Pressione sanguigna: quella notturna è la più importante?

Pressione sanguigna: quella notturna è la più importante?
Ultima modifica 06.11.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cos’è l’ipertensione notturna
  3. Come dovrebbero cambiare gli esami di routine
  4. Quali sono le cause dei picchi notturni
  5. Cosa fare per prevenire i picchi notturni

Introduzione

Le persone la cui pressione sanguigna aumenta durante la notte, mentre dormono, hanno un rischio maggiore di incorrere in insufficienza cardiaca o altre malattie cardiovascolari. Questo è quanto è emerso da un nuovo studio condotto in Giappone da un team di ricercatori coordinato da Kazuomi Kario, della Jichi Medical University di Tochigi.

Cos’è l’ipertensione notturna

Comunemente, si crede che mentre si dorme il corpo riposi, in realtà sono molte le funzioni fisiologiche che continuano a un ritmo elevato anche nelle ore notturne. Tra queste, quelle circolatorie, che in alcuni soggetti determinano picchi di pressione sanguigna tali da comportare conseguenze potenzialmente mortali.

Questa condizione si chiama ipertensione notturna e non colpisce solo chi già normalmente soffre di pressione alta, ma può verificarsi anche in soggetti che durante il giorno presentano livelli che rientrano nei parametri standard.

Lo studio in dettaglio

Lo studio giapponese ha coinvolto oltre 6 mila pazienti e ha dimostrato che a incrementare il rischio durante il sonno è l'assunzione della posizione supina, che a sua volta aumenta il ritorno venoso. «L'innalzamento della pressione sistolica notturna agisce notevolmente su quella della parete cardiaca, aumentando sia il pre-carico che il post-carico» ha sottolineato Kazuomi Kario.

Le persone esaminate sono state sottoposte a un monitoraggio costante, lungo tutte le 24 ore, tramite apparecchi di registrazione indossabili. Nessuna di loro presentava sintomi di malattie cardiovascolari pregresse, ma solo un fattore di rischio, e la maggior parte stava assumendo farmaci per controllare la pressione sanguigna.

Nonostante l'inesistenza di patologie conclamate, dopo un follow-up durato in media dai 2 ai 7 anni, sono stati registrati 306 eventi cardiovascolari, di cui 119 ictus, 99 episodi di malattia coronarica e 88 casi di insufficienza cardiaca.

In particolare, ad avere più probabilità di incappare in malattie di questo tipo e in insufficienza cardiaca sono stati i pazienti che hanno registrato un aumento di 20mmHg (mercurio) di pressione sistolica durante la notte rispetto alla misurazione diurna.

Anche la pressione troppo bassa può essere un problema

Al contrario, nei partecipanti che assumevano farmaci per tenere sotto controllo la pressione sanguigna e di notte tendevano a essere soggetti a un abbassamento eccessivo dei valori è stato registrato un aumentato rischio di ictus, come dimostrato già da un altro studio precedente, sempre di Kazuomi Kario.


Come dovrebbero cambiare gli esami di routine

La pericolosità dell'ipertensione notturna, che rischia di trasformarsi in un killer silenzioso, dovrebbe indurre a una serie di riflessioni nel campo della prevenzione.

Attualmente, infatti, si tratta di un'anomalia difficile da rilevare durante gli esami di routine, poiché i controlli vengono quasi sempre eseguiti durante le ore diurne e ciò, di fatto, rende la diagnostica in questo campo non completa e la salute del paziente monitorata solo parzialmente.

Per questo, lo studio spinge sull'importanza di includere il monitoraggio notturno della pressione sanguigna nella diagnostica cardiovascolare e nelle strategie di gestione del paziente, come spiega il professore a capo dell'equipe di ricerca. «È proprio quando il paziente dorme che si verifica la miglior condizione per monitorarlo perché il momento di riposo è lo specchio del funzionamento corporeo generico».

Quali sono le cause dei picchi notturni

La ricerca ha spiegato che la pressione sanguigna umana aumenta naturalmente durante il processo di espulsione di sodio in eccesso da parte dei reni, in particolare nelle persone con elevata sensibilità all'assunzione di sale.

Normalmente questo si verifica durante il giorno ed è sufficiente per espellere il sodio in esubero. «Tuttavia, nei soggetti con una maggiore quantità di sale in circolo, dovuta a una sua cospicua assunzione o a una particolare sensibilità, la pressione sanguigna deve aumentare non solo durante il giorno, ma anche nelle ore notturne per portare a termine il processo. Questo meccanismo è messo in atto naturalmente dal nostro corpo ed è utile a quella funzione specifica ma allo stesso tempo dannosissimo per il cuore».

Cosa fare per prevenire i picchi notturni

Questa e altre ricerche hanno portato più medici a consigliare ai pazienti di assumere i farmaci per la pressione sanguigna la sera, prima di coricarsi, in modo da tenere i valori maggiormente sotto controllo nelle ore di riposo e ridurre i rischi di mortalità o di episodi gravi.

 

Le cattive abitudini da eliminare per mantenere alta la qualità del sonno

  • Bere caffeina o alcol nel corso della giornata
  • Sonnecchiare durante il giorno
  • Andare a dormire a orari sempre diversi
  • Consumare zuccheri in modo eccessivo
  • Fare esercizio fisico troppo tardi la sera
  • Esporsi eccessivamente alla luce blu dei dispositivi digitali
  • Fare incubi
  • Avere discussioni che comportino shock emotivi

Uno dei fattori scatenanti più significativi per l'ipertensione notturna è la scarsa qualità del sonno, per questo per abbassare il rischio di un picco notturno acuto è bene mantenere un ritmo del sonno il più possibile stabile. Le cattive abitudini che possono incidere sulla qualità del riposo appena elencate andrebbero quindi eliminate. 

Le condizioni mediche che possono innescare un picco nella pressione sanguigna notturna sono invece diabete, tiroide e problemi renali.