Calcoli Renali: Sintomi e Diagnosi
Ultima modifica 09.10.2020
INDICE
  1. Premessa
  2. Sintomi Calcoli Renali
  3. Diagnosi

Premessa

I calcoli renali sono aggregazioni di sali minerali, composti organici e altre sostanze presenti nelle urine che vanno a formare dei "sassolini" di dimensioni variabili. Quando un calcolo renale inizia a formarsi, le evoluzioni possibili sono due:

  1. Il calcolo continua a crescere, per l'accumulo progressivo di sali precipitati, fino ad occupare interamente la cavità nella quale si trova, quasi come se fosse uno stampo. In questi casi, il rene interessato può perdere completamente la propria funzione.
  2. Nel secondo caso, che è quello più comune, il materiale precipitato viene invece trascinato dal flusso urinario ed espulso. Il rischio, in questi casi, è che il calcolo, defluendo con le urine, crei delle lesioni sulle pareti delle vie urinarie ed allora la situazione si complica determinando la comparsa di sangue nell'urina oppure, se il calcolo raggiunge un punto più ristretto dell'uretere, può determinarne l'occlusione provocando una colica renale o perfino un blocco della minzione.

Sintomi Calcoli Renali

Per approfondire: Sintomi Calcoli Renali

Quali sono i Sintomi dei Calcoli Renali?

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Per evocare dolore, il calcolo renale deve ostruire il passaggio dell'urina (si parla in questo caso di "colica renale"). L'ostruzione può avvenire all'interno dello stesso rene o più facilmente nel passaggio tra l'organo emuntore e l'uretere (piccolo canale che collega il rene alla vescica).

Fortunatamente, non tutti i calcoli si muovono e sono ostruenti, quindi non è detto che chi ha un calcolo debba aspettarsi una colica. Anche se alcune persone non avvertono alcun sintomo la maggioranza dei pazienti affetti da questo tipo di calcolosi lamenta alcuni disturbi premonitori come bruciore e stimolo frequente di urinare.

Alcune coliche sono molto dolorose, mentre in altri casi il dolore è blando e sfumato. Ciò dipende non tanto dalle dimensioni del calcolo quanto dalla formazione anatomica del rene, dalla soglia di sensibilità al dolore e da molti altri fattori che possono accentuare o ridurre la sintomatologia dolorosa.

Generalmente, la colica renale causa comunque un dolore intenso ed improvviso che compare al fianco, solitamente da un solo lato, costringendo il paziente a piegarsi su se stesso ed a chiedere con insistenza l'aiuto degli astanti. Tale dolore può procedere a fasi alterne diminuendo di intensità per un attimo, per poi peggiorare rapidamente. Successivamente, il dolore tende ad irradiarsi anteriormente ed a scendere in basso verso l'inguine; qualche volta le coliche si associano a dolore testicolare nell'uomo o alle grandi labbra nella donna.

Quando il calcolo si muove scendendo nell'uretere ed avvicinandosi alla vescica possono comparire ulteriori sintomi come il bisogno frequente di urinare ed il stranguria; a tutti questi segni possono associarsi altri disturbi come la nausea, il vomito e la presenza di urine torbide, a volte con sangue e di cattivo odore. Altre volte, vi è una incapacità totale di emettere urine.

La presenza di febbre suggerisce, in genere, un'infezione del tratto urinario

Colica Renale: intensità e caratteristiche del dolore

Il dolore della colica renale ha un carattere tipicamente spasmodico e dura svariati minuti. L'intensità del dolore è descritta come simile o superiore a quella di un parto ed è una causa comune per la quale i pazienti si recano al pronto soccorso.

Diagnosi

La diagnosi di calcoli renali viene effettuata con una serie di esami strumentali e di laboratorio.

L'analisi delle urine mira, ad esempio, a ricercare alterazioni nell'equilibrio elettrolitico e l'eventuale presenza di tracce di sangue. In questo modo, è possibile suggerire al paziente una dieta povera degli elementi presenti in eccesso, minimizzando la probabilità di sviluppare calcoli.

Fra le indagini più comuni vi sono, invece, la radiografia dell'addome e l'ecografia addominale: analizzando le immagini radiografiche si possono localizzare i calcoli calcarei in quanto composti da sostanze radio opache; Non sono invece distinguibili i calcoli non calcarei come quelli causati dal deposito di acido urico o cistina.

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Quali sono gli Esami indicati in caso di Calcoli Renali?

L'esame delle urine e l'ecografia del rene sono, di norma, sufficienti per la diagnosi.

Oltre a mostrare la presenza di sangue delle urine, cioè l'ematuria, non sempre visibile a occhio nudo, l'esame delle urine permette di eseguire la determinare alcuni importanti parametri. L'analisi comprende la valutazione di volume, pH, calcio, fosforo, sodio, acido urico, ossalato, citrato, cistina e creatinina in almeno due campioni raccolti in 24 ore. Per completare la valutazione metabolica, gli esami di laboratorio devono comprendere l'emocromo completo e l'urinocoltura. Elevati livelli di azotemia e creatinina, risultanti dagli esami ematochimici suggeriscono disidratazione o la presenza di un calcolo ostruttivo.

Molto importante, soprattutto ai fini di stabilire il protocollo terapeutico più adeguato, è l'analisi della composizione chimica del calcolo renale.

La valutazione iniziale deve includere un'ecografia renale, poiché fornisce informazioni sufficientemente dettagliate, senza esporre il paziente a radiazioni. In particolare, la metodica è in grado di identificare possibili dilatazioni del rene e delle vie urinarie o la presenza stessa dei calcoli nelle cavità renali.

Il medico può ricorrere anche ad altre tecniche diagnostiche, quali la radiografia dell'addome o la TAC senza contrasto.

La radiografia dell'addome consente di stabilire il numero, le dimensioni e la localizzazione dei calcoli. Consente soprattutto di valutare i calcoli costituiti da ossalato di calcio e quelli di fosfato di calcio, perché sono radiopachi. Non è efficace, invece, in caso di vicinanza dei calcoli con l'apparato scheletrico o nelle aggregazioni di acido urico o cistina, in quanto sono invisibili ai raggi X, cioè radiotrasparenti. I calcoli radiotrasparenti possono essere, invece, evidenziati con la TAC.

Talvolta, per confermare la diagnosi di calcoli renali possono allora divenire necessarie indagini più complesse come l'urografia, che prevede l'iniezione di un mezzo di contrasto per via endovenosa.

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici