Tendinopatia: Cos'è, Cause, Sintomi e Cura

Generalità
Tendinopatia è il termine con cui i medici indicano qualsiasi sofferenza o infortunio a carico dei tendini.

Frutto di traumi acuti, del sovraccarico funzionale o di alcune malattie sistemiche (tra cui il diabete), le tendinopatie sono condizioni responsabili di una sintomatologia locale, che comprende disturbi come dolore, gonfiore, senso di rigidità, indolenzimento e calore.
Le tendinopatie sono problematiche ostiche da curare, perché richiedono terapie adeguate e molta dedizione da parte del paziente.
In genere, per recuperare da una tendinopatia servono diversi mesi.
Breve ripasso di Cos'è un Tendine
Un tendine è la banda di tessuto connettivo fibroso, dotata di una certa flessibilità e ad alto contenuto di collagene, che unisce un muscolo scheletrico a un osso.
I tendini rientrano tra le componenti dell'apparato muscolo-scheletrico (o apparato locomotore) umano, esattamente come le ossa, le cartilagini, le articolazioni, i legamenti e i muscoli.
Cos'è
Cos’è una Tendinopatia?
"Tendinopatia" è il termine medico, alquanto generico, che identifica qualsiasi sofferenza o infortunio a carico di uno o più tendini.
"Tendinopatia" non è sinonimo né di "tendinite" né di "tendinosi": come si vedrà più avanti, infatti, la tendinite e la tendinosi sono due tipi distinti di tendinopatia.
Sedi principali di Tendinopatia
Qualsiasi tendine del corpo umano può sviluppare una tendinopatia; tuttavia, ci sono tendini più colpiti di altri, tra cui: i tendini dei muscoli costituenti la cuffia dei rotatori (spalla), i tendini dei muscoli estensori e flessori dell'avambraccio (gomito), i tendini dei muscoli estensori o flessori della mano, i tendini dei muscoli con inserzione sul pube (bacino), il tendine del muscolo medio gluteo (anca), il tendine rotuleo (ginocchio) e il tendine d'Achille (gamba-piede).
Cause
Cause di Tendinopatia
In genere, all'origine di una tendinopatia c'è un trauma o un sovraccarico funzionale del tendine sofferente; le tendinopatie, tuttavia, possono essere anche la conseguenza di malattie sistemiche, che alterano la normale microarchitettura tendinea.
In linea generale, quando dipendono da un trauma o dal sovraccarico funzionale, le tendinopatie riguardano un tendine soltanto;quando invece sono connesse a una malattia sistemica, tendono a interessare più tendini sparsi nel corpo umano.
Tendinopatia da Trauma
In una tendinopatia da trauma, la sofferenza è frutto di un evento acuto che ha minato l'integrità di un tendine.
Un evento acuto con tali effetti può essere, per esempio, una caduta in cui una parte del corpo dell'individuo coinvolto (es: spalla) riceve un colpo violento, al punto da alternarne la normale anatomia.
Fattori di rischio della tendinopatia da trauma
Nella tendinopatia da trauma giocano il ruolo di fattori di rischio situazioni come:
- Gli sport di contatto;
- Gli incidenti stradali;
- I lavori che prevedono l'uso di scale portatili.
Tendinopatia da Sovraccarico Funzionale

Le tendinopatie da sovraccarico funzionale sono problematiche che scaturiscono dalla sollecitazione ripetuta e concentrata nel tempo di un tendine, attraverso un gesto o un movimento che, se eseguito sporadicamente o in dosi contenute, sarebbe innocuo.
Una simile circostanza è osservabile durante tutte quelle attività che prevedono la ripetizione, per lungo tempo, di un certo movimento corporeo (es: il sollevamento sopra la testa, per motivi di lavoro, di pesi oppure il lancio di una palla da baseball).
Fattori di rischio della tendinopatia da sovraccarico funzionale
Nella tendinopatia da sovraccarico funzionale giocano il ruolo di fattori di rischio circostanze come:
- Lo sport praticato ad alti livelli o in modalità errata (es: eccesso di allenamento);
- I lavori che impongono l'esecuzione ripetuti di movimenti che stimolano uno o un gruppo di tendini.
Tendinopatia associate a Malattie Sistemiche
Tra le malattie sistemiche che possono causare una tendinopatia, rientrano:
- La gotta;
- L'artrite reumatoide;
- L'artrite psoriasica;
- L'artrite reattiva;
- La spondilite anchilosante;
- L'iperostosi scheletrica idiopatica diffusa;
- Il diabete;
- Le malattie della tiroide.
Tipi di Tendinopatia

Il termine "tendinopatia" include almeno 5 diverse tipologie di condizioni; queste 5 differenti tipi di condizioni sono:
- L'entesopatia;
- La tendinosi;
- La tendinite;
- La tenosinovite;
- La rottura del tendine.
Entesopatia
Con la parola "entesopatia" i medici indicano qualsiasi sofferenza a carico di un'entesi, ossia il segmento di tendine che collega quest'ultimo a un osso del corpo umano.
Esistono due varianti di entesopatia: l'entesopatia in cui la sofferenza consiste nell'infiammazione di un'entesi (in tali circostanze, si parla anche di entesite) e l'entesopatia in cui la sofferenza corrisponde alla rottura/lacerazione di un'entesi.
Una delle più comuni e note entesopatie è la condizione denominata impropriamente pubalgia; la pubalgia – il cui nome più corretto sarebbe entesite pubica – è l'infiammazione di una o più entesi presenti a livello pubico.
Tendinosi
La tendinosi è la sofferenza cronica a carico di uno o più tendini che scaturisce dalla degenerazione della normale struttura tendinea.
La tendinosi non deve essere confusa con la tendinite: la tendinite si caratterizza per un processo infiammatorio che nella tendinosi è assente.
Le tendinosi sono tipicamente dovute al sovraccarico funzionale di un tendine e colpiscono soprattutto sportivi, chi pratica lavori particolarmente usuranti per il fisico e gli anziani.
La tendinosi riguarda solitamente il tendine d'Achille, il tendine rotuleo del ginocchio e i tendini dei muscoli estensori dell'avambraccio.
Tendinite
Con il termine "tendinite" i medici intendono l'infiammazione di uno o più tendini, che non riguardi però l'entesi (altrimenti si parlerebbe di entesite) o la guaina sinoviale (altrimenti si tratterebbe di tenosinovite).
Le tendiniti sono dovute perlopiù al sovraccarico funzionale di un tendine; tuttavia, possono insorgere anche a seguito di un trauma acuto.
Tendiniti molto diffuse e per questo conosciute sono: l'epicondilite (volgarmente detta gomito del tennista), l'epitrocleite (nota anche come gomito del golfista), l'infiammazione della cuffia dei rotatori (che colpisce uno o più tendini dell'articolazione della spalla), la tendinite alla mano, la tendinite rotulea (che interessa il tendine rotuleo del ginocchio) e la tendinite achillea (che riguarda il tendine d'Achille).
Nota Bene: dal punto di vista sintomatologico, tendinite e tendinosi sono sovrapponibili; inoltre, spesso riguardano i medesimi tendini. Tutto ciò, tuttavia, non toglie che siano due condizioni diverse, la prima sostenuta da un'infiammazione mentre la seconda da una degenerazione della struttura tendinea.
Tenosinovite
Con l'espressione "tenosinovite stenosante" i medici intendono l'infiammazione della guaina sinoviale di un tendine, seguita dal restringimento della stessa guaina e dall'impossibilità del tendine in essa contenuto di scorrere, come da consuetudine, senza attriti di alcun genere.
La guaina sinoviale dei tendini è la singolare membrana che avvolge gli stessi tendini, allo scopo di facilitarne lo scorrimento rispetto alle strutture anatomiche circostanti; senza la guaina sinoviale, i tendini sfregherebbero contro ciò che li circonda, il che ne causerebbe l'irritazione e ne pregiudicherebbe il funzionamento.
Tra le più note e comuni tenosinoviti stenosanti, figurano due patologie del complesso mano-polso: il cosiddetto dito a scatto e la sindrome di De Quervain (o tenosinovite stenosante di De Quervain).
Il dito a scatto consiste nell'infiammazione della guaina sinoviale di un tendine flessore della mano; la sindrome di De Quervain, invece, è l'infiammazione della guaina sinoviale dei tendini abduttore lungo del pollice ed estensore breve del pollice.
Rottura di un tendine
Come suggerisce il nome, la rottura di un tendine del corpo umano corrisponde alla lacerazione della struttura che congiunge un muscolo a un osso.
La rottura di un tendine è un grave infortunio dell'apparato muscolo-scheletrico, che impone generalmente il ricorso a un intervento di chirurgia ripartiva, in quanto è impossibile un processo di guarigione spontanea.
La lacerazione di un tendine è frutto solitamente di un trauma acuto, in cui il tendine coinvolto è sottoposto a una stimolazione superiore al suo limite di sopportazione; è doveroso tuttavia segnalare che, talvolta, un tendine può lacerarsi anche in seguito a continui microtraumi provocati dalla ripetizione esasperata di un certo movimento o gesto (rottura da sovraccarico funzionale).
Tra i tendini maggiormente soggetti a rottura, rientrano i tendini della cuffia dei rotatori (rottura della cuffia dei rotatori), il tendine d'Achille (rottura del tendine d'Achille) e il tendine rotuleo (rottura del tendine rotuleo).
Sintomi
Come si manifestazione le Tendinopatie

Una tendinopatia è tipicamente responsabile di una sintomatologia locale, che comprende manifestazioni quali dolore, gonfiore, indolenzimento, senso di rigidità e calore; com'è intuibile, per sintomatologia locale s'intendono sintomi e segni localizzati nel punto in cui risiede il tendine o i tendini sofferenti.
Quando sono gravi – per esempio quando è presente una lacerazione tendinea – le tendinopatie sono condizioni fortemente debilitanti, che risultano di ostacolo non solo all'esecuzione di attività fisiche specifiche, ma anche alla pratica di attività fisiche quotidiane.
Complicazioni
Da uno tendinopatia di natura infiammatoria non trattata possono scaturire complicanze come la formazione di calcificazioni a livello tendineo e deformazioni dell'osso su cui s'inserisce il tendine affetto.
Da uno tendinopatia caratterizzata dalla rottura della struttura tendinea deriva un'evidente debilitazione a carico del muscolo collegato, il che comporta una disfunzione motoria limitante.
Infine, le tendinopatie croniche (tendinosi ma anche gravi tendiniti non curate) possono portare il paziente a sviluppare frustrazione e umore basso, in quanto, causando dolore a ogni stimolazione del tendine sofferente, sono di ostacolo allo svolgimento di anche le più semplici attività giornaliere.
Diagnosi
Di norma, per la diagnosi di una tendinopatia sono fondamentali le informazioni provenienti da: il racconto dei sintomi da parte del paziente, l'esame obiettivo e l'anamnesi; talvolta, tuttavia, potrebbero rendersi necessari anche esami di diagnostica per immagini e, qualora sussista il sospetto di una qualche malattia sistemica, esami del sangue.
Racconto dei sintomi, esame obiettivo e anamnesi
Nel percorso diagnostico che porta all'individuazione di una tendinopatia, il racconto dei sintomi e l'esame obiettivo servono a conoscere nei dettagli la sintomatologia, mentre l'anamnesi chiarisce il fattore o i fattori all'origine della sofferenza presente.
Informazioni anamnestiche fondamentali alla diagnosi di una tendinopatia:
- Il tipo di attività lavorativa svolta;
- Il tipo di sport praticato;
- L'età;
- La presenza di malattie sistemiche quali diabete, artrite reumatoide, disfunzioni della tiroide ecc.
Diagnostica per immagini
Le alterazioni tendinee che caratterizzano le tendinopatie sono osservabili mediante ecografia e, ancora di più, mediante risonanza magnetica.
In un contesto di tendinopatia, il ricorso alla diagnostica per immagini serve a confermare quanto emerso nel corso delle indagini precedenti (racconto dei sintomi, esame obiettivo e anamnesi) e, in caso di complicanze, a mostrare l'entità di eventuali complicanze (es: calcificazioni, deformazioni ossee ecc.).
Cura
Come Curare una Tendinopatia?
Il trattamento adottato in presenza di una tendinopatia varia in funzione del tipo di infortunio tendineo.
Fatta eccezione per i casi di rottura di una tendine – dove la chirurgia è spesso l'unica cura possibile – i medici tendono ad affrontare le tendinopatie dando la precedenza a terapie di tipo conservativo e riservando l'opzione chirurgica solo a casi estremi.
Tra le terapie di tipo conservativo prescritte in presenza di una tendinopatia, figurano il cosiddetto protocollo RICE (riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione), esercizi mirati di fisioterapia (riabilitazione fisica), l'uso di un tutore e l'assunzione di farmaci antinfiammatori.
È importante segnalare, inoltre, che, per diverse tendinopatie, esistono rimedi, sempre conservativi, praticabili in ambito domiciliare, i quali possono giocare un ruolo cardine nel processo di guarigione.
Infine, non bisogna dimenticare che, in presenza di tendinopatie associate a una qualche malattia sistemica tipo diabete, artrite reumatoide, gotta, ecc., riveste un ruolo terapeutico di estrema rilevanza la gestione della suddetta malattia.
Protocollo RICE

Come anticipato, il protocollo RICE consiste in riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione.
Entrando nei particolari:
- Per riposo s'intende astensione da tutte quelle attività che hanno causato la comparsa della sofferenza o che, praticandole, provocano dolore.
Il riposo permette l'attenuarsi di un'eventuale infiammazione e favorisce la rigenerazione del tessuto tendineo, qualora quest'ultimo presenti un danno (non lacerazione). - Per ghiaccio s'intende l'applicazione di impacchi di ghiaccio (crioterapia) sulla zona dolente per 15-20 minuti e da ripetere 4-5 volte al giorno.
Usata con queste modalità, il ghiaccio ha effetti antinfiammatori. - Per compressione s'intende la compressione della zona dolente mediante fasce apposite.
Studi relativi alla compressione di un tendine dolente hanno dimostrato che tale trattamento promuove la rigenerazione del tessuto tendineo, nel caso in cui quest'ultimo presenti un danno (non lacerazione). - Per elevazione s'intende il mantenimento in posizione elevata dell'area sofferente, ovviamente nei limiti del possibile.
L'elevazione aiuta a contrastare l'infiammazione.
È doveroso precisare alcuni aspetti alcuni aspetti della fase di riposo: diversi studi scientifici hanno dimostrato che, in presenza sia di tendinopatie infiammatorie che di tendinopatie degenerative, un riposo eccessivo è di scarso beneficio, se non addirittura controproducente; secondo gli studi scientifici in questione, infatti, l'ideale sarebbe tenere a riposo la zona dolente fino a quando non c'è un'attenuazione del dolore che consenta di svolgere, senza eccesivo fastidio, un'attività motoria di riabilitazione fisica (fisioterapia mirata).
In linea generale, i primi segnali degli effetti benefici del riposo sono constatabili dopo 1-2 settimane dall'astensione di qualsiasi attività capace di evocare dolore.
Fisioterapia Mirata

La fisioterapia gioca spesso un ruolo cardine nella guarigione da una tendinopatia, sia che quest'ultima sia di natura infiammatoria sia che si tratti di una condizione degenerativa.
In termini pratici, essa prevede soprattutto esercizi di riabilitazione fisica, finalizzati al miglioramento dell'elasticità del o dei tendini sofferenti, tramite il cosiddetto stretching, e al rinforzo del o dei muscoli correlati, mediante attività motorie lievi ma estremamente mirate.
Un simile approccio fisioterapico trova giustificazione in numerose evidenze scientifiche, dalle quali è emerso che il miglioramento dell'elasticità di un tendine sofferente e il rinforzo del muscolo collegato promuovono il processo di guarigione.
È da segnalare che, talvolta, la fisioterapia adottata per la cura delle tendinopatie include anche la laserterapia, la tecarterapia e il massaggio della zona dolente e delle aree circostanti (il massaggio sembra non soltanto avere un effetto antidolorifico, ma anche stimolare la produzione di nuovo collagene.
Quando inizia la fisioterapia mirata?
Come anticipato, in presenza di una tendinopatia, la fisioterapia e il percorso di riabilitazione fisica che ne consegue devono iniziare dopo un breve periodo di riposo da qualsiasi attività capace di evocare dolore (1-2 settimane).
Tutore
I tutori adottati in presenza di una tendinopatia servono ad alleviare la sintomatologia.
Il loro uso è indicato soprattutto in fase iniziale.
Farmaci Antinfiammatori
Tra i farmaci antinfiammatori che possono trovare impiego in presenza di una tendinopatia figurano i FANS e i corticosteroidi:
- I FANS (es: ibuprofene) sono i farmaci antinfiammatori di prima scelta quando la tendinopatia ha una natura infiammatoria, mentre sono esclusi dalle opzioni terapeutiche quando la tendinopatia ha natura degenerativa (in queste circostanze non c'è infiammazione).
- I corticosteroidi sono indicati in tutti quei casi in cui le tendinopatie, sia infiammatorie che degenerative, persistono senza trarre beneficio da trattamenti conservativi di altra tipologia.
È da segnalare che, nella gestione delle tendinopatie, l'uso dei FANS e soprattutto dei corticosteroidi solleva notevoli dubbi presso gli esperti in materia ed è sempre più in disuso, in quanto in alcune situazioni si è dimostrato più dannoso che di beneficio.
Rimedi Casalinghi
I rimedi casalinghi che è possibile adottare in presenza di una tendinopatia consistono in esercizi di stretching e rinforzo muscolare, molto simili se non sovrapponibili a quelli previsti dalla fisioterapia mirata.
Non a caso, molto spesso, chi si sottopone a un percorso mirato di riabilitazione fisica (scelta consigliata) riceve indicazione dallo stesso terapeuta di far tesoro degli esercizi da lui proposti durante le sedute, così da riprodurli a casa e continuare la fisioterapia in ambito domestico.
La riproposizione a casa degli esercizi di fisioterapia velocizza la guarigione ed è, in molte situazione, indispensabile al completo recupero.
Conservare il ricordo di quanto imparato durante la fisioterapia è utile anche in caso di recidive, in quanto si è possesso già di un importante strumento terapeutico.
Chirurgia
La chirurgia trova indicazione in presenza di tutte quelle tendinopatie caratterizzate dalla rottura di un tendine o che non hanno risposto a nessuno dei trattamenti conservativi sopraccitati e persistono da almeno 6-12 mesi.
In presenza di una rottura tendinea, la chirurgia consiste in un intervento di riparazione del tendine lacerato; in presenza di una tendinopatia infiammatoria o degenerativa persistente, invece, la chirurgia prevede una sorta di "pulizia" del o dei tendini sofferenti.
Altri Rimedi
Altri Rimedi: Rimedi per le Calcificazioni TendineePrognosi
Se la terapia è tempestiva e appropriata, la probabilità di guarire da una tendinopatia è più che concreta, anche nei casi gravi; tuttavia, è doveroso segnalare che il percorso di recupero richiede molta pazienza e dedizione da parte del paziente, in quanto la guarigione di un tendine infiammato, degenerato o riparato (perché laceratosi) richiede mesi, se non addirittura un anno o più.
Tempi di Recupero da una Tendinopatia
Per la maggior parte dei pazienti affetti da una tendinopatia, il recupero completo da quest'ultima avviene dopo 6-12 mesi; chiaramente, si sta parlando di pazienti che hanno seguito un piano terapeutico.
Prevenzione
Come Prevenire una Tendinopatia?
Per prevenire le tendinopatie, gli esperti consigliano di:
- Non eccedere nella pratica delle attività sportive a rischio;
- Nell'approcciarsi per la prima a una attività sportiva a rischio, farsi seguire da un esperto del settore, in maniera tale da imparare la corretta tecnica esecutoria di tutti i movimenti previsti;
- Osservare delle pause durante le attività lavorative o gli hobbies che richiedono la ripetizione di certi gesti.
In ambito prettamente sportivo, la prevenzione delle tendinopatie si fonda su: il riposo programmato, il dosaggio del carico di lavoro e la variazione dell'allenamento.