Aumentare la produzione di latte materno

Ultima modifica 01.04.2020

Un segnale caratteristico della gravidanza è l'aumento della sensibilità e delle dimensioni dei seni. Questo cambiamento sottolinea come l'organismo materno si stia preparando a fornire il giusto nutrimento al nascituro.
Aumentare la produzione di latte al seno sembra un traguardo importante per molte neo-mamme, dato il diffuso e spesso ingiustificato timore che il latte prodotto non sia sufficiente a coprire le esigenze nutritive del piccolo.

Come avviene la Produzione di latte

Aumentare latte dal senoLa produzione del latte materno vera e propria inizia mediamente dopo due giorni dal parto. La sintesi di latte viene stimolata dalla suzione, cioè quando il piccolo succhia il latte dal seno della mamma. Infatti, lo stimolo meccanico prodotto dalla bocca del neonato fa impennare i livelli di un ormone, la prolattina, fondamentale per la produzione del latte. Ecco perché in presenza di ipogalattia non patologica (insufficiente secrezione lattea) è consigliabile attaccare il bambino al seno ad ogni pasto piuttosto che a pasti alterni. Inoltre, la relativa "carenza di latte" stimola il neonato ad attaccarsi al seno con suzioni più vigorose, che a loro volta rappresentano lo stimolo più importante per la produzione di latte.

Un aspetto strettamente legato all'aumento della sintesi lattea riguarda la dieta della nutrice. Innanzitutto non importa se in questo periodo l'alimentazione sarà un po' più abbondante del solito, anzi, meglio, perché si apportano calorie utili per la produzione del latte.

Fattori negativi sulla produzione del latte

Il latte prodotto dalla mamma può essere talvolta insufficiente per la presenza di uno o più fattori, come ad esempio:

  • FORTE STRESS dovuto al parto o alla gravidanza; questo elemento incide moltissimo sulla produzione del latte al seno;
  • RIDOTTO GETTO DEL LATTE. Per ovviare a questo inconveniente basta che la madre assuma acqua e allatti costantemente il neonato.
  • CAUSE ORMONALI LEGATE ALLA TIROIDE. Disfunzioni a carico della ghiandola tiroide  possono comparire nel periodo immediatamente successivo al parto o durante la gravidanza, con effetto negativo sulla produzione di latte;
  • DISIDRATAZIONE. La scarsa introduzione di liquidi diminuisce la produzione di latte da parte della madre. Per contro, bere a sufficienza, anche durante la notte, sostiene la produzione lattea. Molte mamme, al momento della poppata, sentono il desiderio di bere molto. Possono farlo benissimo ma ciò non sempre farà produrre più latte, anzi, è importante ricordare che a volte bere troppo può ridurre la produzione di latte materno.
  • ASSUNZIONE ACCIDENTALE DI SOSTANZE ANTI-GALATTOGOGHE. Alcune sostanze che ostacolano la produzione di latte possono essere rinvenute in alcuni cibi o farmaci (vedi in seguito). Questi anti-galattogoghi contrastano la produzione di latte materno.
  • CALORIE INSUFFICIENTI. È bene che la madre assuma quotidianamente dalle 350 alle 700 calorie in più per coprire il fabbisogno energetico necessario alla produzione di latte;
  • MANCANZA DI SONNO. Anche le ore di riposo influiscono sulla produzione lattea. La nutrice avrebbe bisogno di dormire dalle 8 alle 10 ore per notte; ciò fornisce un sostanziale aiuto alla produzione di latte.

La madre può quindi massimizzare la produzione lattea semplicemente evitando i fattori appena esposti. Oltre ad aggirare questi ostacoli, la mamma può assumere alcuni cibi e/o erbe che hanno un effetto cosiddetto galattagogo. Si ricorda, comunque, che l'assunzione di determinate erbe o prodotti vegetali durante la gravidanza e/o l'allattamento è generalmente sconsigliato. Pertanto, se si intende assumerli, è bene chiedere sempre il parere del medico. Vietato fare di testa propria.
Come anticipato, la suzione del neonato è il più importante stimolo alla produzione del latte materno. Pertanto, possono incidere negativamente in tal senso l'eccessiva somministrazione di altri alimenti (ad esempio l'integrazione con latte artificiale) e vari disturbi delle poppate, come numero insufficiente, tempo inadeguato, frettolosità, ambiente poco confortevole o stressante, e precoce distaccamento del piccolo dal seno.

Cibi che influenzano la produzione di latte

Per fronteggiare la scarsa produzione di latte, molte madri utilizzano un rimedio del tutto naturale. Questa strategia consiste nell'assumere alcuni cibi ed erbe galattogoghe durante l'intero periodo di allattamento.

I cibi capaci di stimolare la produzione lattea vengono anche definiti galattagoghi (o galattofori). Esistono infatti delle sostanze - che possono essere di sintesi o naturali - la cui funzione è  stimolare, quindi aumentare, la produzione di latte materno.

Nell'organismo umano, la più potente azione galattogoga è svolta dalla prolattina e dall'ossitocina. Il primo ormone è in grado di stimolare la componente ghiandolare della mammella a produrre latte, mentre il secondo “spreme” gli alveoli incanalando il latte nei dotti galattofori e favorendone la fuoriuscita attraverso il capezzolo.
Alcuni cibi che sembrano poter aumentare la produzione di latte sono:


 

Questi alimenti possono essere assunti dalla madre ogni giorno senza problemi, ad eccezione della birra, consentita soltanto una volta al giorno, con moderazione (è invece vietata, come del resto tutti gli altri alcolici, durante la gravidanza).
La salvia, il cavolo e la menta piperita, anziché esibire un'attività galattogoga, esplicano l'azione inversa, quindi ostacolano la produzione di latte materno. Oltre ai prodotti naturali si deve porre attenzione anche a diversi farmaci, come gli antistaminici, i diuretici, i contraccettivi ormonali (estrogenici od estroprogestinici) e tutti quei medicinali che contengono efedrina e derivati (vietati durante la gravidanza).
Come tutte le erbe mediche, i vari integratori e medicinali necessitano di un'approvazione da parte del medico prima dell'assunzione.
Durante l'allattamento, le mamme che sono solite consumare molti caffè o bibite contenenti caffeina (come per esempio la Coca-Cola) devono limitare il consumo di queste bevande. La caffeina, infatti, riduce la produzione di latte materno e induce un'eccessiva stimolazione nervosa del neonato. Sia ben chiaro che il consumo di una tazza di caffè o di una bibita contenete caffeina non provoca alcun problema alla madre o al piccolo, mentre in caso di consumazioni eccessive il lattante potrebbe risentirne per la grande quantità di caffeina assunta col latte dalla nutrice.

Consigli utili

  1. Per aumentare la produzione di latte materno è importante che la suzione avvenga immediatamente dopo il parto, e continui con una certa frequenza (i l'OMS consiglia dalle 8 alle 12 poppate al giorno). Altrettanto importante è che il seno non si riempia troppo di latte, perché ciò induce la produzione di un fattore  (Prolactin Inibiting Factor) che si oppone alla produzione lattea. Importante, quindi, che la mamma svuoti  il suo seno con una certa costanza, in modo da sostenere - e se possibile aumentare - la produzione di latte, prevenendo nel contempo gli ingorghi mammari.
    Per approfondire l'argomento vedi: numero e caratteristiche delle poppate.
  2. Bere molto durante l'allattamento e seguire un'alimentazione corretta e sana;
  3. Assumere sostanze galattogoghe in modo da aumentare la produzione di latte, ma solo dopo aver ottenuto il nulla osta da parte del medico;
  4. Evitare sostanze che possono interagire con la produzione di latte;
  5. Assicurarsi che la madre sia tranquilla, rilassata e tranquillizzata sull'idoneità del latte prodotto;
  6. La mamma dovrebbe riposare a sufficienza, in modo da recuperare le forze e stimolare la produzione di latte;
  7. Il neonato dovrebbe passare molto tempo con la mamma per rafforzare il contatto fisico tra i due.
  8. Nell'arco delle 24 ore il neonato dovrebbe succhiare almeno 8 volte il seno della madre. Utilissime sono le poppate notturne, perché in questa fase è più probabile che il lattante succhi quantità importanti di latte; inoltre, impediscono al seno di ingorgarsi fastidiosamente.
  9. Per aumentare la produzione di latte evitando traumatismi del capezzolo, è molto importante la posizione del neonato durante la poppata (vedi approfondimento);
  10. Nell'attesa che inizi o riprenda a produrre il suo, spiegare alla madre come utilizzare altri tipi di latte in sostituzione del proprio.
  11. Tenere sempre sotto controllo il peso, le urine e le feci del nascituro. Ridotta emissione di urine, feci dure ed asciutte emesse di rado, insufficiente crescita di peso e mancato recupero di quello alla nascita entro 15 giorni di vita, rappresentano i più importanti segnali che il neonato non sta assumendo abbastanza latte.
  12. Per aumentare la produzione di latte è importante anche la motivazione della madre, che dev'essere libera dall'influenza di fattori psicologici negativi (rifiuto del bambino, preoccupazione, stress, atteggiamento negativo nei confronti dell'allattamento al seno ecc.). Anche il sostegno morale gioca un ruolo fondamentale.