Ultima modifica 06.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia

Generalità

L'amnesia anterograda è un disturbo caratterizzato dall'incapacità di fissare i ricordi degli avvenimenti successivi ad un grave danno cerebrale.

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Questa forma di perdita di memoria non intacca, dunque, i ricordi che già facevano parte del patrimonio mnesico (fenomeno che si verifica, invece, nell'amnesia retrograda), ma influisce sull'immagazzinamento di nuove informazioni.

Le cause dell'amnesia anterograda vanno ricercate a livello cerebrale. Questa condizione può derivare, in particolare, da lesioni traumatiche, processi degenerativi, disturbi metabolici e varie altre problematiche che interessano l'ippocampo o alcune aree del lobo temporale.

La diagnosi dell'amnesia anterograda è basata sull'anamnesi e viene formulata in seguito ad un esame neuroradiologico (es. tomografia computerizzata, risonanza magnetica ecc.). Il trattamento dipende dalla causa e si concentra sulla gestione della problematica. Questi interventi possono prevedere la psicoterapia o altre tecniche che aiutano a migliorare la qualità della vita, talvolta in associazione con esercizi specifici, ausili per la memoria o integratori alimentari. Alcuni casi di amnesia anterograda sono temporanei, altri risultano permanenti. Pertanto, i sintomi del disturbo possono migliorare, rimanere gli stessi o peggiorare nel tempo.

Cos’è

L'amnesia anterograda è la perdita della capacità di "immagazzinare" nuovi ricordi, successivi all'evento causale o all'inizio della malattia. In pratica, il paziente non riesce a memorizzare le informazioni o gli eventi che si susseguono da un certo momento in poi, mentre i ricordi precedenti al danno cerebrale restano inalterati.

Il risultato è una parziale o completa incapacità di rievocare il passato recente, anche se i ricordi a lungo termine, memorizzati prima dell'evento che ha causato l'amnesia, rimangono intatti.

I soggetti affetti da amnesia anterograda possono ripetere, ad esempio, una domanda più volte o non riescono a riconoscere le persone incontrate pochi minuti prima.

Amnesia retro-anterograda

L'amnesia anterograda comporta un difetto selettivo di fissazione e, talvolta, di rievocazione (in quest'ultimo caso, si parla di amnesia retro-anterograda).

Cause

Nel processo di apprendimento, la memoria, intesa come metodo di conservazione delle informazioni, svolge un ruolo essenziale. Può accadere di non ricordare alcuni eventi della nostra vita accaduti molto tempo fa o ieri, ma quando si verificano delle lesioni cerebrali la perdita di memoria può essere più seria, definendo un quadro clinico di AMNESIA.

L'amnesia anterograda è un deficit selettivo della memoria che dipende fondamentalmente da un danno cerebrale. A causa di tale evento, il soggetto ha serie difficoltà ad immagazzinare nuove informazioni, mentre i ricordi precedenti alla malattia restano intatti.

I danni cerebrali alla base dell'amnesia anterograda determinano una grave compromissione della memoria a breve termine (MBT).

In linea generale, lesioni cerebrali lievi possono portare ad una perdita di memoria a breve termine ed i sintomi possono migliorare man mano che il cervello guarisce. Danni al cervello da moderati a gravi possono portare, invece, ad un'amnesia anterograda permanente.

L'amnesia anterograda può essere indotta da farmaci (è noto che alcune benzodiazepine abbiano potenti effetti amnesici, così come l'intossicazione da alcol produce una manifestazione simile) o essere la conseguenza di una lesione cerebrale traumatica, in cui si verifica un danno all'ippocampo o al lobo temporale mediale. Altre volte, il disturbo è il risultato di un evento acuto come una commozione cerebrale, un infarto, la privazione di ossigeno o un attacco epilettico. Meno comunemente, può anche essere causato da uno shock o da un disturbo emotivo.

Quali parti del cervello sono coinvolte?

Le parti del cervello interessate dal danno all'origine dell'amnesia anterograda sono generalmente l'IPPOCAMPO ed alcune aree del lobo temporale associate allo stesso.

Perché nell'ippocampo? L'ippocampo è una zona di "passaggio", nella quale le informazioni vengono memorizzate in maniera temporanea, fino a quando non vengono trasmesse al lobo frontale. L'ippocampo è, dunque, una sorta di archivio per la memoria breve (quella capace di conservare pochi elementi per alcuni secondi); se questo non si comporta come tale, sarà difficile o impossibile, immagazzinare i ricordi.

I danni a carico dell'ippocampo e delle zone limitrofe sono spesso la conseguenza di accidenti cerebrovascolari (ischemia, emorragia ecc.), aneurismi, epilessia, encefalite, ipossia o avvelenamento da monossido di carbonio. Queste lesioni vengono osservate, inoltre, nelle fasi iniziali di malattie degenerative, come l'Alzheimer.

L'amnesia anterograda si può presentare anche come conseguenza di un danno al DIENCEFALO; attualmente, però, le basi di questo fenomeno restano da chiarire.

Un esempio di patologia che si manifesta con amnesia anterograda e dipende da un danno delle strutture diencefaliche coinvolte nella memoria è la sindrome di Korsakoff. Questa condizione è determinata dalla carenza nutrizionale di vitamina B1 (tiamina) e si presenta in molti casi di abuso di alcol cronico.

Quali condizioni patologiche causano amnesia anterograda?

L'amnesia anterograda è spesso la conseguenza di:

L'amnesia anterograda si riscontra, inoltre, nella fase iniziale del morbo di Alzheimer.

Altre condizioni in grado di causare amnesia anterograda comprendono:

Sintomi e Complicazioni

Il sintomo principale dell'amnesia anterograda è la perdita di memoria. Questa si manifesta, in particolare, come la netta incapacità di ricordare e di apprendere nuove informazioni a partire dal momento in cui il problema si è manifestato.

La perdita di memoria non compromette, però, ciò che è stato immagazzinato in passato: chi soffre di amnesia anterograda riesce a ricordare con lucidità solo gli eventi antecedenti alla condizione scatenante il problema.

Un aspetto curioso dell'amnesia anterograda è che alcune persone che soffrono di questo tipo di amnesia possono acquisire nuove abilità o abitudini, addirittura possono imparare nuovi giochi o a scrivere al contrario.

Come si manifesta l'amnesia anterograda

I sintomi dell'amnesia anterograda dipendono dalla causa da cui deriva e riguardano principalmente l'elaborazione della memoria a breve termine.

In generale, la persona che ne soffre manifesta:

Di solito, chi soffre di amnesia anterograda perde solo la memoria dichiarativa (che coincide con il ricordo dei fatti accessibili alla consapevolezza), ma conserva la memoria procedurale o implicita (cioè l'apprendimento di abilità ed abitudini, di come si fanno le cose e di come si usano gli oggetti).

Ancora più specificamente, i pazienti con amnesia anterograda spesso perdono solo la parte episodica della loro memoria dichiarativa (quella parte che si riferisce ad informazioni autobiografiche inserite in un contesto temporale e/o spaziale) e non la parte semantica (conoscenze generali, come lingua, storia, geografia ecc.).

Come si riconosce

L'amnesia anterograda impedisce di apprendere nuove informazioni dall'esordio dell'evento morboso in avanti.

L'amnesia anterograda è caratterizzata da una grave disfunzione della memoria a breve termine: dopo la minima distrazione, ad esempio, una persona può dimenticare tutta la conversazione che stava sostenendo.

Nelle forme transitorie e nella fase iniziale delle forme persistenti, l'amnesia anterograda è responsabile di un fenomeno particolare: il paziente manifesta uno stato di ansia che lo induce a chiedere spiegazioni tramite la ripetizione continua delle domande, dovuta all'immediata dimenticanza della risposta ottenuta e della domanda fatta.

Quanto dura l'amnesia anterograda?

L'amnesia anterograda può essere:

  • Transitoria (come accade spesso dopo traumi cerebrali lievi);
  • Stabile (come avviene dopo un grave evento morboso come un'encefalite, un'ischemia globale o un arresto cardiaco);
  • Progressiva (come si verifica nelle demenze su base degenerativa, quali la malattia di Alzheimer).

Nel tempo, quando vi è un danno ad un solo lato del lobo temporale mediale, la neuroplasticità del cervello (cioè la sua capacità di mappare nuovamente le sue connessioni neurali, quando necessario) può spesso consentire al paziente che soffre di amnesia anterograda l'opportunità di un funzionamento normale (o quasi), per la memorizzazione dei ricordi.

Diagnosi

La diagnosi dell'amnesia anterograda si basa sulla valutazione clinica, psichiatrica e neurologica.

Gli accertamenti volti a definire la condizione comprendono:

  • Test neurologici specifici: sono utili per inquadrare meglio la natura dell'esperienza amnesica;
  • Risonanza magnetica per valutare la presenza di eventuali cause strutturali;
  • PET (tomografia ad emissione di positroni): è un'indagine che evidenzia le alterazioni metaboliche del cervello;
  • Esame del sangue e delle urine per escludere un'intossicazione, l'uso di sostanze psicotrope o cause di tipo metabolico curabili.

Terapia

Il trattamento dell'amnesia anterograda dipende dalla causa del problema. Alcuni pazienti recuperano i propri ricordi e la condizione si risolve, soprattutto se vengono disposte idonee misure di assistenza. Altre persone, invece, non riescono a ritornare alla normalità e la loro routine quotidiana risulta fortemente influenzata dal disturbo.

Il trattamento dell'amnesia anterograda si concentra sul miglioramento della qualità della vita del paziente.

Le opzioni includono:

  • Allenamento della memoria;
  • Integratori alimentari a base di vitamina B1, in caso di carenza;
  • Terapia occupazionale;
  • Psicoterapia;
  • Assistenza tecnologica per facilitare il recupero mnemonico.

Al momento, non esistono medicinali approvati per curare l'amnesia anterograda, ma il ricorso alla terapia farmacologica può essere indicato dal medico per ridurre la sintomatologia ansioso-depressiva, l'irritabilità e l'insonnia, l'iperattivazione e la disorganizzazione del pensiero. Tra i medicinali più utilizzati vi sono: antidepressivi, ansiolitici, neurolettici o farmaci antipsicotici.

Nei casi meno gravi, i pazienti vengono educati ad utilizzare sistemi di memoria alternativi, per compensare l'incapacità cerebrale. Ad esempio, può essere d'aiuto annotare le attività da svolgere quotidianamente su lavagnette o blocchi di appunti. Inoltre, è possibile attrezzare il bagno e la cucina con congegni di sicurezza o eliminare quanto potrebbe causare incidenti domestici.

Autore

Dott.ssa Giulia Bertelli

Dott.ssa Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici