Sindrome da malattia post orgasmica: cos’è e come affrontarla

Sindrome da malattia post orgasmica: cos’è e come affrontarla
Ultima modifica 02.05.2022
INDICE
  1. Cos’è la sindrome da malattia post orgasmica
  2. Come si arriva alla diagnosi
  3. Conseguenze fisiche e psicologiche
  4. Come si cura la sindrome da malattia post-orgasmica

Le sfera sessuale è un ambito vastissimo le cui sfumature sono pressoché infinite e anche per questo le patologie fisiche o psicologiche ad essa collegate sono tantissime e di diversa entità.

Una delle meno note è la sindrome da malattia post orgasmica, che colpisce alcuni uomini subito dopo l'eiaculazione, facendo provare loro malesseri molto simili a quelli influenzali.

Cos’è la sindrome da malattia post orgasmica

La sindrome da malattia post orgasmica è un evento piuttosto raro e non è ancora chiarissimo quali sarebbero i fattori scatenanti, anche se la scienza è propensa a credere che la colpa sia di un particolare fenomeno immunologico che, esattamente come avviene per una malattia autoimmune o allergizzante, genera una reazione infiammatoria a una sostanza nel liquido seminale, anche se ancora non è stata identificata quale.

Chiamata anche Post-orgasmic illness syndrome, o Pois, questa strana condizione è stata individuata per la prima volta dallo psichiatra olandese Marcel D. Waldinger. I sintomi descritti dal medico sono diversi e tutti piuttosto simili a quelli che caratterizzano una normale influenza o una banale spossatezza generale.

Si va infatti da estrema stanchezza, debolezza muscolare, mal di gola e naso chiuso o gocciolante, a diminuzione della capacità di concentrazione, febbre, sudorazione, bruciore agli occhi, sfogazioni cutanee locali simil allergiche, vampate di calore, mialgie e irritabilità.

A collegarla alla sfera sessuale, il fatto che tutti questi sintomi si verifichino in un momento ben preciso, ovvero poco dopo l'eiaculazione, sia essa volontaria e quindi causata da rapporti sessuali o masturbazione, sia involontaria, ovvero nei casi di polluzione notturna.

Come si arriva alla diagnosi

Anche se non si tratta di una patologia dai contorni certi, esistono eventi specifici che possono rappresentare un campanello d'allarme e far sorgere il dubbio che il malessere con il quale si combatte sia proprio la sindrome da malattia post orgasmica.

Questi i principali.

  • Presenza di alcuni o tutti i comuni sintomi influenzali.
  • Manifestazione dei sintomi solo dopo pochi secondi, minuti o al massimo ore dall'eiaculazione.
  • Incidenza del fenomeno molto alta, ovvero più del 90% delle volte.
  • Scomparsa della maggior parte dei sintomi in un arco di tempo che va dai 2 ai 7 giorni e diminuiscono mettendo in atto terapie specifiche.

Conseguenze fisiche e psicologiche

La sindrome da malattia post-orgasmica è comunemente considerata una malattia rara ma non si ha certezza di ciò perché la maggior parte degli uomini che ne soffre tende a farlo in silenzio, senza comunicarlo mai a nessuno, nemmeno al medico. Tutto ciò che ha a che fare con la sessualità maschile dal punto di vista clinico, infatti, per molti rappresenta ancora un tabù e questo non aiuta le problematiche ad emergere. Molto più spesso, invece, chi si trova a fare i conti con sintomi simili a quelli influenzali dopo un orgasmo si rifugia sul web, dove sono invece in aumento i gruppi e le pagine di discussione a tema, nei quali però spesso è impossibile trovare risposte certe e scientifiche ai propri bisogni.

Inoltre, proprio perché le casistiche paiono limitate, pochi specialisti sanno realmente come approcciarsi a questa sindrome e non sempre riescono a individuare la giusta strada da indicare ai pazienti.

Questo evento poco piacevole non mina solo la saluta del corpo ma anche della mente di chi lo prova, che sentendosi in imbarazzo o preoccupato per l'accaduto, per paura che capiti con il tempo tende ad evitare i rapporti sessuali. Un comportamento invalidante, che può seriamente compromettere la sfera privata, il rapporto con eventuali partner e l'autostima.

Come si cura la sindrome da malattia post-orgasmica

Anche se chi sperimenta la Pois tende a pensare si tratti di un problema invalidante con il quale convivere per tutta la vita, la realtà non è questa. Nonostante gli studi effettuati fino ad ora siano ancora pochi e non esiste un percorso ufficiale, esistono infatti diverse cure che sembrano offrire ottimi risultati.

Il metodo più utilizzato è quello che prevede di trattare tale patologia come fosse una sorta di allergia allo sperma, e quindi con antistaminici o con terapie.

L'approccio però può anche essere simile a quello verso una insolita forma di ipogonadismo o a un'infiammazione severa e di conseguenza prevedere la somministrazione di antinfiammatori e cortisonici.

Anche i nutraceutici e integratori che si usano per contrastare i sintomi prostatici in molti casi si sono rivelati utile, così come associazioni di papaina, vitamine C ed E a elevato contenuto di bromelina, tripsina e chimotripsina e dal potere antinfiammatorio, lenitivo e antiossidante.

Se invece si sospetta che la causa scatenante sia di natura psicologica o sociale la soluzione può anche venire da antidepressivi o ansiolitici normalmente utilizzati in caso di stati depressivi o ansiosi.

Il ventaglio di opzioni è dunque ampio e sta al medico stabilire a quale percorso affidarsi tenendo conto dei sintomi specifici, della sensibilità del paziente e delle sue esigenze.