità del sonno o alterazioni dei ritmi di sonno/veglia.
La cefalea oftalmica può essere anche la conseguenza di affezioni sistemiche di varia natura, come l'aterosclerosi, il lupus eritematoso sistemico o l'anemia falciforme. In altre parole, il mal di testa è un sintomo che viene indotto da una concomitante patologia.
Chi è più a rischio
Le persone che tendono a sviluppare la cefalea oftalmica sono soprattutto le giovani donne (di solito, entro i 40 anni d'età). Inoltre, il disturbo si verifica più comunemente nei soggetti che hanno una predisposizione personale o familiare a manifestare un'emicrania con aura.
Sintomi e Complicazioni
La cefalea oftalmica si manifesta con attacchi ripetuti di mal di testa di tipo emicranico, associato a disturbi visivi. Ogni episodio dura da pochi minuti a diverse ore.
La cefalea oftalmica può interferire temporaneamente con alcune attività, come la lettura o la guida.
Cefalea oftalmica: disturbi visivi
I sintomi visivi che accompagnano gli attacchi di cefalea oftalmica sono completamente reversibili. Di solito, queste manifestazioni durano dai 5 ai 20 minuti (non si protraggono mai per più di un'ora). Il mal di testa persiste, invece, più a lungo (dalle 4 ore fino a casi limite di 2-3 giorni).
I sintomi visivi associati alla cefalea oftalmica comprendono:
- Fotofobia (aumento della sensibilità alla luce);
- Aumento della lacrimazione;
- Visione di macchie cieche, scure o colorate, fisse o scintillanti nel campo visivo (scotomi);
- Percezione di lampi di luce o flash in assenza di luce (fotopsie);
- Perdita parziale della vista o cecità temporanea.
Mal di testa nella cefalea oftalmica: caratteristiche
Il mal di testa che accompagna la cefalea oftalmica colpisce solo un lato del cranio. Il dolore compare entro un'ora dai problemi alla vista e, di solito, è di carattere pulsante e d'intensità grave-moderata.
La cefalea oftalmica può aggravarsi durante lo svolgimento di attività quotidiane (es. camminando o salendo dei gradini) e può essere associata a:
- Repulsione per il cibo, nausea e/o vomito (nelle crisi particolarmente forti);
- Ipersensibilità o fastidio per odori (osmofobia) e rumori (fonofobia);
- Vertigini;
- Diminuzione della forza muscolare;
- Formicolii, sensazione di intorpidimento e riduzione della sensibilità di un arto o di metà del corpo (tipicamente, le parestesie iniziano in una mano, si diffondono al braccio e possono coinvolgere l'emivolto omolaterale);
- Perdita di sensibilità del palato;
- Difficoltà ad esprimersi verbalmente ed articolare le parole (disturbi del linguaggio di tipo afasico);
- Impaccio nei movimenti di un'estremità.
Diagnosi
In caso di cefalea oftalmica, è consigliabile effettuare una visita oculistica molto approfondita. La diagnosi di questo tipo di mal di testa è spesso considerata "di esclusione"; altre condizioni possono provocare, infatti, problemi visivi simili.
L'aspetto più importante da tenere in considerazione è che, durante un episodio di cefalea oftalmica, i sintomi visivi sono monolaterali, cioè coinvolgono un solo occhio.
Un medico può diagnosticare la cefalea oftalmica esaminando l'anamnesi personale e familiare, raccogliendo informazioni relative ai sintomi sperimentati dal paziente.
Diagnosi differenziale
Prima di formulare la diagnosi di cefalea oftalmica, è importante escludere altre possibili cause di cecità monoculare transitoria (amaurosis fugax), quali:
- Gravi problemi agli occhi (es. trombosi retiniche);
- Conseguenze di un ictus o quelle di un trauma cranico;
- Dissecazione carotidea;
- Neurite ottica.
Terapia
Affrontare in modo adeguato la cefalea oftalmica, aiuta a ridurre la frequenza degli attacchi e ne limita i disagi associati.
Il primo passo da attuare per gestire e prevenire gli episodi di cefalea oftalmica consiste nel ridurre o, se possibile, eliminare i fattori scatenanti, attuando alcune modificazioni dello stile di vita (es. abitudini legate al sonno o dieta). Se il controllo di questi stimoli è inefficace, è possibile ricorrere alla terapia farmacologica.
In ogni caso, l'approccio più appropriato alla cefalea oftalmica deve sempre tenere in considerazione le indicazioni individuali stabilite dal medico, formulate in relazione all'entità del disturbo, alla sintomatologia ed alle esigenze personali del paziente.
Trattamento sintomatico
Nei soggetti che manifestano pochi episodi di cefalea oftalmica nel corso di un anno, il trattamento farmacologico è mirato ad alleviare il dolore e controllare rapidamente la sintomatologia associata all'attacco di mal di testa.
Tra i farmaci più utilizzati nella terapia sintomatica rientrano gli anti-infiammatori non steroidei (FANS, come l'aspirina o l'ibuprofene) ed i triptani (principi attivi vasocostrittori).
Trattamento preventivo
In alcuni casi, contro la cefalea oftalmica è utile ricorrere ad una terapia farmacologica di profilassi o preventiva.
Quando il disturbo si presenta spesso (almeno 5 crisi al mese) oppure i sintomi sono molto gravi, un neurologo specializzato nella cura delle cefalee può indicare una terapia di profilassi, finalizzata a ridurre la frequenza e la gravità degli attacchi. Questo tipo di trattamento farmacologico prevede l'assunzione regolare di farmaci, spesso su base giornaliera.
Le principali classi di medicinali sono:
- Beta-bloccanti e calcio-antagonisti: modulano il tono dei vasi sanguigni e regolano i meccanismi implicati nel dolore;
- Antidepressivi triciclici: come amitriptilina o nortriptilina, agiscono prevalentemente sui recettori della serotonina;
- Anticonvulsivanti: come divalproex sodico e topiramato, agiscono sulla soglia del dolore e sull'ipereccitabilità cerebrale.
Il medico sceglierà se prescriverli sia in base alla frequenza degli attacchi di cefalea oftalmica che all'età del paziente; seguire le sue indicazioni aiuta ad affrontare il problema nel modo migliore possibile.
Altri interventi utili
Una strategia utile per contrastare la cefalea oftalmica è l'uso di occhiali per correggere eventuali disturbi o prevenire l'affaticamento eccessivo degli occhi.
Altro intervento efficace per prevenire il disturbo consiste nell'agire su tutti quelli che possono essere i fattori ambientali.
In caso di cefalea oftalmica causata da stress, ad esempio, è possibile ricorrere a rimedi naturali, quali l'assunzione di infusi di valeriana, camomilla e melissa ad azione calmante, così come la pratica dello yoga.
Qualche consiglio
Alcuni accorgimenti dietetico-comportamentali possono contribuire ad attenuare i sintomi della cefalea oftalmica. Questi comprendono:
- Evitare fattori che possono favorire la comparsa di mal di testa, come il fumo di sigaretta, gli ambienti scarsamente areati, il consumo di alcolici, il caldo eccessivo e l'esposizione a rumori intensi;
- Limitare il consumo di alimenti che possono contenere glutammato monosodico, nitriti e lattosio implicati nell'insorgenza di attacchi di mal di testa: latticini, formaggi stagionati, cibo cinese, uova, cioccolato, agrumi, pomodoro ecc.
- Sottoporsi a periodiche visite di controllo presso un oculista di fiducia, proprio per evitare che la mancata consapevolezza di un dato disturbo (es. miopia, astigmatismo, ipermetropia ecc.) possa causare una cefalea oftalmica o qualsiasi altro tipo di problema.