Quale percorso di psicoterapia è più adatto?
Scegliere l'approccio psicoterapico più adatto alla propria situazione non è impresa facile. Le domande che possono sorgere durante questa scelta sono numerose, così come sono numerosi gli approcci e gli orientamenti teorici esistenti attualmente.
Alla luce di tale complessità, come si può scegliere l'approccio più indicato per le proprie esigenze?
Proviamo a fare chiarezza passando in rassegna alcuni dei più diffusi orientamenti della psicoterapia e lasciando ai lettori qualche consiglio su come scegliere il proprio o la propria terapeuta.
Ascolta su Spreaker.Definire la psicoterapia
Le caratteristiche della psicoterapia
Cominciamo col dire che sarebbe più corretto parlare di psicoterapie più che di psicoterapia al singolare, poiché gli orientamenti teorici e i susseguenti approcci sono piuttosto copiosi e ridurli ad un unico concetto risulterebbe alquanto limitante.
Le psicoterapie, però, hanno tutte un obiettivo trasversale comune, che è quello di migliorare l'adattamento e il benessere della persona che vi si rivolge. Per quanto i differenti e numerosi approcci presentino metodi e tecniche specifiche - corredo del loro orientamento teorico - lo scopo di fondo rimane sempre un miglioramento della condizione psicologica della persona e una ripresa del potere decisionale sulla propria esistenza (autoaffermazione).
La psicoterapia cura i disturbi psicologici?
Questa disciplina si pone come obiettivo quello di rintracciare le cause dei disturbi psicopatologici o del disagio emotivo dell'individuo e strutturare delle strategie - diverse a seconda dell'approccio, appunto - per giungere alla risoluzione della problematica o a un nuovo adattamento, anche nei casi in cui l'intervento sia incentrato su patologie o condizioni croniche del paziente.
Come funziona la psicoterapia?
Una delle domande più frequenti è proprio quella sul funzionamento di questa disciplina. La curiosità è quella di capire come può una terapia, che fa della parola e della relazione strumenti di cura, sostenere una persona e orientarla verso il suo processo di benessere.
La psicoterapia, infatti, si incentra sulla relazione che si costruisce tra paziente e terapeuta, una relazione che ha delle caratteristiche molto peculiari. Intanto, essa è collocata in un setting, ovvero uno spazio ben definito (non per forza fisico), con regole chiare, in cui la figura del terapeuta e quella del paziente agiscono con uno scopo comune: migliorare la condizione psicologica di quest'ultimo.
Attraverso la relazione si attua il processo di cura, ragione per cui la fiducia e, dunque, l'alleanza terapeutica che ne consegue, diventano fattori di estrema importanza per l'attuazione del progetto terapeutico, confezionato a misura del paziente.
A chi si rivolge la psicoterapia?
La psicoterapia può essere condotta sul paziente singolo, sulla coppia, sulla famiglia o su un gruppo di persone, anche sconosciute, che abbiano una motivazione per intraprendere un percorso, magari perché stanno affrontando una difficoltà emotiva importante o semplicemente perché sentono il bisogno di comprendersi così da agire in modo differente in futuro.
Per approfondire: Salute Mentale: perché è importante e cosa fare per non trascurarlaIl percorso per diventare terapeuti
Come si diventa psicoterapeuti?
Diventare psicoterapeuti è un percorso lungo e faticoso, poiché richiede dei passaggi ben stabiliti e un lavoro su se stessi piuttosto intenso.
L'iter da seguire ha come punto di partenza la laurea in psicologia o medicina, un tirocinio, un esame di stato e infine una scuola di specializzazione almeno quadriennale che sia riconosciuta dal MIUR e che permetta l'annotazione di tale abilitazione nell'Albo professionale.
Tale abilitazione, dunque, può essere raggiunta sia passando per il percorso della psicologia, sia per quello della medicina, così come dichiarato dalla legge 56/1989 che regolamente la professione psicologica.
Ma attenzione, lo psicoterapeuta, a meno che non sia anche medico, non può, per legge, somministrare farmaci di alcun tipo. Ciò non toglie che uno psicoterapeuta con un percorso da psicologo alle spalle possa (e in alcuni casi debba) lavorare in sinergia con uno psichiatra, specie in alcune condizioni psicopatologiche che richiedono l'ausilio della farmacoterapia.
Diventare psicoterapeuti è dunque un percorso che richiede una forte dedizione e una grande motivazione, poiché a questa figura è richiesto un lavoro su se stessa molto intenso, che ha lo scopo di costruire spazi di accoglienza per la sofferenza altrui.
I numerosi approcci della psicoterapia
Gli approcci psicoterapici
Gli approcci psicoterapici sono numerosi, come già accennato, e la loro quantità è in costante aumento. Ognuno di essi presenta delle peculiarità nel modus operandi, e dunque nel lavoro che ha svolto il terapeuta su se stesso e sugli altri per potersi abilitare a quel tipo di approccio.
La domanda sorge spontanea: esiste un approccio più efficace di un altro?
E' un quesito che protrae il proprio raggio d'azione da diversi decenni, e che si può dire non abbia una risposta precisa da intavolare.
Senz'altro, alcuni approcci sono risultati più efficaci di altri nel trattamento di alcuni disturbi, ma ciò non risolve la questione in modo chiaro, né tanto meno definitivo.
Di sicuro ogni persona è diversa e presenta una certa modalità relazionale. Ciò sta a indicare che un approccio psicoterapico - ma ancora prima, le caratteristiche di personalità di un certo o una certa terapeuta -può risultare più efficace per il trattamento di una specifica condizione.
Quali sono gli approcci più famosi?
Col fine di avere una panoramica (purtroppo non esaustiva, per ragioni di spazio), vengono presentati alcuni tra gli approcci più noti nell'ambito delle psicoterapie.
Ciò che va ribadito è che ogni approccio ha un suo modo di porsi nei confronti di una problematica e che alcuni, più di altri, possono essere adeguati alle caratteristiche di ogni paziente. Perciò stabilire se un orientamento sia in linea con il proprio modo di essere, può considerarsi elemento importante per la riuscita di una terapia.
- Nello specifico, la psicoterapia psicodinamica si è sviluppata in seno alla psicoanalisi per poi distaccarsene nel tempo alla luce di ulteriori evoluzioni teoriche. L'aspetto centrale di questa tipologia di terapia è che vengono analizzate le motivazioni e gli elementi considerati inconsci dell'individuo, così da far emergere le dinamiche intrapsichiche che mantengono un certo problema in atto per poi affrontarle in uno spazio protetto.
- La psicoterapia della Gestalt, invece si concentra sul qui ed ora del paziente, aiutandolo a far emergere le sensazioni o le emozioni presenti all'interno dello spazio della terapia.
- La psicoterapia analitico-transazionale tra i suoi numerosi concetti, annovera lo script, ovvero il copione comportamentale appreso durante l'infanzia e attuato anche nel presente del paziente, e tenta di studiarlo per capirlo e modificarlo in funzione dei cambiamenti che la persona sta affrontando in un dato momento. Essa considera tre differenti stati dell'istanza psichica chiamata "Io", ovvero quello del Genitore, del Bambino e dell'Adulto.
- Sul ramo cognitivo, esiste poi la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la quale affronta, per mezzo di strumenti pratici, la problematica dell'individuo considerando i suoi pensieri e le sue convinzioni come elementi che influiscono sull'espressione emotiva e sul comportamento.
- La psicoterapia sistemico-relazionale, considera la persona come parte di un sistema che va analizzato nei suoi scambi e nelle sue dinamiche al fine di migliorare la condizione psicologica del paziente.
- La psicoterapia integrata tende a far confluire varie tipologie di tecniche e metodi di vari approcci per costruire un percorso terapeutico che sia quanto più versatile possibile.
- Le psicoterapie corporee, come l'Analisi Bionergetica, vanno ad inserire la corporeità dell'individuo all'interno dello spazio terapeutico, così da favorire l'espressione emotiva anche attraverso il corpo, il movimento, lo studio delle dinamiche fisiologiche.
- Infine, la psicoanalisi classica è un orientamento che incentra il proprio intervento sulle abilità interpretative dello psicoanalista e tende ad analizzare materiale inconscio, come quello presente nei sogni.
Scegliere l'approccio adeguato alla propria situazione
Tanti approcci quanti pazienti?
Senz'altro la grande quantità degli approcci e degli orientamenti psicoterapici può disorientare il paziente e metterlo nella condizione di non saper scegliere facilmente a chi affidarsi.
Quando ci si ritrova a dover contattare dei professionisti spesso le domande che sorgono sono tante. Ci si può domandare di quale tipo di professionista si ha bisogno, o quale orientamento dovrebbe avere; così come se debba essere un uomo o una donna, infine quali sono le caratteristiche che dovrebbe possedere per far sì che ci si fidi di lui/lei.
Una buona prassi è quella di approfondire il percorso di un terapeuta visionando il Curriculum Vitae e facendo delle ricerche in merito all'approccio adottato, così da avere più chiara la tipologia di psicoterapia che potrà offrire. Ma ciò non toglie che, una volta che il paziente avrà scelto a chi affidarsi, sarà anche compito del professionista capire se il suo orientamento teorico potrebbe essere quello più indicato per quel disturbo o per quella condizione del paziente o se sia il caso consigliare al paziente di rivolgersi a qualcun altro che abbia un orientamento teorico più in linea con un certo problema o con determinate caratteristiche personologiche.
Alcune domande che possono aiutare nella scelta
Nonostante ciò, ci sono sicuramente dei parametri personali del paziente che vanno tenuti in considerazione quando si sceglie qualcuno a cui rivolgersi.
La bussola interna va sempre indirizzata verso i propri bisogni, per cui può essere utile stabilire se durante la terapia ci si senta liberi di esprimersi, se ci sia lo spazio adeguato ad parlare delle proprie difficoltà o sofferenze, se vi sia accoglienza e se stia instaurando un clima di fiducia.
Difatti, una costante che definisce l'efficacia di un certo percorso spesso citata nei manuali che trattano le psicoterapie e negli articoli scientifici di settore, è quella relativa all'alleanza con il proprio o la propria terapeuta, e dunque alla buona relazione che si auspica si instauri durante la terapia.
Riuscire a sperimentare una relazione terapeutica in cui sia presente un legame di fiducia tra paziente e terapeuta è uno tra i principali fattori predittivi della riuscita della terapia.
L'importanza di sottoporre le difficoltà al proprio o alla propria terapeuta
In sintesi, è sempre bene considerare il Curriculum Vitae di un/a terapeuta prima di prendere contatto e approfondire i vari approcci per capire quale è più in linea con le proprie caratteristiche e necessità. Ma non bisogna mai perdere di vista la propria bussola emotiva, ovvero le emozioni che percepiamo nel contatto con il o la professionista scelti, emozioni che sono esse stesse un tema di lavoro nel percorso terapeutico e che possono senz'altro orientare nella decisione di intraprendere un percorso con un o una terapeuta piuttosto che un altro.
Per tale ragione, qualora si presentassero delle difficoltà nella relazione terapeutica, sarà fondamentale sottoporre quest'ultime all'attenzione del proprio o della propria professionista, così da capire come affrontarle insieme e quali decisioni prendere per raggiungere il benessere desiderato.