Stretching per la Cervicale - Stretching per il Collo

Stretching per la Cervicale - Stretching per il Collo
Ultima modifica 11.05.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cause di Dolore Cervicale
  3. Stretching
  4. Esercizi di Stretching

Introduzione

Cos’è il Dolore Cervicale?

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Conosciuto anche come cervicalgia, il dolore cervicale è, molto semplicemente, il dolore al collo.
Si tratta di un sintomo molto comune, che in genere interessa le persone adulte, ma che in realtà può colpire chiunque.

L'area anatomica coinvolta – la cosiddetta cervicale – è una zona molto delicata del corpo umano; qui, infatti, risiedono le prime 7 vertebre della colonna vertebrale e, all'interno di queste, il primissimo tratto del midollo spinale, una delle due componenti fondamentali del sistema nervoso centrale (l'altra è l'encefalo contenuto all'interno della scatola cranica).
Inoltre, trovano posto le prime 8 coppie di nervi spinali (che dipartono dal midollo spinale stesso), svariati muscoli, tendini, articolazioni e legamenti.

A seconda delle cause scatenanti (di cui si discuterà in seguito), il dolore cervicale può associarsi ad altri sintomi, di natura dolorosa ma non solo.
Nei casi più comuni, la cervicalgia si combina a cefalea (perlopiù cefalea tensiva o muscolo-tensiva), torcicollo e rigidità del collo; meno frequentemente o addirittura in casi molto rari, si accompagna a dolore radicolare e disturbi neurologici (es: formicolio, intorpidimento, mancanza di forza) lungo l'arto superiore, problemi di coordinazione ed equilibrio, incontinenza vescicale e intestinale, febbre, perdita di peso.

Nella maggior parte dei casi, il dolore cervicale si risolve spontaneamente, o ricorrendo a banali accorgimenti, nel giro di pochi giorni/settimane; questo perché, spesso, è conseguenza di condizioni poco rilevanti dal punto di vista clinico.

È però importante sapere che, quando è espressione di cause clinicamente importanti, la cervicalgia può avere carattere cronico e/o può manifestarsi con sintomi gravi e debilitanti.

Alla luce di quanto detto, quindi, è bene non sottovalutare mai il dolore al collo, ma anzi valutarne sempre l'entità e la durata, così da rivolgersi tempestivamente a un esperto.

Per approfondire: Cervicalgia: Definizione, Sintomi e Cura

Cause di Dolore Cervicale

Cosa Causa la Cervicalgia?

Nella maggior parte dei casi, il dolore cervicale è il risultato di tensioni, contratture o stiramenti dei muscoli dell'area cervicale, o di distorsioni dei legamenti che uniscono le vertebre cervicali; queste condizioni di carattere muscolo-articolare – che talvolta possono definirsi infortuni – riconoscono numerose cause, tra cui:

  • Cattiva postura. Mantenere a lungo la testa piegata in avanti o all'indietro, oppure in una posizione poco naturale, genera stress e tensione a carico dei muscoli del collo, i quali di conseguenza diventano dolenti.
    Particolarmente diffuso è il primo atteggiamento posturale errato (testa piegata in avanti): lo si osserva spesso, infatti, nelle persone che guardano lo schermo del PC (quando questo è ergonomicamente mal posizionato), il tablet o lo smartphone.
  • Errato posizionamento della testa mentre si dorme. Durante il sonno, se la testa assume un'angolazione anomala o si piega in modo poco naturale, i muscoli del collo potrebbero risentirne sviluppando tensioni e contratture dolorose.
  • Traumi acuti. Quando la testa compie un movimento improvviso e violento, prima indietro e subito dopo in avanti, muscoli, tendini e legamenti sono sottoposti a un fortissimo stress, che si traduce in tensione o contratture muscolari e, nel peggiore dei casi, anche in distorsione dei legamenti cervicali.
    Questa dinamica di infortunio è comunemente nota come colpo di frusta.
    Il dolore cervicale di origine traumatica è tipicamente esito di incidenti automobilistici o di impatti o scontri fisici nell'ambito degli sport da contatto.
  • Movimenti ripetitivi. La ripetizione esasperata di determinati movimenti con la testa può procurare eccessivo stress all'apparato muscolare e legamentoso del tratto cervicale, sfociando nel dolore locale.
    Gli esperti definiscono questa dinamica di infortunio con l'espressione di "sovraccarico funzionale".
    Il dolore cervicale da sovraccarico funzionale è tipico di chi pratica attività fisiche come il nuoto o il ballo, che prevedono frequenti movimenti del capo.

Meno comunemente, il dolore cervicale è dovuto a:

  • Discopatie cervicali, quali la discopatia degenerativa o l'ernia discale (o ernia del disco);
  • Forme di artrite, in particolare l'artrosi cervicale (o spondilosi cervicale) e l'artrite reumatoide;
  • Tumori spinali (delle vertebre o del midollo spinale);
  • Spondilolistesi cervicale, un'anomalia della colonna vertebrale, caratterizzata dallo scivolamento innaturale di una vertebra cervicale sulla vertebra cervicale sottostante;
  • Infezioni, come per esempio la meningite;
  • Stress eccessivo;
  • Fibromialgia;
  • Sindrome dolorosa miofasciale.

Stretching

Dolore Cervicale: ruolo Terapeutico della Fisioterapia

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Senza dubbio, la fisioterapia gioca un ruolo chiave nel recupero da tutte quelle situazioni di dolore cervicale caratterizzate da tensioni, contratture o stiramenti dei muscoli del collo, o anche da distorsioni dell'apparato legamentoso-articolare del settore cervicale.

Sostanzialmente, la fisioterapia per la cervicalgia si basa su esercizi testati, in grado di alleviare la sintomatologia e in alcuni casi anche di prevenire eventuali recidive.

Gli esercizi per il dolore cervicale sono svariati e hanno diversi obiettivi: alcuni mirano a rinforzare e stabilizzare il tratto cervicale; altri puntano a favorirne la flessibilità; altri ancora a migliorarne la mobilità.

Gli esercizi per la cervicalgia agiscono su muscoli e articolazioni del collo ma non solo; del resto, non è pensabile scindere il tratto cervicale dal resto del corpo umano e trattarlo come qualcosa a sé stante: il tratto cervicale è connesso alla spalla e al rachide toracico.

Stretching per la Cervicale: Cos’è?

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Lo stretching è un insieme di tecniche ed esercizi finalizzati all'allungamento muscolare e al miglioramento dell'elasticità dei muscoli.

Per allungamento s'intende la capacità di un muscolo di rilasciarsi e allungarsi; con elasticità, invece, si fa riferimento alla capacità di un muscolo di allungarsi e tornare alla sua dimensione originale.

Lo stretching è un caposaldo della fisioterapia e della branca riabilitativa in generale; del resto, esso serve a contrastare le retrazioni muscolari e contribuisce al miglioramento della mobilità articolare.

Lo stretching per il dolore al collo ha come target i muscoli che governano i movimenti del tratto cervicale.
Esso comprende fondamentalmente esercizi di tipo statico (stretching statico), durante i quali il paziente deve mantenere una determinata posizione di allungamento per alcune decine di secondi.

Approfondimento sullo Stretching

Lo stretching riduce la sensibilità dei fusi neuromuscolari nei massimi range di allungamento di un muscolo.

I fusi neuromuscolari sono piccoli organelli contenuti nella cellula muscolare, che inviano segnali al sistema nervoso centrale (cervello) per informarlo dell'eventuale allungamento eccessivo di un muscolo.

Il sistema nervoso centrale elabora il segnale ricevuto e ne crea uno nuovo che rimanda indietro per segnalare al muscolo che è in pericolo e che deve contrarsi per preservare la propria salute.

Diminuendo la sensibilità dei fusi neuromuscolari, lo stretching costante ritarda l'invio del primo segnale; questo ritardo si traduce in una maggiore capacità di allungamento muscolare, in quanto il segnale di ritorno, che informa il muscolo che è in pericolo e che deve contrarsi, arriva più tardi.

Stretching per la Cervicale: A Chi Serve?

Gli esercizi di stretching contro il dolore cervicale sono particolarmente utili alle persone con una sintomatologia dolorosa dovuta ad abitudini posturali sbagliate, assunte in ambito lavorativo, sportivo e/o anche durante il riposo notturno. 

Sono poi una costante dei programmi riabilitativi finalizzati al recupero da cervicalgie da sovraccarico funzionale o da trauma e di quelli mirati alla gestione di patologie come l'artrosi cervicale, la discopatia degenerativa, la fibromialgia o la sindrome dolorosa miofasciale.

Infine, non è escluso un loro impiego in caso di ernie discali cervicali di lieve-moderata entità clinica e in fase post-operatoria, dopo interventi al rachide cervicale.
Occorre precisare, però, che, considerata la delicatezza e la complessità delle condizioni appena citate, la loro esecuzione deve avvenire esclusivamente sotto la supervisione di un fisioterapista e solo dopo il consenso del medico curante.

Stretching per la Cervicale: A Cosa Serve?

Lo stretching per il tratto cervicale può servire a:

  • Allentare tensioni e contratture muscolari;
  • Allungare un muscolo eccessivamente retratto a causa, per esempio, di una cattiva postura;
  • Aumentare la flessibilità dei tendini dei muscoli coinvolti nei movimenti del collo;
  • Migliorare la postura cervicale;
  • Migliorare l'escursione articolare del rachide cervicale;
  • Favorire la salute delle articolazioni cervicali e prevenire l'invecchiamento dei tessuti.

Guarire dal Dolore Cervicale: lo Stretching è sufficiente?

Lo stretching per il collo è soltanto una delle varie strategie terapeutiche di cui si avvale la fisioterapia riabilitativa nella lotta al dolore cervicale.

Questo vuol dire che il solo allungamento dei muscoli del collo potrebbe non essere sufficiente a guarire da una cervicalgia di natura muscolo-articolare.

Lo stretching acquisisce un significato terapeutico rilevante quando rientra in un programma di recupero che comprende anche esercizi di rinforzo muscolare, stabilizzazione posturale e mobilizzazione articolare.

Alla luce di ciò, il lettore può facilmente capire quanto sia importante il consulto di uno specialista come il fisioterapista.

Per approfondire: Esercizi per le Cervicali e il Dolore Cervicale

Esercizi di Stretching

Come già affermato, gli esercizi di stretching per la cervicale proposti nei prossimi paragrafi sono di tipo statico; questo implica che il soggetto debba raggiungere e poi mantenere l'assetto descritto per un determinato intervallo di tempo.

Per capire: i Movimenti Cervicali

Prima di analizzare nei dettagli i più importanti esercizi di stretching per la cervicale, è utile ripassare i movimenti del tratto cervicale del corpo umano.

In virtù delle articolazioni presenti, il collo è estremamente mobile e permette alla testa di muoversi lungo tutti e tre i piani anatomici (sagittale, frontale e trasversale).

Lungo il piano sagittale, il rachide cervicale permette al capo i movimenti di flessione ed estensione; flessione del capo significa abbassare la testa (sguardo verso il basso), mentre estensione vuol dire alzare la testa (sguardo verso l'alto).

Lungo il piano frontale, consente al capo il movimento di inclinazione laterale; inclinare lateralmente il capo significa piegare la testa di lato, avvicinando un orecchio alla spalla omolaterale.

Infine, lungo il piano trasversale, il rachide cervicale permette al capo il movimento di rotazione; ruotare il capo vuol dire girare la testa di lato, in modo, per esempio, da avvicinare il mento a una spalla.

Sono poi da segnalare altri due movimenti particolari, molto importanti per la comprensione di questo articolo: la protrazione e la retrazione del capo (o della cervicale).

Durante la protrazione, l'individuo porta la testa in avanti tramite una flessione della parte bassa della cervicale e un'estensione della parte alta.

Durante la retrazione, invece, il soggetto porta la testa indietro, come a fare il doppio mento, tramite un'estensione della parte bassa della cervicale e una flessione della parte alta.

Stretching del Muscolo Trapezio Superiore

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Supponendo di voler allungare il trapezio superiore destro, il soggetto deve deprimere e mantenere tale il cingolo scapolare destro (depressione cingolo scapolare destro), ruotare leggermente la cervicale a destra (rotazione cervicale omolaterale) e, nel frattempo, inclinarla anche a sinistra (inclinazione controlaterale).

Per favorire il mantenimento di questo assetto (e anche l'allungamento), è solitamente indicato l'utilizzo della mano controlaterale, la quale dovrebbe essere posta nella porzione di testa che sovrasta l'orecchio omolaterale.

Quanto farlo? Gli esperti consigliano 2-3 serie da 30-60 secondi.

Stretching del Muscolo Sternocleidomastoideo

Supponendo di voler allungare lo sternocleidomastoideo destro, il soggetto deve assumere lo stesso assetto descritto per lo stretching del muscolo trapezio superiore (depressione cingolo scapolare destro + rotazione cervicale omolaterale + inclinazione controlaterale), con l'aggiunta di una leggera estensione cervicale.
In questo caso, il supporto della mano controlaterale non serve.

Raggiunto l'assetto, bisogna mantenerlo per il tempo indicato.

Quanto farlo? Gli esperti consigliano 2-3 serie da 30-60 secondi.

Stretching del Muscolo Elevatore della Scapola

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Supponendo di voler allungare l'elevatore della scapola destro, il soggetto deve deprimere e mantenere tale la scapola destra (depressione scapolare omolaterale), ed effettuare una roto-inclinazione cervicale controlaterale (rotazione cervicale controlaterale + inclinazione cervicale controlaterale).

Per favorire il mantenimento di questo assetto (e anche l'allungamento), è solitamente indicato l'utilizzo della mano controlaterale, la quale dovrebbe essere posta sulla testa, postero-superiormente all'orecchio omolaterale.

Quanto farlo? Gli esperti consigliano 2-3 serie da 30-60 secondi.

Stretching dei Muscoli Scaleni

Supponendo di voler allungare i muscoli scaleni del settore destro, il soggetto deve inclinare lateralmente a sinistra la cervicale (inclinazione laterale sinistra), deprimere e mantenere tale il cingolo scapolare sinistro (depressione cingolo scapolare sinistro) ed eseguire un movimento di retrazione del capo.

Raggiunto l'assetto, bisogna mantenerlo per il tempo indicato.

Quanto farlo? Gli esperti consigliano 2-3 serie da 30-60 secondi.

Stretching dei Muscoli Sub-Occipitali

In posiziona supina (a pancia in su), con i piedi appoggiati a terra e le ginocchia piegate, il soggetto deve compiere un movimento di flessione del capo sul collo, portando il mento verso lo sterno (come se stesse facendo il doppio mento).

Per favorire il mantenimento di questo assetto (e anche l'allungamento), il soggetto può aiutarsi con una mano posta dietro la testa, dopo un movimento di extrarotazione dell'omero.

Quanto farlo? Gli esperti consigliano 2-3 serie da 30-60 secondi.

Stretching dei Muscoli Estensori Cervicali

Supponendo di voler allungare i muscoli estensori cervicali di sinistra (semispinale e lunghissimo), in posizione seduta, il soggetto deve flettere il collo (flessione cervicale) e ruotarlo verso destra (rotazione controlaterale).

Raggiunto l'assetto, bisogna mantenerlo per il tempo indicato.

Quanto farlo? Gli esperti consigliano 2-3 serie da 30-60 secondi.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza