Generalità
Le piattole, o pidocchi del pube, sono degli insetti parassiti che si insediano in diverse zone pelose del corpo umano, prima fra tutte quella genitale. Solo i capelli sono esclusi dall'infestazione.
Per la trasmissione delle piattole occorre un contatto fisico assai ravvicinato, come per esempio un rapporto sessuale con una persona infetta; il contagio è possibile anche tramite l'uso di oggetti contaminati, come vestiti e biancheria intima.
I segni caratteristici provocati dalla pediculosi pubica si manifestano a livello cutaneo e consistono in: prurito, irritazione e comparsa di piccole macchie blu.

Diagnosticare un'infestazione da piattole è abbastanza semplice (a patto che sia sintomatica): al medico, infatti, basta usare una lente d'ingrandimento per osservare le zone pruriginose.
La terapia disinfestante richiede l'uso di prodotti insetticidi, in forma di creme, lozioni o shampoo.
Cosa sono le piattole?
Le piattole, o pidocchi del pube, sono degli insetti parassiti che si annidano nelle aree genitali e in altre zone pelose del corpo umano, eccetto i capelli.
La loro trasmissione, tra le persone, avviene in seguito a un contatto fisico ravvicinato con un individuo infetto o con un oggetto contaminato.
La contaminazione (o infestazione) da piattole è considerata un'infezione di tipo parassitario esclusiva dell'uomo.
N.B: contaminazione, infestazione e infezione di tipo parassitario sono tre termini diversi che definiscono lo stesso concetto.
CARATTERISTICHE DELLE PIATTOLE
Come sono le piattole? Le piattole misurano circa 2 millimetri di lunghezza, hanno forma arrotondata e possiedono una testa ovale, munita di due grosse antenne.
Il loro corpo presenta delle escrescenze pelose e può essere di colore giallo-grigio oppure rosso scuro.
Al corpo sono attaccate 3 paia di zampe (quindi 6 zampe in tutto); quelle del paio anteriore ricordano due grossi artigli e servono per aggrapparsi meglio ai peli dell'individuo infetto.
Come avviene la riproduzione delle piattole? Le piattole sono insetti, pertanto, per riprodursi, depongono delle uova di piccolissime dimensioni. Al momento della deposizione, le uova sono contenute in piccole sacche, capaci di rimanere saldamente incollate ai peli sparsi per il corpo. Le sacche sono marroni all'esterno e bianche all'interno.
Di cosa si nutrono? Le piattole si nutrono del sangue della persona infettata. L'estrazione di sangue avviene tramite una piccola puntura a livello cutaneo.
IN CHE PARTI DEL CORPO VANNO AD ANNIDARSI?
Le piattole possono annidarsi in qualsiasi area del corpo ricoperta di peli, eccetto la testa.
Generalmente, si stabiliscono nelle aree genitali, ma, in alcuni frangenti, è possibile rintracciarle anche nelle ascelle, nelle gambe, sul torace, sulla schiena, sull'addome, tra la barba e i baffi e, infine, perfino nelle ciglia e nelle sopracciglia.
Cause
Le piattole si "prendono" dopo un contatto fisico ravvicinato con un individuo infetto o con un oggetto contaminato.
L'estrema vicinanza è una condizione imprescindibile per la contaminazione, in quanto il passaggio dei pidocchi del pube da individuo a individuo (o da oggetto a individuo) avviene solo tramite strisciamento. Le piattole, infatti, non volano e non saltano.
TRASMISSIONE DA PERSONA INFETTA A PERSONA SANA
La contaminazione da piattole avviene quasi sempre dopo un rapporto sessuale, quindi dopo un contatto fisico assai ravvicinato tra due persone.
L'uso del preservativo non garantisce una protezione efficace e l'infezione parassitaria diffusa con queste modalità viene considerata, a tutti gli effetti, una malattia a trasmissione sessuale.
TRASMISSIONE DOVUTA A OGGETTI CONTAMINATI
Talvolta, anche gli oggetti contaminati dalle piattole possono far da veicolo per la diffusione dell'infezione parassitaria.
Di solito, gli oggetti più a rischio di contaminazione sono:
- I vestiti
- Le lenzuola del letto
- Gli asciugamani
- I sedili del gabinetto
La trasmissione delle piattole che avviene con le suddette modalità è un evento assai raro, che si osserva in pochissime occasioni.
CICLO VITALE DELLE PIATTOLE
Quando infestano una persona, le piattole vivono da uno a tre mesi. In questo arco di tempo, le femmine presenti depongono anche 300 uova, le quali schiudono nel giro di 6-10 giorni circa.
La nuova generazione di piattole, per maturare e potersi riprodurre a sua volta, ha bisogno di circa 2-3 settimane.
Attenzione: le piattole presenti sgli oggetti vivono solo 24-48 ore; dopodiché muoiono per mancanza di nutrimento. Ciò spiega la rarità con cui avviene il passaggio delle piattole dagli oggetti contaminati alle persone.
Sintomi e Complicanze
I sintomi e i segni della contaminazione da piattole compaiono a distanza di qualche settimana dall'infezione (o infestazione) e solitamente consistono in:
- Prurito in corrispondenza delle aree infestate dal parassita
- Infiammazione e irritazione in corrispondenza delle aree infestate, conseguenti al frequente grattamento
- Tracce di una polvere nera all'interno della biancheria intima
- Macchie cutanee (spot) di colore blu, nelle zone dove si annidano le piattole. Tali segni sono gli esiti delle punture. I punti più interessati sono: l'interno della coscia e la parte più bassa dell'addome
- Piccole macchie di sangue sulla pelle, subito dopo le punture del parassita
Talvolta, può capitare che le piattole siano asintomatiche o quasi, nel senso che non comportano la comparsa di alcuna manifestazione evidente, o lo fanno in maniera minima.
PRURITO
Il prurito è l'espressione più caratteristica dell'infestazione da piattole. Interessa le zone contaminate dal parassita e, di solito, è molto intenso.La comparsa del prurito non è quasi mai immediata, ma avviene dopo diverse settimane dalla contaminazione. Diversamente da ciò che si potrebbe pensare, la sensazione pruriginosa non è dovuta alle punture, ma a una reazione allergica alla saliva delle piattole.
Il prurito va peggiorando di notte, in quanto è in questo momento della giornata che i pidocchi del pube sono maggiormente attivi.
QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?
Se i sopraccitati segni delle piattole sono evidenti, è bene contattare immediatamente il proprio medico di base o un medico specializzato in infezioni dell'apparato genitourinario.
Diagnosi
Se l'infestazione è sintomatica, diagnosticare le piattole può essere semplice e immediato; viceversa, può divenire problematico quando la contaminazione è asintomatica.
Per individuare la presenza dei parassiti e delle loro uova, è richiesto un esame obiettivo, durante il quale il medico (meglio se specialista in infezioni dell'apparato genitourinario) fa uso di una lente d'ingrandimento.
ESAME OBIETTIVO
Durante l'esame obiettivo, il medico utilizza una lente d'ingrandimento per scandagliare tutte le parti del corpo in cui potrebbero risiedere le piattole e/o le loro uova.
Le piattole si riconoscono, innanzitutto, per la colorazione, che è giallo-grigiastra o rosso scuro, e secondariamente per i segni delle punture, che possono essere blu (se di qualche giorno) o color sangue (se recenti).
Anche le uova si riconoscono per il colore: sono marroni, quando ancora devono schiudersi, e bianche, quando sono schiuse.
PERCHÉ È IMPORTANTE CAPIRE LE CAUSE?
In presenza di un'infestazione da piattole, è importante capire le cause d'origine del disturbo, perché, se questo è conseguente a un rapporto sessuale, servono ulteriori esami d'approfondimento.
Tali esami consistono in una serie di test precauzionali, finalizzati alla ricerca delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST).
La presenza di un'IST, in aggiunta ai pidocchi del pube, richiede una terapia adeguata contro entrambi i problemi.
Trattamento
Per approfondire: Farmaci per Curare la Pediculosi
Per guarire dalle piattole, occorrono dei preparati insetticidi appositi (detti in questo caso anche antiparassitari), da applicare secondo prescrizioni mediche su tutto il corpo o sulle sole zone interessate. Tali preparati sono disponibili sotto forma di creme, lozioni o shampoo.
Se sono coinvolte anche ciglia e sopracciglia, per queste serve un trattamento specifico, diverso dai precedenti e a base di vaselina.
Per evitare nuove infestazioni, è bene assicurarsi che non siano sopravvissute delle uova e lavare vestiti, lenzuola e qualsiasi altro oggetto potenzialmente contaminabile (asciugamani ecc).
CURA PERSONALE
Come anticipato poc'anzi, i preparati insetticidi sono disponibili in creme, lozioni o shampoo, da spalmare sul corpo per almeno 7-10 giorni.
Per la scelta del prodotto migliore e per le modalità d'uso, è bene chiedere consiglio al proprio medico o al proprio farmacista.
Attenzione: gli adolescenti al di sotto dei 18 anni e le donne incinte o che stanno allattando al seno hanno bisogno di prodotti insetticidi adatti a loro. In commercio, esistono creme, lozioni e shampoo per pazienti con caratteristiche diverse: sta al medico o al farmacista indicare il preparato ideale.
Come utilizzare al meglio le creme, le lozioni e gli shampoo? Ecco i principali consigli:
- Il preparato insetticida va applicato secondo le indicazioni del medico. In alcuni casi, è sufficiente spalmare il prodotto sulle aree pelose interessate dalle piattole; in altri casi, può servire un trattamento più "invasivo", esteso a tutte le zone del corpo ricoperte di peli terminali.
- Se il prodotto in uso è dannoso per gli occhi, non va applicato su sopracciglia e ciglia. Qualora sbadatamente non si osservasse tale raccomandazione, è opportuno lavarsi subito gli occhi con abbondante acqua.
- Durante il periodo di trattamento, è bene lavarsi solo se strettamente necessario, perché l'acqua elimina il prodotto dal corpo, neutralizzandone ovviamente gli effetti.
- Dopo ogni doccia, o quando ci si lava una delle parti contaminate dalle piattole, è opportuno riapplicare immediatamente il preparato insetticida. In genere, i medici consigliano di limitare il numero di nuove applicazioni al minimo indispensabile (due o tre, non di più), in quanto un trattamento prolungato è poco efficace.
- Se le piattole sono resistenti a certi prodotti antiparassitari (caratteristica resa evidente dalla mancanza di miglioramenti), è opportuno rivolgersi al medico o al farmacista di fiducia e richiedere un preparato alternativo.
TRATTAMENTO PER CIGLIA E SOPRACCIGLIA
Quando le piattole sono diffuse anche a livello di ciglia o sopracciglia, occorrono dei prodotti specifici, in quanto i normali preparati usati per il resto del corpo provocano irritazione e arrossamento oculare.
Tali prodotti sono degli unguenti a base di vaselina bianca o gialla, che, una volta applicati, "soffocano" i parassiti infestanti, uccidendoli.
Come applicare correttamente gli unguenti per ciglia e sopracciglia:
- Sono richieste due applicazioni al giorno. È opportuno agire con estrema cura e ricoprire per bene tutte le zone interessate, perché solo così si uccidono definitivamente i parassiti.
- Prima di ogni nuova applicazione, bisogna avere l'attenzione di pulire le ciglia e le sopracciglia con un fazzolettino pulito. Terminata la pulizia, il fazzolettino va buttato e non riutilizzato.
- Il trattamento deve durare almeno 8 giorni.
- Se dopo 8 giorni, il medico ritiene che ci siano ancora piattole o uova deposte, è opportuno applicare l'unguento per altri 2 o 3 giorni.
COME FARE SE LE UOVA SOPRAVVIVONO?
Se le uova sopravvivono al primo trattamento (è possibile, visto che sono più resistenti delle piattole), il medico prescrive al paziente un secondo ciclo di cure. Quest'ultimo comincia generalmente 7 giorni dopo la conclusione del primo e ha lo scopo di eliminare le piattole appena nate e non ancora mature a sufficienza per deporre altre uova.
Spesso, al termine del secondo trattamento sono presenti ancora delle uova dischiuse: ciò, tuttavia, non deve creare preoccupazioni, perché sono le uova di provenienza delle seconde piattole uccise.
COME LAVARE GLI INDUMENTI, LE LENZUOLA E OGNI ALTRO OGGETTO CONTAMINATO?
Per una corretta e completa disinfestazione, occorre lavare tutti gli indumenti, le lenzuola e gli oggetti usati per la propria igiene personale (asciugamani ecc.); questi, infatti, potrebbero contenere delle piattole.
Il lavaggio dev'essere effettuato in lavatrice, a 50°C, in quanto solo l'acqua calda uccide tutti i parassiti presenti.
EFFETTI COLLATERALI
A livello cutaneo e a livello oculare, i preparati anti-piattole possono provocare irritazione, prurito, arrossamento e senso di bruciore. In ognuno di questi casi, bisogna lavare accuratamente con acqua la zona interessata e contattare il proprio medico per esporgli i sintomi patiti e farsi indicare un trattamento alternativo.
Determinati prodotti a base di alcol possono alterare la colorazione dei peli.
INFORMARE IL PROPRIO PARTNER E I FAMILIARI
Se la presenza di piattole è successiva a un rapporto sessuale, è bene informare il proprio partner, perché potrebbe non essere a conoscenza del problema che lo affligge (come si ricorderà, talvolta le piattole sono asintomatiche).
Inoltre, è buona regola mettere al corrente i familiari dei propri disturbi, perché potrebbero essere stati contaminati inavvertitamente anche loro.
Quando due partner infetti possono considerarsi guariti?
Due partner possono considerarsi guariti e riprendere una normale vita sessuale solo dopo che la disinfestazione dalle piattole e dalle uova (quindi anche l'eventuale secondo ciclo di cure) si è conclusa con successo.