Ranitidina: Cos'è e Perché si Assume
Generalità
La ranitidina è un antagonista dei recettori H2 dell'istamina largamente impiegata in terapia per contrastare l'ipersecrezione acida dello stomaco.
Per poter espletare la sua azione terapeutica, la ranitidina deve essere assunta per via orale. Alcuni dei medicinali che la contengono sono classificati come farmaci da banco (OTC) o come SOP (senza obbligo di prescrizione medica), mentre altri necessitano di presentazione di adeguata ricetta medica per poter essere dispensati.
Revisione AIFA e Ritiro dal Commercio
Revisione dell'Agenzia Italiana del Farmaco e Ritiro dei Medicinali a base di Ranitidina
Fino alla seconda metà del 2019, la ranitidina era, con molta probabilità, il principio attivo della sua classe maggiormente impiegato per trattare disturbi e patologie connessi all'ipersecrezione acida dello stomaco. Tuttavia, in seguito alle disposizioni date dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), i medicinali contenenti questo principio attivo sono stati recentemente ritirati dal commercio.
Quest'operazione si è resa necessaria in seguito al ritrovamento di un'impurezza in alcuni lotti di medicinali a base di ranitidina provenienti dall'officina farmaceutica Saraca Laboratories LTD situata in India. L'impurezza ritrovata è la N-nitrosodimetilammina o NDMA, una sostanza ritenuta probabilmente cancerogena per l'uomo e già rinvenuta, fra l'altro, nel 2018 all'interno di medicinali a base di sartani (farmaci antipertensivi) per i quali era stato previsto anche in quel caso il ritiro dal commercio.
Alla luce di quanto scoperto, nella seconda metà del 2019, l'AIFA ha disposto il ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva di tutti i lotti di medicinali contenenti ranitidina prodotta presso il suddetto laboratorio in India. Benché l'impurezza sia stata riscontrata solo in alcuni lotti, l'AIFA ha proceduto al ritiro di tutti i medicinali contenenti ranitidina per poter effettuare ulteriori indagini salvaguardando la salute dei pazienti con il ritiro preventivo di tutti i farmaci contenenti questo antagonista dei recettori H2 dell'istamina.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito Ufficiale dell'Agenzia Italiana del Farmaco.
Nonostante quanto finora detto e l'attuale impossibilità di reperire medicinali a base di ranitidina, di seguito verranno comunque illustrate le principali caratteristiche di questo principio attivo.
A Cosa Serve
Indicazioni Terapeutiche della Ranitidina
In funzione del medicinale impiegato e della concentrazione di principio attivo al suo interno, l'uso di ranitidina è indicato nel trattamento:
- Di bruciore e iperacidità di stomaco;
- Dell'ulcera duodenale;
- Dell'ulcera gastrica benigna;
- Dell'ulcera causata da stress (anche in ambito preventivo);
- Dell'ulcera che può manifestarsi come un effetto indesiderato in seguito al trattamento con farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS);
- Dell'ulcera recidivante;
- Del sanguinamento delle ulcere dello stomaco e del tratto superiore dell'intestino (anche in ambito preventivo);
- Dell'esofagite da reflusso;
- Della sindrome di Zollinger-Ellison
- Di condizioni come la gastrite o la duodenite quando associate a ipersecrezione acida.
La ranitidina può altresì essere usata per evitare la risalita dell'acido dallo stomaco nel corso di un'operazione sotto anestesia e in bambini e adolescenti per il trattamento di breve durata delle ulcere dello stomaco e dei problemi causati dalla risalita dell'acido gastrico verso l'esofago.
Come si Assume
Posologia e Modo d'uso della Ranitidina
Come accennato, la ranitidina deve essere assunta per via orale per poter espletare la sua azione terapeutica. Dose, modo e tempo di somministrazione variano in funzione del disturbo che si deve trattare, della sua gravità, dell'età del paziente e della risposta dello stesso alla terapia. È sempre opportuno, pertanto, rispettare le indicazioni fornite dal medico e le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo del medicinale che si deve utilizzare.
Avvertenze
Cosa bisogna sapere prima di assumere la Ranitidina?
Prima di iniziare ad assumere la ranitidina è opportuno informare il medico delle proprie condizioni di salute allo scopo di individuare eventuali controindicazioni all'uso del farmaco o per individuare situazioni che potrebbero richiedere un particolare controllo da parte dello stesso medico. Più nel dettaglio, è bene informare questa figura sanitaria se:
- Si hanno problemi al fegato;
- Si soffre di gravi problemi ai reni;
- Si hanno tumori dello stomaco;
- Si è affetti da porfiria;
- Si è diabetici;
- Si ha una malattia polmonare cronica;
- Si hanno problemi di qualsivoglia tipo al sistema immunitario;
- Si è anziani;
- Si è in terapia con altri farmaci, FANS inclusi.
Interazioni
Interazioni farmacologiche della Ranitidina
A causa delle possibili interazioni farmacologiche, prima di iniziare ad assumere la ranitidina, è necessario informare il medico se si stanno assumendo altri farmaci, quali:
- FANS;
- Lidocaina;
- Farmaci per la cura di disturbi cardiaci;
- Ansiolitici come il diazepam;
- Antiepilettici come la fenitoina;
- Anticoagulanti orali come il warfarin;
- Farmaci per la cura del diabete (ipoglicemizzanti);
- Farmaci per la cura dell'insonnia;
- Gefitinib (un antitumorale);
- Antifungini azolici come il ketoconazolo.
Ad ogni modo, il medico dovrebbe essere informato qualora si stiano assumendo, si siano recentemente assunti o si potrebbe assumere qualsiasi tipo di farmaco - inclusi SOP e OTC - o prodotto (compresi quelli naturali), anche se non riportati nel soprastante elenco.
Come Agisce
Meccanismo d'azione della Ranitidina
La ranitidina è un antagonista dei recettori H2 dell'istamina e, in quanto tale, essa espleta la sua azione impedendo il legame dell'istamina con i recettori H2 localizzati a livello gastrico. In questo modo, la ranitidina è capace di inibire la secrezione acida dello stomaco mediata dall'istamina. Ricordiamo, infatti, che l'attivazione dei recettori H2 dell'istamina presenti sulla mucosa gastrica stimola la secrezione di acidi mediante un meccanismo AMPc-dipendente (dipendente dall'adenosina monofosfato ciclico).
Effetti Indesiderati
Possibili Effetti Indesiderati causati dall'assunzione di Ranitidina
La ranitidina può causare diversi effetti indesiderati, anche se non tutti i pazienti li manifestano o li manifestano nello stesso modo.
Alcuni di questi effetti sono gravi e richiedono l'intervento immediato del medico; essi consistono in:
- Reazioni allergiche che possono manifestarsi con:
- Eruzione cutanea, prurito o pelle rilevata;
- Gonfiore a viso, labbra, lingua o altre parti del corpo;
- Dolore al torace, fiato corto, respiro affannoso o difficoltà a respirare;
- Febbre inspiegabile e sensazione di svenimento, specialmente stando in piedi.
- Disturbi renali che possono portare a dolore alla schiena, febbre, dolore durante la minzione, sangue nelle urine e modificazione dei risultati degli esami del sangue.
- Pancreatite.
- Accelerazione o rallentamento della frequenza cardiaca, palpitazioni, extrasistoli (disturbo del ritmo cardiaco caratterizzato dalla presenza di contrazioni anomale della muscolatura del cuore con, intercalati al ritmo normale, battiti anticipati seguiti da una pausa più o meno lunga), blocco atrio-ventricolare (interruzione o ritardo nella trasmissione lungo il cuore dell'impulso alla contrazione) e stato di shock (grave alterazione del funzionamento dell'apparato cardiovascolare, con forte abbassamento della pressione arteriosa e conseguente diminuzione dell'irrorazione di tutti gli organi).
Altri possibili effetti indesiderati che si possono manifestare durante l'assunzione di ranitidina consistono in:
- Nausea;
- Mal di pancia;
- Stitichezza;
- Eruzioni cutanee;
- Alterazioni della funzionalità epatica;
- Aumento dei livelli di creatinina nel sangue;
- Diarrea;
- Vomito;
- Perdita di capelli;
- Capogiri e visione offuscata;
- Leucopenia, trombocitopenia, agranulocitosi o pancitopenia;
- Confusione, agitazione, allucinazioni, depressione;
- Mal di testa talvolta grave;
- Vasculite;
- Ingrossamento del fegato.
Quelli sopra riportati sono solo alcuni dei possibili effetti indesiderati causati dalla ranitidina, per maggiori informazioni, è opportuno consultare il foglietto illustrativo del medicinale che si deve assumere.
Uso in Gravidanza e Allattamento
La Ranitidina può essere usata in Gravidanza e durante l'Allattamento al Seno?
Poiché la ranitidina è in grado di attraversare la placenta, il suo impiego nelle donne in gravidanza dovrebbe, se possibile, essere evitato e riservato a quei casi ritenuti dal medico di assoluta necessità. Lo stesso dicasi per l'allattamento al seno, poiché il principio attivo viene escreto nel latte materno. Qualora il trattamento con ranitidina sia assolutamente necessario, l'allattamento al seno andrebbe sospeso.
Controindicazioni
Quando la Ranitidina NON deve essere assunta?
L'uso della ranitidina e dei medicinali che la contengono risulta controindicato in caso di allergia nota alla stessa ranitidina e/o ad uno o più degli altri componenti del medicinale che si deve assumere. L'impiego della ranitidina, sebbene non espressamente controindicato, dovrebbe essere evitato anche in presenza di particolari condizioni o malattie; per maggiori informazioni, è bene rivolgersi al medico.