Reparenting: diventare genitori di se stessi

Reparenting: diventare genitori di se stessi
Quando da piccoli i nostri bisogni sono stati invalidati, sminuiti o puniti, da adulti potremmo non sapere come prendercene cura. Il reparenting è una tecnica che ci permette di creare una figura genitoriale interna più accogliente di quelle avute e serve a favorire l'autonomia personale, migliorare la qualità delle relazioni e non gravare su altre persone.
Cos’è il reparenting?
Il reparenting è una tecnica terapeutica che punta alla ri-educazione emotiva attraverso l'interiorizzazione di una figura genitoriale correttiva. Nata per curare i disturbi mentali, attualmente è una metodologia utilizzata anche all'interno dei percorsi di mindfulness per migliorare la qualità della propria vita e sviluppare un rapporto più accogliente con se stessi e con le proprie emozioni.
Per approfondire: Mindfulness: cos'è? Come funziona e come si faIl reparenting come terapia psicologica
Il reparenting è stato sviluppato a partire dagli anni '70 da J. e A. Schiff nel trattamento per pazienti con schizofrenia. In questo contesto, il terapeuta assumeva il ruolo di una figura genitoriale, proponendosi come esperienza "correttiva" di un'infanzia emotivamente insoddisfacente e fornendo un modello di genitore attento, amoroso e rispettoso delle esigenze emotive. Il reparenting è risultato, quindi, particolarmente efficace nei casi in cui alla base delle problematiche di salute psicologica della persona ci fossero bisogni emotivi non soddisfatti durante l'infanzia.
Attualmente il reparenting è una tecnica utilizzata in diverse modalità nell'ambito dell'Analisi Transazionale e della Schema Therapy per aiutare i pazienti a superare i propri schemi disfunzionali e fare in modo che esplorino emozioni e bisogni in un ambiente sicuro nel quale sentirsi accettati e compresi.
Il reparenting risulta utile nei casi in cui un genitore distaccato, stressato o controllante abbia influito sulla formazione di "schemi maladattivi precoci", ossia, modalità di pensiero e comportamento che la persona tende a ripetere negli anni e che spesso possono dare origine a condotte disfunzionali. Questo trattamento terapeutico può essere applicato per la cura di diversi disturbi mentali, tra cui disturbo borderline di personalità, traumi e abusi infantili, depressione, ma è efficace anche per problematiche relazionali, di attaccamento, di bassa autostima e per la gestione della rabbia.
Il reparenting serve a sviluppare un legame emotivo sano con il proprio sé interno, spesso danneggiato durante l'infanzia. Attraverso questa tecnica, il terapeuta aiuta il paziente a ricostruire un rapporto empatico e accogliente con le sue parti più vulnerabili e bisognose, fornendo supporto e comprensione emotiva e aiutandolo a sviluppare una nuova immagine di sé, più positiva e sicura.
Imparando a riconoscere e identificare gli schemi disfunzionali sviluppati nell'infanzia, è possibile sostituirli con comportamenti più sani e soddisfacenti, ristrutturando il modo in cui ci si relaziona con se stessi e con gli altri. La persona impara, quindi, a riconoscere le proprie esigenze emotive in modo sano, costruttivo e non dannoso e inizia a costruire relazioni interpersonali soddisfacenti, con maggiore fiducia in se stessa e nelle proprie capacità.
Il reparenting per la crescita personale
Il reparenting trova delle valide applicazioni anche all'interno della mindfulness, proponendosi come una metodologia che aiuta a sviluppare un atteggiamento di auto-comprensione e auto-cura, attraverso la "Self-compassion" e l'accettazione delle proprie emozioni. In questo ambito, l'obiettivo del reparenting è aiutare le persone a sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni, cercando di riparare le mancanze dell'infanzia attraverso un dialogo interiore con se stessi, che conforti e che promuova un'attenzione verso il presente: solo abbandonando l'autocritica e iniziando a mostrarci accoglienti verso ciò che sentiamo, possiamo imparare a sentirci più a nostro agio.
La pratica mindfulness del reparenting favorisce la crescita personale e il benessere psicologico, agevolando l'attenzione e la consapevolezza del corpo e delle emozioni tramite tecniche quali la meditazione e la visualizzazione guidata, per sviluppare una maggiore resilienza emotiva e permettere di rendere la persona più autonoma nelle relazioni.
L’importanza di un dialogo accogliente verso se stessi
Nel corso dell'infanzia potremmo aver imparato, spesso a nostre spese, che le nostre emozioni non abbiano valore e che debbano, quindi, essere controllate, represse o temute. Specialmente se non siamo stati educati a gestire la nostra vita psichica in maniera adeguata, potremmo sentirci disorientati di fronte ai nostri stati mentali, gestendoli con eccessivo controllo oppure con disregolazione e creando, in alcuni casi, condotte disfunzionali.
Nel reparenting la persona viene invitata a ricreare un genitore interno, riformulando il dialogo con se stessa e creando quel supporto che non ha mai ricevuto in passato. Questa tecnica non mira a puntare il dito alle responsabilità genitoriali nel processo di crescita emotiva, ma si pone l'obiettivo di aumentare la consapevolezza dei propri processi interni, al fine di imparare a lasciar andare il passato e trovare gli strumenti utili per la propria autodeterminazione.
Di fronte alle naturali difficoltà della vita, infatti, possiamo scegliere se ripetere in automatico i nostri schemi, oppure imparare a diventare sempre più consapevoli delle risorse interne che abbiamo per far valere i nostri bisogni, senza compromettere la nostra salute mentale.
Un dialogo sano e accogliente verso noi stessi ci permetterà di conoscere meglio le nostre potenzialità e identificare le modalità reattive che potrebbero innescarsi inconsapevolmente nei casi di difficoltà.
Il reparenting ci insegna che i nostri bisogni sono validi e meritano accoglienza: attraverso la creazione di un dialogo interno funzionale, sarà possibile riconoscere i propri limiti, migliorare la consapevolezza emotiva e sviluppare una maggiore autostima.
Imparare a ricostruire una solida immagine di noi stessi avrà, quindi, notevoli benefici sulla nostra vita quotidiana.
Fonti
- Thomas E. Wilson, Tommie Lee White and Robin Heiber (1985). Reparenting Schizophrenic Youth in a Hospital Setting. Transactional Analysis Journal.
- Wissink, Lilian (1994). "A validation of transactional analysis in increasing self-esteem among participants in a self-reparenting program". Transactional analysis journal.
- Lankford, Valerie (1988). "The parent ego state from a reparenting perspective". Transactional analysis journal
- Marina Cirio (2015). La Schema Therapy: la forza del "Limited Reparenting".