Quali effetti provocano i profumi sul cervello

Quali effetti provocano i profumi sul cervello
Ultima modifica 06.04.2023
INDICE
  1. Come l’olfatto stimola il cervello
  2. Come influenza le emozioni
  3. Cosa dice la scienza

L'olfatto è uno dei cinque sensi umani. C'è chi ce l'ha più sviluppato e chi meno ma tutti, con sfumature differenti, sono esposti a stimolazioni olfattive che possono risultare piacevoli o spiacevoli e di conseguenza scatenare emozioni di ogni tipo.

Questo avviene perché il naso, tramite una serie di terminazioni nervose, è collegato direttamente al cervello.

Come l’olfatto stimola il cervello

L'olfatto è il senso che più di tutti gli altri mette le persone in contatto tra loro e con il mondo esterno. Un particolare profumo, infatti, può aumentare o diminuire l'attrazione verso un'altra persona, sia consapevolmente, se si percepisce immediatamente che quelle che si sentono sono note gradevoli, sia a livello inconscio.

Quest'ultimo modo è in realtà il più frequente perché il più delle volte gli stimoli olfattivi arrivano direttamente al sistema limbico, il luogo nel quale si trova l'amigdala, ovvero la ghiandola responsabile delle emozioni. Di questo sistema è parte integrante anche l'ippocampo, area nella quale si formano i ricordi, e proprio per questo quando si annusa un determinato profumo tornano alla mente avvenimenti passati.

Come influenza le emozioni

Il fatto che un profumo o un odore, una volta percepito venga immediatamente indirizzato in questa parte del cervello stimola meccanismi che portano ad associale quello stimolo olfattivo a un particolare ricordo, a un momento vissuto nel quale era presente la stessa fragranza, a un luogo visitato dove la si era già sentita o a una persona cara che ne emana una uguale o simile.

Non sono però solo i pensieri positivi quelli che si possono manifestare a seguito di uno stimolo olfattivo. Un odore sgradevole, infatti, può portare ad emozioni negative ma anche un profumo giudicato generalmente buono, se nella mente è associato a un episodio poco felice della propria vita può generare stati d'animo contrastanti.

Quando l'odore proviene da una persona poi, le emozioni possono avere un doppio canale: da un lato possono come per altre sorgenti, scatenare emozioni e ricordi piacevoli o meno, e dall'altro quanto una persona è gradita, a prescindere dal suo odore, può influenzare la percezione che si ha di quest'ultimo.

Quando una persona piace particolarmente, ci si sente attratti anche dall'odore e si lasciano a propria volta segnali impalpabili che vengono intercettati dall'altro a livello olfattivo.

Tutto ciò avviene senza che le persone in gioco ne siano veramente consapevoli perché si tratta di processi in gran parte istintivi, legati alla natura degli esseri viventi e raramente controllabili o decodificabili.

Cosa dice la scienza

Olfatto e cervello è un connubio molto studiato perché da sempre le persone, e gli scienziati in particolar modo, sono affascinate dalle reazioni e dalle risposte involontarie che profumi e odori innescano nel sistema cerebrale.

Il fatto che le cellule nervose quando arriva uno stimolo proveniente dal naso lo captino e inviino un messaggio al cervello, che a sua volta elabora pensieri portatori di emozioni è un passaggio oggetto di diversi studi, che nel corso degli anni hanno dato esiti molto interessanti.

Una ricerca pubblicata su Cerebral Cortex ha indagato con precisione questo meccanismo e al termine delle osservazioni i ricercatori sono riusciti a dimostrare in che modo gli odori attivino le strutture cerebrali coinvolte nell'elaborazione delle emozioni legate all'olfatto. Questo processo avviene attraverso i circuiti della ricompensa.

In base a questo sistema, quando una persona percepisci uno specifico profumo o odore lo etichetta come sgradevole o piacevole e nel medesimo momento abbina ad esso una memoria personale legata all'olfatto, che archivia nel cervello e potrà essere recuperata in futuro in un determinato momento, durante il quale ci si ritroverà sottoposti a uno stimolo uguale o molto simile.

Un secondo studio, questa volta dell'università olandese di Wageningen, ha invece dimostrato come profumi e odori risveglino emozioni anche a volte contro la volontà individuale.

Secondo le rilevazioni svolte dagli studiosi, infatti, bastano appena 100 millesimi di secondo di esposizione a un profumo perché si manifestino le emozioni ad esso collegathe. Nello stesso lasso di tempo cambierebbe anche l'espressione del viso e, in 400 millesimi di secondo anche la frequenza cardiaca.

Ma non finisce qui. Un recente studio portato avanti dai ricercatori dell'Università di Rochester, negli Stati Uniti, e pubblicato su Cell Reports, ha scoperto che il cervello umano elabora il profumo non sempre nello stesso modo ma tramite diverse strategie.

Infine, a seguito di una serie di ricerche durate nel compresso circa vent'anni, l'Istituto di Neuroscienze del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha scoperto quale meccanismo codifica gli odori a livello cerebrale. Alla base del processo ci sarebbe la formazione di mappe sensoriali definite dalla disposizione dei neuroni olfattivi e guidate dai recettori che intercettano gli odori.

Tali neuroni sono responsabili del modo in cui le essenze vengono percepite e successivamente raggruppate nel bulbo olfattivo, quella zona del cervello che elabora gli stimoli arrivati dalle cavità nasali tramite i recettori olfattivi, proteine prodotte dai neuroni olfattivi che legano uno specifico odore.

Ecco cosa succede al cervello dopo una notte insonne.