Ultima modifica 13.06.2020

Generalità

Lo scompenso cardiaco è un grave stato morboso, caratterizzato dall'incapacità del cuore di pompare il sangue in maniera efficace e con la giusta pressione.
Il risultato di tale incapacità consiste nella ridotta ossigenazione di organi e tessuti del corpo umano e nella compromissione della qualità della vita.
Scompenso CardiacoIn genere, i cardiologi suddividono le numerose cause di scompenso cardiaco in almeno 3 categorie, che sono: alterazioni meccaniche, malattie del miocardio e disfunzioni elettrofisiologiche.
I sintomi tipici dello scompenso cardiaco sono: dispnea, stanchezza ricorrente ed edema agli arti inferiori.
Una diagnosi accurata del problema è importante, soprattutto perché permette di individuare le precise cause scatenanti.
La terapia dipende dalle cause e può essere di tipo farmacologico, medico e/o chirurgico.

Breve ripasso anatomico del cuore

Il cuore è un organo impari che trova posto nella gabbia toracica, sul centro sinistra. Anatomicamente, è divisibile in due metà, la metà destra e la metà sinistra.
La metà destra comprende due cavità sovrapposte, l'atrio destro, in alto, e il ventricolo sinistro, in basso.
La metà sinistra è molto simile alla metà destra e include anch'essa due cavità sovrapposte, che sono l'atrio sinistro, sopra, e il ventricolo sinistro, sotto.
Organo centrale dell'apparato circolatorio, il cuore riceve e invia il sangue circolante nel corpo umano, attraverso una serie di vasi sanguigni:

  • Le vene cave, che immettono sangue non ossigenato all'interno dell'atrio destro.
  • Le arterie polmonari, che dipartono dal ventricolo destro e trasportano sangue non ossigenato ai polmoni.
  • Le vene polmonari, che immettono il sangue ossigenatosi nei polmoni all'interno dell'atrio sinistro.
  • L'aorta, che diparte dal ventricolo sinistro e trasporta il sangue ossigenato verso i vari organi e tessuti del corpo umano.

Il cuore presenta una componente muscolare particolare – il cosiddetto miocardio – il quale, grazie a una rete di fibre nervose, unica nel suo genere, possiede la capacità di autocontrarsi.


Cuore

Cos'è lo scompenso cardiaco?

Lo scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca, è una grave condizione medica, che consiste nell'incapacità del cuore di pompare il sangue in maniera efficace e con la giusta pressione.
Ne risulta che i vari organi e tessuti del corpo umano ricevono meno ossigeno del dovuto e ciò ha, ovviamente, serie ripercussioni sulla qualità della vita.
In genere, il cuore di un individuo con scompenso cardiaco – il cosiddetto "scompensato" – presenta un miocardio debole o troppo rigido, che gli impedisce di funzionare correttamente.
È opportuno precisare, fin da subito, un aspetto dello scompenso cardiaco spesso poco chiaro o frainteso: la presenza di insufficienza cardiaca non significa che il cuore non sta funzionando, ma vuol dire che l'organo cardiaco sta lavorando male, in maniera inefficace.

Tipi

I cardiologi classificano lo scompenso cardiaco in vari modi.
Secondo una classificazione abbastanza comune, esisterebbero uno scompenso cardiaco sinistro e uno scompenso cardiaco destro.
In base a un'altra classificazione diffusa quanto la precedente, esisterebbero uno scompenso cardiaco diastolico e uno scompenso cardiaco sistolico.

SCOMPENSO CARDIACO SINISTRO E SCOMPENSO CARDIACO DESTRO

Con scompenso cardiaco sinistro, gli esperti intendono la condizione per cui il ventricolo sinistro è incapace di pompare efficacemente il sangue nell'aorta, ossia l'arteria principale del corpo umano, da cui dipende l'ossigenazione dell'intero organismo.
Quindi, la presenza di scompenso cardiaco sinistro implica una riduzione dell'attività ventricolare sinistra.
In chi soffre di scompenso cardiaco sinistro, il sangue tende a refluire verso i polmoni, provocando dispnea (cioè fiato corto) ed edema polmonare.
Con scompenso cardiaco destro, invece, gli esperti fanno riferimento alla condizione medica per cui il ventricolo destro è incapace di incanalare adeguatamente il sangue nelle arterie polmonari, dirette ai polmoni. Ciò comporta la mancata ossigenazione del sangue a livello polmonare e, solo secondariamente, la mancata ossigenazione di organi e tessuti del corpo umano.
Molto spesso, lo scompenso cardiaco destro è il risultato di una malattia dei polmoni o delle arterie polmonari (ipertensione polmonare)

SCOMPENSO CARDIACO DIASTOLICO E SCOMPENSO CARDIACO SISTOLICO

Premessa: la diastole è la fase di espansione e riempimento (di sangue) delle cavità cardiache.
La sistole, invece, è la fase di contrazione delle cavità cardiache, ossia il momento in cui il cuore pompa il sangue dagli atri ai ventricoli e dai ventricoli ai vasi sanguigni.
I cardiologi parlano di scompenso cardiaco diastolico quando il miocardio è particolarmente rigido e, per questa sua rigidità, risulta incapace di espandersi per accogliere il sangue.
In genere, lo scompenso cardiaco diastolico è più frequente nelle donne.
Gli esperti parlano, invece, di scompenso cardiaco sistolico, quando il cuore perde la sua capacità di contrarsi, perché più debole del normale o perché le sue cavità si sono dilatate in maniera patologica.
In genere, lo scompenso cardiaco sistolico interessa gli uomini.
Nota bene: lo scompenso cardiaco diastolico e lo scompenso cardiaco sistolico possono insorgere sia in presenza di uno scompenso cardiaco sinistro sia in presenza di uno scompenso cardiaco destro.

Cause

Le cause di scompenso cardiaco sono numerose.
Per semplificarne la consultazione, i cardiologi hanno pensato di suddividerle in tre grandi categorie, che sono:

  • La categoria delle alterazioni meccaniche
  • La categoria delle malattie del miocardio (o malattie del muscolo cardiaco)
  • La categoria delle disfunzioni elettrofisiologiche (o turbe del ritmo cardiaco)

Prima di analizzare nel dettaglio le categorie sopraccitate, è bene precisare che, spesso, lo scompenso cardiaco è frutto di un insieme di fattori scatenanti; è molto raro, infatti, che sia una circostanza soltanto a pregiudicare il buon funzionamento dell'organo cardiaco.

ALTERAZIONI MECCANICHE

Le alterazioni meccaniche che possono causare scompenso cardiaco sono:

  • L'ipertensione
  • La stenosi valvolare, ossia il restringimento di una delle quattro valvole cardiache del cuore. Le più comuni stenosi valvolari che causano scompenso cardiaco sono: la stenosi aortica, la stenosi mitralica (o stenosi della valvola mitrale) e la stenosi della valvola tricuspide.
  • L'insufficienza valvolare, ossia l'incapacità da parte delle valvole cardiache di contenere e impedire il reflusso di sangue a monte delle valvole stesse. Esistono 4 diversi tipi di insufficienza, una per ogni valvola cardiaca: l'insufficienza aortica, l'insufficienza mitralica, l'insufficienza polmonare e l'insufficienza tricuspidale.
  • Gli shunt cardiaci o extracardiaci. In medicina, il termine shunt indica un buco o un passaggio, che permette il travaso di un liquido da un compartimento a un altro.
  • La pericardite, ossia l'infiammazione del pericardio.
  • Il tamponamento cardiaco. È la condizione per cui il liquido pericardico, contenuto nella cavità pericardica, aumenta di volume e comprime il cuore, ostacolando quest'ultimo nella sua azione di pompaggio del sangue.
  • L'aneurisma ventricolare. È una dilatazione patologica del ventricolo, in genere quello sinistro.

MALATTIE DEL MIOCARDIO

Le malattie del miocardio che possono provocare scompenso cardiaco sono:

DISFUNZIONI ELETTROFISIOLOGICHE

Le disfunzioni elettrofisiologiche che possono indurre scompenso cardiaco sono:

  • L'asistolia. Asistolia è il termine medico che indica l'assenza della sistole cardiaca. La presenza di asistolia è conseguente a un deficit dell'attività elettrica del cuore.
  • La fibrillazione ventricolare. È una grave aritmia, che interessa i ventricoli. In assenza di trattamenti adeguati, può avere esito letale.
  • La tachicardia ventricolare. È un'aritmia cardiaca, caratterizzata da un aumento della frequenza cardiaca ventricolare.
  • La fibrillazione atriale. È un'alterazione del ritmo cardiaco che ha origine a livello atriale.

FATTORI DI RISCHIO

Sono importanti fattori di rischio dello scompenso cardiaco: il fumo di sigaretta, l'ipertensione persistente, l'aterosclerosi, la presenza di alti livelli di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia), la presenza di un qualche difetto cardiaco congenito, soffrire di ipotiroidismo, ipertiroidismo, anemia o enfisema polmonare, il sovrappeso, l'obesità e, infine, la sedentarietà abbinata a uno stile di vita scorretto (dieta ricca di sale, fumo di sigaretta, abuso di alcol ecc).

Sintomi e Complicanze

Per approfondire: Sintomi Scompenso Cardiaco


I caratteristici sintomi dello scompenso cardiaco sono: dispnea (o fiato corto), senso di stanchezza ricorrente ed edema agli arti inferiori, con particolare interessamento delle caviglie.
Inoltre, molto spesso, in aggiunta a tali disturbi, lo scompensato manifesta anche:

Attacco di CuoreÈ opportuno evidenziare che il quadro sintomatologico dello scompenso cardiaco è alquanto aspecifico.

Detto in altre parole, le manifestazioni cliniche dello scompenso cardiaco sono molto simili a quelle di altre condizioni cardiache o a quelle di diverse malattie dei polmoni.

CARATTERISTICHE DELLA DISPNEA

In un individuo con scompenso cardiaco, la dispnea tende a peggiorare durante un'attività fisica o in posizione distesa.
La tendenza della dispnea a peggiorare in posizione distesa è motivo di disturbi durante il sonno notturno: il paziente scompensato, infatti, si sveglia più volte durante la notte, perché fatica a respirare e ha bisogno di mettersi in piedi per sentirsi meglio.

CARATTERISTICHE DELL'EDEMA AGLI ARTI INFERIORI

L'edema agli arti inferiori – in particolare quello alle caviglie – ha la peculiarità di essere meno grave al mattino, appena dopo la sveglia, e di peggiorare nel corso della giornata.
Alla sera, il gonfiore derivante dall'edema è assai marcato.

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

Dovrebbero contattare il medico o recarsi al più vicino centro ospedaliero tutti coloro che manifestano una sintomatologia da scompenso cardiaco e che hanno la consapevolezza di rientrare in una delle possibili categorie di rischio, menzionate in precedenza.

COMPLICAZIONI

In assenza di trattamenti adeguati, lo scompenso cardiaco ha la tendenza a peggiorare gradualmente.
Uno scompenso cardiaco di grado avanzato pregiudica fortemente la qualità della vita e ha buone probabilità di portare alla morte.

Diagnosi

Quando un individuo lamenta una sintomatologia che fa pensare allo scompenso cardiaco, i medici cominciano le loro indagini diagnostiche con un accurato esame obiettivo e un'attenta anamnesi (storia clinica); quindi, proseguono la loro inchiesta con delle analisi del sangue e una serie di prove di funzionalità respiratoria; infine, concludono le loro osservazioni con lo svolgimento di un elettrocardiogramma, un ecocardiogramma e una radiografia del torace.
In alcune particolari situazioni, potrebbero prescrivere anche una risonanza magnetica nucleare e/o una coronarografia.
La diagnosi di scompenso cardiaco è importante anche per l'individuazione dei fattori scatenanti.
La conoscenza delle cause del disturbo permette di pianificare la terapia migliore, caso per caso.

ANALISI DEL SANGUE

Attraverso le analisi del sangue, il medico indaga se il paziente sotto esame soffre di anemia, ipotiroidismo, ipertiroidismo, diabete, ipercolesterolemia ecc, tutte condizioni potenzialmente associabili allo scompenso cardiaco.
Inoltre, sempre grazie alle analisi del sangue, è possibile risalire alla quantità del cosiddetto peptide natriuretico, una sostanza che il miocardio secerne nel sangue solo in presenza di una condizione di stress per il cuore.
In genere, alti livelli sanguigni di peptide natriuretico sono segno di grave scompenso cardiaco, mentre bassi livelli sanguigni di peptide natriuretico denotano uno scompenso cardiaco lieve/moderato. 

ELETTROCARDIOGRAMMA

L'elettrocardiogramma è un test di tipo strumentale, che registra e riporta graficamente il ritmo e l'attività elettrica del cuore.
Permette di capire se lo scompenso cardiaco è dovuto a una disfunzione elettrofisiologica del cuore (asistolia, fibrillazione ventricolare ecc).

ECOCARDIOGRAMMA

Un ecocardiogramma è, di fatto, un'ecografia del cuore in tempo reale. Attraverso una sonda a ultrasuoni, infatti, questo esame diagnostico permette di vedere le principali strutture dell'organo cardiaco, durante il loro funzionamento.
Nella fattispecie, è in grado di cogliere:

  • Lo stato di salute e lo stato funzionale delle valvole cardiache;
  • Lo stato di salute del miocardio in generale;
  • La funzione sistolica del cuore;
  • La funzione diastolica del cuore;
  • Se ci sono fori nel setto che separa l'atrio e il ventricolo di destra dall'atrio e il ventricolo di sinistra.

Trattamento

Il trattamento dello scompenso cardiaco dipende, in larga misura, dalla gravità dello scompenso cardiaco stesso.
Durante la fase terapeutica, è molto importante il monitoraggio periodico delle condizioni di salute del cuore: in genere, i medici consigliano di sottoporsi a esami di controllo ogni 3-6 mesi.
Per quanto concerne le terapie adottabili, i pazienti scompensati possono contare su una serie di farmaci, sull'impianto di alcuni dispositivi elettronici per la normalizzazione del ritmo e della contrazione cardiaca e, infine, su diversi interventi chirurgici, tra cui anche il trapianto di cuore.

TERAPIA FARMACOLOGICA

La terapia farmacologica, adottata in caso di scompenso cardiaco, varia da paziente a paziente, primariamente a seconda delle cause scatenanti.
Tra i farmaci prescrivibili, rientrano:

Per un cardiologo, il problema più ostico nel pianificare la terapia farmacologica è trovare la dose di farmaci più adatta al paziente in cura.
A spiegare tale difficoltà è il fatto che ogni individuo con scompenso cardiaco rappresenta un caso a sé stante, che richiede una terapia tarata sulle sue condizioni di salute cardiaca.


I principali effetti ricercati con la terapia farmacologica sono:
  • Migliorare l'azione cardiaca di pompaggio del sangue (es: ACE-inibitori, beta-bloccanti e antagonisti dei recettori per l'angiotensina).
  • Fluidificare il sangue, in maniera tale da ridurre il rischio di formazione di coaguli sanguigni (es: anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici).
  • Ridurre la frequenza cardiaca, quando il cuore batte a un ritmo superiore al normale (es: ivabradina).
  • Rimuovere l'eccesso di sodio e ricostituire i livelli di potassio (es: diuretici, antagonisti dell'aldosterone).
  • Ridurre la pressione sanguigna, quando è troppo elevata (es: ACE-inibitori, beta-bloccanti e antagonisti dei recettori per l'angiotensina).

DISPOSITIVI ELETTRONICI PER LO SCOMPENSO CARDIACO

I dispositivi elettronici che possono aiutare i pazienti con scompenso cardiaco sono: il pacemaker, il cosiddetto dispositivo per la terapia di risincronizzazione cardiaca e il defibrillatore cardioverter impiantabile (o defibrillatore cardiaco impiantabile).
L'utilizzo dei suddetti dispositivi prevede un intervento chirurgico di breve durata, durante il quale il cardio-chirurgo operante collega il cuore a un generatore d'impulsi elettrici, attraverso due o tre elettrocateteri.

TERAPIA CHIRURGICA

Tra i trattamenti chirurgici per lo scompenso cardiaco, rientrano:

  • La riparazione o la sostituzione valvolare. Queste due procedure sono indicate in presenza di una grave stenosi valvolare o di una severa insufficienza valvolare.
  • L'angioplastica coronarica o il bypass coronarico. Sono due tipi d'intervento chirurgico che trovano applicazione in presenza di restringimenti od occlusioni delle arterie coronariche (coronaropatie e infarto del miocardio).
  • L'inserimento di un dispositivo di assistenza ventricolare. Noto anche con la sigla VAD, il dispositivo di assistenza ventricolare è una sorta di pompa meccanica impiantabile, in grado di sostituire il cuore.
    È solitamente un rimedio temporaneo, a cui i cardiologi ricorrono in attesa di un cuore vero e proprio da poter trapiantare.
  • Il trapianto di cuore. È un'operazione chirurgica molto complessa, che consiste nella sostituzione di un cuore irrimediabilmente danneggiato con un cuore sano, proveniente da un donatore morto di recente.
    Se il trapianto di cuore va a buon fine (non c'è rigetto dell'organo, l'intervento si svolge in maniera appropriata ecc), c'è un ripristino completo della funzionalità cardiaca.

Prognosi

In genere, lo scompenso cardiaco ha prognosi negativa, in quanto è una condizione irreversibile.
Un cuore scompensato, infatti, è un cuore che non può tornare a funzionare in maniera efficace, come prima di "ammalarsi".
Tuttavia, è indubbio che i trattamenti disponibili al momento attuale sono molto efficaci sia nel ridurre la sintomatologia sia nel rallentare la progressione inesorabile dell'insufficienza cardiaca.
Una soluzione terapeutica che può rendere positiva la prognosi di scompenso cardiaco è il trapianto di cuore. Come affermato, però, questa operazione è molto delicata, è difficile da mettere in pratica per scarsità di donatori e ha diverse possibili complicanze.

Prevenzione

Non fumare o smettere di fumare, evitare comportamenti che possano indurre ipertensione e/o un innalzamento dei livelli sanguigni di colesterolo, mantenere nella norma il peso corporeo, adottare una dieta sana (evitando cibi troppo salati, cibi grassi ecc), praticare esercizio fisico regolarmente e non abusare di sostanze alcoliche sono i principali accorgimenti preventivi che i medici consigliano per ridurre il rischio di scompenso cardiaco.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza