Ultima modifica 01.04.2020

Generalità

Le adenoidi sono piccole masse di tessuto linfatico, situate sulla parete posteriore della rinofaringe (dietro al naso).

Insieme alle tonsille palatine, le adenoidi concorrono, a svolgere una funzione di protezione immunitaria, importante soprattutto durante l'infanzia. In qualche caso, però, il compito delle adenoidi può venire meno: dopo ripetute aggressioni batteriche o virali, questo tessuto può aumentare eccessivamente di volume (ipertrofia) e trasformarsi, a sua volta, in un focolaio d'infezione per tutto l'organismo.
Nei bambini, l'ingrossamento delle adenoidi (ipertrofia adenoidea) e l'infiammazione (adenoidite) sono condizioni patologiche frequenti, da cui possono scaturire problemi respiratori e altre complicazioni che non devono essere mai trascurate.
Qualora le adenoidi siano causa di limitazioni respiratorie o infezioni recidivanti e resistenti al trattamento medico, si pone l'indicazione alla loro asportazione (adenoidectomia).

Cosa sono

Le adenoidi sono strutture a forma di grappolo, situate nella parete posteriore della rinofaringe (struttura che collega le fosse nasali alla gola), al di sopra del piano del palato molle.
Note anche come tonsille faringee, queste formazioni costituiscono una prima barriera contro le infezioni delle alte vie respiratorie e favoriscono l'immunizzazione nei confronti dei microrganismi provenienti dall'esterno, che penetrano attraverso il naso e la bocca. Talvolta, però, questa funzione viene meno e le adenoidi diventano cronicamente infiammate o ipertrofiche.
La colonizzazione di queste strutture da parte dei germi può causare infezioni occasionali o ricorrenti, specialmente nei bambini, e può rendere più difficile la respirazione attraverso il naso. In questo caso, inoltre, le adenoidi rappresentano un focolaio infettivo che può essere responsabile di malattie a carico di altri organi, quali occhi, articolazioni, muscoli, reni e cuore.

A cosa servono

Le adenoidi sono formazioni linfatiche, presenti dalla nascita, che si sviluppano in modo progressivo e raggiungono la loro massima dimensione all'età di 3-5 anni circa. Normalmente, nei bambini, si forma un tumulo morbido nella parte superiore e posteriore della rinofaringe, appena sopra e dietro l'ugola.

All'età di circa 7 anni, le adenoidi vanno incontro a un processo involutivo, riducendo le loro dimensioni a causa della fisiologica atrofia, che le rende appena visibili durante l'adolescenza. In età adulta, il tessuto adenoideo diventa praticamente inattivo.
Nonostante queste formazioni siano utili durante la prima infanzia per prevenire le infezioni, l'organismo possiede mezzi più efficaci per contrastare batteri e virus. Per questo motivo, se le adenoidi crescono eccessivamente e provocano notevoli difficoltà respiratorie, è indicato rimuoverle chirurgicamente.

Cause

Nei bambini, la disfunzione del tessuto adenoideo provoca due principali conseguenze:

  • Ostruzione respiratoria: le adenoidi possono aumentare le loro dimensioni in risposta a processi infettivi, reazioni allergiche o vari altri fenomeni. Il loro ingrossamento patologico determina un ingombro significativo nella cavità in cui si sviluppano, tale da occludere la parte posteriore del naso e della gola. L'ipertrofia delle adenoidi nei bambini rende più difficile, quindi, la respirazione nasale e può interferire con il corretto deflusso di muco dall'orecchio.
  • Infiammazione: aumentando di volume, le adenoidi vanno incontro più facilmente alle infezioni e, per la loro particolare struttura anatomica e istologica, diventano ottimi depositi di materiale infettivo. Le infiammazioni delle adenoidi (adenoiditi) possono provocare altri problemi di salute, comprese sinusiti e seri disturbi respiratori, soprattutto durante il riposo notturno.

Adenoidite

L'adenoidite è l'infiammazione delle adenoidi. Questo processo è causato, di solito, da infezioni batteriche o virali. L'adenoidite si manifesta prevalentemente in età pediatrica, talvolta in associazione con una tonsillite acuta o un'otite media.

Adenoidi ipertrofiche

L'ipertrofia delle adenoidi è frequente soprattutto nei bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni. Questo fenomeno non è sempre patologico. Comunemente, le adenoidi aumentano le loro dimensioni in risposta a processi di tipo infettivo (virali o batterici) e, per la maggior parte dei bambini, ciò provoca solo un lieve fastidio, che non richiede alcun trattamento specifico.
L'ingrossamento delle adenoidi può dipendere, inoltre, da fattori costituzionali (diatesi linfatica) e ambientali (clima freddo-umido, esposizione ad allergeni ecc.).

Sintomi e complicazioni

I disturbi delle adenoidi nei bambini provocano manifestazioni estremamente varie, incluse:

Ipertrofia adenoidea

L'ostruzione delle vie aeree associata all'ingrossamento delle adenoidi comporta tipicamente la “facies adenoidea”, poiché il bambino tende a stare sempre con la bocca aperta (respirazione orale), il labbro superiore sollevato e l'espressione “addormentata”.
Quando la rinofaringe viene ostruita completamente, possono manifestarsi otiti medie, mal di gola e bronchiti, poiché l'aria inspirata non viene più filtrata dal naso, ma va direttamente nelle vie respiratorie.
Anche la voce del bambino risulta modificata, in quanto diminuisce la risonanza faringea e si ha così un'accentuazione del timbro nasale (rinolalia). Le adenoidi ingrossate possono provocare anche alitosi e difficoltà a deglutire.
Ostacolando il normale flusso d'aria, inoltre, le adenoidi ipertrofiche possono rendere più difficile dormire: di notte, il bambino respira rumorosamente o manifesta episodi di apnea ostruttiva del sonno (condizione che comporta la sospensione della respirazione per alcuni secondi), enuresi (perdita di urine nel sonno) e pavor nocturnus (episodi in cui il bambino si sveglia improvvisamente, come terrorizzato e in preda ad incubi).
Oltre ad ostacolare gli atti respiratori, le adenoidi ingrossate nei bambini possono comprimere le trombe di Eustachio, che mettono in comunicazione la cavità timpanica con il naso, impedendo la ventilazione e l'eliminazione delle secrezioni dell'orecchio medio.
Tale fenomeno può predisporre all'ipoacusia: se un bambino non riesce a sentire chiaramente i suoni, può riportare conseguenze sull'apprendimento, sullo sviluppo intellettivo e sull'interazione sociale.

Adenoidite

L'adenoidite si presenta soprattutto durante l'infanzia, talvolta in associazione con una tonsillite acuta o un'otite media per l'estensione del processo infiammatorio agli organi vicini.
L'adenoidite comporta, di solito, le seguenti manifestazioni:

  • Febbre;
  • Ostruzione respiratoria nasale;
  • Apnea del sonno e russamento;
  • Rinorrea con secrezione sierosa (nelle forme virali) o muco-purulenta (nelle forme batteriche).

I sintomi dovuti a un'infezione virale tendono a risolversi spontaneamente dopo 48 ore; le adenoiditi batteriche possono invece persistere fino ad una settimana.
Infezioni gravi o ricorrenti possono determinare un'ipertrofia adenoidea tale da occludere la parte posteriore del naso e della gola. Se trascurate, le adenoiditi possono quindi provocare una serie di complicazioni, tra cui:

  • Rinofaringite cronica o recidivante;
  • Infiammazioni dell'orecchio medio (otite);
  • Sinusite e infezioni delle vie respiratorie (bronchite o polmonite).

La presenza di catarro persistente nell'orecchio medio può portare, inoltre, a una riduzione delle capacità uditive; nel bambino l'ipoacusia conduttiva può influenzare l'apprendimento e l'interazione sociale.

Diagnosi

In presenza di sintomi suggestivi di un disturbo adeno-tonsillare, è fondamentale una visita otorinolaringoiatrica, anche per escludere la presenza di una patologia diversa o concomitante.
Per confermare una diagnosi di infiammazione o ipertrofia adenoidea, il bambino è sottoposto ad un esame rinoscopico (o fibroscopia nasale), con il quale è possibile effettuare un'accurata esplorazione di fosse nasali e rinofaringe. Nei bambini con problemi adenoidei, andrebbe valutata anche la funzione uditiva mediante timpanometria.
Occasionalmente, possono essere indicate delle radiografie o altre metodiche di imaging per controllare le dimensioni delle adenoidi.

Rinoscopia anteriore

La rinoscopia anteriore è un esame che comporta un minimo fastidio e non rende necessaria alcuna anestesia, pertanto è indicato soprattutto nei bambini più piccoli o non collaboranti. Quest'indagine prevede l'uso di uno speculum che serve per divaricare le narici, mentre un fascio di luce illumina le cavità nasali per consentirne l'osservazione. Purtroppo, la valutazione è limitata alla sola porzione anteriore del naso.

Rinoscopia posteriore

Nei bambini più grandi, la rinoscopia posteriore permette di valutare l'entità dell'ostruzione e il coinvolgimento della tuba di Eustachio mediante l'introduzione di uno specchietto piano, di forma rotonda, nel cavo orale. Questo strumento viene fatto passare dietro l'ugola per consentire l'osservazione dello spazio rinofaringeo.

L'endoscopio con fibre ottiche può confermare la diagnosi, evidenziando direttamente le adenoidi infiammate.

Terapia

Quando la funzione di difesa viene meno, le adenoidi infiammate o ipertrofiche possono rappresentare un serio ostacolo alla respirazione e diventare dannose per l'organismo, al punto da rendere necessaria la loro rimozione chirurgica. Il trattamento chirurgico è comunque da considerarsi l'ultima delle soluzioni (ossia quando, nonostante le cure mediche, la patologia diventa cronica ed i sintomi si aggravano).

Terapia farmacologica

Nelle fasi iniziali, il trattamento dell'ipertrofia adenoidea è farmacologico. Le forme batteriche di adenoidite acuta prevedono, di solito, l'assunzione di antibiotici, quali amoxicillina-acido clavulanico o cefalosporina. In caso di infezione virale, invece, è spesso sufficiente la somministrazione di analgesici e antipiretici.
In base alla causa scatenante e alla sintomatologia, il medico può prescrivere, inoltre, decongestionanti nasali, mucolitici e cortisonici per via orale o aerosolica.

Trattamento chirurgico

Se i sintomi sono gravi o persistenti, è possibile rimuovere chirurgicamente le adenoidi, ricorrendo ad un'adenoidectomia.
Spesso, quest'opzione è consigliata quando:

  • L'adenoidite o l'ipertrofia adenoidea non risponde alle terapie farmacologiche;
  • Il bambino manifesta apnee ostruttive del sonno (OSAS);
  • Gli episodi di infezione sono frequenti (ricorrono più di quattro episodi di otite media all'anno).

L'adenoidectomia è appropriata anche quando:

  • È presente un calo evidente dell'udito (ipoacusia) nei bambini oltre i 3-4 anni d'età (condizione che potrebbe interferire con lo sviluppo del linguaggio);
  • La respirazione attraverso il naso è difficoltosa
  • Sussiste il rischio di possibili complicazioni, come malocclusione dentale e numerosi episodi febbrili.

Come viene eseguita un'adenoidectomia

L'adenoidectomia comporta la somministrazione di un anestetico generale (meno comunemente topico) e viene eseguita in circa 30 minuti. Nella maggior parte dei casi, il bambino può tornare a casa lo stesso giorno dell'intervento.
L'adenoidectomia prevede l'impiego di uno strumento, l'adenotomo, che, introdotto nella cavità orale, “aggancia” le adenoidi dietro al palato molle e le stacca - mediante currettage (raschiatura) o ablazione - dalla loro inserzione nella rinofaringe. Per sigillare la ferita operatoria, il chirurgo può cauterizzare o applicare qualche punto di sutura riassorbibile.
Se il bambino è soggetto ad attacchi gravi o frequenti di tonsillite, potrebbe essere indicata la contemporanea rimozione chirurgica di tonsille e adenoidi (adenotonsillectomia).
Il recupero completo da un'adenoidectomia richiede solitamente 1-2 settimane. Il decorso post-operatorio può essere accompagnato da alcuni problemi di salute minori, come dolore alla gola e otalgia, difficoltà di deglutizione, naso chiuso, alitosi, edema dell'ugola, difficoltà ad alimentarsi, febbre e vomito. Questi sintomi sono per la maggior parte temporanei e raramente richiedono un ulteriore trattamento.
L'adenoidectomia è una procedura a basso rischio, che raramente causa complicazioni. Tuttavia, come per tutti gli interventi chirurgici, esiste un piccolo rischio che possa verificarsi qualche complicanza come infezioni, emorragie o reazioni allergiche all'anestesia.
Dopo l'intervento chirurgico, la maggior parte dei bambini che soffrono di ricorrenti patologie adenoidee:

  • Riscontra un miglioramento significativo di salute;
  • Respira meglio attraverso il naso;
  • Manifesta un minor numero d'infezioni della gola e dell'orecchio.

Qualche consiglio

In caso dell'ingrossamento delle adenoidi nei bambini, è possibile mettere in pratica alcuni accorgimenti per evitare lo scatenarsi di infiammazioni acute, come:

  • Lavare il naso con soluzioni saline (come la fisiologica) da instillare più volte al giorno, soprattutto nei bambini che non sanno soffiarselo, in modo da mantenerlo pulito ed impedire lo sviluppo di germi;
  • Soffiare spesso il naso al bambino e farlo bere molto per mantenere le secrezioni più fluide, quindi facilmente eliminabili;
  • Usare umidificatori ambientali notturni ed aerosol con soluzione fisiologica;
  • Preparare pasti liquidi o cremosi, che il bambino possa consumare in piccoli bocconi;
  • Fare dormire il bambino con il capo leggermente sollevato per favorire la respirazione notturna.

Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici