Ultima modifica 17.04.2020

Generalità

Le aderenze addominali sono fasce di tessuto fibroso-cicatriziale, che incollano in modo anomalo parti normalmente disgiunte di uno stesso organo dell'addome o due organi/tessuti distinti dell'addome situati a stretto contatto tra loro.



Come le aderenze che interessano le altre regioni del corpo umano, le aderenze addominali sono un esito dei meccanismi riparatori che possono essere messi in moto dalle lesioni tissutali di un intervento chirurgico, una particolare infezione, un forte trauma contusivo, un grave stato infiammatorio o l'esposizione a radiazioni ionizzanti.
Aventi sede solitamente a livello dell'intestino, le aderenze addominali hanno, per causa principale, la chirurgia addominale (più del 90% dei casi) e sono responsabili, quando sono sintomatiche, di un caratteristico dolore cronico all'addome.
Per stabilire con certezza la presenza di aderenze addominali, è fondamentale il ricorso alla laparoscopia esplorativa.
Il trattamento delle aderenze addominali è chirurgico e consiste in un intervento di rimozione delle fasce fibroso-cicatriziali, noto come adesiolisi.
Attualmente, l'adesiolisi è realizzabile in laparoscopia o in laparotomia.

Breve richiamo di cosa sono le aderenze

Le aderenze, o adesioni, sono fasce di tessuto fibroso-cicatriziale che uniscono in modo anomalo parti normalmente disgiunte di uno stesso organo, oppure organi o tessuti distinti, tra cui sussiste un rapporto di estrema vicinanza.
Lo sviluppo delle aderenze è una conseguenza dei meccanismi di riparazione del corpo, messi in moto dagli insulti o dalle lesioni tissutali che possono avere luogo dopo un intervento chirurgico, una particolare infezione, un forte trauma contusivo, uno stato infiammatorio o l'esposizione a radiazioni nocive.

Cosa sono le aderenze addominali?

Le aderenze addominali, o adesioni addominali, sono le aderenze che hanno per oggetto gli organi e i tessuti interni dell'addome. In altre parole, quindi, sono fasce di tessuto fibroso-cicatriziale che “incollano” tra loro porzioni diverse di uno stesso organo addominale, oppure due strutture anatomiche distinte ma situate a stretto contatto.

QUALI SONO LE SEDI PIÙ COLPITE?

La sede in assoluto più comune delle aderenze addominali è l'intestino (aderenze intestinali).
Quest'organo si presta alla formazione delle aderenze a causa della sua particolare anatomia: è una struttura cilindrica molto lunga, con numerosi ripiegamenti su se stesso e diversi punti di contatto, che riguardano porzioni anche molto distanti tra loro.
Altre sedi in cui è possibile riscontrare, con una certa frequenza, la presenza di aderenze addominali sono il fegato e la cistifellea.

Cause

Nel 90% dei casi circa, la presenza di aderenze addominali è dovuta a un precedente intervento chirurgico, praticato a livello dell'addome; nel restante 10% delle circostanze, invece, può dipendere da una delle seguenti condizioni:

QUANDO COMPAIONO LE ADERENZE ADDOMINALI POST-CHIRURGICHE?

In genere, le aderenze addominali post-chirurgiche compaiono a distanza di pochi giorni dall'operazione di chirurgia scatenante.

Sintomi, segni e complicazioni

Le aderenze addominali tendono a essere asintomatiche (cioè prive di sintomi).
Tuttavia, se la loro presenza è cospicua e interessa organi o tessuti particolarmente sensibili, possono causare una sensazione dolorosa all'addome e, nei casi estremi, dar luogo a serie complicanze.


Assai di frequente, le aderenze addominali post-chirurgiche producono sintomi soltanto dopo che sono trascorsi diversi mesi, se non anni, dalla loro comparsa.

SINTOMI DELLE ADERENZE ADDOMINALI ALL'INTESTINO E…

Le aderenze addominali con interessamento dell'intestino sono responsabili di un dolore cronico all'addome, nel momento in cui la loro comparsa determina una riduzione del lume intestinale e un conseguente ostacolo al regolare transito dei prodotti della digestione, all'interno dell'intestino.
Talvolta, al sopraccitato dolore cronico all'addome, si aggiungono sintomi quali: senso di vomito, costipazione, diarrea, crampi addominali, meteorismo e anomalo senso di pienezza addominale.

…COMPLICAZIONI DELLE ADERENZE ADDOMINALI ALL'INTESTINO

I casi più gravi di aderenze addominali all'intestino possono rendersi protagonisti di due importanti complicanze:

  • L'occlusione intestinale, se il restringimento del lume dell'intestino, dovuto al tessuto fibroso-cicatriziale, peggiora ulteriormente e diventa un'ostruzione completa o semi-completa.
  • La necrosi di una porzione di intestino, se le fasce di tessuto fibroso-cicatriziale sono così voluminose da impedire il corretto afflusso di sangue.

Breve ripasso di cos'è l'occlusione intestinale

In medicina, si parla di occlusione intestinale o blocco intestinale, quando l'intestino è bloccato e non permette a ciò che vi scorre all'interno di progredire ulteriormente.
I sintomi tipici di un'occlusione intestinale consistono in: forti crampi e dolori addominali, costipazione, diarrea, disidratazione, meteorismo, febbre, vomito e senso di pienezza addominale.
L'occlusione intestinale rappresenta un'emergenza medica, in quanto, laddove avviene il blocco, potrebbero aver luogo emorragie, infezioni e perforazioni intestinali.

SINTOMI DELLE ADERENZE ADDOMINALI AL FEGATO

Oltre che per un dolore cronico all'addome, le aderenze addominali con sede nel fegato si segnalano, molto spesso, anche per un dolore/malessere durante le respirazione profonda.

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

Chiunque soffra di aderenze addominali o, comunque, sia consapevole di esserne un possibile portatore (es: un soggetto sottoposto a un intervento di chirurgia addominale) dovrebbe rivolgersi immediatamente al proprio medico curante alla comparsa di forti dolori addominali e sintomi come costipazione, crampi all'addome, senso di vomito ecc.

Diagnosi

In genere, i medici formulano una diagnosi di aderenze addominali mediante una procedura di laparoscopia esplorativa.
Nota anche come tecnica laparoscopica, la laparoscopia è una tecnica chirurgica minimamente invasiva, valida in ambito diagnostico e terapeutico, che permette al medico operante di accedere alla cavità addominale e alla cavità pelvica di un individuo, senza il ricorso a grandi incisioni della pelle.

La laparoscopia, infatti, prevede la realizzazione di un numero esiguo di piccole incisioni (2 o 3 al massimo), le quali servono all'introduzione di una telecamera particolare, chiamata laparoscopio e - se le finalità sono terapeutiche - all'inserimento degli arnesi chirurgici (bisturi ecc.).

DIAGNOSI DELLE CAUSE DI ADERENZE ADDOMINALI

Per diagnosticare le cause delle aderenze addominali, possono ricoprire un ruolo fondamentale: l'anamnesi (o storia clinica del paziente), le analisi del sangue, l'ecografia addominale e la TAC addomino-pelvica.

Terapia

In caso di aderenze addominali, il ricorso a una qualche forma di trattamento dipende dalla presenza di sintomi. In altre parole, i medici ritengono opportuno intervenire con una terapia, solo quando le aderenze addominali sono sintomatiche.
In genere, il trattamento delle aderenze addominali è chirurgico e consiste nella rimozione, mediante appropriate strumentazioni, delle fasce di tessuto fibroso-cicatriziale che hanno intaccato uno o più organi.
La rimozione chirurgica delle aderenze addominali e delle aderenze in generale prende il nome di adesiolisi.

TECNICHE CHIRURGICHE

Le due più comuni tecniche chirurgiche, a cui i medici ricorrono per eliminare le aderenze chirurgiche, sono: la già citata laparoscopia e la laparotomia.

  • Laparoscopia. Avendo già esposto le caratteristiche generali della tecnica laparoscopica, in questa sede si è pensato di dare risalto al laparoscopio.
    Simile a una cannuccia per bere, il laparoscopio permette di osservare, su un monitor a cui è collegato, l'interno della cavità addomino-pelvica.
    Le sue dimensioni ridotte e la sorgente luminosa di cui è fornito (in aggiunta alla telecamera di cui si è già parlato) gli permettono di riprendere ogni particolare, anche la più piccola anomalia anatomica.
    Di fatto, in occasione di un intervento di laparoscopia , in cui manca un accesso diretto alla cavità addomino-pelvica, il laparoscopio rappresenta l'occhio del chirurgo, un occhio che si aggira all'interno dell'addome e della pelvi.
  • Laparatomia. È la tecnica chirurgica tradizionale, quella che prevede l'apertura della cavità addomino-pelvica mediante una grande incisione cutanea sull'addome.
    Dopo l'incisione dell'addome, il chirurgo lavora “a cielo aperto” e si serve dei propri occhi per operare.
    Rispetto alla laparoscopia, la laparotomia è chiaramente più invasiva e presenta anche più svantaggi, tanto che, negli ultimi anni, sta trovando sempre meno impiego.

Tutti i vantaggi dell'intervento in laparoscopia. Confronto con la laparotomia

  • Essendo di piccole dimensioni, le incisioni chirurgiche hanno una tendenza minore a sviluppare infezioni;
  • Il dolore post-operatorio è meno intenso del dolore post-operatorio di un intervento chirurgico in laparotomia;
  • Il ricovero ospedaliero dura meno (in genere un giorno), rispetto al ricovero ospedaliero previsto dopo un intervento in laparotomia;
  • Le cicatrici derivanti dalle incisioni chirurgiche sono minime e poco evidenti;
  • La guarigione è più rapida e i tempi di recupero sono più corti, rispetto a quanto accade in occasione di un intervento chirurgico in laparotomia.

Gli svantaggi principali dell'intervento chirurgico in laparotomia:

  • Il ricovero ospedaliero deve durare alcuni giorni; questi sono necessari al paziente per riprendere parte delle energie fisiche perse a causa della notevole invasività della procedura;
  • Il dolore post-operatorio è intenso e spesso richiede la somministrazione di antidolorifici per diversi giorni consecutivi;
  • Le cicatrici risultanti sono evidenti e di grandi dimensioni.

È POSSIBILE LA GUARIGIONE SPONTANEA?

In alcuni casi fortunati, le aderenze addominali guariscono spontaneamente o, comunque, tendono a ridursi, al punto da assumere dimensioni trascurabili.

Prognosi

Gli interventi chirurgici di rimozione delle aderenze addominali sono, generalmente, efficaci e forniscono risultati più che soddisfacenti.
Purtroppo, però, essendo loro stesse delle operazioni di chirurgia addominale, la loro esecuzione può comportare la formazione di nuove aderenze, quindi di fatto si torna al punto di partenza.
Con quanto appena detto, non si vuole affermare tacitamente che sia inutile eliminare le aderenze addominali: queste, infatti, vanno rimosse prontamente, se dalla loro presenza dipende una spiacevole sintomatologia o, peggio ancora, una condizione pericolosa per la vita del paziente.
Secondo uno studio statunitense, negli USA, il mancato trattamento dell'occlusione intestinale derivante dalle aderenze addominali provocherebbe la morte di circa 2.000 persone all'anno.

Prevenzione

Secondo alcune ricerche mediche, in occasione degli interventi di chirurgia addominale, ridurrebbero il rischio di comparsa di aderenze addominali:

  • L'accorciamento dei tempi operativi. Interventi più corti sono associati a un minore sviluppo di aderenze addominali;
  • Mantenere umidi i tessuti e gli organi della cavità addominale, durante tutta la durata dell'operazione;
  • Un'azione delicata sugli organi e i tessuti sottoposti a chirurgia;
  • L'utilizzo, da parte di chi opera, di guanti non in lattice e amido-free (cioè privi di amido);
  • L'uso di speciali prodotti chirurgici, progettati appositamente per evitare la formazione di aderenze addominali. Bisogna precisare che l'efficacia di tali prodotti è ancora in discussione.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza