Generalità
Il piede è la struttura anatomica posta all'estremità distale di ciascun arto inferiore del corpo umano.
Culminante con 5 dita, possiede una struttura alquanto complessa, che include numerose ossa, articolazioni, legamenti, muscoli e tendini.
Poiché svolge un'importante funzione di supporto per tutto il corpo umano, l'aspetto anatomico più interessante del piede è sicuramente la sua struttura scheletrica. Questa comprende le ossa del tarso, le ossa metatarsali e le falangi costituenti le dita dei piedi.
Oltre alla funzione di supporto, il piede ricopre anche un fondamentale ruolo nel meccanismo di locomozione.
Tra le patologie che più frequentemente colpiscono il piede, meritano una citazione particolare le fratture ossee.
Definizione
Il piede è l'estremità distale di ciascun arto inferiore del corpo umano, composta da 5 dita.
In posizione eretta, è perpendicolare all'asse coscia-ginocchio-gamba e proiettato verso un'unica direzione: in avanti.
Significato anatomico di prossimale e distale
Prossimale e distali sono due termini dal significato opposto.
Prossimale vuol dire "più vicino al centro del corpo" o "più vicino al punto d'origine". Riferito al femore, per esempio, indica la porzione di quest'osso più vicina al tronco.
Distale, invece, significa "più lontano dal centro del corpo" o "più distante dal punto d'origine. Riferito (sempre al femore), per esempio, indica la porzione di quest'osso più lontana dal tronco (e più vicina all'articolazione del ginocchio).
Anatomia del piede
Il piede è una struttura alquanto complessa, in cui sono presenti 26 ossa, 33 articolazioni e più di un centinaio di muscoli, tendini e legamenti.
Per la funzione di supporto che il piede svolge, l'aspetto anatomico sicuramente più importante è la sua struttura scheletrica. Di conseguenza, questo articolo si concentrerà, primariamente, sulle ossa che costituiscono il piede e, secondariamente, sulle strutture articolari, muscolari, tendinee e legamentose.
Concetto di dorso e pianta del piede
Il dorso del piede è la regione superiore del piede, la quale guarda verso l'alto.
La pianta del piede, invece, è la regione inferiore del piede, la quale è rivolta verso il basso.
SCHELETRO DEL PIEDE: LE OSSA
Gli anatomisti suddividono le ossa del piede in tre gruppi o categorie: le ossa tarsali, le ossa metatarsali e le falangi.
- Le ossa tarsali o del gruppo tarsale o del tarso. Situate appena sotto l'articolazione della caviglia, sono in tutto 7 elementi ossei di forma irregolare: il talo (o astragalo), il calcagno, il navicolare, il cuboide e i tre cuneiformi (laterale, intermedio e mediale).
Il talo e il calcagno rappresentano le ossa prossimali del tarso e ricoprono un ruolo fondamentale nella formazione della caviglia, cioè l'articolazione che consente la dorsiflessione e la plantarflessione del piede. Nella fattispecie, il margine superiore del talo prende posto all'interno del mortaio, la concavità formata dalle estremità inferiori di tibia e perone. Il calcagno funge da punto d'inserzione per un paio di legamenti fondamentali (il legamento tibio-calcaneale e il legamento calcaneo-fibulare).
Il navicolare è l'osso intermedio del gruppo tarsale; risiede anteriormente al talo, posteriormente ai tre cuneiformi e lateralmente al cuboide. Presenta una protuberanza per l'inserimento del tendine tibiale posteriore.
Il cuboide e i tre cuneiformi sono le ossa più distali del tarso. Simile a un cubo, il cuboide occupa una posizione laterale (rispetto ai tre cuneiformi) e confina con il calcagno, posteriormente, e con gli ultimi due metatarsi, anteriormente. Dalla forma di un cuneo, i tre cuneiformi risiedono davanti all'osso navicolare e dietro ai primi tre metatarsi; la disposizione particolare dei tre cuneiformi permette, alle ossa metatarsali, di costituire il cosiddetto arco trasverso del piede.
- Le ossa metatarsali o, più semplicemente, i metatarsi. Appartenenti alla categoria delle ossa lunghe, sono in tutto 5 elementi.
In ciascun metatarso, si possono distinguere tre regioni: una regione centrale, identificata con il termine di corpo; una regione prossimale, chiamata base; infine, una regione distale, nota come testa.
La base dei metatarsi confina con le ossa del tarso: partendo dal lato mediale del piede, i primi tre metatarsi aderiscono ai tre cuneiformi, mentre gli ultimi due metatarsi all'osso cuboide.
La testa di ogni metatarso aderisce alla prima falange di ciascun dito del piede.
Corpo, base e testa possiedono, ciascuna, dalle 3 alle 4 articolazioni; questi elementi articolari saranno tema di discussione nel capitolo dedicato alle articolazioni del piede.
- Le falangi. Sono in tutto 14 e rappresentano (come si è potuto intuire da una precedente affermazione) gli elementi ossei costituenti le dita del piede.
Tranne il primo dito - l'unico formato da 2 falangi - tutte le altre dita possiedono 3 falangi ciascuno.
Le falangi più prossime alla testa dei metatarsi (falangi prossimali) prendono il nome di prime falangi; a partire da queste, le successive sono dette seconde falangi e terze falangi (N.B: nel primo dito, la numerazione termina con le seconde falangi).
Retropiede, mesopiede e avampiede: che cosa significano e che ossa del piede comprendono?
Gli esperti di anatomia hanno stabilito che, nel piede, possono riconoscersi tre zone: la zona del retropiede, la zona del mesopiede e la zona dell'avampiede.
La zona del retropiede è la parte più prossimale del piede e comprende l'astragalo e il calcagno.
La zona del mesopiede è la parte intermedia del piede (il prefisso meso- significa "in mezzo") e include l'osso cuboide, i tre cuneiformi e l'osso navicolare.
Infine, la zona dell'avampiede è la parte più distale del piede e comprende i 5 metatarsi e le falangi delle dita dei piedi.
ARTICOLAZIONI DEL PIEDE
Per semplificare la descrizione delle numerose articolazioni del piede, si è pensato di suddividerle per settori ossei: le articolazioni delle ossa tarsali, le articolazioni delle ossa metatarsali e le articolazioni delle falangi.
A livello tarsale, sono rilevanti 4 articolazioni:
- La caviglia (o articolazione talocrurale), che rappresenta l'elemento articolare più importante del piede.
- L'articolazione sottotalare, che è il risultato del sinergismo tra talo e calcagno.
- L'articolazione talonavicolare, che risulta dall'unione di talo e osso navicolare.
- L'articolazione calcaneocuboide, che è frutto del rapporto tra calcagno e osso cuboide.
A livello metatarsale, sono importanti le articolazioni che i metatarsi formano con le ossa del tarso, le articolazioni presenti tra i metatarsi e le articolazioni che i metatarsi formano con le falangi.
Entrando maggiormente nei dettagli:
- Le articolazioni tra metatarsi e ossa tarsali prendono il nome di articolazioni tarso-metatarsali. Queste uniscono la base dei metatarsi alle ossa cuneiformi (ossa metatarsali delle prime tre dita) e all'osso cuboide (ossa metatarsali delle ultime due dita).
- Le articolazioni tra metatarso e metatarso sono note come articolazioni intermetatarsali. Queste mettono in comunicazione due metatarsi adiacenti; sono 3 nel metatarso del primo e dell'ultimo dito del piede, mentre sono 4 nel metatarsi del secondo, del terzo e del quarto dito del piede.
- Le articolazioni tra metatarsi e prima falange sono conosciute come articolazioni metatarso-falangee. Queste stabilizzano la testa dei metatarsi con la falange più vicina, quella prossimale.
A livello falangeo, spiccano le articolazioni che le falangi formano tra loro, cioè:
- L'articolazione che lega la prima falange alla seconda falange, nota anche come articolazione interfalangea prossimale.
- L'articolazione che lega la seconda falange alla terza falange, il cui nome specifico è articolazione falangea distale.
Questo elemento articolare è assente soltanto nel primo dito del piede (quello che, volgarmente, si indica con il termine di alluce).
LEGAMENTI DEL PIEDE
Un legamento è una formazione di tessuto connettivo fibroso, che collega tra loro due ossa o due parti dello stesso osso.
I legamenti più importanti dei piedi sono: la fascia plantare, il legamento plantare calcaneo-navicolare e il legamento calcaneo-cuboide.
La fascia plantare è un legamento lungo, situato sul margine inferiore del piede (pianta), che decorre dalle ossa del tallone (calcagno) alle ossa delle dita. Morfologicamente simile a un arco, permette la curvatura del piede e funge da cuscinetto che assorbe gli shock di una camminata, di una corsa ecc.
Il legamento plantare calcaneo-navicolare è l'elemento legamentoso, con sede sul margine inferiore del piede, che va dal calcagno all'osso navicolare. Funzionalmente, serve a supportare la testa dell'astragalo.
Il legamento plantare calcaneo-cuboide è il legamento che decorre dal calcagno all'osso cuboide; la sua funzione è aiutare la fascia plantare durante la curvatura.
All'interno di questo quadro, non bisogna dimenticare l'esistenza dei legamenti della caviglia, i quali si suddividono in due categorie: i mediali e i laterali.
I legamenti mediali della caviglia sono in tutto 4, mentre quelli laterali sono in tutto 3.
MUSCOLI DEL PIEDE
La buona funzionalità del piede dipende da numerosi muscoli, alcuni dei quali risiedono, almeno in parte, al di fuori del piede stesso.
Per questo motivo, gli esperti di anatomia hanno deciso di distinguere gli elementi muscolari del piede in due categorie: i muscoli estrinseci - che sono legati, da una parte, a un osso della gamba e, dall'altra parte, a un osso del piede - e i muscoli intrinseci - che prendono posto totalmente sul piede.
I principali rappresentanti dei muscoli estrinseci sono:
- Il muscolo tibiale posteriore
- Il muscolo tibiale anteriore
- Il muscolo peroneo lungo
- Il muscolo peroneo breve
- I muscoli gemelli (o gastrocnemio)
- Il muscolo soleo
*Nota bene: gemelli e soleo, insieme, formano i muscoli del polpaccio, noti anche con il termine singolare di tricipite della sura.
Per quanto concerne i muscoli intrinseci, è opportuno puntualizzare che questi, a loro volta, si possono suddividere in due categorie: i dorsali e i plantari.
I muscoli intrinseci dorsali sono il muscolo estensore breve dell'alluce e i muscoli estensori brevi delle dita del piede.
I muscoli intrinseci plantari, invece, sono:
- I muscoli plantari mediali, detti anche muscoli del primo dito (o alluce)
- Muscolo abduttore dell'alluce
- Muscolo flessore breve dell'alluce
- Muscolo adduttore dell'alluce
- I muscoli plantari laterali, detti anche muscoli del 5° dito
- Muscolo abduttore del 5° dito del piede
- Muscolo flessore breve del 5° dito del piede
- Muscolo adduttore del 5° dito del piede
- I muscoli plantari intermedi
- Muscolo flessore breve delle dita centrali del piede
- Muscolo quadrato della pianta del piede
- Muscoli lombricali (sono in tutto quattro)
- Muscoli interossei (sono in tutto sette)
In generale - anche se occorre specificare che ogni muscolo del piede ricopre una funzione specifica - i muscoli intrinseci dorsali e i muscoli intrinseci plantari garantiscono, rispettivamente, la dorsiflessione e la plantarflessione del piede.
Che cosa significano i termini plantarflessione e dorsiflessione?
Plantarflessione e dorsiflessione sono due gesti opposti.
La plantarflessione è il movimento che consente di puntare il piede sul pavimento e camminare sulle punte; la dorsiflessione, invece, è il movimento che permette di sollevare il piede e camminare sui talloni.
Per la corretta esecuzione della plantarflessione, sono fondamentali anche i gemelli, il soleo e il muscolo tibiale posteriore; mentre, per l'appropriata esecuzione della dorsiflessione, è indispensabile anche l'apporto del muscolo tibiale anteriore.
TENDINI DEL PIEDE
Un tendine è una formazione, strutturalmente, molto simile a un legamento, con la sola differenza che unisce un muscolo a un elemento osseo (N.B: il legamento unisce due elementi ossei generalmente distinti).
I tendini del piede sono numerosi, in quanto, come il lettore avrà di sicuro notato, sono tantissimi i muscoli del piede (o comunque coinvolti nel suo movimento).
Il tendine più importante del piede - sia per il volume che occupa sia per l'aspetto clinico che ricopre - è il tendine d'Achille. Questa struttura tendinea collega i muscoli del polpaccio (i due gemelli e il soleo) al calcagno. È fondamentale per camminare, correre e saltare. La sua rottura limita fortemente le capacità motorie di una persona e richiede un intervento chirurgico ricostruttivo.
Funzioni
Il piede ricopre varie funzioni:
- Garantisce stabilità alla posizione eretta;
- Assorbe buona parte del peso del corpo;
- Permette la locomozione. Grazie alla sua complessa anatomia, il piede consente all'uomo di camminare, correre, saltare e camminare su superfici irregolari.
Malattie del Piede
Le più comuni problematiche che possono interessare il piede sono le fratture delle ossa che lo costituiscono, nella fattispecie: la frattura dell'astragalo, la frattura del calcagno, la frattura di un metatarso e la frattura di una falange.
FRATTURA DELL'ASTRAGALO
Le fratture dell'astragalo (o del talo) possono aver sede in due punti distinti di quest'osso: sul cosiddetto collo o sul cosiddetto corpo.
In genere, le fratture del collo del talo sono successive a un'eccessiva dorsiflessione del piede. Tale movimento fa sì che l'astragalo vada a pigiare, in maniera anomala e violenta, contro la tibia, rompendosi a causa dell'urto. Nel verificarsi, questi tipi di rotture possono alterare il flusso di sangue diretto all'astragalo e comportare l'insorgenza di osteonecrosi (o necrosi avascolare).
Le fratture del corpo del talo sono, molto spesso, l'esito di salti effettuati da un'altezza eccessiva.
FRATTURA DEL CALCAGNO
Di solito, le fratture del calcagno sono dovute a impatti che interessano il calcagno e spingono quest'ultimo contro l'astragalo in maniera assai violenta.
Le principali circostanze che provocano una frattura del calcagno sono le cadute sui talloni.
Le fratture del calcagno sono condizioni capaci di causare svariate complicanze tardive, su tutte l'artrite ai danni dell'articolazione sottotalare e il forte dolore durante i movimenti di eversione e inversione del piede.
FRATTURA DI UN METATARSO
Almeno tre eventi particolari possono causare la frattura di uno o più metatarsi:
- Un colpo violento, diretto al piede. È il caso, per esempio, di un oggetto pesante che cade sul piede.
Le fratture metatarsali dovuti a urti violenti sono le più diffuse. - Uno fattore stressogeno che interessa il piede in generale o una sua parte in particolare. Questo tipo di frattura prende il nome di frattura metatarsale da stress e interessa soprattutto i metatarsi del 2°, del 3° e del 4° dito. È molto comune tra gli atleti di buon livello e, in genere, è una microfrattura.
- Un'eccessiva inversione del piede. Con un'inversione violenta e assai marcata del piede, il muscolo peroneo breve potrebbe "tirare" il metatarso del 5° dito e causarne la rottura.
Figura: movimenti di eversione e inversione del piede.
Il trattamento delle fratture metatarsali varia a seconda della sede della rottura ossea e se quest'ultima è composta oppure scomposta.
Infatti, in determinati casi, potrebbero bastare il riposo e l'immobilizzazione dell'arto inferiore; in altri, invece, potrebbe risultare indispensabile l'intervento chirurgico finalizzato alla saldatura della frattura ossea.
FRATTURA DI UNA FALANGE
Le fratture di una o più falangi sono condizioni di lieve gravità, che insorgono a seguito di eventi traumatici ai danni del piede. In genere, richiedono soltanto un periodo di riposo di 20-30 giorni.