Come fare il sonno bifasico? Ecco di cosa si tratta e i benefici

Come fare il sonno bifasico? Ecco di cosa si tratta e i benefici
Ultima modifica 27.11.2023
INDICE
  1. Cos’è
  2. Come incide sull’organismo
  3. Come farlo
  4. Come migliorare la qualità del sonno

Il sonno è fondamentale per la salute e mantenerlo di buona qualità migliora tutti gli aspetti della vita.

Anche se ogni persona ha abitudini diverse legate al riposo, culturalmente si è portati a concepirlo come momento unico, che dura dalla sera alla mattina ininterrottamente.

Tuttavia, questo non è l'unico modello possibile. Esiste infatti anche il sonno bifasico.

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Cos’è

Il sonno bifasico si differenzia da quello classico perché, come suggerisce il nome stesso, prevede di dormire in due fasi separate nell'arco delle 24 ore giornaliere.

Anche se oggi riuscire a impostare il proprio riposo in questo modo può risultare difficile, non è sempre stato così, tanto che un tempo il sonno bifasico era molto diffuso. Molti studi storici, ne hanno trovato ad esempio traccia nel Medioevo, ma anche nei secoli successivi.

Attualmente questa abitudine si è per lo più persa, anche se in alcune aree latinoamericane o del Mediterraneo resiste ancora una forma simile, composta dal classico riposo notturno, più ridotto della norma, al quale però si aggiunge un momento pomeridiano dedicato alla siesta, più lungo del nostro pisolino. In questi casi, al sonno notturno si dedicano solitamente 5 o 6 ore, mentre alla siesta dai 60 ai 90 minuti.

In Medio Oriente, Sud America e Africa Occidentale è invece diffuso un altro tipo di sonno bifasico, che prevede di andare a dormire presto la sera per quello che viene chiamato primo sonno, dal quale ci si sveglia verso mezzanotte, per poi entrare nel secondo sonno dopo un paio di ore.

Non è ben chiaro perché alcune popolazioni oggi lo pratichino e altre no. Secondo alcuni le abitudini delle persone legate al sonno si modificherebbero a seconda del luogo nel quale vivono e ai mutamenti ambientali ad esso collegate, soprattutto per quanto riguarda la luce.

In particolare, uno studio di alcuni anni fa che ha coinvolto diversi volontari, ha scoperto che più si riduceva loro l'esposizione alla luce diurna, più iniziavano spontaneamente a dividere il riposo notturno in due fasi. Tuttavia, il sonno bifasico è comune anche in aree vicino all'equatore.

Come incide sull’organismo

Pur non esistendo studi scientifici in grado di stabilire con certezza se il sonno bifasico faccia bene oppure no, secondo alcuni porterebbe benefici sulla concentrazione e migliorerebbe le prestazioni cognitive.

In particolare, secondo un'analisi di undici studi anche solo un breve pisolino pomeridiano migliorerebbe in modo significativo memoria, attenzione e pensiero logico, soprattutto nelle persone anziane con decadimento cognitivo.

Il sonno bifasico, tuttavia, avrebbe anche alcuni effetti negativi.

Secondo uno studio pubblicato su ScienceDirect, infatti, chi lo pratica avrebbe una minore qualità del sonno, dovuta al fatto che si dilaterebbero le fasi di sonno leggero e si ridurrebbero quelle di sonno profondo.

Inoltre, scegliere il sonno difasico leggero introducendo nella propria routine un sonnellino pomeridiano lungo potrebbe portare a sentirsi intontiti e avvolti da sonnolenza una volta svegli, rendendo più complicato svolgere gli altri compiti della giornata e addormentarsi la sera.

Come farlo

Il sonno bifasico potrebbe però rappresentare un'ottima alternativa per chi fatica a rimanere addormentato per tutta la notte, ma che la sera, anche presto, sente forte la sensazione di sonno. In quei casi, spesso la tendenza è di cercare di posticipare il momento del riposo, così da sperare di non svegliarsi dopo poche ore, ma raramente questo stratagemma funziona.

Molto meglio invece assecondare il proprio sonno anche se sopraggiunge poco dopo la cena, dormire quanto si riesce e poi, una volta svegli la notte, non cercare di riaddormentarsi subito ma alzarsi per un'ora o più, svolgere attività rilassanti, per poi ritornare a letto per la seconda fase di sonno.

Praticare il sonno bifasico, tuttavia, per la maggior parte delle persone non è semplicissimo, soprattutto a causa degli orari dettati dal lavoro e dalle altre incombenze quotidiane che rendono difficile riuscire a ritagliarsi del tempo per un sonnellino pomeridiano, ma anche per coricarsi presto la sera.

Per questo, a prescindere da quale ritmo di sonno si decide di intraprendere, l'importante è cercare di riposare nel modo migliore possibile, così da non essere affaticati una volta svegli e riuscire a portare avanti la propria giornata senza troppe difficoltà. Per farlo, esistono alcuni accorgimenti che potrebbero rivelarsi preziosi.

Come migliorare la qualità del sonno

  • Cercare di andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nei weekend, in modo da dare al proprio corpo una routine del sonno regolare.
  • Praticare attività rilassanti prima di andare a dormire, come la lettura di un libro o un bagno caldo.
  • Evitare di usare device tecnologici almeno mezz'ora prima di dormire, così da non esporsi alla luce blu, che interferisce con la produzione di melatonina, l'ormone che favorisce l'addormentamento.
  • Rendere la stanza nella quale si dorme il più confortevole possibile, eliminando ogni fonte luminosa e acustica e tenendo la temperatura non troppo alta.

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