Risonanza Magnetica e Tatuaggi: si può fare? Esistono dei Rischi?

Introduzione
Cosa sono i Tatuaggi?

Il tatuaggio classico è considerato una forma di modifica permanente del corpo.
Se un tempo chi li eseguiva sfruttava l'inchiostro di china, di carbone o di sego, i tatuatori attuali ricorrono a inchiostri contenenti pigmenti industriali a base anche di metalli, come per esempio il piombo, il ferro, il rame o i sali di alluminio puro (tanto per citarne alcuni).
Senza entrare troppo nei dettagli, per eseguire i tatuaggi trova impiego uno strumento elettrico chiamato dermografo, il quale, attraverso aghi speciali, inietta i pigmenti tra il derma e l'epidermide.
Farsi un tatuaggio costituisce una pratica dolorosa, specie in alcuni punti del corpo (es: pancia o petto); tuttavia, occorre anche dire che il dolore è una sensazione soggettiva: per alcune persone è maggiore che per altre.
Per quanto riguarda rischi ed effetti collaterali dei tatuaggi, si rimanda all'articolo dedicato presente nel link sottostante.
Questo articolo si propone di analizzare i rischi che potrebbero esserci per le persone con tatuaggi quando si sottopongono alla risonanza magnetica o ad altri esami strumentali.
Per approfondire: Tatuaggi e PiercingRisonanza Magnetica
In Cosa Consiste la Risonanza Magnetica?
Per comprendere il resto dell'articolo, è doveroso soffermarsi qualche istante su come funziona la risonanza magnetica.
Il principio di funzionamento della risonanza magnetica è estremamente complesso e pienamente comprensibile soltanto a chi conosce le teorie fisiche alla base della meccanica quantistica.
La risonanza magnetica sfrutta le potenzialità di una grande magnete, per produrre una serie di campi magnetici atti a modificare l'orientamento degli atomi di idrogeno presenti nelle singole cellule del distretto anatomico di interesse (es: tratto lombo-sacrale della schiena).
A modifica avvenuta, seguono la disattivazione del suddetto magnete e il conseguente ripristino, da parte degli atomi di idrogeno dell'area sotto osservazione, del loro orientamento originale; questo secondo evento è fondamentale ai fini della procedura: quando ripristinano l'orientamento originale, gli atomi di idrogeno del distretto anatomico indagato emettono un'energia che il macchinario per la risonanza magnetica capta attraverso appositi rilevatori e utilizza, in un momento immediatamente successivo per creare le immagini diagnostiche (i rilevatori trasmettono il segnale energetico a un computer, il quale si occupa della sua traduzione in immagini tridimensionali).
Risonanza Magnetica e Metalli
Proprio perché la risonanza magnetica sfrutta un grande magnete, le persone che presentano dispositivi metallici, quali pacemaker (ma anche neurostimolari, protesi metalliche ecc.), o frammenti di natura metallica, quali schegge, non possono sottoporsi all'esame.
Il motivo fisico è semplice: i campi magnetici prodotti dal macchinario per la risonanza magnetica potrebbero interagire con l'elemento metallico, finendo per indurne lo spostamento o il surriscaldamento con conseguente rischio di ustione per il paziente.
Per approfondire: Risonanza MagneticaRisonanza Magnetica e Tatuaggi
Posso Fare una Risonanza se ho Tatuaggi?
La presenza di tatuaggi non rappresenta una controindicazione all'esame di risonanza magnetica.
Quindi chi ha uno o più tatuaggi può sottoporsi a questa procedura diagnostica.
Tuttavia, è documentato che:
- I campi magnetici emessi dai macchinari per la risonanza magnetica possono interagire con i metalli presenti nei pigmenti impiegati nei tatuaggi, con il risultato che il paziente potrebbe avvertire tensione/stiramento nella zona tatuata (un po' come se la pelle venisse tirata);
- I pigmenti con metalli possono agire da sostanze conduttive; di conseguenza, possono condurre corrente elettrica, surriscaldarsi e, nel paziente, provocare bruciore o, in casi estremi, ustioni;
- L'interazione tra campi magnetici e i metalli dei pigmenti per il tatuaggio può pregiudicare la qualità dell'immagine prodotta dalla risonanza magnetica.
Tutte e tre queste osservazioni sono valide quando è l'area anatomica tatuata a essere oggetto di risonanza; per capire, ha poco senso preoccuparsi per un tatuaggio in un piede se si ha in programma una risonanza magnetica alla spalla.
Ma Quali sono i Rischi reali per Chi ha Tatuaggi?
Nel 2019, i ricercatori dell'University College London, in collaborazione con un gruppo di ricerca dell'Max Planck Institute di Lipsia, hanno sottoposto a risonanza magnetica 330 volontari tatuati, per un totale di 932 tatuaggi complessivi, e ne hanno analizzato le esperienze.
Ad analisi terminata, il ricercatore che ha guidato l'intero studio, Nikolaus Weiskopf, ha dichiarato che la maggior parte dei partecipanti non ha lamentato effetti avversi correlabili all'esame di risonanza e che solo in un caso specifico (quindi una sola persona) si è potuto imputare alla procedura diagnostica un'insolita sensazione di formicolio sulla pelle (sensazione durata, tra l'altro, soltanto 24 ore e scomparsa spontaneamente).
Per correttezza, è giusto riportare con precisione alcuni dati dell'esperimento:
- I tatuaggi analizzati erano per la maggior parte neri (ma ce n'erano anche di colorati);
- I tatuaggi non superavano le dimensioni di 8 pollici (circa 20 centimetri). I ricercatori hanno adottato questa precauzione per minimizzare il rischio di ustioni;
- I volontari erano tatuati per meno del 5% del loro corpo;
- La maggior parte dei tatuaggi delle persone analizzate era stata realizzata in Europa, ma c'erano anche volontari tatuati in Stati Uniti, Africa, Australia e Asia.
La conclusione finale di chi ha svolto lo studio in questione è stata che, per il tipo di volontari analizzati, la risonanza magnetica rappresenta un esame non pericoloso per le persone tatuate.
Il rischio di effetti avversi non è zero, ma è comunque molto remoto; inoltre, come riportato, la reazione avversa riscontrata è stata un formicolio temporaneo, risoltosi spontaneamente.
Prima di una Risonanza Cosa Devo Fare se ho Tatuaggi?
Se l'area anatomica da sottoporre a risonanza magnetica presenta un tatuaggio, è bene comunicarlo immediatamente al tecnico del reparto di radiologia che effettuerà l'esame.
Questa figura professionale è preparata per affrontare tali situazioni e per prendere le dovute precauzioni.
Cosa Fare se il Tatuaggio fa Male durante la Risonanza?
Alle persone che si sottopongono a risonanza magnetica, il tecnico radiologo fornisce una sorta di campanello tramite il quale possono richiamare la sua attenzione in caso di malessere, disagio o qualsiasi altra problematica.
Pertanto, se una persona tatuata avverte un fastidio insolito nell'area col tatuaggio, può sfruttare la strategia suddetta per interrompere immediatamente l'esame.
Le contromisure successive potrebbero consistere nel virare su un altro tipo di procedura diagnostica, come l'ecografia (se si deve analizzare un tendine, per esempio) o la TAC.
Il Mezzo di Contrasto può interagire con i Tatuaggi?
La presenza di tatuaggi non rappresenta una controindicazione all'uso del mezzo di contrasto per le procedure di risonanza magnetica.
Vale la pena ricordare che le controindicazioni all'uso del mezzo di contrasto sono:
- Insufficienza renale e risultati anomali al test della creatinina;
- Insufficienza epatica;
- Storia di reazione allergica al mezzodi contrasto necessario allo svolgimento dell'esame;
- Stato di gravidanza.
Tatuaggi in Altre Procedure Diagnostiche
La presenza contenuta di tatuaggi non è di interferenza per altre procedure diagnostiche diverse dalla risonanza magnetica.
Tuttavia, occorre segnalare quanto emerso in uno studio riportato nella rivista scientifica Obstetrics & Gynecology.
A una prima indagine tramite PET/TAC, una donna di 32 anni con cancro cervicale e un'ampia superficie di corpo ricoperta da tatuaggi è risultata positiva anche alla ricerca di metastasi nei linfonodi iliaci.
La PET/TAC è una procedura diagnostica di medicina nucleare che prevede l'impiego di un mezzo di contrasto (il 18F-FDG) e che trova impiego soprattutto nella diagnosi di tumore.
Dopo un doveroso approfondimento del reperto, però, i medici hanno scoperto che, in realtà, la positività alle metastasi era dovuta a un deposito massiccio di particelle di carbone provenienti dall'inchiostro dei tatuaggi, particelle che avevano sfruttato, con molta probabilità, meccanismi analoghi a quelli delle cellule neoplastiche quando raggiungono le ghiandole linfonodali.
In sostanza, quindi, i linfonodi non contenevano metastasi e il tumore era meno grave di quanto si pensava all'inizio.
A livello pratico-terapeutico, le nuove conclusioni hanno permesso di evitare alla paziente con tatuaggi un intervento chirurgico ancora più invasivo.