Terapia del Dolore: cos'è, come funziona, quando si pratica

Terapia del Dolore: cos'è, come funziona, quando si pratica
Ultima modifica 11.07.2022
INDICE
  1. Che cos'è la Terapia del Dolore?
  2. Dolore cronico: cos'è e possibili cause
  3. Farmaci impiegati
  4. Come si somministra
  5. Terapia non farmacologica

Che cos'è la Terapia del Dolore?

La terapia del dolore - anche definita terapia antalgica o medicina del dolore - ha lo scopo di riconoscere, valutare e trattare nella maniera più consona il dolore di tipo cronico.

Terapia del dolore Shutterstock

L'obiettivo è quindi quello di tenere a bada lo stimolo doloroso, cronico e spesso refrattario, al fine di migliorare la qualità della vita del paziente.

Per contrastare il dolore, sono diverse le classi di farmaci che possono essere impiegate per il trattamento del dolore.

La tipologia di farmaco da impiegarsi può variare a seconda dell'origine, della natura e dell'intensità dello stimolo doloroso che s'intende trattare. Pertanto, prima di illustrare le categorie di farmaci maggiormente impiegate in quest'ambito, è utile capire cos'è il dolore cronico e quali sono le cause in grado di scatenarlo.

Tuttavia, è doveroso precisare che nella terapia del dolore è altresì possibile, come si vedrà in seguito, ricorrere anche a trattamenti non farmacologici.

Dolore cronico: cos'è e possibili cause

Secondo la definizione fornita dall'International Association for the Study of Pain (IASP), il dolore rappresenta "un'esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a un danno tissutale effettivo o potenziale".

Sostanzialmente, è possibile distinguere tre diversi tipi di dolore: acuto, cronico e da procedura.

Il dolore cronico, bersaglio della terapia antalgica, persiste nel tempo, è fortemente debilitante ed è in grado di provocare danni non solo fisici, ma anche psicologici, sociali ed economici, ai pazienti che ne sono afflitti.

Molto spesso, si ritiene che il dolore cronico sia una peculiarità delle patologie neoplastiche. Tuttavia, i tumori non costituiscono l'unica possibile causa in grado di scatenare la suddetta forma di dolore. Infatti, la causa può anche non essere di tipo oncologico, ma essere, ad esempio, di tipo neuropatico, oppure associata a patologie degenerative di varia natura.

Farmaci impiegati

La scelta del tipo di farmaco da impiegarsi nella terapia del dolore dipende soprattutto dall'intensità e dal tipo di dolore che affligge il paziente.

Di seguito, pertanto, saranno brevemente descritte le principali classi di farmaci impiegate nella terapia antalgica.

FANS

I FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) vengono utilizzati nella terapia del dolore quando quest'ultimo è di grado lieve o moderato.

Generalmente, questi medicinali affiancano all'attività analgesica anche un'azione antiflogistica e antipiretica.

Il loro meccanismo d'azione prevede l'inibizione dell'enzima ciclossigenasi, con conseguente inibizione della sintesi delle prostaglandine deputate alla mediazione delle risposte dolorose e dei processi infiammatori.

Fra i principi attivi maggiormente impiegati nella terapia del dolore, ricordiamo il ketoprofene, il diclofenac, il naprossene e la nimesulide.

Per ottenere maggiori informazioni riguardo le proprietà e il meccanismo d'azione dei FANS, si consiglia la lettura degli articoli dedicati:

FANS - Meccanismo d'Azione, Indicazioni e Storia FANS: Effetti Indesiderati e Controindicazioni

Analgesici oppioidi

Gli analgesici oppioidi, ampiamente utilizzati nella terapia del dolore, sono particolarmente indicati quando lo stimolo doloroso è di grado da moderato a grave.

Questi farmaci espletano la loro azione attraverso la stimolazione dei recettori oppioidi presenti all'intero del nostro organismo. Infatti, questi particolari recettori sono localizzati sulle vie del dolore e il loro compito è proprio quello di mediare e trasmettere gli stimoli dolorosi.

Fra gli analgesici oppioidi maggiormente impiegati nella terapia del dolore troviamo la codeina, il tramadolo, la buprenorfina, il fentanil, l'ossicodone, il metadone, l'idromorfone e la morfina.

Benché possano essere utilizzati nel trattamento del dolore di varia origine e natura, i suddetti principi attivi vengono considerati come i farmaci più importanti nel trattamento del dolore cronico di tipo oncologico.

Ad ogni modo, per ottenere maggiori informazioni circa le caratteristiche di questa classe di farmaci, si rimanda alla lettura dell'articolo dedicato:

Farmaci oppioidi: cosa sono e come funzionano

Farmaci cannabinoidi

Nell'ambito della terapia del dolore è altresì possibile ricorrere all'uso di farmaci cannabinoidi e della cosiddetta cannabis terapeutica o marijuana per uso terapeutico.

La prescrizione di simili farmaci è strettamente regolamentata e può avvenire solo in determinati e specifici casi, ossia quando i trattamenti convenzionali non danno risultati soddisfacenti o non sono più sufficienti a controllare il dolore cronico che affligge il paziente.

Per saperne di più:

Cannabis per Uso Terapeutico: quando si usa, effetti collaterali, controindicazioni Marijuana o Cannabis per la Cura del Dolore: meccanismo d'azione e come si somministra

Antidepressivi

Nonostante la loro principale indicazione terapeutica sia il trattamento della depressione, alcuni principi attivi appartenenti alle classi degli antidepressivi triciclici (o TCA) e degli inibitori del reuptake di serotonina e noradrenalina (o NSRI) si sono rivelati molto utili nella terapia del dolore di tipo neuropatico e possono essere impiegati sia da soli, sia in associazione ad analgesici oppioidi.

Fra i TCA maggiormente utilizzati in questo campo, ricordiamo l'amitriptilina e la clomipramina.

Fra gli NSRI, invece, ricordiamo la duloxetina, un principio attivo che si è mostrato particolarmente efficace nella terapia del dolore neuropatico diabetico.

Anticonvulsivanti

Anche alcuni tipi di farmaci anticonvulsivanti si sono rivelati piuttosto efficaci nella terapia del dolore di tipo neuropatico. In particolare, il gabapentin e il pregabalin rientrano fra i principi attivi maggiormente impiegati in quest'ambito.

Questi farmaci, infatti, attraverso l'interazione con i canali del calcio voltaggio-dipendenti presenti a livello del sistema nervoso centrale, sono in grado di ridurre il rilascio di neurotrasmettitori coinvolti nella modulazione e nella trasmissione dello stimolo doloroso, quali la sostanza P e il peptide correlato al gene della calcitonina.

Anestetici locali

Fra gli anestetici locali maggiormente impiegati nella terapia del dolore cronico ritroviamo la lidocaina.

Più nel dettaglio, la lidocaina è in grado di ridurre e bloccare la trasmissione dello stimolo doloroso attraverso l'inibizione dei canali del sodio voltaggio-dipendenti presenti sulle membrane cellulari.

Come si somministra

Farmaci per la Terapia del Dolore: come si assumono?

La via attraverso la quale un dato farmaco per la terapia del dolore viene somministrato dipende dal farmaco stesso. Fra le vie più comuni ci sono quella orale e quella per inezione o infusione nel circolo sanguigno.

A seconda del tipo di dolore che si deve trattare, potrebbe essere necessario ricorrere anche ad infiltrazioni (ad esempio, intrarticolari, peri-articolari, ecc.).

A queste modalità di somminsitrazione se ne agiungono altre più invasive che possono comportare:

  • L'inserimento di cateteri tramite i quali verranno veicolati i farmaci per la terapia del dolore alla sede desiderata;
  • L'utilizzo di infusori o pompe elastomeriche che erogano in maniera continua ed autonoma il farmaco per la cura del dolore;
  • Pompe antalgiche a controllo del paziente (PCA, dall'inglese patient-controlled analgesia). Si tratta di dispositivi che consentono al paziente di auto-somministrarsi uno o più farmaci per il dolore accuratamente dosati dal medico. Queste pompe, inoltre, vengono appositamente settate in maniera tale da evitare che il paziente si somministri troppo farmaco, prevenendo il rischio di sovradosaggio. Ad ogni modo, in caso di loro impiego, il medico e il personale sanitario forniranno al paziente tutte le indicazioni del caso.

Terapia non farmacologica

Alla classica terapia del dolore effettuata con farmaci, è possibile affiancare una terapia del dolore non farmacologica.

Naturalmente, il tipo di approccio che si decide di intraprendere varia in funzione della tipologia di dolore cronico che deve essere trattato.

Fra questi diversi approcci ricordiamo la radiofrequenza, la Tens, i massaggi e la fisioterapia.

Infine, è ormai noto che anche la componente psicologica riveste un determinato ruolo nella percezione e nell'eventuale peggioramento del dolore cronico. Per tale ragione, in alcuni casi, possono essere utili degli approcci basati su tecniche psicologiche comportamentali o cognitive, così come può rivelarsi utile il ricorso a tecniche di rilassamento e a tecniche di distrazione.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista