Le patologie provocate dall'amianto possono essere benigne o maligne.
Malattie Benigne
Versamento pleurico
Ovvero, presenza di liquido, quando normalmente non dovrebbe esserci, tra le due pleure, che sono i foglietti fibrosi che avvolgono e proteggono il polmone, permettendogli di espandersi nel modo più corretto durante la respirazione. Generalmente non dà sintomi; talvolta, possono esserci una febbricola, un dolore al torace od una lieve dispnea (fame d'aria, respirazione faticosa);
Placche pleuriche: sono delle lesioni con aspetto fibroso dovute alla possibile azione irritativa dell'amianto sulla pleura; non danno sintomi e non riducono la funzionalità respiratoria, a meno che non siano numerose e/o di notevoli dimensioni. Quasi sempre si scoprono casualmente, eseguendo una radiografia del torace per altri motivi.
Ispessimento pleurico diffuso
È di natura fibrosa e calcifica, molto esteso, di diversi centimetri, e causa alterazioni della funzionalità respiratoria. È comunque molto raro.
Malattie Maligne
Le MALIGNE sono caratterizzate da lunghi periodi di latenza (15, 20, 30 anni). Significa che il loro esordio sintomatologico è molto lontano nel tempo dall'evento che ne ha determinato l'insorgenza.
Asbestosi vera e propria
È chiamata anche fibrosi polmonare interstiziale.
Il suo riconoscimento come malattia professionale risale agli anni '30 e ne esistono oggi moltissimi casi indennizzati. Dal 1992 è comunque in netta riduzione. Il danno provocato dalle fibre di amianto è dovuto alla loro elevata capacità di penetrazione fino agli alveoli, dove si accumulano anche in grandi quantità; alla loro capacità di attivare il sistema immunitario e di far sì che si producano grandi quantità di tessuto fibroso a livello degli alveoli del polmone; alla capacità di favorire l'insorgenza di tumori; alla capacità di legare, sulle stesse fibre, alcune sostanze tossiche e cancerogene presenti nell'ambiente (causa, questa, della sinergia fra fumo e amianto nel provocare il tumore del polmone). Inizialmente, le fibre si localizzano non oltre le piccole vie aeree, e qui si creano le prime lesioni. Successivamente, si assiste ad un ispessimento diffuso ed una fibrosi generalizzata a tutti i polmoni. La fibrosi interstiziale diffusa forma il quadro principale della malattia. Tutto questo provoca compressione e retrazione del polmone, dandogli alla radiografia del torace un tipico aspetto che assomiglia al favo d'api. Anche se l'esposizione all'amianto viene fermata precocemente, si ha comunque un peggioramento del quadro nel tempo. Inizialmente, ci può essere tosse, talvolta con emissione di piccole quantità di sangue, mentre nei quadri avanzati avremo dispnea e cianosi (colorito bluastro della cute e delle mucose dovuto alla carente di ossigenazione del sangue).
La diagnosi consiste nell'interrogare il paziente su di una sua eventuale esposizione all'asbesto, anche molto remota (anamnesi lavorativa), nella visita che evidenza i sintomi tipici di insufficienza respiratoria e nella radiografia del torace. La sopravvivenza dei pazienti con asbestosi è lunga se non ci sono complicazioni. Queste sono rappresentate da cancro del polmone, enfisema polmonare, cuore polmonare cronico e mesotelioma pleurico (tumore delle pleure). Non esiste una terapia specifica per rallentare il decorso di questa malattia. Solitamente si trattano le complicazioni e le infezioni. Molto importante è la prevenzione sui luoghi di lavoro.
Tumore polmonare
Tutte le forme di amianto possono causare tale neoplasia (spesso sono esposizioni miste) ed il rischio di svilupparla è influenzato dalla dose di esposizione. Le prime segnalazioni sono datate fin dalla fine degli anni '30, in particolare nei lavoratori dell'industria tessile in Inghilterra. L'effetto cancerogeno è decrescente andando dalla crocidolite, all'amisite, alla cristobalite. C'è un effetto moltiplicativo (sinergia) con il fumo: un soggetto fumatore esposto per molti anni all'asbesto, ha una altissima probabilità di avere il cancro. Esso, inoltre, insorge più frequentemente in soggetti già affetti da asbestosi. Quadro clinico, diagnosi, prognosi e terapia, sono invariati rispetto alle altre forme di tumore polmonare.
Mesotelioma pleurico
Per approfondire: Sintomi Mesotelioma Pleurico
È un tumore talmente raro che, quando si manifesta, la sua presenza è significativa. Nei soggetti esposti ad amianto, è fortemente indicativo di malattia professionale. C'è una pericolosità in ordine decrescente: Crocidolite, Amosite, Crisotilo. I tipi di esposizione possono essere: professionale (certa, probabile, possibile), domestica, ambientale, per hobby, ignota. È definito anche "tumore familiare o di vicinanza", perché si sono verificati casi di tumori in familiari di soggetti esposti all'amianto, soprattutto nelle mogli degli stessi soggetti (abiti di lavoro da pulire). Questo perché gli elementi di amianto rimangono sospesi nell'aria per ore in un ambiente piccolo come quello domestico. Si è visto in maniera inequivocabile che la presenza di mesotelioma è notevole in aree industriali o vicine a cantieri navali, quindi aree inquinate. Colpisce entrambi i sessi, ed è formato da una massa che si diffonde molto estesamente lungo i foglietti fibrosi delle pleure, assomigliando alle gocce di cera. La membrana risponde con la produzione di liquido che vi si riversa all'interno (versamento), e che può essere analizzato, svelando la presenza del tumore. Esso evolve in più stadi, prima come una massa isolata, poi con interessamento degli organi vicini e, successivamente, con metastasi a distanza.
L'esordio è spesso insidioso, con una storia di versamenti pleurici inspiegabili, dolore toracico sordo e profondo, che in seguito diventa intenso e costante. Altri sintomi più tardivi sono la dispnea dopo uno sforzo, dimagrimento, malessere, facile affaticabilità, debolezza. La diagnosi prevede la radiografia del torace (mostra aree opache irregolari e versamento pleurico), l'esame del liquido pleurico, la TAC e la PET. Allo stato attuale non esiste uno standard terapeutico a causa del fallimento dei diversi trattamenti (chirurgia, chemioterapia, radioterapia). Per la prevenzione, devono essere rispettati i valori limite di crisotilo (0,6 fibre per centimetro cubo d'aria) e di altre varietà di amianto più cancerogene (0,2 fibre per centimetro cubo d'aria). Inoltre, sono obbligatori mezzi di protezione personale e soprattutto eliminazione del fumo. L'eliminazione dell'asbesto dalle strutture dove è stato usato non sempre è efficace e sicura; sarebbe meglio la coibentazione, ossia il suo rivestimento con materiale inerte.
Mesotelioma peritoneale
Nel 10-15% dei casi questo tumore può interessare il peritoneo, cioè la membrana che avvolge l'intestino.
Dà sintomi iniziali vaghi, caratterizzati solitamente dalla comparsa di ascite (versamento nella cavità del peritoneo) e dolore addominale.