Somnifobia: cos'è la paura di addormentarsi e come combatterla

Somnifobia: cos'è la paura di addormentarsi e come combatterla
Ultima modifica 14.02.2022
INDICE
  1. Cos’è la Somnifobia
  2. Cause della Somnifobia
  3. Sintomi della Somnifobia
  4. Come affrontarla
  5. Quando vedere un medico

Dormire bene è fondamentale per mantenersi in salute e riuscire a compiere al meglio, nelle ore diurne, le normali attività quotidiane.

Tuttavia, i fattori che possono minare il riposo sono diversi e tra questi c'è anche la somnifobia, ovvero l'incontrollabile paura di addormentarsi.

Cos’è la Somnifobia

La somnifobia è una condizione nota anche con i nomi di ionofobia o clinicofobia e si caratterizza dalla paura persistente, anormale e ingiustificata di dormire. Le persone che la vivono tendono ad associare lo stato di incoscienza dovuto al sonno a situazione drammatiche e sono spaventate dall'idea di perdere il controllo perché temono di impazzire durante il sonno, di subire incidenti mentre dormono o addirittura di morire.

Cause della Somnifobia

Le cause che porterebbero all'insorgenza di questa fobia non sono ancora del tutto chiare ma molti studiosi ritengono che in alcuni casi il disturbo possa essere conseguente a episodi di insonnia o altri problemi come il disturbo da incubi che essendo caratterizzato da incubi ricorrenti intimorisce la persona a tal punto da indurla a sviluppare una vera e propria fobia per il momento del riposo.

Anche il sonnambulismo è una condizione comune tra coloro che soffrono di Somnifobia perché chi lo vive, teme di potersi fare male in uno degli episodi.

Altre possibili leve scatenanti sono traumi vissuti nel corso dell'infanzia e disturbi da stress post-traumatico. I sintomi tipici di quest'ultima condizione si presentano abbastanza comunemente durante la notte e questo può far sì che la persona non voglia addormentarsi proprio per la paura di viverli.

Sintomi della Somnifobia

La somnifobia provoca numerosi sintomi, che a volte possono verificarsi non solo prima di andare a dormire ma anche durante la giornata. I più comuni sono senso di oppressione al petto, sudorazione eccessiva, nausea, tachicardia, brividi, attacchi di panico, irritabilità, sbalzi d'umore e angoscia persistente prima di andare a letto. Nei bambini sono presenti anche pianto e resistenze varie all'ora di coricarsi.

Nei casi più gravi vengono associati ai sogni veri e propri deliri.

Come affrontarla

A volte le persone che soffrono di somnifobia lasciano le luci o la tv accese nella stanza in cui dormono per affrontare la paura, oppure ricorrano all'alcol o altre sostanze per contenere il terrore. Tuttavia non si tratta dei metodi migliori per affrontare questo problema, che se non episodico ma cronico diventa a tutti gli effetti invalidante.

Per combattere questa fobia potrebbe rivelarsi utile mettere in atto una routine precisa che preceda il momento del sonno e conduca alla fase dell'addormentamento con uno stato d'animo il più possibile rilassato.

Queste le azioni più indicate.

  • Andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora. Anche se non è sempre semplice rispettare orari fissi, soprattutto nel weekend quando solitamente si dorme di più, farlo aiuta il ritmo circadiano, rendendo più facile l'addormentamento perché il corpo si regola e comincia ad avere sonno in prossimità dell'ora di andare a dormire.
  • Imparare ad addormentarsi. Chi soffre di Somnifobia molto spesso non riesce ad addormentarsi e i motivi possono essere i più disparati: c'è chi si fa sopraffare dai pensieri o chi, ad esempio, non riesce ad isolare i suoni. Per arginare questi problemi che potrebbero generare o amplificare la fobia può essere utile imparare strategie per addormentarsi velocemente.
  • Evitare di usare device elettronici prima di andare a dormire. Smartphone, tablet e pc accompagnano le giornate della maggior parte delle persone ma utilizzarli fino a pochi istanti prima di addormentarsi potrebbe compromettere la qualità del sonno per diversi motivi. Molti studi ad esempio hanno dimostrato che la luce blu proveniente dagli schermi ha un impatto negativo sulla capacità di addormentarsi perché ostacola la produzione della melanina, l'ormone del sonno. Inoltre, continuare ad utilizzare i device fino all'istante prima di addormentarsi mantiene il cervello attivo e non lo prepara alla fase del riposo. Per quello è bene allontanarsi dai dispositivi almeno mezz'ora prima di coricarsi.
  • Compiere azioni piacevoli prima di andare a dormire. Per abituare il corpo al sonno può rivelarsi strategico svolgere azioni gradevoli e rilassanti come fare un bagno caldo, leggere un libro, fare yoga o meditazione.

Quando vedere un medico

Se la somnifobia dura da diversi mesi, influisce sulla qualità del sonno quotidiano e sulla salute fisica e mentale, provoca ansia e angoscia persistenti al momento del riposo e non se ne va mettendo in atto le tecniche sopra citate, è necessario rivolgersi a un professionista in grado di consigliare una terapia adeguata.

Quelle utili per contrastare la somnifobia sono diverse e la scelta dipende dalle necessità individuali e dalle ipotetiche cause scatenanti.

Una delle più valide è la terapia dell'Esposizione, che consente di affrontare le proprie paure gradualmente in modo da abbandonarle senza traumi. La Terapia Cognitivo-Comportamentale, invece, aiuta a riconoscere le credenze errate e disfunzionali sul sonno e a sostituirle con altre positive e utili e insegna a mettere in atto strategie e tecniche utili per gestire le emozioni.