Agorafobia: Cos’è? Cause e Sintomi e Terapia

Agorafobia: Cos’è? Cause e Sintomi e Terapia
Ultima modifica 29.10.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Cause e Fattori di Rischio
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Trattamento e Rimedi

Generalità

L'agorafobia è un disturbo d'ansia innescato da spazi aperti o luoghi molto affollati.

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Dal punto di vista clinico, il soggetto che ne soffre viene assalito da una sensazione di angoscia, forte disagio, quando si ritrova in situazioni poco familiari, in grado di dare l'impressione di non avere facili vie di fuga e dove nessuno potrebbe prestare aiuto. Nella maggior parte dei casi, l'agorafobia è un problema che emerge secondariamente all'insorgenza di attacchi di panico, crisi d'ansia minori e stress post-traumatico.

La gravità dell'agorafobia e dei comportamenti adottati per evitare le situazioni temute può variare ampiamente da persona a persona. Nei casi più severi, oltre all'ansia possono manifestarsi sintomi fisici o attacchi di panico in piena regola, con sudorazione fredda o accentuata, aumento della frequenza cardiaca (tachicardia), nausea e senso di soffocamento.

Come altre fobie, l'agorafobia può avere ricadute negative nella quotidianità della persona, in termini di limitazioni nella vita sociale e lavorativa. Fortunatamente, questo disturbo può essere affrontato attraverso un percorso di psicoterapia, orientato al superamento della fobia.

Cos’è

Agorafobia: Definizione

L'agorafobia è la paura di spazi e luoghi aperti, dai quali può essere difficile o imbarazzante allontanarsi.

Pertanto, il soggetto che soffre di questo disturbo:

  • Ha difficoltà ad uscire di casa, se non accompagnato;
  • Prova disagio nel viaggiare da solo su trasporti pubblici (come l'autobus o l'aeroplano);
  • Cerca di evitare luoghi pubblici molto frequentati (es. ristoranti, mercati, concerti, cinema e centri commerciali).

Oltre ad essere accompagnata da manifestazioni ansiose di entità variabile, l'agorafobia comporta spesso sintomi somatici come: sudorazione, brividi o vampate di calore, battito cardiaco accelerato, nausea, sensazione che manchi l'ossigeno e timore di morire.

Di conseguenza, la persona che soffre di agorafobia tenta di non esporsi allo stimolo fobico e finisce con l'adottare strategie di evitamento o ricerca la continua presenza rassicurante di un familiare.

L'agorafobia è un disturbo che può risultare molto invalidante, poiché chi ne soffre spesso:

  • Diventa completamente dipendente dalle mura domestiche;
  • È costretto ad uscire di casa solo quando è accompagnato.

Lo sapevate che…

"Agorafobia" deriva etimologicamente dal greco "agorà", che significa a "piazza" e "phóbos", cioè "paura" o "fobia", quindi significa letteralmente "paura della piazza".

Cause e Fattori di Rischio

Quali sono le Cause all'origine dell'Agorafobia?

L'agorafobia è un disturbo nel quale lo stimolo fobico è rappresentato dall'idea di essere accerchiati e privi di libertà spaziale attorno a sé.

Le cause non sono ancora del tutto note. Nella maggior parte dei casi, però, questo disturbo sembra risultare da un'esperienza traumatica sperimentata durante l'infanzia e l'adolescenza: se il naturale istinto di esplorare viene scoraggiato, si genera un blocco che tocca anche la percezione di sé e delle proprie possibilità. In età adulta, questa reazione può essere enfatizzata dalla bassa autostima.

Sintomi e Complicazioni

Agorafobia: Come si Manifesta?

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L'agorafobia è una condizione molto complessa, che non riguarda solamente la paura degli spazi all'aperto, ampi e vasti, o tra la folla. Ad innescare i sintomi di questo disturbo fobico può essere, infatti, il timore di trovarsi in situazioni particolarmente stressanti o dalle quali sia impossibile fuggire oppure ricevere aiuto in caso di pericolo.

Pertanto, una persona che soffre di agorafobia può avere paura di situazioni specifiche, come:

  • Trovarsi in uno spazio aperto e ampio (supermercato, parcheggio o ponte);
  • Uscire di casa, se non accompagnati;
  • Aspettare in coda oppure essere tra la folla;
  • Viaggiare sui mezzi pubblici (ad esempio: treni, autobus o aerei);
  • Visitare un centro commerciale;
  • Frequentare luoghi pubblici molto affollati (es. ristoranti, mercati, concerti, cinema e centri commerciali).

Esistono casi, poi, in cui il malessere avvertito è correlato alla paura di situazioni generali, come criminalità, incidenti e malattie.

Quali sono i Sintomi dell'Agorafobia?

Chiaramente, i sintomi e la gravità dell'agorafobia possono variare da caso a caso:

  • Alcune persone sperimentano un'ansia o un disagio di lieve entità solo quando si trovano in ambienti poco familiari.
  • Altri agorafobici manifestano, invece, un grave senso di angoscia e, nei casi estremi, attacchi di panico in piena regola.

Come altri disturbi fobici, l'agorafobia è in grado di provocare anche reazioni fisiologiche, quali:

Alcune persone riferiscono di avere la percezione di stare soffocando. Altre tentano di uscire e/o di allontanarsi dalla situazione agorafobica con ogni mezzo possibile. Nei casi più gravi, l'agorafobia può portare a timore di svenire, di perdere il controllo o, addirittura, di morire.

Agorafobia: nota ai Sintomi Somatici

I sintomi fisici che si manifestano nell'agorafobia, così come in altre fobie, segnalano il verificarsi di una risposta anormale a livello emotivo: il corpo sta rispondendo allo stimolo fobico con un'espressione estrema della reazione fisiologica di "lotta o fuga". In altre parole, la mente interpreta il pensiero che gli spazi aperti o affollati siano una minaccia rispetto ad un potenziale pericolo, quindi prepara automaticamente il corpo a combattere per la sopravvivenza. Quest'eccessiva risposta emotiva è uno dei segni più chiari che una persona è in preda ad un disturbo fobico.

Possibili Conseguenze dell'Agorafobia

Come brevemente anticipato, l'agorafobia può limitare notevolmente la vita di chi ne soffre. Nei casi gravi, i sintomi del disturbo fobico vengono attivati anche solo pensando alle situazioni che scatenano tipicamente la paura.

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Nella maggior parte dei casi, l'agorafobia può innescare attacchi di panico al pensiero di:

  • Non ricevere soccorso in pubblico, nel caso in cui si verificasse una crisi d'ansia;
  • Trovarsi in un luogo senza un'uscita di sicurezza immediata, disponibile alla vista, che consenta di dirigersi verso un luogo reputato più sicuro (quest'ultima è considerata una delle caratteristiche chiave delle situazioni agorafobiche).

L'agorafobia può indurre anche a ricorrere a varie soluzioni come, ad esempio, non andare alle feste particolarmente affollate o evitare di viaggiare in autobus o in aereo. L'ansia correlata al disturbo fobico è responsabile, inoltre, di uno stato di stress persistentemente elevato, che, alla lunga, può risultare dannoso per la salute.

Agorafobia: Disturbi associati

L'agorafobia può associarsi a depressione e comportamenti ossessivi. Il disturbo può essere correlato, poi, a disturbi d'ansia ed altre fobie, come quella sociale, per il buio, le altezze ed i viaggi in aereo.

Lo sapevate che…

L'agorafobia è generalmente considerata l'antitesi dalla claustrofobia.

Per approfondire: Claustrofobia - Definizione, Caratteristiche e Terapia

Diagnosi

L'agorafobia può essere un disturbo altamente invalidante, in quanto può influenzare molteplici attività e contesti del quotidiano. Per questo motivo, se i sintomi limitano in modo significativo la normale vita di tutti i giorni e sono presenti da oltre sei mesi, è consigliabile rivolgersi ad un medico, uno psichiatra o uno psicologo. In qualche caso, la diagnosi di agorafobia può emergere durante una consultazione effettuata dal paziente per un altro problema relativo all'ansia.

Agorafobia: come viene stabilita la Diagnosi?

La valutazione iniziale dell'agorafobia è fondamentale per comprendere i motivi alla base del disagio, identificandone il significato e quantificandone la portata.

Pertanto, il medico:

  • Chiede al paziente una descrizione dei sintomi e cosa li innesca;
  • Cerca di stabilire quanto siano gravi i sintomi;
  • Esclude altri tipi di disturbi d'ansia o patologia generale.

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM), l'agorafobia viene definita da alcuni criteri:

  • La paura è irragionevole, eccessiva, persistente e causata dalla presenza di una situazione specifica o comporta un'ansia anticipatoria rispetto alla stessa;
  • In caso di esposizione allo stimolo, viene evocata una risposta ansiogena: negli adulti, questa può assumere i tratti di un attacco di panico improvviso;
  • Gli adulti riconoscono che la loro paura è immotivata e sproporzionata rispetto alla minaccia o al pericolo percepito;
  • Vengono adottate misure e strategie di evitamento per non incorrere nella situazione temuta, oltre a manifestare una tendenza ad affrontare le nuove esperienze con un certo senso di angoscia;
  • La reazione ansiogena, l'anticipazione o l'evitamento della persona interferiscono con la vita e le relazioni quotidiane o causano un disagio significativo.

Inoltre, per formularne la diagnosi, l'agorafobia persiste da qualche tempo (di solito, 6 mesi o più) e comporta sintomi che non possono essere attribuiti ad un'altra condizione mentale, come il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) o il disturbo da stress post-traumatico (DPTS).

Trattamento e Rimedi

Agorafobia: come si può Affrontare e Superare?

L'agorafobia può essere affrontata con diverse opzioni terapeutiche, anche in combinazione tra loro. La scelta dipende dalla persona e dalla gravità del quadro clinico. Gli interventi più efficaci comprendono le tecniche di rilassamento, la meditazione e la psicoterapia cognitivo-comportamentale orientata al superamento della paura degli spazi aperti.

Quest'interventi hanno l'obiettivo di indurre il paziente a razionalizzare la propria paura morbosa, cercando di concentrarsi sulla possibilità di reagire ai pensieri ansiogeni e di affrontare le convinzioni negative associate all'agorafobia.

Farmaci

In combinazione al trattamento psicologico, il medico psichiatra può prescrivere una terapia farmacologica per controllare i sintomi associati al disturbo fobico, come l'ansia.

I farmaci che vengono solitamente indicati sono le benzodiazepine, i beta-bloccanti, gli antidepressivi triciclici, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori delle monoamino ossidasi (MAOI).

Occorre sottolineare che il ricorso a medicinali può placare il problema temporaneamente, ma non lo risolve in modo definitivo.

Terapia di Esposizione e Desensibilizzazione

Un approccio risultato efficace nel trattamento dell'agorafobia è la presentazione degli stimoli fobici al paziente in condizioni controllate, fino ad ottenere una desensibilizzazione sistemica.

La terapia comporta l'esposizione graduale e ripetuta nel tempo alla situazione che egli ritiene agorafobica, per imparare a gestire l'ansia ed affrontare le idee negative associate alla paura di spazi aperti, luoghi non familiari e senza un'uscita di sicurezza immediata.

Terapia Cognitivo-Comportamentale

La desensibilizzazione può essere praticata in combinazione con tecniche cognitive e comportamentali, allo scopo di modificare il circolo vizioso dell'agorafobia e lavorare sul significato degli stimoli fobici per il paziente.

In questo modo, il soggetto agorafobico viene esposto alle situazioni temute, con la possibilità di apprendere delle tecniche di autocontrollo emotivo, che gli permettono di ridimensionare la propria paura.

Per approfondire: Psicoterapia Cognitivo Comportamentale - Cos’è? A Cosa Serve?

Tecniche di Rilassamento

Per affrontare l'agorafobia in modo efficace, la psicoterapia può essere praticata in associazione alle tecniche di rilassamento, quali training autogeno, esercizi di respirazione e yoga. Questi trattamenti possono contribuire a gestire l'ansia correlata alla situazione che egli ritiene agorafobica.

Un altro approccio che può rivelarsi utile per alcune persone è l'ipnosi. Questo trattamento alternativo procura uno stato di rilassamento tale da indurre l'interessato a riconoscere le cause delle sue paure e superarle.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici