Tendinite al Gomito: Epicondilite ed Epitrocleite

Tendinite al Gomito: Epicondilite ed Epitrocleite
Ultima modifica 29.07.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Tipi
  4. Epicondilite
  5. Epitrocleite
  6. Tempi di Recupero

Generalità

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"Tendinite al gomito" è un'espressione alquanto generica che definisce una condizione di dolore al gomito, sostenuta da una sofferenza di specifiche strutture tendinee.
Esistono due tipi di tendinite al gomito: l'epicondilite (o gomito del tennista), che causa dolore sulla porzione laterale del gomito e interessa i tendini dei muscoli estensori del polso, e l'epitrocleite (o gomito del golfista o epicondilite mediale), che provoca dolore sulla porzione mediale del gomito e riguarda i tendini dei muscoli flessori del polso.
Epicondilite ed epitrocleite hanno diverse caratteristiche in comune: insorgono per motivi simili; l'iter per la loro diagnosi è sovrapponibile; i principi dell'approccio terapeutico non cambiano.
Le tendinite al gomito sono problematiche che possono rivelarsi estremamente ostiche da curare, specie quando sono croniche.

Cos'è

Tendinite al Gomito: Cosa s’intende?

Quando si parla di tendinite al gomito il riferimento è a una condizione di dolore al gomito, o sulla zona laterale o su quella mediale, derivante da una sofferenza delle strutture tendinee locali.

Occorre precisare sin da subito che l'espressione "tendinite" è alquanto impropria e non descrive esattamente la natura della condizione dolorosa in esame; infatti, più che di un'infiammazione (il suffisso –ite, in medicina, indica fenomeni infiammatori), si tratta di una degenerazione delle strutture tendinee, che poi sfocia in dolore.

Alla luce di ciò, il termine più appropriato da sostituire a "tendinite" è "tendinopatia", che letteralmente significa "patologia dei tendini".

In questo articolo, per una più immediata comprensione del testo, si continuerà a usare anche la parola "tendinite"; tuttavia, è bene che il lettore tenga presente quanto sopra esposto.

Articolazione del Gomito: un breve ripasso di Anatomia

Prima di procedere con la descrizione della tendinite al gomito, è bene ripassare a grandi linee l'anatomia dell'articolazione del gomito.

  • Il gomito è l'articolazione dell'arto superiore che congiunge l'estremità distale dell'omero (osso del braccio) all'estremità prossimale di ulna e radio (ossa dell'avambraccio).
  • L'estremità distale dell'omero presenta due superfici articolari, una mediale e una laterale: quella mediale è la troclea, mentre quella laterale è il cosiddetto capitulum.
  • La troclea si articola, tramite un vero e proprio incastro, con l'incisura trocleare dell'ulna; il capitulum, invece, interagisce con la testa del radio (o capitello radiale).
  • Meritano una segnalazione alcuni importanti elementi anatomici, sia a livello omerale che a livello ulnare; ecco quali sono nei prossimi punti.
  • A livello omerale, ai lati di troclea e capitulum, emergono due piccole protuberanze, note come epicondili; sul fronte della troclea c'è l'epicondilo mediale (o epitroclea), mentre sul fronte del capitulum trova posto l'epicondilo laterale.
    Come si vedrà successivamente, gli epicondili sono sede d'origine dei muscoli coinvolti nei processi di tendinite al gomito.
  • A livello ulnare, invece, si segnalano l'olecrano e il processo coronoideo: questi sono, sostanzialmente, le due protuberanze che delimitano la depressione dell'incisura trocleare dell'ulna.
    Olecrano e processo coronoideo non hanno un ruolo nella fisiopatologia della tendinite del gomito, tuttavia è bene sapere che esistono.

Tipi

Forme di Tendinite al Gomito: Epicondilite ed Epitrocleite

Esistono due tipologie di tendinite al gomito: l'epicondilite e l'epitrocleite.

L'epicondilite è una tendinopatia inserzionale che interessa l'origine dei muscoli estensori del polso, origine che è situata sull'epicondilo laterale dell'omero.
Meglio nota come tendinopatia laterale del gomito, l'epicondilite causa dolore sulla porzione laterale (o esterna) del gomito, in corrispondenza dell'epicondilo laterale.

L'epitrocleite è una condizione molto simile: si tratta sempre di una tendinopatia inserzionale che però, a differenza dell'epicondilite, colpisce l'origine dei muscoli flessori del polso, origine che si trova sull'epicondilo mediale dell'omero.
Meglio nota come tendinopatia mediale del gomito, l'epitrocleite genera dolore sulla porzione mediale (o interna) del gomito, in corrispondenza dell'epicondilo mediale.

Epicondilite

Epicondilite: Cos'è?

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Un tempo, l'epicondilite era considerata una condizione dolorosa tipica degli sportivi, in particolare dei tennisti; non a caso, è conosciuta anche come gomito del tennista.

In realtà, poi, è emerso che si tratta di una problematica tendinea diffusa anche tra diverse categorie lavorative, come per esempio gli elettricisti, i musicisti, i carrozzieri e i macellai.

Uno sport come il tennis e le attività lavorative appena menzionate prevedono una presa di forza (con la mano) e la ripetizione di un determinato gesto con il polso (si vedrà poi quali movimenti sono cruciali per sviluppare l'epicondilite).

L'epicondilite è una condizione che suscita grande interesse anche tra chi è dedito all'allenamento in palestra: del resto, anche in questo ambito, le prese di forza sono frequentissime e si osservano ogniqualvolta l'individuo afferra un manubrio, un bilanciere, una barra per trazioni ecc.

Per approfondire: Epicondilite o Gomito del Tennista: Cause, Sintomi e Cura

Cause di Epicondilite

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L'epicondilite è fondamentalmente una tendinopatia da sovraccarico funzionale.

Essa, infatti, è il frutto di uno squilibrio tra stress a carico delle strutture muscolo-tendinee collegate all'epicondilo laterale (estensori del polso) e capacità di recupero degli stessi tessuti.

In altre parole, insorge quando la sollecitazione ripetuta nel tempo del complesso muscolo-tendineo collegato all'epicondilo laterale non rispetta le esigenze di recupero degli stessi muscoli e soprattutto dei tendini.

Quali sono i Movimenti critici che Causano Epicondilite?

I movimenti che hanno un ruolo determinante nello sviluppo dell'epicondilite sono l'estensione del polso, che come suggerisce il nome chiama in causa i muscoli estensori del polso, e la rotazione del polso contro resistenza.

Un ruolo chiave, inoltre, spetta anche alla presa di forza (cioè quando si impugna un oggetto ricorrendo a dita e palmo della mano), specie con l'avambraccio in pronazione.

Il tennista che tiene in mano la racchetta e colpisce la pallina si sta esibendo in una presa di forza (la racchetta in mano), combinato a un movimento di estensione del polso.

L'elettricista che svita un bullone sta impugnando un cacciavite e, al tempo stesso, sta compiendo un movimento di rotazione del polso contro resistenza.

L'individuo che in palestra esegue una trazione con presa prona si sta impegnando nell'afferrare la barra orizzontale con l'avambraccio in pronazione.

Sintomi di Epicondilite

Il sintomo più caratteristico dell'epicondilite è il dolore alla porzione laterale del gomito (epicondilalgia).

Attività e situazioni classiche che evocano tale dolore sono impugnare saldamente un oggetto (presa di forza), estendere il polso contro resistenza, sollevare un oggetto con l'avambraccio in pronazione e la semplice palpazione.

Le epicondiliti più severe causano dolore in occasione di qualsiasi attività manuale, anche se questa non prevede una presa di forza o una rilevante estensione del polso.

In genere, il dolore da epicondilite compare in modo graduale: inizialmente, è lieve e si presenta soltanto durante i movimenti critici; con il tempo, però, specie se non si ricorre ad alcun trattamento, diviene sempre più intenso e persistente (lo suscitano anche i movimenti non particolarmente critici).

Patologie associate all'Epicondilite

L'epicondilite non è l'unica causa di dolore alla porzione laterale del gomito.

Tale manifestazione, infatti, può dipendere anche da problematiche a:

  • L'articolazione radio-ulnare prossimale (è l'articolazione che unisce le prime porzioni di radio e ulna);
  • Il nervo radiale (compressione nervosa);
  • Il rachide cervicale o toracico (alterazioni delle curve fisiologiche oppure radicolopatia).

Queste problematiche, in realtà, sono responsabili anche di altri sintomi; inoltre, il dolore potrebbe avere caratteristiche diverse, per certi versi distintive (es: il dolore dovuto alla compressione del nervo radiale è di tipo bruciante o simile a una scossa).

È poi doveroso precisare che è possibile un'associazione tra epicondilite e i disturbi suddetti; tale possibilità costituisce uno dei numerosi motivi per cui la tendinopatia laterale del gomito è una condizione complessa da descrivere dal punto di vista diagnostico e da curare nella maniera appropriata.

Diagnosi: Come Riconoscere l’Epicondilite?

Senza dubbio, l'anamnesi e l'esame obiettivo presso uno specialista sono tappe fondamentali per giungere alla diagnosi di epicondilite.

In determinati frangenti potrebbe tornare utile la diagnostica per immagini: l'ecografia, per esempio, potrebbe servire a evidenziare alterazioni delle strutture tendinee ed eventuali calcificazioni; la risonanza magnetica, se eseguita non solo a livello del gomito ma anche in altri settori del corpo (es: collo), rappresenta uno strumento di aiuto all'individuazione di eventuali patologie correlate; la radiografia standard del gomito potrebbe fornire informazioni in merito alla salute articolare del gomito.

A conclusione di questo paragrafo, è doveroso segnalare che la letteratura scientifica riporta numerosi studi dai quali è emersa una scarsa correlazione tra severità del dolore al gomito ed entità della degenerazione tendinea osservata tramite ecografia: in termini pratici, le evidenze hanno mostrato che gravi degenerazioni tendinee rilevate all'esame ecografico non sempre sono responsabili di forte dolore e che, invece, lievi processi degenerativi possono associarsi in alcuni casi a una sintomatologia dolorosa importante.

Alla luce di ciò, la diagnosi clinica (anamnesi ed esame obiettivo) assume un ruolo fondamentale, diventando il punto focale di ogni conclusione.

Terapia dell’Epicondilite: Come Curarla?

L'epicondilite è una condizione ostica da curare, specie se associata ad altre patologie.

In genere, il trattamento è di tipo conservativo; la chirurgia, infatti, è riservata a casi sporadici, caratterizzati da una sintomatologia grave, cronica e in atto da molto tempo (si parla di anni).

Rimedi contro l'Epicondilite di recente insorgenza

I pazienti che soffrono di epicondilite da poche settimane e che non presentano una storia clinica di dolore al gomito possono gestire la condizione suddetta in autonomia.

In queste situazioni, infatti, il piano terapeutico standard prevede:

  • Riposo dell'arto doloroso, cercando, quando possibile, di evitare/ridurre tutte quelle attività che comportano uno stress per le strutture tendinee sofferenti (è chiaro che, se in ambito sportivo questo approccio è facilmente attuabile, in quello lavorativo non lo è altrettanto);
  • Applicazione di ghiaccio sulla zona dolente (almeno 4-5 impacchi al giorno della durata di 15-20 minuti ciascuno, non di più non di meno);
  • Auto-massaggio per rilassare la muscolatura interessata.

È importante monitorare l'andamento della condizione; potrebbe risultare utile praticare qualche esercizio mirato di stretching e rinforzo muscolare (chiaramente, i muscoli target sono gli estensori del polso).

Fondamentale, vale la pena ribadirlo, è ridimensionare lo stress a carico delle strutture tendinee dolorose; con un esempio pratico, per la persona dedita all'allenamento in palestra, questo significa sospendere per qualche giorno l'attività fisica e, al momento della ripresa, ripartire con un programma di allenamento più leggero (in queste situazioni, la causa del dolore potrebbe proprio essere stata un precedente aumento del carico di lavoro).

Il riposo eccessivo, dovuto per esempio alla paura che l'epicondilite diventi cronica, è controindicato, perché controproducente; senza dubbio, è molto meglio mantenersi attivi, avendo cura di ripartire con gradualità.

Generalmente, un intervento precoce secondo le modalità sopra esposte ha successo.

Rimedi contro l'Epicondilite Cronica

All'opposto, i pazienti che soffrono di una tendinite laterale al gomito da più di 3 mesi necessitano di un piano terapeutico specifico, stilato da dei professionisti del settore medico-sanitario.

Per questi casi clinici, la fisioterapia è fondamentale per superare il dolore e ripristinare la salute tendinea.

Un programma fisioterapico standard per la riabilitazione dall'epicondilite comprende:

  • Terapia manuale;
  • Esercizi di allungamento e di rinforzo muscolare;
  • Esercizi di neurodinamica (sono previsti qualora sussistano i presupposti per ritenere possibile la presenza di problematiche del nervo radiale).

Chiaramente, durante il trattamento di un'epicondilite cronica, è indispensabile ridurre/evitare tutte quelle attività che evocano dolore.

Con il miglioramento della sintomatologia, poi, sarà altrettanto importante riprendere con estrema gradualità le attività a rischio (es: allenamento in palestra, tennis ecc.).

Per ovvi motivi, la gestione di un'epicondilite cronica sviluppata in ambito professionale (sul posto di lavoro) è molto più complessa; tuttavia, un programma di recupero su misura del paziente e il supporto di un fisioterapista esperto possono aiutare enormemente nel superamento della condizione.

Per approfondire: Esercizi Terapeutici per l'Epicondilite

Epitrocleite

Epitrocleite: Cos'è?

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Dopo quest'ampio approfondimento dedicato all'epicondilite, vale la pena ricordare cos'è l'epitrocleite: si tratta di una tendinopatia inserzionale che colpisce i muscoli flessori del polso e che causa dolore sulla porzione mediale del gomito, a livello dell'epitroclea (o epicondilo mediale).

L'epitrocleite è decisamente meno comune dell'epicondilite, motivo per cui è anche meno conosciuta.

Sebbene causino dolore in due punti differenti, le due condizioni presentano, come si vedrà più avanti, numerose analogie.

Allo stesso modo dell'epicondilite, anche l'epitrocleite era considerata un tempo una condizione esclusiva dell'ambito sportivo, mentre oggi è appurato che riguarda anche diverse categorie professionali.

Oltre a essere nota come tendinopatia mediale del gomito, l'epitrocleite è detta anche gomito del golfista o epicondilite mediale.

Per gli stessi motivi dell'epicondilite (presa di forza per afferrare un manubrio, una barra ecc. e movimenti del polso), anche questa forma di tendinite al gomito è diffusa tra i frequentatori delle palestre.

Cause di Epitrocleite

Anche l'epitrocleite è una tendinopatia da sovraccarico funzionale.

In questo frangente, le strutture interessate sono i muscoli e i tendini collegati all'epicondilo mediale (o epitroclea).

Le genesi del dolore è da imputare a uno squilibrio tra il grado di sollecitazione delle strutture muscolo-tendinee collegate all'epicondilo mediale (flessori del polso) e la capacità di recupero fisiologica di queste stesse strutture.

Quali sono i Movimenti critici che Causano Epitrocleite?

I movimenti che hanno un ruolo determinante nello sviluppo dell'epitrocleite sono la flessione del polso, che come suggerisce il nome chiama in causa i muscoli flessori del polso, e la pronazione dell'avambraccio.

Un ruolo chiave, inoltre, spetta anche alla presa di forza (cioè quando si impugna un oggetto ricorrendo a dita e palmo della mano).

Sintomi di Epitrocleite

Il sintomo rappresentativo dell'epitrocleite è il dolore alla porzione mediale del gomito (epitroclealgia).

Attività e situazioni classiche che evocano tale dolore sono impugnare saldamente un oggetto (presa di forza), flettere il polso contro resistenza e pronare l'avambraccio contro resistenza.

Le epitrocleiti più gravi provocano dolore durante qualsiasi attività manuale, anche se questa non prevede una presa di forza o una chiara flessione del polso.

Di norma, il dolore da epitrocleite insorge gradualmente; agli esordi, è lieve e si presenta soltanto in occasione dei movimenti critici; con il tempo, però, soprattutto in assenza di trattamenti, diventa progressivamente più intenso e persistente (compare anche durante movimenti non critici).

Patologie associate all'Epitrocleite

Diverse altre condizioni possono causare dolore alla porzione mediale del gomito; tra queste, figurano problematiche a:

Queste problematiche, in realtà, sono responsabili anche di altri sintomi; inoltre, il dolore potrebbe avere caratteristiche diverse, per certi versi distintive (es: il dolore dovuto alla compressione del nervo ulnare è di tipo bruciante o simile a una scossa).

Come visto per l'epicondilite, infine, è doveroso precisare che è concreta la possibilità di un'associazione tra epitrocleite e i disturbi suddetti, possibilità che rende il dolore mediale al gomito una condizione complessa da diagnosticare in modo preciso e da curare.

Diagnosi: Come Riconoscere l’Epitrocleite?

Per una diagnosi accurata di epitrocleite, è bene affidarsi a uno specialista del settore medico-sanitario.

Ancora una volta, anamnesi ed esame obiettivo sono fondamentali per giungere a conclusioni definitive.

La diagnostica per immagini (ecografia, risonanza magnetica e radiografia standard) può servire non solo per approfondire la situazione, ma anche per individuare eventuali patologie correlate.

Occorre tuttavia precisare che, anche in caso di epitrocleite, i reperti strumentali hanno dimostrato una scarsa correlazione tra severità del dolore al gomito ed entità della degenerazione tendinea.

Terapia dell’Epitrocleite: Come Curarla?

L'epitrocleite è una condizione difficile da curare, specie se associata ad altre patologie.

Di norma, il trattamento è di tipo conservativo; la chirurgia, infatti, è riservata a casi sporadici, caratterizzati da una sintomatologia severa, cronica e in atto da molto tempo (si parla di anni).

Rimedi contro l'Epitrocleite di recente insorgenza

I pazienti che lamentano epitrocleite da poche settimane e che non presentano una storia clinica di dolore al gomito possono affrontare la condizione suddetta in autonomia.

In queste circostanze, infatti, il piano terapeutico standard comprende:

  • Riposo dell'arto doloroso, cercando, quando possibile, di evitare/ridurre tutte quelle attività che comportano uno stress per le strutture tendinee sofferenti (è chiaro che, se in ambito sportivo questo approccio è facilmente attuabile, in quello lavorativo non lo è altrettanto);
  • Applicazione di ghiaccio sulla zona dolente (almeno 4-5 impacchi al giorno della durata di 15-20 minuti ciascuno, non di più. non di meno);
  • Auto-massaggio per rilassare la muscolatura interessata.

Come nel caso dell'epicondilite, è fortemente consigliato monitorare l'andamento della condizione; senza dubbio, potrebbe essere di beneficio praticare qualche esercizio mirato di stretching e rinforzo muscolare (chiaramente, i muscoli target sono i flessori del gomito).

Indispensabile, vale la pena ribadirlo, è il ridimensionamento dello stress a carico delle strutture tendinee dolorose; in termini pratici, in ambito sportivo, questo significa riposo per i primi giorni e ripresa graduale dell'attività fisica, con ripartenza da un programma di allenamento più leggero.

Anche in caso di epitrocleite, il riposo eccessivo è controindicato, perché controproducente; senza dubbio, è molto meglio mantenersi attivi, avendo cura di ripartire con gradualità.

Generalmente, un intervento precoce secondo le modalità sopra esposte ha successo.

Rimedi contro l'Epitrocleite Cronica

Al contrario, una tendinite mediale al gomito rende necessario un piano terapeutico specifico, stilato da dei professionisti del settore medico-sanitario.

Per questi casi clinici, la fisioterapia gioca un ruolo chiave ai fini del superamento del dolore e del ripristino della salute tendinea.

Un programma fisioterapico standard per la riabilitazione dall'epitrocleite comprende:

  • Terapia manuale;
  • Esercizi di allungamento e di rinforzo muscolare;
  • Esercizi di neurodinamica (sono previsti qualora sussistano i presupposti per ritenere possibile la presenza di problematiche del nervo ulnare).

Chiaramente, durante il trattamento di un'epitrocleite cronica, è indispensabile limitare/evitare tutte quelle attività che provocano dolore.

Con il miglioramento della sintomatologia, poi, sarà altrettanto fondamentale riprendere con la massima gradualità le attività a rischio (es: allenamento in palestra ecc.).

Per ovvi motivi, la gestione di un'epitrocleite cronica sviluppata in ambito professionale (sul posto di lavoro) è molto più ostica; tuttavia, un programma di recupero personalizzato e il supporto di un fisioterapista esperto possono aiutare enormemente nel superamento della condizione.

Per approfondire: Epitrocleite o Epicondilite Mediale: Cause, Sintomi e Cura

Tempi di Recupero

Quali sono i Tempi di Guarigione dalla Tendinite al Gomito?

Una tendinite al gomito di recente insorgenza, in un soggetto che non aveva mai sofferto di problematiche analoghe, può guarire, con i giusti accorgimenti, nel giro di poco tempo (si parla di settimane); in questi frangenti, tra l'altro, non è necessario sospendere completamente le attività a rischio (compreso lo sport), salvo i primissimi giorni di trattamento.

Al contrario, una tendinite al gomito di lunga data, cronica, associata o meno ad altre problematiche (articolari, nervose ecc.), presenta tempi di recupero molto lunghi (si va da diversi mesi ad anche più di un anno).

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza