Anoressizzanti: Cosa sono?
Ultima modifica 20.11.2019
INDICE
  1. Cosa significa Anoressizzante?
  2. Anoressizzanti Amfetaminici
  3. Anoressizzanti Antidepressivi
  4. Sibutramina
  5. Rimonabant
  6. Topiramato
  7. Integratori Anoressizzanti

Cosa significa Anoressizzante?

L'aggettivo anoressizzante viene attribuito a qualsiasi sostanza capace di spegnere lo stimolo dell'appetito.

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La potenziale utilità di questi farmaci antifame nel trattamento dell'obesità è un tema particolarmente delicato e dibattuto, oggetto - negli anni - di crescenti limitazioni e divieti.

Gli anoressizzanti utilizzati in terapia sono in gran parte farmaci ad azione centrale che, attraverso il potenziamento dell'attività dopaminergica, adrenergica e serotoninergica, stimolano il centro della sazietà e/o inibiscono quello della fame.

Anoressizzanti Amfetaminici

L'azione anoressizzante è tipica delle amfetamine e dei loro derivati: amfetamina, metamfetamina, benzfetamina, fendimetrazina, dietilpropione, mazindolo, fentermina, fenilpropanolamina, amfepramone, dexfenfluramina.

Dal momento che l'utilizzo dei farmaci anoressizzanti amfetamino-simili è gravato da importanti effetti collaterali: irritabilità, ansia, euforia, depressione, confusione, cefalea, insonnia, tremore, palpitazione, tachicardia e aritmia, il loro utilizzo terapeutico è stato fortemente ridimensionato negli anni, fino ad arrivare al loro ritiro dal commercio. Queste sostanze, infatti, causano effetti collaterali anche molto gravi, capaci di mettere a repentaglio la vita stessa del paziente:

  • Fenilpropanolamina: aumenta il rischio di ictus emorragico, soprattutto nelle donne;
  • Fenfluraminapur non presentando gli effetti collaterali tipici dei derivati amfetaminici, aumenta il rischio di subire lesioni delle valvole cardiache:
  • Fendimetrazinal'ultimo degli anoressizzanti ad andare in pensione nell'agosto del 2011, presenta gli effetti collaterali tipici dei derivati anfetaminici: irritabilità, ansia, tachicardia, palpitazioni, aritmie, tremorie ipertensione; oltre a ciò, l'eccessiva euforia e il senso di benessere derivanti dalle prime assunzioni, si trasformano via via in depressione man mano che con l'uso continuato insorgono fenomeni di tolleranza e dipendenza.

Nota bene

I derivati amfetaminici sono stati revocati e non sono più commercializzati in Italia, quindi non possono essere più utilizzati e tanto meno prescritti.

Anoressizzanti Antidepressivi

Tra i farmaci anoressizzanti non troviamo soltanto i derivati amfetaminici, che esercitano la propria azione stimolando il rilascio di catecolamine o attivandone i recettori, ma anche antidepressivi di uso comune. Questi farmaci agiscono bloccando il riassorbimento di noradrenalina, dopamina e serotonina a livello delle sinapsi del sistema nervoso centrale, potenziandone il segnale. Tra tutti, sono soprattutto i cosiddetti farmaci serotoninergici ad essere studiati ed impiegati come anoressizzanti; la serotonina, infatti, è capace non solo di promuovere il buon umore e la tranquillità, ma anche di diminuire l'assunzione di cibo. In riferimento a quest'ultimo punto, si ritiene che la serotonina possa determinare un'insorgenza precoce del segnale di sazietà, possa ridurre l'appetibilità del cibo e la quantità totale di alimenti ingeriti, possa ridurre l'ingestione dei carboidrati e possa aumentare l'ingestione delle proteine senza incidere sull'assunzione dei grassi e sulla frequenza dei pasti.

Rispetto ai derivati amfetaminici, che esplicano il proprio effetto anoressizzante anche attraverso la stimolazione generalizzata del metabolismo corporeo (maggior dispendio energetico), i farmaci serotoninergici non espletano tale azione.

In passato, i farmaci serotoninergici maggiormente utilizzanti per l'attività anoressizzante erano la fenfluramina e la dexfenfluramina, banditi poi nel lontano 1997 per gravi effetti collaterali, come ipertensione polmonare e alterazione delle valvole cardiache. Fluoxetina e sertralina sono invece farmaci ad effetto anoressizzante più contenuto e a breve termine, il cui uso è approvato solo ed esclusivamente per il trattamento di disturbi psichiatrici di vario tipo (disturbi depressivi, attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, ecc.) e non certo per fini anoressizzanti. Anzi, al contrario, l'effetto anoressizzante è un effetto collaterale.

Nota bene

Gli antidepressivi NON devono mai essere utilizzati come farmaci anoressizzanti, ma devono essere impiegati solo ed esclusivamente per le indicazioni approvate.

Sibutramina

Un farmaco anoressizzante particolarmente conosciuto, capace di agire sia come i derivati amfetaminici (effetto noradrenergico), sia come serotoninergico è la sibutramina (Ectiva, Reductil, Reduxade). Tuttavia, i medicinali che la contengono sono stati ritirati dal commercio a causa di effetti collaterali decisamente sfavorevoli e pericolosi: secchezza delle fauci, stipsi, cefalea, insonnia, ipertensione, tachicardia, ictus ed infarto.

Pertanto, i medicinali a base di sibutramina non possono più essere utilizzati o prescritti.

Rimonabant

Un altro farmaco ad azione anoressizzante ritirato dal mercato e non più utilizzabile e prescrivibile è il rimonabant (Acomplia, Zimulti), un antagonista del recettore dei cannabinoidi. Esso agisce bloccando uno specifico tipo di recettori, i recettori del cannabinoide di tipo 1 (CB1). Questi recettori si trovano nel sistema nervoso e fanno parte del sistema utilizzato dal corpo per controllare l'assunzione alimentare. I recettori sono anche presenti negli adipociti (tessuto adiposo). Di conseguenza il rimonabant riduce l'assunzione di cibo e favorisce l'istaurarsi di un quadro metabolico più favorevole (aumento della sensibilità all'insulina e riduzione della lipidemia); le ragioni del suo ritiro dal mercato vanno ricercate nell'alto rischio di gravi disturbi a livello psichiatrico e neurologico, tra cui il rischio di suicidio.

Topiramato

Il topiramato, un agente antiepilettico autorizzato per il trattamento dell'epilessia e per la profilassi dell'emicrania, è stato oggetto di numerosi studi per valutarne le potenziali proprietà anoressizzanti. In passato, è stato realizzato un farmaco per il trattamento dell'obesità contenente il principio attivo in questione associato a fentermina, la cui autorizzazione all'immissione in commercio è stata prima negata e poi rivalutata dalla FDA degli Stati Uniti (Food and Drug Administration). Difatti, anche per il topiramato sussiste il rischio di effetti collaterali gravi, quali ad esempio effetti a livello psicologico, come disordini affettivi, disordini psicotici e comportamento aggressivo.

In qualsiasi caso, in Italia, il topiramato per dimagrire NON può e non deve essere utilizzato; il suo impiego è riservato solo ed esclusivamente al trattamento dell'epilessia e alla profilassi dell'emicrania.

Integratori Anoressizzanti

A causa dei gravi effetti collaterali ascritti ai farmaci anoressizzanti, e del ritiro dal commercio della gran parte delle specialità medicinali utilizzate in passato, oggi vi è una diffusa tendenza a ricercare possibili alternative nel mondo degli integratori.

In effetti, vi sono moltissime sostanze naturali capaci di ricalcare l'azione dei farmaci anoressizzanti di sintesi, seppur con un'azione più blanda alle comuni dosi di impiego. E' il caso ad esempio della caffeina (matecola, guaranà, caffè, tè lasciato a lungo in infusionecacao), della sinefrina (arancio amaro, scorza) e dell'efedrina (Efedra, parti aeree, non ammessa come integratore), che agiscono come antifame mimando l'azione dei derivati amfetaminici sia in termini di soppressione dell'appetito, sia per l'effetto di stimolo sul metabolismo corporeo.

Per quanto riguarda gli integratori anoressizzanti serotoninergici, segnaliamo il 5-idrossitriptofano, derivato aminoacidico, capace di attraversare la barriera ematoencefalica ed aumentare la sintesi di serotonina.

Infine, un effetto anoressizzante può essere ascritto alle fibre (cruscaguar e gomma di guarxantanogomma karaya, psillio, semi di psillioagar agarglucomannanopectinafarina di Konjac, algina ed acido alginicocarragenina), che, se assunte prima dei pasti insieme ad abbondante acqua, si rigonfiano nello stomaco distendendo le pareti gastriche, aumentando il senso di sazietà e riducendo l'intake di cibo.

NOTA BENE

È importantissimo sottolineare che il ricorso a qualsiasi tipo di prodotto con effetti anoressizzanti - integratori inclusi - per favorire il dimagrimento NON deve essere fatto senza aver prima consultato il proprio medico.

Si ricorda, inoltre, che le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e che non intendono sotituirsi in alcun modo al parere di questa figura sanitaria e al rapporto medico-paziente. Concludiamo, quindi, ribadendo ancora una volta la necessità di rivoglersi al medico o allo specialista prima di assumere qualsivoglai tipologia di anoressizzante allo scopo di dimagrire.