Tonsillectomia - Asportazione delle Tonsille

Ultima modifica 12.02.2020

Generalità

La tonsillectomia è l'asportazione chirurgica delle tonsille palatine. Si rende necessaria quando le tonsille sono colpite da continue infezioni e infiammazioni, oppure da rare patologie. Tonsillectomia

L'intervento si svolge quasi sempre in anestesia generale e può causare dolore o episodi di emorragia; tuttavia, questi effetti collaterali, salvo non siano particolarmente intensi, non devono suscitare allarmismi, in quanto sono da considerarsi normali. I primi segnali di ripresa si osservano dopo due settimane dall'intervento di tonsillectomia. Durante tale periodo, è bene farsi seguire da un familiare e attenersi diligentemente ai consigli del medico.

Cos'è la tonsillectomia?

La tonsillectomia è l'operazione chirurgica di rimozione delle tonsille palatine (che nel linguaggio comune sono chiamate semplicemente tonsille). L'intervento è consigliato quando le tonsille sono perennemente infiammate e ingrossate, oppure quando sono affette da particolari patologie. Eseguito tradizionalmente in anestesia generale, l'intervento viene praticato soprattutto negli individui con tonsilliti frequenti.

TONSILLE PALATINE

Le tonsille palatine - alle quali ci si riferisce comunemente col solo termine (seppur impreciso) di tonsille - sono due organi simmetrici linfoghiandolari, con funzione antinfettiva e immunitaria. Situate in fondo al cavo orale (in una posizione nota come istmo della fauci), hanno il compito di difendere l'organismo dalle infezioni batteriche e virali tipiche della cavità buccale e di quella nasale.

Le dimensioni medie delle tonsille palatine sono:

  • Altezza: 20-25mm
  • Lunghezza: 15mm circa
  • Spessore: 10mm circa

Oltre alle tonsille palatine, esistono anche la tonsilla faringea (o adenoide) e la tonsilla linguale; queste, a differenza delle tonsille palatine, non sono visibili a occhio nudo.


Agenti patogeni, che scatenano le tonsilliti

Virus:

Batteri:

Quando si pratica

Le circostanze che richiedono l'esecuzione di una tonsillectomia sono generalmente due:

  • Tonsilliti croniche e aggravate (situazione più comune)
  • Tonsille grandi per natura o affette da rare malattie.

TONSILLITI CRONICHE E AGGRAVATE

Il termine tonsillite indica l'infiammazione delle tonsille palatine; tale infimmazione è spesso dovuta a virus e a batteri che penetrano nel cavo orale e lo infettano. TonsilleQuesta situazione può apparire strana e curiosa, in quanto la normale funzione delle tonsille è quella di difendere l'organismo e combattere contro gli agenti patogeni. Tuttavia, quando la presenza di quest'ultimi è massiccia, può provocare uno stato infiammatorio severo e scatenare, per l'appunto, un episodio di tonsillite.
L'intervento di tonsillectomia viene riservato ai casi di tonsillite cronica e/o aggravata.
È considerata cronica la tonsillite che compare con tale frequenza:

  • Più di sette episodi all'anno
  • Più di cinque episodi all'anno, per due anni consecutivi
  • Più di tre episodi all'anno, per tre anni consecutivi

È invece aggravata una tonsillite in cui, a causa di un'infezione patogena, le tonsille sono molto gonfie o ingrossate.
Le condizioni che rendono necessario l'intervento si creano quando i trattamenti antibiotici sono inefficaci, quando c'è un ascesso peritonsillare grave o quando il paziente ha chiare difficoltà a respirare (specie durante la notte) e a deglutire.
Le tonsilliti sono assai frequenti tra i bambini e gli adolescenti, di conseguenza il relativo intervento di tonsillectomia si effettua generalmente su individui tra i 3 e i 14 anni.

TONSILLE AFFETTE DA RARE PATOLOGIE

Seppur più raramente, l'intervento di tonsillectomia può rendersi necessario anche nelle seguenti situazioni:

I pazienti, in questi casi, possono avere età molto diverse: sia giovani sia persone molto anziane.

Rischi

Come ogni intervento chirurgico, la tonsillectomia non è del tutto esente da rischi ed effetti collaterali. I possibili inconvenienti dell'operazione tradizionale sono almeno cinque: cattiva risposta agli anestetici, sanguinamento durante l'intervento, sanguinamento post-intervento, insorgenza di infezioni e gonfiore alla lingua.

Cattiva risposta agli anestetici

In alcuni frangenti, i farmaci usati per l'anestesia generale possono provocare lievi disturbi, come mal di testa, nausea, vomito e crampi muscolari.

In altre situazioni, ben più rare delle precedenti, gli anestetici, combinati agli effetti dell'intervento chirurgico, possono causare anche la morte del paziente.

Sanguinamento post-intervento

È un episodio relativamente comune dopo la tonsillectomia. Esso riguarda circa 1-3 bambini operati su 100 e circa 1 adulto operato su 30. La zona dell'emorragia è quella corrispondente alla tonsille, pertanto il paziente può accorgersene immediatamente. Se il sanguinamento è lieve e si mantiene stabile, non ci si deve allarmare. In questi casi, è bene eseguire dei gargarismi con acqua fredda, per restringere i vasi sanguigni. Se il sanguinamento è consistente, invece, è opportuno rivolgersi immediatamente al proprio medico curante. Le emorragie gravi, infatti, richiedono un secondo intervento, correttivo.

Sanguinamento durante l'intervento

È una rara situazione, che, se dovesse verificarsi, va trattata con un intervento terapeutico specifico e con un ricovero ospedaliero più lungo di quello tradizionale.

Infezioni

Sono eventi rari ma possibili, dovuti al fatto che dopo l'operazione chirurgica il paziente è più debilitato di un individuo sano, quindi anche maggiormente esposto agli agenti patogeni. Inoltre la zona operata, specie nei primi giorni, può rappresentare una via d'accesso all'organismo per virus e batteri. Un segno emblematico d'infezione è la febbre alta.

Gonfiore

Dopo la tonsillectomia, è assai frequente che la lingua e il palato si gonfino e siano dolenti, rendendo, in tal modo, difficile la respirazione e la deglutizione. Il gonfiore dura per qualche ora e non deve allarmare.

Preparazione

Una volta pianificato l'intervento, il paziente (o i suoi familiari, se il paziente è un bambino) riceverà dal proprio medico curante tutte le informazioni utili e le istruzioni da seguire affinché l'intervento vada a buon fine.
Tra le varie istruzioni fondamentali, rientra anche un questionario da compilare in cui vengono richiesti:

  • Tutti i preparati farmacologici assunti dal paziente nelle ultime settimane, sia che si tratti di medicine, che di erbe medicinali o pillole. È importante questo dato, perché l'anestetico potrebbe reagire, in modo assai pericoloso, con uno dei principi attivi dei farmaci sopraccitati.
  • Tutte le reazioni allergiche ai farmaci, specie quelli anestetici, che hanno visto come protagonista il paziente. In alcuni casi, se certi preparati non sono mai stati assunti, potrebbe essere utile guardare alla storia familiare, per vedere se qualche membro della famiglia ha denunciato, in passato, allergie o reazioni negative di vario genere.
  • Predisposizione al sanguinamento. Malattie che alterano il processo di coagulazione, come l'emofilia per esempio, possono causare durante l'intervento una perdita di sangue copiosa e incontrollata.

Il paziente è invitato dal medico a rivolgergli tutte le domande e i dubbi, relativi all'intervento, che lo mettono in apprensione. Sono molto comuni i quesiti riguardanti i cibi da assumere prima e dopo l'operazione, i tempi di degenza, l'arrivo alla struttura ospedaliera nel giorno dell'operazione, i farmaci consentiti prima dell'intervento ecc.

GIORNO DELL'INTERVENTO

Nel giorno dell'intervento, a partire dalla mezzanotte, si raccomanda al paziente l'astinenza da cibo e bevande, in quanto c'è il rischio che possano insorgere dei problemi al momento dell'anestesia generale.
Una volta giunti in ospedale, poi, l'individuo da operare viene sottoposto ai classici controlli della pressione, del battito cardiaco e della temperatura corporea, per accertare che ci siano le basi per procedere con la tonsillectomia.

Procedura tradizionale

Una volta eseguita l'anestesia generale, l'operazione di tonsillectomia si può svolgere in vari modi, tutti ugualmente sicuri ed efficaci; la scelta di come procedere spetta al chirurgo, il quale può avere delle preferenze o essere particolarmente esperto in una determinata metodica.

PERSONALE MEDICO

Se la rimozione delle tonsille compete a un chirurgo specializzato, chi si occupa di preparare l'intervento di tonsillectomia?
I controlli della pressione, della temperatura corporea e del battito cardiaco vengono eseguiti, solitamente, dagli infermieri di turno.
L'anestesia, invece, spetta a un medico anestesista.

ANESTESIA GENERALE

Quando si dice che un paziente viene posto sotto anestesia generale, significa che è incosciente al momento dell'intervento. Pertanto, non avverte dolore, se non al risveglio e alla conclusione dell'operazione.
I farmaci anestetici e gli antidolorifici vengono somministrati in diverse maniere: per via endovenosa, tramite una cannula inserita nel braccio o nella mano; per inalazione, mediante un maschera o un tubo di respirazione; o, infine, in entrambi i modi.
Per tutta la durata della tonsillectomia, il paziente, oltre a ricevere continuamente anestetico, viene anche "intubato" (non sempre, ma molto spesso), allo scopo di consentirgli una respirazione corretta e regolare. L'intubazione si esegue inserendo un tubo in bocca e fino quasi alla trachea.
Alla conclusione dell'intervento, l'anestesista interrompe la somministrazione farmacologica fino alla ripresa di coscienza del paziente.

METODICHE D'INTERVENTO

La tonsillectomia si può eseguire in almeno 5 modi diversi:

  • Rimozione chirurgica classica (rimozione "a freddo"). È il tipico intervento eseguito con bisturi d'acciaio, tramite cui si sezionano le tonsille, le si legano alla base e le si asportano. Poiché il rischio di emorragia è più che concreto, il chirurgo ricorre a sostanze antiemorragiche o alla diatermia (si veda il punto 2), per chiudere i vasi sanguigni e tamponare così l'uscita di sangue da questi. È la metodica più praticata.
  • Diatermia. Forma di termoterapia particolare, si esegue con una sonda attraversata da corrente (o un elettrodo); questa, a contatto con le tonsille genera calore fino a "bruciare" gli organi linfoghiandolari stessi. Il vantaggio di questa metodica consiste nel fatto che l'emorragia è fortemente limitata (per questo motivo, viene adottata anche nella rimozione chirurgica classica).
  • Coblazione (o ablazione fredda). Il meccanismo è simile a quello della diatermia, solo che le temperature raggiunte sono più basse (tra i 40 e i 60°C). La distruzione del tessuto linfoghiandolare delle tonsille avviene a livello molecolare, senza provocare traumi emorragici o irritazioni considerevoli.
  • Laser. Si colpiscono le tonsille con raggi ad alta energia. Il rischio legato a emorragie post-intervento è modesto.
  • Ultrasuoni. Le tonsille vengono rimosse grazie ai cosiddetti bisturi agli ultrasuoni, ovvero strumenti che, a contatto con il tessuto linfoghiandolare, provocano vibrazioni ad alta frequenza. Anche in questo caso, come per il laser, il pericolo di emorragie è ridotto.

Alcune tecniche alternative all'intervento tradizionale - come ad esempio l'ablazione con laser a CO2 o l'ablazione a a radiofrequenza (in cui il calore è generato da radiazioni elettromagnetiche) - possono essere eseguite in anestesia locale senza ricovero ospedaliero; chiaramente questa opzione può essere valutata soltanto nell'adulto e nell'adolescente collaborante.

Asportazione delle Tonsille

Figura: gli strumenti per la coblazione, o ablazione a freddo. Dal sito: www.arthrocareent.com

Rimuovere le Tonsille

Figura: la rimozione chirurgica “a freddo” delle tonsille. Dal sito: www.healthtopics.hcf.com.au

DURATA DELL'INTERVENTO

Senza contare i tempi per l'anestesia, la tonsillectomia ha una durata variabile: da 20 minuti a un'ora circa.

DIMISSIONE E STATO DI SALUTE POST-OPERATORIO

La dimissione, se l'intervento si è svolto senza complicazioni, può avvenire il giorno stesso o la mattina seguente all'operazione. La tonsillectomia, infatti, è ormai considerata un intervento ambulatoriale, il cui periodo di osservazione può limitarsi alle 4 - 8 ore post-intervento.
Al risveglio dall'anestesia, al paziente viene offerto da bere e da mangiare: tra le bevande, è meglio evitare le bibite acide (per esempio, i succhi di frutta), mentre, tra i cibi, si consigliano alimenti leggeri, non solidi e facilmente deglutibili.
Avvertire dolore, oltre alla bocca, anche all'intera mandibola, al collo e agli orecchi è normale: per questo motivo, verranno illustrate al paziente o ai familiari le modalità di assunzione degli antidolorifici.
Nei primissimi giorni successivi all'intervento, è probabile che risulti difficile dormire, specie se il paziente è un bambino.

Tuttavia, con il sostegno dei familiari, il decorso post-operatorio e la completa guarigione risulteranno più facili.

Modalità e tempi di recupero

Dolore

Il dolore si attenua nell'arco di una settimana, ma i primi sensibili miglioramenti si osservano al termine della seconda.

Igiene

Specialmente all'inizio, è fondamentale l'igiene, poiché l'individuo operato è debole e più esposto delle persone in piena salute alle infezioni batteriche o virali. È, pertanto, opportuno evitare gli ambienti affollati (ad esempio la scuola per un bambino) per almeno un paio di settimane e lavarsi accuratamente bocca e denti, tramite collutorio, dopo ogni pasto.

Alimentazione

Nonostante masticazione e deglutizione risultino difficili, è bene riabituarsi, in modo graduale, a mangiare cibi solidi. Come sottolineato in precedenza, sono da evitare bevande acide, alcolici e cibi speziati.

Emorragie

Nei primi giorni dopo l'intervento, piccole perdite di sangue dalla bocca sono normali. Può essere utile, per interromperle, eseguire dei gargarismi con acqua fredda, poiché il freddo ha effetto vasocostrittore. È raccomandato non assumere aspirina e derivati, come farmaci antidolorifici, in quanto agiscono contro la coagulazione sanguigna (e favoriscono le emorragie).

Riposo

Almeno per due settimane, stare a riposo ed evitare attività fisiche medio-pesanti, come correre o andare in bici. Il medico raccomanda una ritorno graduale alla vita di tutti i giorni, che si teneva prima della tonsillectomia.