Ultima modifica 14.02.2020

Generalità

L'atrofia cerebrale è la riduzione del tessuto encefalico, derivante dalla necrosi e/o dal rimpicciolimento delle cellule che costituiscono il suddetto tessuto.
Atrofia CerebraleL'atrofia cerebrale comporta una perdita delle funzioni svolte dall'encefalo. L'entità di tale perdita dipende dall'estensione delle aree encefaliche interessate dai processi di necrosi e rimpicciolimento cellulare.
L'atrofia cerebrale è una normale conseguenza dell'invecchiamento, ma non solo. Infatti, può dipendere anche da diversi infortuni e condizioni dell'encefalo, tra cui: i traumi cerebrali, gli episodi di ictus, il morbo di Alzheimer, la demenza senile, la demenza frontotemporale, la malnutrizione, l'anoressia nervosa, le encefaliti di natura infettiva ecc.
Il possibile quadro sintomatologico è assai ampio e dipende dalla zona di encefalo interessata.
Per una diagnosi corretta di atrofia cerebrale sono fondamentali le immagini fornite da esami come la risonanza magnetica nucleare o la TAC dell'encefalo.
Purtroppo, i cambiamenti del tessuto encefalico, indotti dall'atrofia cerebrale, sono permanenti. Quindi, nessun trattamento disponibile al momento è in grado di ristabilire la normale anatomia dell'encefalo e ripristinare le normali funzioni di quest'ultimo.

Cos'è l'atrofia cerebrale?

L'atrofia cerebrale è la riduzione di massa del tessuto encefalico, risultante dalla necrosi e/o dal rimpicciolimento delle cellule che compongono il suddetto tessuto.
Quindi, ai danni dell'encefalo, l'atrofia cerebrale determina un calo numerico e/o funzionale dei neuroni encefalici, e una perdita delle connessioni che tali neuroni stabiliscono tra loro.
Per effetto dell'atrofia cerebrale, l'encefalo della persona affetta perde una parte più o meno sostanziosa delle sue funzioni. Il carico di funzioni perse dipende da quanto è estesa l'atrofia cerebrale.


Significato medico di atrofia

In medicina, il termine atrofia indica una riduzione della massa di un tessuto o un organo; tale riduzione è dovuta alla morte (necrosi) o al rimpicciolimento delle cellule che costituiscono il tessuto o l'organo affetto.
Necrosi e/o rimpicciolimento sono il risultato finale di una progressiva perdita di proteine citoplasmatiche.

TIPI DI ATROFIA CEREBRALE

L'atrofia cerebrale può riguardare l'intero encefalo oppure alcune sue parti.
Nel caso in cui interessi l'intero encefalo, è definita con il termine "generalizzata"; nel caso in cui abbia sede soltanto in alcuni porzioni dell'encefalo, è detta focale.
Chiaramente, l'atrofia cerebrale generalizzata compromette un po' tutte le funzionalità dell'encefalo, mentre l'atrofia cerebrale focale pregiudica soltanto le funzionalità delle aree encefaliche vittime del processo di atrofia.

Cause

Invecchiando, l'encefalo umano è vittima, inevitabilmente e in modo più o meno marcato a seconda dei casi, di una riduzione di massa del tessuto encefalico. L'invecchiamento, quindi, è la causa principale di atrofia cerebrale.
Detto questo, l'atrofia cerebrale è anche una possibile conseguenza di infortuni o patologie dell'encefalo, tra cui:

  • I traumi cerebrali. All'origine della maggior parte dei traumi cerebrali ci sono gli incidenti sul posto di lavoro, gli incidenti automobilistici e gli infortuni alla testa durante la pratica di sport in cui è previsto il contatto fisico;
  • Gli episodi di ictus. Il termine ictus e i suoi numerosi sinonimi – tra cui colpo apoplettico, attacco apoplettico, infarto cerebrale e stroke – indicano la morte, per insufficiente apporto di sangue, di un'area più o meno estesa dell'encefalo;
  • Il morbo di Alzheimer. È il tipo di demenza più comune al mondo. Determina un declino cognitivo progressivo e inesorabile, che interessa la memoria a breve e a lungo termine, le capacità di movimento, l'astrazione del pensiero, il linguaggio, le capacità di giudizio, la personalità e il comportamento;
  • La demenza senile, la demenza frontotemporale e la demenza vascolare;
  • La malattia di Pick. È un sottotipo particolare di demenza frontotemporale;
  • La malattia di Huntington. È una patologia neurodegenerativa di tipo ereditario, che insorge per effetto di una mutazione a carico del gene per la proteina huntingtina. La particolarità di questa malattia ereditaria, presente fin dalla nascita, è che i suoi sintomi compaiono tra i 30 e i 40 anni;
  • La paralisi cerebrale;
  • Le leucodistrofie, come la malattia di Krabbe, che comportano un errato metabolismo della guaina mielinica degli assoni;
  • La sclerosi multipla. È una malattia cronica e invalidante, che insorge per effetto di una degradazione progressiva della mielina appartenente ai neuroni del sistema nervoso centrale;
  • L'epilessia grave;
  • La malnutrizione. Diversi scientifici hanno dimostrato che la carenza di vitamina B12 è una condizione spesso associata ad atrofia cerebrale;
  • L'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e altri disturbi del comportamento alimentare;
  • Il diabete di tipo II;
  • Le encefalomiopatie mitocondriali, come per esempio la sindrome di Kearns-Sayre. Un'encefalomiopatia mitocondriale è una forma particolare di encefalopatia, che si contraddistingue per il carattere permanente e per il fatto che insorge a causa di un malfunzionamento congenito dei mitocondri presenti nelle cellule dell'organismo interessato.

Inoltre, l'atrofia cerebrale può essere una conseguenza di malattie infettive, come l'encefalite infettiva, la neurosifilide o l'AIDS, e dell'abuso di farmaci neurolettici o corticosteroidi.


Per approfondire
I lettori interessati ad approfondire le demenze (morbo di Alzheimer, demenze frontotemporale, malattia di Huntington ecc) e le conseguenze delle demenze a livello encefalico possono consultare l'articolo presente qui.

FATTORI DI RISCHIO DELL'ATROFIA CEREBRALE

Molte delle cause principali di atrofia cerebrale, come per esempio il morbo di Alzheimer, la demenza vascolare, la demenza senile o l'ictus, sono tipiche dell'età avanzata.
Pertanto, l'età avanzata e l'invecchiamento in generale possono considerarsi non solo le più importanti cause di atrofia cerebrale, ma anche i più importanti fattori di rischio.
Altri fattori di rischio di atrofia cerebrale, meritevoli di una citazione, sono: la pratica di attività lavorative o sportive in cui sussiste un elevato rischio di traumi cranici, l'arteriosclerosi, l'abuso di sostanze alcoliche (alcolismo) e una storia familiare di morbo di Alzheimer, malattia di Huntington o disturbi neurologici simili.

Sintomi, segni e complicazioni

I sintomi e i segni dell'atrofia cerebrale variano a seconda dell'area di encefalo interessata dai processi di necrosi e rimpicciolimento.
Per esempio, se l'atrofia cerebrale colpisce i lobi occipitali, il paziente soffre di problemi visivi; se interessa i lobi temporali, il paziente manifesta perdite di memoria, difficoltà di linguaggio, sbalzi d'umore, comportamenti anomali, cambiamenti di personalità, scarsa comprensione dei suoni ecc.
Da ciò ne consegue che ogni paziente con atrofia cerebrale rappresenta un caso a sé stante.


Tabella dei possibili sintomi e segni dell'atrofia cerebrale
  • Deficit più o meno gravi del linguaggio (afasia)
  • Amnesie a breve e/o a lungo termine (N.B: amnesia significa mancanza di memoria)
  • Problemi visivi
  • Sbalzi d'umore, cambiamenti anomali e cambiamenti di personalità
  • Deficit di concentrazione, pianificazione e ragionamento
  • Lentezza di pensiero
  • Confusione e disorientamento spazio-temporale
  • Riduzione o perdita delle capacità di giudizio
  • Problemi di equilibrio e/o di movimento
  • Attacchi di agitazione e allucinazioni
  • Mancanza di risposta
  • Convulsioni e/o attacchi epilettici
  • Perdita di coscienza (casi più gravi)

COMPLICAZIONI

Nei soggetti colpiti, l'atrofia cerebrale a uno stadio avanzato è responsabile di diverse complicanze, tra cui: l'incapacità di eseguire le più semplici attività quotidiane e di partecipare alle più normali attività sociali, la totale mancanza d'indipendenza dagli altri e uno stato di depressione maggiore.

Diagnosi

La presenza di atrofia cerebrale emerge, in modo chiaro e lampante, dall'esecuzione di esami diagnostici come la risonanza magnetica nucleare dell'encefalo e la TAC (o Tomografia Assiale Computerizzata) dell'encefalo.

DIAGNOSI DELLE CAUSE

Durante la diagnosi di atrofia cerebrale, è molto importante individuare le cause scatenanti. Infatti, solo grazie alla conoscenza delle cause scatenanti, è possibile pianificare la terapia più adeguata.
Per la scoperta delle cause scatenanti l'atrofia cerebrale sono fondamentali: un esame obiettivo accurato, un'anamnesi medica approfondita, un esame neurologico completo, un esame cognitivo e neuropsicologico, e una serie di analisi di laboratorio.

Terapia

Purtroppo, i cambiamenti e gli eventi di necrosi che l'atrofia cerebrale determina a carico del tessuto encefalico sono incurabili e irreparabili. Pertanto, l'atrofia cerebrale è una condizione permanente, per la quale non c'è possibilità di reversione.
Tutto ciò, tuttavia, non esclude che esistano dei trattamenti in grado di alleviare la sintomatologia dell'atrofia cerebrale e dei trattamenti capaci di rallentare o addirittura fermare l'inesorabile incedere di alcune condizioni scatenanti (come per esempio l'ictus, il morbo di Alzheimer, la malnutrizione, l'anoressia nervosa o le encefalopatie infettive).
Per approfondire il trattamento dei fattori che possono causare l'atrofia cerebrale e la terapia sintomatica di quest'ultima, i lettori possono consultare:

ESEMPI DI TERAPIE VALIDE PER LA CURA DELL'ATROFIA CEREBRALE

Tra i trattamenti medici in grado di alleviare i sintomi dell'atrofia cerebrale, meritano una veloce citazione: gli anticonvulsivanti, le psicoterapia cognitivo-comportamentale, la fisioterapia e la cosiddetta terapia del linguaggio

Prognosi

Trattandosi di una condizione incurabile, l'atrofia cerebrale non può che avere sempre una prognosi sfavorevole.

Prevenzione

Sfortunatamente, l'atrofia cerebrale non è prevenibile.
Tuttavia, è bene ricordare che controllare la pressione arteriosa, nutrirsi in maniera sana ed equilibrata, limitare o evitare il consumo di alcolici e mantenersi attivi mentalmente, fisicamente e socialmente sono, secondo l'intera comunità medica, contromisure efficaci nel ridurre o quanto meno posticipare l'insorgenza dell'atrofia cerebrale.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza