Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Perché si esegue
  4. Preparazione
  5. Come si esegue
  6. Complicanze e Rischi
  7. Risultati

Generalità

L'adenotomia (o adenoidectomia) è l'asportazione chirurgica delle adenoidi. L'intervento è praticato per il trattamento delle patologie che limitano la normale respirazione, non rispondono alle terapie farmacologiche e/o determinano complicazioni, come russamento con apnee notturne, otite media secretiva e diminuzione dell'udito (ipoacusia).

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Le adenoidi sono delle piccole masse di tessuto linfatico, situate sulla parete posteriore della rinofaringe (parte della gola in comunicazione con le cavità nasali). Insieme alle tonsille palatine, queste formazioni concorrono a svolgere una funzione di protezione immunitaria, importante soprattutto durante l'infanzia. In qualche caso, però, il compito delle adenoidi può venire meno. L'eccessivo aumento di volume delle adenoidi (ipertrofia adenoidea) e la loro infiammazione (adenoidite) sono condizioni patologiche frequenti nei bambini. Qualora queste malattie siano causa di ostruzione delle vie aeree o infezioni recidivanti e resistenti ai farmaci, si pone l'indicazione alla loro asportazione (adenotomia).

La rimozione chirurgica delle adenoidi è consigliata, di solito, a partire dai 18 mesi di età e viene praticata in anestesia generale. L'adenotomia viene eseguita attraverso la bocca o il naso, mediante currettage (raschiatura) o ablazione. Per sigillare la ferita operatoria, il chirurgo può cauterizzare o applicare dei punti di sutura riassorbibili.

Dopo l'adenotomia, molte persone colpite da ricorrenti episodi di adenoidite o ipertrofia adenoidea, riportano un miglioramento significativo.

Cos’è

L'adenotomia consiste nella rimozione chirurgica delle adenoidi. Quest'intervento viene preso in considerazione soprattutto quando i sintomi sono gravi, persistenti e particolarmente fastidiosi o la malattia non risponde alle terapie farmacologiche. L'adenotomia è appropriata anche quando le adenoidi ostacolano la normale respirazione o creano un'ostruzione delle vie aeree. In qualche caso, anche gli adulti hanno bisogno di rimuovere chirurgicamente le adenoidi.

Cosa sono le adenoidi

Note anche come tonsille faringee, le adenoidi sono strutture a forma di grappolo, situate nella parete posteriore della rinofaringe, al di sopra del piano del palato molle.

Durante la prima infanzia, queste formazioni costituiscono una prima barriera contro le infezioni delle alte vie respiratorie e favoriscono l'immunizzazione nei confronti dei microrganismi provenienti dall'esterno, che penetrano attraverso il naso e la bocca. Talvolta, però, questa funzione viene meno e, dopo ripetute aggressioni batteriche o virali, le adenoidi risultano cronicamente infiammate o ipertrofiche.

Adenotomia: può ridurre le difese del sistema immunitario?

L'adenotomia non riduce le difese immunitarie. La funzione svolta dalle adenoidi è, infatti, transitoria. Presenti dalla nascita, queste formazioni linfatiche si sviluppano in modo progressivo, raggiungendo la loro massima dimensione all'età di 3-5 anni. Normalmente, nei bambini, si forma un tumulo morbido nella parte superiore e posteriore della rinofaringe, appena sopra e dietro l'ugola. All'età di circa 7 anni, le adenoidi vanno incontro ad un processo involutivo, riducendo le loro dimensioni a causa di una fisiologica atrofia, che le rende appena visibili durante l'adolescenza. In età adulta, il tessuto adenoideo diventa praticamente inattivo.

Le adenoidi non sono, dunque, fondamentali per le funzioni del sistema immunitario, poiché l'organismo possiede mezzi più efficaci per contrastare batteri e virus.

Per questo motivo, se le adenoidi crescono eccessivamente e provocano notevoli difficoltà respiratorie, è indicato rimuoverle chirurgicamente con l'adenotomia.

Perché si esegue

Il trattamento iniziale dell'infiammazione delle adenoidi (adenoidite) prevede l'utilizzo di antibiotici, decongestionanti nasali e cortisonici. Se, nonostante i farmaci o gli altri accorgimenti indicati dal medico, l'ipertrofia diventa cronica ed i sintomi si aggravano, l'unica possibilità terapeutica è rappresentata dall'asportazione chirurgica delle adenoidi.

L'adenotomia è presa in considerazione quando l'ingrossamento eccessivo delle adenoidi arriva ad ostruire le vie aeree superiori o determina la sindrome dell'apnea ostruttiva notturna (OSAS), disturbo caratterizzato da russamento, respirazione orale e interruzioni nella normale ventilazione durante il sonno. Queste indicazioni valgono sia per gli adulti, sia per i bambini.

Adenoidi: quando vanno tolte?

La disfunzione delle adenoidi provoca due principali conseguenze:

  • Ostruzione respiratoria: le adenoidi possono aumentare le loro dimensioni in risposta a processi infettivi, reazioni allergiche o vari altri fenomeni patologici. L'ingrossamento che ne consegue determina un ingombro significativo nella cavità in cui si sviluppano, tale da occludere la parte posteriore del naso e della gola. Pertanto, l'ipertrofia delle adenoidi rende più difficile la respirazione nasale e può interferire con il corretto deflusso di muco dall'orecchio.
  • Infiammazione: aumentando di volume, le adenoidi vanno incontro più facilmente a infezioni batteriche o virali. Le infiammazioni delle adenoidi (adenoiditi) possono provocare altri problemi di salute, come sinusiti e seri disturbi respiratori, soprattutto durante il riposo notturno.

Il medico può consigliare l'adenotomia quando:

  • L'adenoidite o l'ipertrofia adenoidea non risponde alle terapie farmacologiche;
  • Gli episodi di adenoidite si ripetono cinque o più volte all'anno, impediscono le attività quotidiane (scuola e lavoro) e perdurano da almeno un anno;
  • Il paziente manifesta un'ostruzione nasale persistente o una sindrome dell'apnea ostruttiva notturna (OSAS);
  • Le infiammazioni delle vie aeree sono ricorrenti (cioè si presentano diverse volte nel corso dell'anno), così come le loro complicanze (in particolare, ricorrono più di quattro episodi all'anno di otite media e rinofaringite).

L'adenotomia è appropriata anche quando:

  • È presente un calo evidente dell'udito (ipoacusia) nei bambini oltre i 3-4 anni d'età (condizione che potrebbe interferire con lo sviluppo del linguaggio);
  • La respirazione attraverso il naso è difficoltosa;
  • Sussiste il rischio di possibili complicazioni, come malocclusione dentale e numerosi episodi febbrili.

Adenotomia: quando viene indicata dal medico?

Un medico può raccomandare l'adenotomia se il paziente manifesta infezioni croniche dell'orecchio, del naso o della gola che:

  • Non rispondono ai trattamenti antibiotici;
  • Ricorrono per più di cinque volte all'anno;
  • Si presentano tre volte o più in un periodo di due anni.

L'adenotomia potrebbe essere necessaria se le adenoidi diventano ipertrofiche a causa di:

  • Infezione: sebbene possano risolversi, dopo una malattia infettiva, le adenoidi possono mantenere delle dimensioni eccessive;
  • Reazioni allergiche: gli allergeni possono irritare le adenoidi e provocarne il rigonfiamento;
  • Congenita: alla nascita, le adenoidi potrebbero essere già ingrossate.

Altre indicazioni per l'adenotomia comprendono:

  • Otite media ricorrente o persistente in bambini di età compresa tra 3-4 anni e più (potrebbe interferire con lo sviluppo del linguaggio);
  • Sinusite recidivante e/o cronica.

Preparazione

Esami preoperatori

  • La bocca e la gola tendono a sanguinare più facilmente rispetto ad altre zone del corpo. Il medico che indica l'adenotomia può richiedere, quindi, un esame del sangue preoperatorio, allo scopo di verificare eventuali disfunzioni della coagulazione. Le analisi ematologiche devono dimostrare, inoltre, l'assenza di un processo infiammatorio in atto.
  • Sia negli adulti, sia nei bambini, l'adenotomia comporta la somministrazione di un anestetico generale. Per prevenire eventuali complicanze anestesiologiche, è importante una valutazione preoperatoria, durante la quale il paziente deve riferire se ha sviluppato precedentemente delle reazioni allergiche nei confronti di medicinali e se ha ben tollerato eventuali precedenti anestesie.
  • Il giorno previsto per l'adenotomia, il paziente sarà visitato dall'anestesista e dal chirurgo otorinolaringoiatra, che valuteranno se le condizioni di salute sono idonee per affrontare l'intervento. Inoltre, il soggetto deve ricordare di portare con sé la documentazione clinica relativa alla patologia adenoidea (pregresse analisi o indagini, esami radiologici ecc.).

Precauzioni ed avvertenze

  • Prima di sottoporsi all'adenotomia, è importante che il paziente (o i genitori, qualora a sottoporsi all'intervento fosse un bambino) riferisca i farmaci di cui fa abitualmente uso (es. analgesici, antinfiammatori, antidolorifici, ipotensivi, cardiologici, anticoagulanti ecc.). Queste informazioni vengono raccolte nella cartella clinica, quindi sono condivise dall'equipe che sarà presente in sala operatoria (chirurgo, anestesista ecc.). Inoltre, nella settimana che precede l'adenotomia non deve essere assunto qualsiasi medicinale che potrebbe influenzare la coagulazione del sangue o provocare emorragia (es. farmaci a base di acido acetilsalicilico).
  • Il giorno dell'intervento, il paziente dovrà essere a digiuno. Ciò è indispensabile per evitare i rischi che possono insorgere se l'anestesia e l'intervento chirurgico sono effettuati in presenza di alimenti nello stomaco (come nell'evenienza di vomito con inalazione di materiale gastrico nelle vie respiratorie).

Prima dell'adenotomia: farmaci

  • La settimana che precede l'adenotomia e nei giorni immediatamente successivi, possono essere somministrati degli antibiotici, utili per prevenire alcuni disturbi (come la febbre), ridurre i tempi di recupero e favorire la ripresa della normale alimentazione dopo l'intervento.
  • Inoltre, prima dell'adenotomia, possono essere somministrati paracetamolo e desametasone (farmaco cortisonico) per prevenire il vomito ed il dolore che possono presentarsi nel decorso post-operatorio.

Come si esegue

L'adenotomia è un intervento di breve durata, che viene realizzato abitualmente in anestesia generale.

Di norma, l'asportazione delle adenoidi si può eseguire in due modi:

  • Attraverso la bocca: è la procedura tradizionale e più comunemente utilizzata, che consiste nel passare l'adenotomo (una lama tagliente montata su un apposito manico) dietro l'ugola. Con questo strumento, il chirurgo raschia la parte posteriore della rinofaringe;
  • Attraverso il naso: è una tecnica alternativa, che prevede l'inserimento di un endoscopio attraverso il naso e l'asportazione delle adenoidi mediante specifiche pinze.

In pratica, il tessuto che costituisce le adenoidi viene separato da quello che lo circonda e asportato con uno strumento apposito.

Come vengono rimosse le adenoidi?

L'adenotomia viene eseguita attraverso la bocca o il naso e comporta la rimozione delle adenoidi mediante currettage (raschiatura) o ablazione con uno strumento diatermico che sfrutta il calore. Per sigillare la ferita operatoria, il chirurgo può cauterizzare o applicare dei punti di sutura riassorbibili.

L'asportazione, pur essendo quasi completa, non è mai totale per non correre il rischio di provocare lesioni alla tuba di Eustachio, il condotto che fa comunicare l'orecchio medio con l'esterno, permettendone l'areazione ed il drenaggio delle secrezioni.

Adenotomia: quanto dura?

L'adenotomia viene eseguita in circa 30 minuti. La durata del ricovero ospedaliero è variabile, ma, nella maggior parte dei casi, il paziente può tornare a casa lo stesso giorno dell'intervento, senza pernottamento in ospedale (day surgery).

Procedure complementari all'adenotomia

  • Adenotonsillectomia. Se il paziente è soggetto ad attacchi gravi o frequenti di tonsillite (infezione delle tonsille), potrebbe essere indicata la contemporanea rimozione chirurgica di tonsille e adenoidi.
  • Drenaggio trans-timpanico. In caso di otite media, l'adenotomia può essere completata con una timpanostomia: attraverso un piccolo taglio nel timpano, è posizionato un piccolo tubicino di ventilazione nell'orecchio per drenare secreti di tipo sieroso, mucoso o purulento. Il drenaggio trans-timpanico aiuta a far defluire il liquido che si accumula nell'orecchio medio, durante il processo flogistico, e riduce l'infezione.

Cure post-operatorie

Le cure post-operatorie sono, in genere, molto semplici e prevedono l'assunzione di alcuni farmaci per ridurre il dolore ed il gonfiore (evitando, però, l'uso di aspirina o suoi derivati che possono favorire l'insorgenza di emorragie). Il paziente sarà normalmente in grado di iniziare a bere liquidi 2-3 ore dopo l'adenotomia.

Per quanto riguarda la dieta, inizialmente, possono essere somministrati alimenti semiliquidi e freddi (es. thè, brodo, succo di mela, purè di patate, yogurt e ghiaccioli) e/o pane soffice. Da evitare sono, invece, i cibi acidi o piccanti. Durante il periodo della convalescenza, poi, è importante non fare bagni molto caldi.

Complicanze e Rischi

L'adenotomia è una procedura a basso rischio, che raramente causa complicazioni. Si tratta di un'operazione relativamente comune, veloce e facile da realizzare. Tuttavia, come per tutti gli interventi chirurgici, esiste un piccolo rischio che possano verificarsi infezioni, emorragie o reazioni allergiche all'anestesia.

Adenotomia: effetti avversi e rischi

Durante il decorso post-operatorio, è possibile che si verifichi un sanguinamento precoce (entro le prime sei ore dall'adenotomia) o tardivo (dopo la caduta dell'escara che risulta dall'intervento).

Altri rischi che possono occorrere durante o immediatamente dopo l'adenotomia comprendono:

  • Piccole lesioni della lingua o del labbro, a causa degli strumenti utilizzati per eseguire l'intervento chirurgico;
  • Otite acuta o infezioni rinofaringee;
  • Inalazione di sangue, a cui può seguire un'infezione broncopolmonare;

Questi effetti avversi non sono frequenti, ma sono comunque possibili.

Possibili complicanze post-operatorie

Nelle prime ore dopo l'intervento, può persistere un piccolo scolo di sangue dalla bocca o dal naso.

A seguito di un'adenotomia, possono comparire, come conseguenza dell'intubazione endotracheale necessaria per l'anestesia generale, alcuni problemi di salute minori, come:

La maggior parte di questi sintomi regredisce spontaneamente, entro una o due settimane (attenzione: i disturbi post-operatori non devono durare più di quattro settimane, altrimenti è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico).

L'asportazione di adenoidi molto voluminose tramite adenotomia può indurre un cambiamento del timbro della voce con risonanza nasale aumentata (rinolalia), dovuta ad insufficienza del velo palatino; in alcuni casi, può essere necessaria una riabilitazione logopedica.

Quando preoccuparsi e rivolgersi al medico?

Nel decorso post-adenotomia, sintomi di possibili complicazioni sono:

  • Emorragie (abbondante sangue rosso vivo dal naso o dalla bocca) che non si risolvano nel giro di pochi minuti;
  • Importante difficoltà ad inghiottire, che impedisca l'assunzione di liquidi;
  • Dolore intenso che non risponda agli antidolorifici;
  • Comparsa di febbre oltre i 38,5° C.

In questi casi, occorre avvertire subito il medico.

Risultati

Dopo l'intervento di adenotomia, la maggior parte dei pazienti manifesta un minor numero e più lievi infezioni della gola, del naso e dell'orecchio. Il trattamento consente, inoltre, un miglioramento della respirazione e della funzione uditiva per risoluzione dell'ostruzione nasale. 

Dopo l'adenotomia, quando si può tornare alle normali attività?

A seguito di un'adenotomia, il paziente avrà bisogno di alcuni giorni di riposo. Il recupero completo da un'adenotomia richiede solitamente 1-2 settimane.

Quando il paziente rientra a scuola o al lavoro, è importante che non sia esposto a persone che tossiscono o hanno la febbre, perché un'infezione potrebbe condurre a complicazioni. L'adenotomia riduce effettivamente l'incidenza e la severità delle infezioni, ma bisogna considerare che le adenoidi rappresentano la prima barriera nei confronti dell'invasione batterica e, se rimosse, i germi possono rapidamente raggiungere altri distretti.

Infine, è consigliato evitare di nuotare per tre settimane dopo l'intervento e non frequentare luoghi dove c'è fumo.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici