Come capire se si ha una piccola carie?

Come capire se si ha una piccola carie?
Ultima modifica 20.12.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. Carie: che cos'è
  3. I sintomi iniziale della carie
  4. Come si sviluppa la carie
  5. Come curarla

Introduzione

La carie con tutta probabilità è il problema più comune a carico dei denti, a tutte le età: anche i bambini di pochi anni e le persone mature, infatti, possono esserne colpiti. Si tratta di un processo infettivo che coinvolge i tessuti duri del dente e che può causare diverse conseguenze. Nelle prime fasi in genere è silente, ma con un po' di attenzione è possibile riconoscere i sintomi iniziali.

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Carie: che cos'è

La carie è un processo infettivo che riguarda i tessuti duri del dente ed è causato dallo Streptococco mutans, un battere sempre presente nel cavo orale. In genere, questo microrganismo non è aggressivo, ma può diventarlo quando i residui di zuccheri semplici (contenuti in alimenti come dolciumi, caramelle, bevande gassate) non vengono eliminati in maniera opportuna dalle superfici dentarie con lo spazzolamento.

In questo caso, infatti, si crea un ambiente acido che, se non si interviene finisce con l'indebolire lo smalto dei denti, che di conseguenza può essere aggredito facilmente dallo Streptococco, causando la carie.

Il batterio infatti prende il sopravvento, erodendo gradualmente la parte più esterna del dente, lo smalto, e provocando piccoli fori. Se non viene individuata e curata precocemente, la carie intacca i tessuti più interni, provocando un forte dolore.

Fra l'altro, un'igiene orale poco accurata favorisce anche l'accumulo della placca batterica, sia sui denti sia sotto la gengiva. Qui crea un ambiente privo di ossigeno, ideale per lo sviluppo dei batteri "cattivi", che iniziano così a colonizzare la zona, causando problemi alle gengive.

I sintomi iniziale della carie

Riconoscere una carie non è facile perché nelle fasi iniziali questa problematica è spesso silenziosa, anche i tipici buchini che ne svelano la presenza possono non essere visibili a un occhio non esperto, spesso perché compaiono nella parte posteriore della dentatura.

Solo quando il processo arriva a fasi più avanzate, arrivando a coinvolgere gli strati più profondi del dente, possono comparire sintomi più specifici, come il dolore. Ecco perché è importante sottoporsi a controlli odontoiatrici frequenti, in modo che lo specialista possa individuare per tempo un'eventuale carie e intervenire prima che peggiori.

Fondamentale per una buona igiene orale lavarsi bene i denti. Ecco quante volte al giorno e per quanto tempo usare lo spazzolino elettrico.

Come si sviluppa la carie

Inizialmente, la carie interessa lo smalto, lo strato esterno dei denti, che è privo di di sensibilità, ecco perché non dà sintomi. Se non si interviene, arriva a intaccare la dentina (il secondo strato) e quindi si iniziano ad avvertire fastidio e dolore, specie in seguito a variazioni di temperatura (caldo e freddo) o masticando cibi dolci.

Se non si interviene, la carie si diffonde fino alla polpa, la parte più interna che nutre il dente stesso. Così si verifica uno stato infiammatorio, che causa un ascesso spesso purulento.

Come curarla

La carie non va mai trascurata, anche nel caso in cui interessi un dente da latte perché altrimenti può evolvere e causare diverse conseguenze. È indispensabile dunque ricorrere alle terapie di uno specialista il prima possibile, in genere si procede con un'otturazione.

Se il danno raggiunge la polpa, si ha un dolore persistente (spesso più forte di notte, poiché, stando sdraiati, il sangue affluisce più facilmente alla parte malata), il dente è profondamente danneggiato ed è necessaria la devitalizzazione dell'elemento.