Ultima modifica 06.08.2019

Generalità

Le pneumoconiosi sono delle malattie polmonari che insorgono a seguito dell'inalazione prolungata di polveri organiche e non organiche.

Pneumoconiosi

Le pneumoconiosi sono un gruppo di malattie causate dall'inalazione cronica, per cause lavorative, di polveri in grado di provocare danno polmonare. Dal sito: legalnewsdaily.net

Appartenenti alla categoria delle malattie professionali, le pneumoconiosi si contraddistinguono per la loro insorgenza lenta e graduale, e per i danni permanenti che provocano ai polmoni.
I principali sintomi delle pneumoconiosi sono: dispnea, dolore al torace, senso di stanchezza ricorrente e cianosi. A uno stadio avanzato, una pneumoconiosi grave può comportare anche l'insorgenza del tumore al polmone.
Per una diagnosi corretta, i medici ricorrono a un'anamnesi lavorativa accurata e ad alcuni esami di diagnostica per immagini.
Purtroppo, attualmente le pneumoconiosi rimangono delle malattie incurabili.

Cos'è la pneumoconiosi

Pneumoconiosi è il termine usato per indicare un gruppo di malattie dei polmoni, che sono causate dall'inalazione prolungata e continuativa di polveri organiche e non organiche.
Le pneumoconiosi sono malattie le cui conseguenze compaiono assai lentamente. Talvolta, infatti, possono trascorrere anche più di 10 anni da quando il soggetto malato era esposto costantemente a polveri nocive. È per questo motivo che le persone affette da pneumoconiosi sono, di solito, individui di età superiore ai 50 anni.

PRINCIPALI CONSEGUENZE DELLE PNEUMOCONIOSI

Le pneumoconiosi più gravi (forme maligne) sono responsabili di granulomatosi polmonare e fibrosi polmonare.

  • La granulomatosi polmonare è una condizione caratterizzata dalla comparsa, a livello dei polmoni, di granulomi. I granulomi sono proliferazioni circoscritte e nodulari di tessuto connettivo, che si formano per effetto di una reazione immunitaria. A provocare, nelle pneumoconiosi, la comparsa di granulomi sono le particelle di polvere tossica che giungono nei polmoni e ne provocano l'infiammazione (granulomi da corpi estranei esogeni).
  • La fibrosi polmonare, invece, è una malattia contrassegnata da indurimento e cicatrizzazione del tessuto polmonare che circonda e si interpone tra gli alveoli. Dal punto di vista istologico, il normale tessuto polmonare scompare e viene progressivamente sostituito da cosiddetto tessuto fibrotico.

Granulomatosi polmonare e fibrosi polmonare rendono i polmoni poco elastici e impediscono una normale respirazione.
Quindi, i malati di pneumoconiosi soffrono di disturbi respiratori più o meno gravi, a seconda del numero di granulomi presenti e dell'estensione del tessuto fibrotico.


Che cosa sono gli alveoli?
Gli alveoli, più correttamente detti alveoli polmonari, sono piccole cavità dei polmoni, in cui avvengono gli scambi di gas tra sangue e atmosfera. All'interno degli alveoli, infatti, il sangue si arricchisce dell'ossigeno contenuto nell'aria respirata e si "libera" dell'anidride carbonica scartata dai tessuti, dopo la loro irrorazione.


LE PNEUMOCONIOSI SONO MALATTIE PROFESSIONALI

Le pneumoconiosi rientrano nell'elenco delle cosiddette malattie professionali (o tecnopatie). Una malattia professionale è una patologia che un individuo contrae in occasione della sua attività lavorativa, a causa della presenza di fattori nocivi nell'ambiente di lavoro.

Prevenzione pneumoconiosi

L'utilizzo dei cosidetti DPI (dispositivi di protezione individuale), come maschere, tute, occhiali e guanti, è di estrema importanza per salvaguardare la salute dei lavoratori esposti al rischio di pneumoconiosi

Le malattie professionali differiscono dagli infortuni sul lavoro, in quanto quest'ultimi si verificano in modo tendenzialmente immediato, mentre le prime si sviluppano nel tempo e in maniera graduale.

Attenzione: coloro ai quali venisse diagnosticata una pneumoconiosi, dovuta all'attività lavorativa svolta in passato, possono far richiesta di un'invalidità professionale.

Cause

Le pneumoconiosi sono provocate dall'inalazione di polveri, fumi e sostanze contenenti silice, cromo, bario, grafite, carbone, ferro, stagno, cobalto, asbesto, berillio, cotone, malto, fieno, orzo, lino o canapa. Le sostanze la cui inalazione prolungata è nociva per i polmoni sono assai numerose.

TIPI DI PNEUMOCONIOSI

Medici e ricercatori hanno dato alle pneumoconiosi nomi specifici diversi, a seconda del tipo di polvere che viene inalata continuativamente.
Pertanto, esistono:

  • La silicosi, dovuta all'inalazione della polvere di silice.
  • L'asbestosi, dovuta all'inalazione e al contatto con l'asbesto e le sue polveri.
  • La berilliosi, dovuta all'inalazione e all'esposizione al berillio.
  • La bissinosi, provocata dall'inalazione delle polveri di cotone, lino o canapa.
  • La siderosi, provocata dall'inalazione di pulviscolo ferruginoso. La siderosi ai polmoni è detta anche volgarmente "polmone dei saldatori".
  • La caolinosi (o pneumoconiosi da caolino), indotta dall'inalazione della polvere di caolino.
  • L'antracosi, dovuta all'inalazione e al contatto con il carbone.
  • La stannosi, provocata dall'inalazione delle polveri di stagno.
  • La pneumoconiosi da bauxite (o fibrosi da bauxite), dovuta all'inalazione di polveri di bauxite, roccia che contiene principalmente alluminio e silice.
  • La baritosi, indotta dall'inalazione delle polveri di bario.
  • La silicosiderosi, provocata dall'inalazione della silice e di pulviscolo ferruginoso.
  • La pneumoconiosi da metalli duri, indotta dall'inalazione di polveri di metalli come il cobalto o il tungsteno.
  • La grafitosi, provocata dall'inalazione delle polveri di grafite.

SILICOSI

La silice è un composto del silicio (Si), contenuto in molti minerali che si trovano comunemente in natura e che rappresentano, insieme all'ossigeno, gran parte della crosta terrestre. Contengono silice: la sabbia, le rocce granitiche e arenarie, la selce, l'ardesia e molti minerali grezzi.
Fintanto che non vengono lavorati, questi minerali e queste rocce sono innocui. Nel momento in cui subiscono trapanazioni, tagli e/o frantumazioni, producono polveri che, se respirate a lungo e per molti anni, danneggiano il tessuto polmonare.
Le persone più a rischio di silicosi sono:

  • Coloro che lavorano nelle miniere, perché entrano in contatto quotidianamente con minerali e rocce quarzifere.
  • Coloro che lavorano nelle cave di granito, ghiaia, sabbia e rocce arenarie.
  • Ceramisti e vetrai
  • Agricoltori
  • Operai delle acciaierie e delle fonderie
  • Coloro che lavorano nell'industria navale e ferroviaria
  • Coloro che lavorano nei cementifici

ASBESTOSI

L'amianto, o asbesto, è un insieme di minerali (inosilicati e fillosilicati), disposti in corpi allungati detti fibre.
Con la manipolazione dell'amianto, le fibre metalliche che lo costituiscono possono disperdersi nell'aria e venire inalate facilmente da coloro che si trovano nelle vicinanze.
La facile dispersione delle fibre d'amianto nell'aria è dovuta alla conformazione e alle piccole dimensioni delle fibre stesse.
Prima della sua abolizione, l'amianto era largamente usato negli impianti industriali, per la sua resistenza al fuoco, agli acidi, ai microrganismi e all'usura, e per la sua duttilità.
I luoghi di maggiori esposizione all'amianto erano:

  • Gli stabilimenti cementiferi che producevano Eternit
  • Le industrie tessili dove si producevano teli, tute e guanti a base di amianto e derivati
  • Cantieri navali e ferroviari
  • Impianti edili
  • Industrie per i materiali d'attrito, come freni e frizioni
  • Cave d'estrazione dei minerali che costituiscono l'amianto

PNEUMOCONIOSI DA CAOLINO (O CAOLINOSI)

Il caolino è una roccia costituita prevalentemente da caolinite, un minerale idrosilicato di alluminio.
Il caolino è largamente utilizzato nelle produzione di prodotti ceramici e nei campi farmaceutico, cosmetico e cartario.

ANTRACOSI E SIDEROSI

AntracosiLe persone più a rischio di antracosi sono coloro che lavorano nelle miniere di carbone e che si occupano del trasporto di quest'ultimo.


Per quanto concerne la siderosi, invece, le persone più esposte a tale pneumoconiosi sono quelle che lavorano nelle industrie siderurgiche, nelle fonderie o nelle miniere di ferro.

Sintomi e Complicanze

I sintomi e i segni tipici delle pneumoconiosi sono:

La velocità di comparsa e la gravità delle manifestazioni patologiche sopraccitate dipendono da diversi fattori, tra cui:

  • Il tempo di esposizione a una data polvere/sostanza. Chiaramente, quanto più a lungo nel tempo un individuo è entrato in contatto con polveri nocive, tanto più grave sarà il quadro sintomatologico.
  • L'eterogeneità di polveri nocive inalate durante l'attività lavorativa. Spesso, coloro che lavorano negli impianti industriali, i minatori o i ceramisti sono esposti, nel corso della loro vita lavorativa, a diverse sostanze tossiche capaci di dare pneumoconiosi. Ciò accelera i processi di granulomatosi polmonare e fibrosi polmonare, e ne rende più profonde le conseguenze a livello dei polmoni.

COMPLICAZIONI

Durante il loro decorso, diverse pneumoconiosi (per esempio la silicosi) sono accompagnate da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), tubercolosi e malattie autoimmuni (sclerodermia o artrite reumatoide).
Inoltre, una prolungata situazione di fibrosi polmonare può comportare l'instaurarsi di altre gravi condizioni patologiche, come l'ipertensione polmonare, il cuore polmonare, l'insufficienza respiratoriae il tumore al polmone (o carcinoma al polmone).


L'inalazione continuativa di alcune polveri è causa non solo di pneumoconiosi, ma anche di altre gravi malattie. L'asbesto, per esempio, può provocare asbestosi, ma anche mesotelioma pleurico e mesotelioma peritoneale.

Diagnosi

Premessa: qualora un individuo presenti problemi respiratori e affermi di aver svolto, per lunghi anni, un'attività lavorativa considerata a rischio, i medici sono tenuti a sospettare una pneumoconiosi e a far luce sull'origine dei disturbi.

Antracosi Radiografia

RX-torace di un individuo con antracosi. Le frecce indicano le zone dei polmoni modificate dall'inalazione delle polvere di carbone.

Il protocollo diagnostico per le pneumoconiosi prevede, innanzitutto, un'anamnesi lavorativa accurata. Ciò significa che il medico chiederà al paziente informazioni relative al comparto industriale in cui ha prestato servizio, alle mansioni svolte, ai compiti a cui era assegnato e alla durata dell'attività lavorativa (per avere un'idea di quanto sia durata l'esposizione alle sostanze tossiche).
Ad anamnesi conclusa (N.B: è importante anche il contributo che possono fornire i familiari), il medico

  • Analizza i sintomi e i segni accusati dal paziente (la dispnea, la tosse e i rumori bronchiali sono le manifestazioni più significative)
  • Prescrive degli esami di diagnostica per immagini, come RX-torace o la TAC (se l'RX-torace è poco chiaro)
  • Valuta la funzionalità polmonare
  • Prescrive una biopsia polmonare

Una diagnosi accurata serve a stabilire anche la severità della pneumoconiosi in corso. Conoscere la gravità della malattia permette di pianificare la terapia più adeguata.

Trattamento

Purtroppo, le pneumoconiosi sono malattie incurabili, le cui conseguenze, a livello dei polmoni, sono irreversibili. Per esempio, il tessuto cicatriziale che si forma per effetto della fibrosi polmonare è permanente.
Tuttavia, nonostante la guarigione sia impossibile, con un'appropriata terapia sintomatica è possibile alleviare i disturbi e rallentare la progressione della malattia.
Tra i trattamenti possibili, si ricordano i farmaci corticosteroidi e gli immunosoppressori, l'ossigenoterapia, la riabilitazione respiratoria e, infine, il trapianto di polmone (riservato ai casi più gravi).
Per quanto concerne lo stile di vita, i pazienti sono invitati a smettere di fumare (qualora fossero fumatori), evitare luoghi frequentati da persone fumatrici e adottare una dieta sana.

Prevenzione

Ridurre a zero il rischio di pneumoconiosi è impresa difficile, se non impossibile. Bisognerebbe contenere al minimo la produzione di polveri tossiche e fare in modo che i lavoratori esposti siano completamenti protetti.
Le misure di prevenzione e protezione, da adottare nei posti di lavoro a rischio, consistono in:

  • Fornire ai lavoratori maschere di protezione appropriate, che evitino l'inalazione delle polveri.
  • Mantenere al minimo i livelli di polveri nocive circolanti nell'aria.
  • Areare in maniera idonea e periodicamente l'ambiente di lavoro.
  • Stabilire un piano per la sanificazione periodica dell'ambiente lavorativo e degli indumenti usati dai lavoratori (tute, guanti, maschere ecc).
  • Predisporre una reparto (o zona), dove i lavoratori possano lavarsi e pulirsi adeguatamente dai residui di polvere, prima di lasciare l'ambiente lavorativo.

Prognosi

Data la mancanza di cure specifiche, le pneumoconiosi hanno prognosi sempre negativa.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza