Quando e perché è meglio farsi accompagnare dal medico

Quando e perché è meglio farsi accompagnare dal medico
Ultima modifica 19.01.2023
INDICE
  1. Situazioni cliniche in cui è utile portare qualcuno
  2. Quando viene comunicata una nuova diagnosi
  3. Quando si deve prendere una decisione
  4. Quando si devono compiere esami diagnostici
  5. Come scegliere la persona dalla quale farsi accompagnare
  6. Come sostenere qualcuno all'appuntamento dal medico

Recarsi del medico non è mai un evento piacevole e molte persone vivono il momento con ansia.

Un modo per alleviarla leggermente può essere quello di farsi accompagnare da qualcuno.

Una persona di fiducia che funga da supporto infatti può aiutare a gestire eventuali momenti d'agitazione e a ricordare esattamente quello che viene detto dal medico, che a volte proprio a causa di questo stato d'animo viene dimenticato o confuso dalla persona interessata.

Non esistono situazioni specifiche in cui portare qualcuno con sé perché molto dipende dalla propria personalità e visite che per alcune possono sembrare banali per altri non lo sono.

Tuttavia, alcune circostanze meritano sicuramente maggior attenzione di altre.

Situazioni cliniche in cui è utile portare qualcuno

  • Quando viene comunicata una nuova diagnosi
  • Quando si deve prendere una decisione
  • Quando si devono compiere esami diagnostici

Quando viene comunicata una nuova diagnosi

Quando la visita medica in programma con ogni probabilità porterà a una nuova diagnosi è meglio non approcciarla da soli, anche se non si tratta di nulla di grave.

Di fronte ad una novità in campo clinico, infatti, può capitare di non riuscire a rimanere completamente lucidi e di non fare le domande più utili a comprendere a pieno il proprio stato e ciò che sarà necessario fare di conseguenza. Una persona esterna alla situazione, per quanto vicina emotivamente, è sicuramente più in grado di mantenere il polso della situazione e non farsi sfuggire dettagli importanti.

Quando si deve prendere una decisione

Per lo stesso motivo, anche quando si sta prendendo in considerazione se sottoporsi o meno a un intervento o a una terapia è bene essere affiancati da una persona amata, che possa aiutare nella scelta più adatta per sé e raccogliere con maggiore calma tutte le informazioni di cui si ha bisogno.

Prendere decisioni importanti senza coinvolgere i propri affetti può infatti portare verso la direzione sbagliata e far sentire soli anche quando non lo si è.

Quando si devono compiere esami diagnostici

Prima di sottoporsi a determinati esami, come per esempio quelli alla vista, ma anche quelli che prevedono l'assunzione di farmaci o anestetici, viene espressamente chiesto di farsi accompagnare ma anche laddove non sia specificato è sempre meglio farlo perché una procedura ambulatoriale, per quanto leggera, potrebbe affaticare o rendere meno lucidi nella fase immediatamente successiva. Soprattutto se si è arrivati al luogo dell'appuntamento con l'auto, è consigliabile quindi affidarsi momentaneamente a una persona fidata.

Come scegliere la persona dalla quale farsi accompagnare

Così come non esistono situazioni specifiche nelle quali chiedere un supporto esterno, allo stesso modo non c'è una persona più adatta di un'altra dalla quale farsi accompagnare. Un genitore va benissimo, ma anche il partner, un figlio o un'amica, purché si tratti di una figura fidata e che la sua presenza faccia sentire al sicuro e a proprio agio, anche a fronte dello svelamento di notizie mediche estremamente personali.

Un altro aspetto da non sottovalutare nella scelta dell'accompagnatore è che sia a proprio agio e fiducioso in un ambiente sanitario.

Inoltre, soprattutto se il motivo per cui si decide di non andare da soli è il fatto di essere persone ansiose, è importante essere certi che il proprio supporto non lo sia a sua volta ma che al contrario sappia mantenere la calma anche nelle situazioni meno confortevoli e prendere in mano la situazione nel caso si presenti la necessità.

Farsi accompagnare dal medico non significa però che la persona scelta debba sostituirsi al paziente. Per evitarlo è bene avere una conversazione in anticipo, in cui spiegare all'interlocutore il motivo per il quale è stata chiesta la sua presenza e cosa ci si aspetta da lui o lei. Le opzioni infatti sono diverse.

La sua presenza può fungere solo da supporto silenzioso e spalla una volta usciti dallo studio medico, ma si può anche volere che prenda appunti su quanto detto dal medico per poi riportalo in un secondo momento o, infine, che intervenga verbalmente nel corso della visita.

Come sostenere qualcuno all'appuntamento dal medico

Per essere d'aiuto a una persona che si sta per sottoporre a una visita, un esame o un consulto, prima di quel momento si può chiederle di fare un elenco di domande da porre al proprio medico, in modo da non dimenticarsene al momento opportuno.

Essenziale anche avere tutte le informazioni necessarie in merito alla sua condizione di salute e conoscere gli eventuali farmaci assunti in quel momento, così da poter eventualmente intervenire in modo pertinente.

Durante la visita inoltre è buona educazione presentarsi all'operatore sanitario e spiegare perché si è lì, se richiesto prendere appunti e se non si capisce qualcosa, sempre in accordo con il paziente, fare domande.

Una volta usciti dall'appuntamento, infine, parlare con la persona oggetto del consulto, assicurandosi che abbia compreso tutto, sincerandosi del suo stato d'animo e chiedere se necessita di ulteriore aiuto.

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