Ultima modifica 25.02.2020

La teofillina è un farmaco ad azione broncodilatatrice utilizzato nella terapia dell'asma bronchiale.

Teofillina

Teofillina - Struttura Chimica

Dal punto di vista chimico, la teofillina è una metilxantina naturale che si trova nella pianta del e - in quantità minori - anche nelle piante del caffè e del cacao.

Esempi di specialità medicinali contenenti teofillina

Indicazioni

Per Cosa si Usa

L'utilizzo della teofillina è indicato per il trattamento di:

  • Asma bronchiale;
  • Affezioni polmonari accompagnate da broncospasmo.

Avvertenze

La teofillina deve essere utilizzata con molta cautela nei seguenti casi:

La teofillina non dovrebbe essere utilizzata in concomitanza ad altri trattamenti dello stesso tipo.
Il fumo può ridurre la concentrazione plasmatica della teofillina, di conseguenza, ne riduce l'efficacia terapeutica.
L'alcool, invece, può aumentare gli effetti della teofillina, perciò, tale associazione deve essere evitata.
La teofillina potrebbe peggiorare eventuali aritmie cardiache preesistenti.

Interazioni con latri farmaci

La somministrazione concomitante di teofillina e dei seguenti farmaci può aumentare la concentrazione plasmatica della stessa teofillina, perciò va usata molta cautela:

La fenitoina e altri farmaci anticonvulsivanti, invece, possono diminuire la concentrazione plasmatica di teofillina, riducendone, di conseguenza, l'efficacia terapeutica.
L'assunzione concomitante di teofillina e di preparati a base di erba di San Giovanni (o iperico, una pianta dotata di attività antidepressiva) può provocare una diminuzione della concentrazione plasmatica della stessa teofillina. Pertanto, nei pazienti che assumono sia questo farmaco sia le preparazioni a base di iperico, sono necessari regolari controlli per determinare le concentrazioni ematiche di teofillina.
La somministrazione contemporanea di teofillina e di reserpina può favorire l'insorgenza di tachicardia.
L'utilizzo concomitante di teofillina e di pentossifillina aumenta il rischio d'insorgenza di convulsioni.
In ogni caso, è comunque bene informare il medico qualora si stiano assumendo - o siano stati recentemente assunti - farmaci di qualsiasi tipo, compresi i medicinali senz'obbligo di prescrizione medica e i prodotti erboristici e omeopatici.

Effetti Collaterali

La teofillina può provocare vari tipi di effetti collaterali, anche se non tutti i pazienti li manifestano.
Questo dipende dalla diversa sensibilità che ciascun individuo possiede nei confronti del farmaco; pertanto, non è detto che gli effetti avversi si manifestino tutti e con la medesima intensità in ogni persona.
Di seguito sono elencati i principali effetti indesiderati che possono manifestarsi durante il trattamento a base di teofillina.

Patologie del sistema nervoso

La terapia a base di teofillina può provocare:

Disturbi psichiatrici

Durante il trattamento con teofillina possono manifestarsi:

Patologie cardiovascolari

La terapia con teofillina può provocare l'insorgenza di:

Patologie gastrointestinali

Il trattamento con teofillina può causare:

Patologie dei reni e del tratto urinario

Il trattamento con teofillina può causare:

Altri effetti collaterali

Altri effetti indesiderati che possono manifestarsi durante la terapia a base di teofillina, sono:

Sovradosaggio

In caso di assunzione di dosi eccessive di teofillina, i primi sintomi che insorgono sono:

In seguito compaiono:

In caso d'iperdosaggio potrebbe essere utile indurre il vomito o effettuare una lavanda gastrica.
In qualsiasi caso, qualora si sospetti un sovradosaggio da teofillina, è necessario contattare subito il medico e rivolgersi immediatamente al più vicino ospedale.

Meccanismo d'azione

Come accennato, la teofillina è in grado di esercitare un'azione di tipo broncodilatatrice. In realtà, l'esatto meccanismo con cui questo farmaco svolge la sua azione non è ancora stato del tutto chiarito e sono stati proposti diversi possibili meccanismi d'azione.
Innanzitutto, pare che la teofillina sia in grado di inibire dei particolari enzimi chiamati fosfodiesterasi (PDE) che sono coinvolti nella broncocostrizione.
La teofillina, però, è anche un antagonista dei recettori per l'adenosina e questo fa sì che vi sia una ridotta liberazione d'istamina, con conseguente riduzione della broncocostrizione.
Infine, la teofillina è anche in grado di stimolare il rilascio di catecolammine e anche questo meccanismo potrebbe essere in grado di favorire la broncodilatazione.

Modo d'Uso - Posologia

La teofillina è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di compresse a rilascio prolungato, sotto forma di capsule rigide a rilascio prolungato o sotto forma di sospensione orale.
La teofillina ha un ristretto indice terapeutico, pertanto - per evitare l'insorgenza di pericolosi effetti collaterali - durante il trattamento con il farmaco è fondamentale attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal medico, sia per quanto riguarda la quantità di teofillina da utilizzare, sia per quanto riguarda la frequenza delle somministrazioni e la durata della stessa terapia.
Generalmente, la dose di farmaco per gli adulti abitualmente utilizzata varia dai 200 ai 350 mg, da assumersi due volte al giorno.
Nei bambini invece, la dose di teofillina solitamente impiegata varia dai 100 ai 200 mg, due volte al giorno.
In qualsiasi caso, come accennato, è fondamentale seguire esattamente le istruzioni impartite dal medico.

Gravidanza e Allattamento

La teofillina dovrebbe essere utilizzata dalle donne in gravidanza solo se il medico lo ritiene assolutamente necessario.
L'utilizzo della teofillina da parte di madri che allattano al seno, invece, è controindicato.
In qualsiasi caso, le donne in gravidanza e le madri che allattano al seno, prima di assumere un qualsiasi tipo di farmaco, devono sempre chiedere il consiglio del medico.

Controindicazioni

L'utilizzo della teofillina è controindicato nei seguenti casi:

  • In pazienti con ipersensibilità nota nei confronti della stessa teofillina;
  • In pazienti con ipersensibilità nota nei confronti di altri derivati xantinici;
  • In pazienti con infarto acuto del miocardio;
  • In pazienti in stati ipotensivi;
  • Durante l'allattamento.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista