Ultima modifica 08.04.2020

Generalità

Lo stato vegetativo è una possibile evoluzione del coma, corrispondente a una condizione di veglia, in cui chi vi cade è completamente inconsapevole di sé e dell'ambiente circostante.
Stato VegetativoMalgrado siano inconsapevoli di loro stesse e dell'ambiente circostante, le persone in stato vegetativo preservano una regolare funzione cardiaca e una corretta respirazione, sono spesso in grado di avere riflessi complessi (sbadigliare, masticare o deglutire), muovere gli occhi, avvertire i rumori più forti e compiere movimenti involontari a seguito di stimoli dolorosi.
All'origine di uno stato vegetativo può esserci: un grave trauma alla testa, un grave episodio di ictus o ipossia cerebrale diffusa, una malattia metabolica severa, una malattia neurodegenerativa, un tumore o un ascesso cerebrale, una meningite ecc.
Per una corretta diagnosi di stato vegetativo, sono fondamentali: l'esame obiettivo, la risonanza magnetica dell'encefalo, la TAC encefalica, la PET cerebrale e l'elettroencefalogramma (EEG).
Sia per la mancanza di trattamenti specifici, sia per la gravità della condizione in sé, lo stato vegetativo ha generalmente prognosi infausta.

Cos'è lo stato vegetativo?

Lo stato vegetativo è una condizione di veglia che può seguire il coma, caratterizzata da inconsapevolezza di sé e dell'ambiente circostante.
Purtroppo, le persone in stato vegetativo hanno poche, se non nulle, possibilità di tornare a una vita normale. Nella maggior parte dei casi, infatti, i pazienti non migliorano o mostrano miglioramenti minimi e hanno continuo bisogno di assistenza.


Una veloce definizione di stato vegetativo potrebbe essere stato di veglia incosciente.

STATO VEGETATIVO E STATO DI MINIMA COSCIENZA

Lo stato vegetativo rappresenta un'alternativa al cosiddetto stato di minima coscienza.
Brevemente, lo stato di minima coscienza è una condizione di veglia che può succedere al coma, in cui il diretto interessato possiede un certo grado di consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante.

EPIDEMIOLOGIA

In Italia, secondo alcune stime presunte, il numero di pazienti in stato vegetativo e stato di minima coscienza sarebbe circa 3.000-3.500. Sono dati alquanto vaghi per almeno un paio di ragioni, che sono: la mancanza di uno studio epidemiologico attendibile e il gran numero di diagnosi errate.
Negli Stati Uniti, sembra che il numero di persone in stato vegetativo sia compreso tra i 15.000 e i 40.000 individui. Tuttavia, anche in questo caso, si tratta di stime alquanto approssimative.

ORIGINE DEL NOME

A proporre il termine “stato vegetativo” furono il neurochirurgo scozzese Bryan Jannett e il neurologo statunitense Fred Plum, nel 1972.

ALTRI NOMI DELLO STATO VEGETATIVO

In medicina, sono sinonimi di stato vegetativo i termini “sindrome apallica” e “coma vigile”.
Nello specifico, la dicitura “sindrome apallica” rappresenta il nome originale della condizione che poi B. Jannett e F. Plum denominarono “stato vegetativo”. A coniarla fu uno psichiatra tedesco di nome Ernst Kretschmer, nel 1940. Kretschmer è conosciuto in ambito medico perché detiene il merito di aver descritto per primo le caratteristiche della condizione corrispondente allo stato vegetativo.

Cause

Per comprendere il passaggio da coma a stato vegetativo, bisogna riepilogare cosa determina l'entrata in coma.
L'entrata in coma ha luogo quando la corteccia cerebrale e/o una struttura del tronco encefalico denominata sistema di attivazione reticolare (RAS) subiscono un danno.
Corteccia cerebrale e RAS, infatti, sono le due componenti nervose (per la precisione del sistema nervoso centrale) deputate al mantenimento dello stato di coscienza.
Numerosi studi neurologici hanno evidenziato che il passaggio da coma a stato vegetativo si verifica in tutte quelle circostanze in cui c'è un recupero funzionale da parte del tronco encefalico (nello specifico il sistema di attivazione reticolare), ma non da parte della corteccia cerebrale.

EVENTI ALL'ORIGINE DELLO STATO VEGETATIVO

Lo stato vegetativo può derivare da episodi di coma successivi a:

TIPI

La comunità dei neurologi e la Royal College of Physicians ritengono corretto distinguere lo stato vegetativo in base alla durata temporale. Da ciò ne risultano due tipologie principali di stato vegetativo: lo stato vegetativo continuo e lo stato vegetativo permanente.

  • Si definisce continuo lo stato vegetativo che è in corso da più di 4 settimane ma da meno di 6 mesi.
  • Si definisce permanente, invece, lo stato vegetativo in atto da più di 6 mesi, se la causa è non-traumatica, e da più di 12 mesi, se la causa è traumatica.

Sintomi, segni e complicazioni

Il caratteristico sintomo dello stato vegetativo è la mancanza di consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante.
A questo si aggiungono: l'incapacità di poter rispondere a stimoli visivi o comandi vocali, l'incapacità di compiere movimenti volontari, l'incapacità di interagire con le altre persone, l'incontinenza fecale, l'incontinenza urinaria e l'assenza di una risposta comportamentale.

FUNZIONI E CAPACITÀ PRESENTI NELLE PERSONE IN STATO VEGETATIVO

Le persone in stato vegetativo possono recuperare funzioni e capacità, che in stato di coma sono tipicamente assenti.
Diversamente da chi è in coma, infatti, chi è in stato vegetativo:

  • Presenta una funzione cardiaca e una funzione respiratoria entrambe regolari e corrette;
  • Ha riflessi complessi, che gli consentono di sbadigliare, masticare, deglutire ecc;
  • È capace di aprire e muovere temporaneamente gli occhi;
  • È in grado di avvertire i rumori più forti;
  • Reagisce con movimenti involontari, a seguito di stimoli dolorosi;
  • Presenta un ciclo sonno-veglia. È importante precisare che il ciclo sonno-veglia delle persone in stato vegetativo è spesso anomalo;
  • Può sorridere o aggrottare le sopracciglia;
  • Presenta riflessi spinali.

Diagnosi

Lo stato vegetativo altera la coscienza in modo simile ad altre condizioni. Ciò potrebbe, di conseguenza, rendere complessa la sua individuazione e richiedere l'esecuzione di diversi esami diagnostici.
Tra gli esami utili a una corretta diagnosi di stato vegetativo, meritano sicuramente una citazione: l'esame obiettivo, la risonanza magnetica dell'encefalo, la TAC encefalica, la PET cerebrale e l'elettroencefalogramma (EEG).

ESAME OBIETTIVO E CRITERI CLINICI

L'esame obiettivo permette di stabilire la presenza o meno di quei criteri clinici necessari ad affermare se una persona è in stato vegetativo oppure no.
Secondo tali criteri clinici, una persona è in stato vegetativo se:

  • Da sveglio, ha gli occhi aperti e presenta una certa mobilità oculare e palpebrale; ciononostante, però, con lo sguardo non segue alcun stimolo visivo;
  • Non ha alcuna coscienza di sé e dell'ambiente circostante;
  • Presenta il ciclo sonno-veglia;
  • Mostra schemi riflessi di movimento involontario, in risposta a stimoli dolorosi;
  • Compie movimenti spontanei stereotipati;
  • Può presentare riflessi complessi, tra cui movimenti di masticazioni e deglutizione, smorfie del viso, sbadiglio e presa della mano;
  • Respira in modo autonomo;
  • Presenta un ritmo cardiaco nella norma.

Terapia

Medici ed esperti in materia di stato vegetativo, stato di minima coscienza e coma non hanno ancora individuato un medicinale o una particolare strumentazione terapeutica capace di ripristinare un normale stato di coscienza, nella persona interessata.
Precisato ciò, per chi è in stato vegetativo è prevista una terapia di supporto, che comprende:  

  • Tutte quelle precauzioni finalizzate a prevenire le complicanze da immobilizzazione.
    Tra le principali complicanze da immobilizzazione, rientrano: la polmonite da aspirazione, le piaghe da decubito e la malattia tromboembolica;
  • La somministrazione di cibo e acqua nelle corrette quantità e modalità (alimentazione corretta e completa). Rifornire l'organismo interessato di tutti i nutrienti necessari è fondamentale per la sopravvivenza e il mantenimento di un buono stato di salute;
  • Esercizi di fisioterapia, per prevenire le contratture muscolari dovute all'immobilità prolungata.

La terapia di supporto è fondamentale per mantenere in vita il paziente e ridurre, in modo sensibile, il rischio di complicanze (es: le già citate piaghe da decubito, la polmonite da aspirazione ecc).

Prognosi

In genere, lo stato vegetativo ha prognosi sfavorevole, nel senso che i pazienti interessati tendono a non recuperare mai completamente, anche dopo la ripresa di un certo grado di consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante.
L'esito dello stato vegetativo è solitamente la permanenza in tale condizione oppure la morte.
Detto questo, ci sono diversi fattori che influenzano la prognosi; tra i fattori in questione, meritano sicuramente una citazione particolare:

  • Le cause scatenanti e l'estensione del danno cerebrale. È noto che ci sono maggiori speranze di recuperare da uno stato vegetativo, quando quest'ultimo dipende da una condizione reversibile (per esempio una malattia metabolica) o da un danno cerebrale contenuto, piuttosto che da un ictus non trattato per tempo o da un danno cerebrale molto esteso.
  • Le condizioni di salute del paziente, prima di entrare in coma. Un individuo di salute cagionevole già prima di entrare in coma (e in stato vegetativo) ha decisamente meno probabilità di risvegliarsi e tornare a una vita normale.
  • L'età del paziente. Secondo diverse indagini, i pazienti che recuperano meglio da uno stato vegetativo sono i pazienti di giovane età; gli anziani, invece, hanno poche speranze di recupero.

CURIOSITÀ

Studi statistici hanno evidenziato che uno stato vegetativo protratto nel tempo coincide con poche possibilità di recupero e un'alta probabilità di morte. In altre parole, le persone in stato vegetativo da tanto tempo (mesi se non addirittura anni) hanno poche speranze di tornare consapevoli e di sopravvivere ulteriormente.
In genere, i soggetti in stato vegetativo muoiono a causa di una polmonite da aspirazione oppure per un'insufficienza organica multipla.
Secondo alcune indagini, la percentuale di individui in stato vegetativo che sopravvive per più di 5 anni è pari a un 25% dei pazienti.


Esito dello stato vegetativo secondo un report del 1994

Campione di pazienti e origine dello stato vegetativo

Dopo un anno dall'episodio scatenante

Campione di pazienti entrati in stato vegetativo dopo un mese da un evento causale di tipo traumatico

  • Il 54% dei soggetti interessati aveva ripreso un certo grado consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante;
  • Il 28% dei soggetti interessati era morto;
  • Il 18% dei soggetti interessati era ancora in stato vegetativo.

Campione di pazienti entrati in stato vegetativo dopo un mese da un evento causale di tipo non traumatico (es: ictus)

  • Il 14% dei soggetti interessati aveva ripreso un certo grado di consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante;
  • Il 47% dei soggetti interessati era morto;
  • Il 39% dei soggetti interessati era ancora in stato vegetativo.

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza.