Tumore all’Ano: Cause, Sintomi, Sopravvivenza

Tumore all’Ano: Cause, Sintomi, Sopravvivenza
Ultima modifica 15.04.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicanze
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi e Sopravvivenza
  8. Prevenzione

Generalità

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Il tumore all'ano è una rara neoplasia che colpisce il tratto terminale dell'intestino.

Le cause precise sono ancora sconosciute; studi in merito, tuttavia, hanno evidenziato una forte associazione con le infezioni da HPV, la presenza di altri tumori a livello genitale, l'immunodepressione (provocata per esempio da una malattia come l'AIDS) e il fumo di sigaretta.

Agli esordi, il tumore dell'ano potrebbe essere asintomatico, caratteristica che talvolta ne complica la diagnosi tempestiva.

Quando diviene sintomatico, la manifestazione più caratteristica è il sanguinamento dall'ano e dal retto durante o dopo la defecazione.

Non bisogna però nemmeno trascurare il cambiamento del diametro delle feci, un'alternanza tra diarrea e stipsi, l'ingrossamento dei linfonodi anali e inguinali, la formazione di piccoli noduli attorno all'ano.

Per formulare una diagnosi precisa, che comprenda anche una descrizione di stadio e gravità, è fondamentale la biopsia.

La terapia dipende da varie caratteristiche del tumore, tra cui: sede, stadio e stato di salute generale del paziente.
Nella maggior parte dei casi, il trattamento primario prevede una combinazione tra radio- e chemioterapia.

Cos'è

Cosa si intende per Tumore all’Ano?

Per tumore all'ano si intende quella serie di rare neoplasie che possono colpire la porzione terminale dell'intestino.

Occorre puntualizzare subito un paio di concetti: l'ano è l'orifizio del canale anale, il quale è l'ultimo tratto dell'intestino nonché il segmento deputato all'espulsione delle feci; tuttavia, è ampiamente accettato l'uso del termine "ano" anche per indicare il canale anale e il suo orifizio esterno (cioè l'ano propriamente detto).

Quindi, quando si parla di tumore dell'ano, il riferimento è a una neoplasia che può risiedere in un punto tra canale anale e ano.

Dove origina il Tumore all’Ano?

Il canale anale è lungo circa 3-5 centimetri e, come già anticipato, termina con l'apertura chiamata ano.

In continuità con l'intestino retto (che lo precede), il canale anale propriamente detto è rivestito di mucosa e, sotto questa, da ghiandole secernenti muco e dai loro dotti per l'espulsione del secreto.

Procedendo verso l'ano, tuttavia, questa istologia cambia a poco a poco: a un certo punto, le cellule della mucosa e quelle ghiandolari mucipare lasciano spazio a un tessuto epiteliale simile a quello della pelle (si tratta di cellule squamose), che contiene anche melanociti.

Nella maggior parte dei casi, il tumore all'ano colpisce il primo tratto del canale anale, quello che contiene la mucosa e le ghiandole mucipare; più raramente, invece, origina più in basso, vicino all'ano o sull'ano stesso, dove i tessuti ricordano quelli della cute.

Si ricorda che…

L'ano (canale anale + orifizio) appartiene all'intestino crasso (o grande intestino); l'intestino crasso è la seconda parte importante dell'intestino (l'altra è l'intestino tenue, detto anche piccolo intestino).
Lungo in media 170 centimetri, il crasso si divide in tre sezioni: inizia col cieco, prosegue col colon e termina con retto e ano.

Quanto è diffuso il Tumore dell’Ano?

Il tumore all'ano rappresenta l'1-2% dei tumori del tratto gastrointestinale e il 2-4% delle neoplasie dell'intestino crasso; questi dati confermano quanto detto prima: è una neoplasia rara.
Stime riportano che, negli ultimi anni, negli Stati Uniti e in Europa (Italia compresa), l'incidenza annuale (numero di casi all'anno) sia aumentata: oggi, sarebbe di circa 1-2 nuovi casi ogni 100.000 persone.
In Italia, si registrano poco più di 1.000 casi all'anno.

Cause

I tumori, compreso il tumore dell'ano, sono il risultato di più mutazioni del DNA che colpiscono, nello specifico, quei tratti di materiale genetico deputati a controllare la crescita e la proliferazione cellulare o i meccanismi di riparazione cellulare.
Questo spiega perché i processi neoplastici si caratterizzino per lo sviluppo e l'accrescimento senza controllo di masse di cellule aberranti.

Chi è a rischio di Tumore all’Ano?

La medicina non ha ancora compreso la causa precisa del tumore all'ano.

La ricerca, tuttavia, ha individuato una serie di fattori di rischio, ossia circostanze la cui presenza favorisce la comparsa del tumore anale.

Il più importante fattore di rischio per il tumore dell'ano è l'infezione da Papilloma virus umano (HPV), in particolare i ceppi 16 e 18.
Secondo alcuni studi, l'80-85% dei pazienti con la variante più diffusa di tumore all'ano (il tumore a cellule squamose) presenta una storia recente o passata di infezione da HPV (questo può voler dire anche presenza di condilomi e verruche genitali).
Le infezioni da HPV si trasmettono tramite il contatto stretto tra pelle e pelle (skin-to-skin), contatto che ovviamente deve coinvolgere una persona infetta.
Gli eventi solitamente responsabili della trasmissione sono i rapporti sessuali con partner infetto.
In ottica tumore all'ano, il rischio di infettarsi e poi eventualmente di sviluppare la neoplasia è maggiore quando il numero di partner sessuali è elevato e quando si pratica sesso anale.
Ultima considerazione: se è vero che la maggior parte delle persone con un tumore dell'ano presenta segni di infezione da HPV, è altrettanto vero che solo una minoranza del totale dei soggetti con un'infezione da HPV sviluppa una neoplasia anale.

Passando ad altri fattori di rischio, la ricerca suggerisce che possa contribuire al tumore dell'ano la depressione del sistema immunitario (immunodepressione), dovuta per esempio a malattie come l'AIDS o all'utilizzo nei trapiantati d'organo dei farmaci antirigetto.

È associata poi a un rischio maggiore di tumore anale la presenza di neoplasie alla cervice uterina, alla vagina, alla vulva o al pene; a spiegare questo collegamento sembrerebbe essere la già citata infezione da HPV: i tumori della cervice, così come quelli della vagina, della vulva e del pene, sono tutti fortemente dipendenti dai processi infettivi innescati dal Papilloma virus.

Infine, si segnalano fumo e popolazione di appartenenza: per quanto concerne il fumo, numerosi studi hanno dimostrato che il tumore dell'ano è più diffuso tra i fumatori, che non tra coloro che non hai mai fumato o hanno smesso di fumare; per quanto riguarda invece la popolazione di appartenenza, i dati clinici dicono che i tumori anali sono più diffusi nella popolazione Caucasica e in quella Africana.

Tipologie di Tumore dell’Ano

Una prima grande distinzione, molto semplice, distingue i tumori all'ano in:

  • Tumori del canale anale e
  • Tumori dell'ano (inteso come il solo orifizio) e della cute perianale.

Si tratta di una classificazione con dei limiti di utilità, poiché spesso il tumore dell'ano interessa entrambe le aree o finisce, con il tempo, per invaderne una partendo dall'altro.

Un'altra classificazione, sicuramente più interessante, è quella che distingue i tumori anali in maligni, precancerosi e benigni.

Tumori maligni

Tra le forme maligne di tumore all'ano figurano:

  • Carcinoma a cellule squamose. È in assoluto la tipologia di neoplasia anale più diffusa: 8-9 casi su 10 di tumore dell'ano sono un carcinoma a cellule squamose.
    La zona d'origine è solitamente il canale anale.
  • Adenocarcinoma. Poco diffuso, deriva dal tessuto ghiandolare che si trova nel canale anale, vicino al retto.
  • Carcinoma a cellule basali. Molto raro, si forma in prossimità dell'orifizio anale.
  • Melanoma. Anch'esso raro, trae origine dalle cellule cutanee dell'ano.

Forme precancerose

Per forme precancerose si intendono formazioni anomale di cellule presentanti alcune caratteristiche maligne (displasia) e che potrebbero diventare un giorno veri e propri tumori.

Esistono due forme precancerose di tumore dell'ano: la neoplasia intraepiteliale anale (AIN) e la lesione squamosa intraepiteliale anale (SIL).

Queste forme possono essere classificate in basso grado o alto grado: sono di basso grado se le cellule che le costituiscono sono ancora abbastanza simile a quelle normali del tessuto sano; sono invece di alto grado se la differenza con il tessuto sano è elevata (ma non ancora sufficiente per parlare di cancro).

Tumori benigni

Tra i tumori benigni dell'ano si segnalano i polipi, che si formano sulla mucosa del canale anale, e i condilomi anali, che si possono presentare invece al di fuori dell'apertura anale o nell'ultimo tratto del canale anale.

Sintomi e Complicanze

Quali sono i Sintomi del Tumore all’Ano?

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Agli esordi, il tumore all'ano potrebbe essere asintomatico, cioè privo di sintomi.

Il primo sintomo e in generale quello più caratteristico è il sanguinamento dall'ano e/o dal retto (rettorragia o proctorragia) durante o subito dopo la defecazione.
La perdita di sangue è generalmente esigua e potrebbe accompagnarsi a prurito e/o dolore nella zona anale.

Altri sintomi possibili da segnalare sono:

  • Cambiamento del diametro delle feci;
  • Alternanza tra diarrea e stipsi;
  • Incontinenza fecale;
  • Perdite anomale dall'ano;
  • Ingrossamento dei linfonodi anali e inguinali;
  • Formazione di piccoli noduli attorno all'ano o nel tratto conclusivo del canale anale;
  • Maggiore frequenza di defecazione.

La possibilità, soprattutto agli esordi, di non causare sintomi indicativi della sua presenza, potrebbe rendere difficile la diagnosi tempestiva di tumore all'ano.

Per approfondire: Sintomi Tumore all'Ano

Come distinguere il Tumore all’Ano dalle Emorroidi?

I sintomi sopra descritti ricordano molto quelli di due condizioni molto più comuni: le emorroidi e le ragadi anali.

Per distinguere queste patologie dal tumore è fondamentale il consulto del medico.

Tumore all’Ano e Metastasi

Raramente, il tumore dell'ano diffonde metastasi in altri organi del corpo, il che è positivo in ottica trattamento.
Quando metastatizza, tuttavia, risulta difficilmente curabile.
Gli organi maggiormente interessati dalle eventuali metastasi di un tumore anale sono il fegato e i polmoni.

Tumore all’Ano: quando preoccuparsi?

La presenza persistente di uno o più sintomi e segni del tumore all'ano rappresenta sempre un buon motivo per rivolgersi al medico, specie nelle persone considerate a rischio.

Diagnosi

Come riconoscere il Tumore all’Ano?

Non di rado, l'individuazione del tumore dell'ano è causale, frutto di controlli svolti per altre ragioni; questo capita perché, come detto in precedenza, la neoplasia potrebbe essere anche asintomatica (specie agli esordi).

Detto questo, per poter formulare una diagnosi precisa di tumore anale, servono varie indagini.

La prima tappa consiste generalmente in un semplice esame visivo dell'area anale, finalizzato a ricercare eventuali lesioni esterne, e nella cosiddetta esplorazione digitale rettale, mirata a valutare l'eventuale presenza di lesioni interne nel canale anale.

Il passo successivo, non obbligatorio ma intrapreso quasi sempre, è il controllo endoscopico dell'ultimo tratto dell'intestino: a seconda delle circostanze, il medico potrebbe limitarsi a un'anoscopia (endoscopia del tratto anale) o praticare un esame più completo come la proctosigmoidoscopia (endoscopia di ano, retto e ultimo tratto di colon, il cosiddetto sigma).

Se gli esami endoscopici confermano la presenza di lesioni tumorali o sospette tali, la tappa ulteriore e tante volte quella finale è la biopsia.
Con la biopsia, il medico che la esegue provvede a raccogliere un campione di tessuto sospetto e a inviarlo al laboratorio attrezzato per le analisi microscopiche.

I controlli istologici del tessuto incriminato permettono di stabilire il tipo e la gravità della neoplasia riscontrata, due caratteristiche indispensabili per poter stabilire il trattamento più adeguato.

La biopsia, tuttavia, potrebbe comprendere anche altre procedure:

  • In caso di tumori molto piccoli, il medico potrebbe provvedere alla rimozione della lesione durante la biopsia stessa.
  • In caso di sospetta diffusione del tumore, la biopsia prevede anche la raccolta di un campione di tessuto dai linfonodi più vicini (per vedere se contengono cellule tumorali).

Tutti questi reperti arricchiscono ulteriormente la qualità della diagnosi finale e permettono, indirettamente, di perfezionare il piano terapeutico.

Altri esami per la Diagnosi di Tumori all'Ano

Se c'è il sospetto che la neoplasia si sia diffusa in altri organi, la diagnosi di tumore all'ano comprende anche esami come TAC, risonanza magnetica e PET.

Terapia

Come si Cura il Tumore all’Ano?

Esistono vari approcci terapeutici per la cura del tumore all'ano e l'attuazione di uno piuttosto che di un altro oppure la loro combinazione dipende da precisi fattori, che sono:

  • Stadio della neoplasia. In linea generale, un tumore anale ai primi stadi permette al terapeuta di ricorrere a trattamenti meno cruenti di quanto non accada in presenza di un tumore di stadio avanzato.
  • Sede della massa tumorale. Un tumore nel canale anale impone terapie diverse rispetto a un tumore in zona perianale.
  • Stato di salute generale del paziente. Un paziente in buone condizioni di salute è in grado di sopportare egregiamente anche un trattamento molto invasivo; all'opposto, un paziente in condizioni di salute precarie non è sufficientemente forte per resistere alle terapie più "cruente".

Attualmente, tra le opzioni terapeutiche per la cura del tumore dell'ano rientrano:

Chirurgia

Molte volte, la chirurgia non rappresenta il trattamento primario del tumore all'ano; a essa, infatti, i medici tendono a preferire la combinazione tra chemioterapia e radioterapia.

L'intervento chirurgico è indicato sostanzialmente in due circostanze:

  1. Quando il tumore è molto piccolo e circoscritto o risiede nella zona perianale.
    In questo frangente, l'operazione prevede la semplice resezione della lesione e di una minima parte di tessuto circostante sano.
    In genere, si cerca di limitare il più possibile i danni.
  2. Quando il trattamento combinato con radio- e chemioterapia si è dimostrato inefficace e il tumore si è espanso.
    In tale situazione, l'intervento chirurgico (chiamato resezione addomino-perineale) è invasivo e prevede l'asportazione di canale anale, retto e parte di colon, e la costruzione di un ano artificiale a livello addominale (colostomia).

Radioterapia

In combinazione alla chemioterapia, la radioterapia rappresenta in molti casi il trattamento primario del tumore all'ano.

Può essere esterna (con un raggio che va a colpire con grande precisione la lesione tumore e, se necessario, anche i linfonodi circostanti) o interna (la cosiddetta brachiterapia, che prevede il posizionamento vicino al tumore di piccoli "semi" radioattivi).

In caso di tumori che si prestano meglio al trattamento chirurgico, la radioterapia potrebbe trovare impiego dopo l'intervento, per ottimizzare i risultati della procedura (radioterapia adiuvante).

Chemioterapia

La chemioterapia consiste nella somministrazione di farmaci (i cosiddetti chemioterapici) in grado di uccidere tutte le cellule in rapida crescita, tra cui anche quelle tumorali.

Combinata alla radioterapia, costituisce il trattamento noto come chemio-radioterapia.

Quando il tumore all'ano è operabile chirurgicamente (e la chemio-radioterapia non rappresenta più il trattamento primario), quanto detto per la radioterapia vale anche per la chemio: può essere attuata nella fase post-operatoria, per massimizzare gli effetti dell'operazione (chemioterapia adiuvante).

Come si svolge la Chemio-radioterapia per il Tumore all'Ano?

In genere, la radioterapia si svolge in un arco temporale che va dalle 5 alle 6 settimane.
L'inserimento della chemioterapia in questo periodo di tempo avviene alla prima e alla quinta settimana.
La combinazione tra radio- e chemioterapia comporta la somma degli effetti collaterali di uno e dell'altro trattamento; pertanto, la chemio-radioterapia costituisce un trattamento "pesante" per il paziente.

Immunoterapia

Attualmente, l'immunoterapia è un trattamento riservato ai tumori dell'ano metastatici o sottoposti a chemioterapia.
L'efficacia di questa terapia è oggetto di studi clinici.

Cure palliative per il Tumore all’Ano

I pazienti con forme gravi e avanzate di tumore all'ano potrebbero ricevere anche cure palliative, in aggiunta ai trattamenti sopra indicati o dopo.
Lo scopo di queste cure è alleviare i sintomi, allungare la vita dei pazienti e migliorarne per quanto possibile la qualità.

Prognosi e Sopravvivenza

Tumore all’Ano: si guarisce?

Il tumore all'ano è una neoplasia curabile con successo; occorre precisare, tuttavia, che la possibilità di guarire dipende molto dalla severità del tumore, in particolare da quanto è esteso/diffuso e dallo stadio di avanzamento.

Il trattamento di una neoplasia, specie se maligna, è molto stressante per una persona, perché le cure sono provanti per il fisico e perché si vive sempre nel dubbio e col timore che il tumore possa ripresentarsi (recidiva) a distanza di tempo, questo anche se la terapia sembra aver avuto successo.  

Tumori anali in fase avanzata e/o che hanno disseminato metastasi sono difficilmente curabili e presentano una prognosi poco favorevole.

Tumore all’ano e Follow-up

Per chi supera una malattia come il tumore dell'ano, è previsto un programma di controlli periodici, utile a monitorare l'esito delle terapie e lo stato di salute generale.

Questo monitoraggio – che in termini sanitari è detto follow-up – è fondamentale a individuare per tempo eventuali recidive.

Quanto si vive con il Tumore all’Ano?

Secondo studi epidemiologici riportati dall'American Cancer Society, per il tumore dell'ano, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è:

  • Dell'82%, se la neoplasia è ancora limitata al canale anale o all'orifizio (si tenga conto che, secondo questa stessa statistica, il 47% dei tumori anali è diagnosticato a questo stadio di sviluppo);
  • Del 66%, se la neoplasia ha invaso i tessuti e gli organi circostanti;
  • Del 35%, se la neoplasia ha disseminato metastasi in organi distanti dalla sede di origine tumorale.

Prevenzione

Come prevenire il Tumore dell’Ano?

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Poiché le cause del tumore all'ano non sono ancora note, è impossibile delineare delle regole precise che permettano di prevenire con assoluta certezza la neoplasia.

Tuttavia, esistono varie strategie e diversi comportamenti che consentono di ridurre il rischio; nello specifico, si sta parlando di:

  • Limitare il numero dei partner sessuali e utilizzare il preservativo durante i rapporti anali, questo per ridurre le possibilità di contrarre le infezioni da HPV e HIV;
  • Conseguire la vaccinazione contro il Papilloma virus umano (in Italia, il vaccino anti HPV è offerto gratuitamente a ragazzi e ragazze a partire dal 12esimo anno di età);
  • Evitare/smettere di fumare.
Per approfondire: Vaccino HPV

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza