Alcune persone vivono il momento dell'atterraggio dell'aereo con serenità mentre altre sono colpite da un un mal di testa piuttosto forte, caratterizzato da fitte acute nella zona fra gli occhi e la tempia.
Fortunatamente si tratta di un dolore passeggero, che cessa una volta che il mezzo tocca terra, ma proprio per la sua intensità è piuttosto debilitante.
Cos’è il mal di testa da atterraggio
Quello che viene comunemente definito mal di testa d'aereo, nonostante colpisca solo in un momento ben preciso, secondo la classificazione data dall'International Headache Society rientra nella famiglia della cefalea attribuita a disturbo dell'omeostasi perché nonostante non sia ancora ben chiara la causa scatenante, si pensa abbia a che fare con la differenza fra la pressione ambientale e quella nelle cavità dei seni paranasali durante il cambiamento di quota.
A indirizzare verso questa tesi anche i racconti di molte persone che hanno sperimentato questo mal di testa e descritto con sintomi simili a quelli che si provano dopo un'immersione subacquea o durante una discesa in auto dalla montagna a valle.
Cosa succede durante l’atterraggio
Nonostante esistano soggetti che sperimentano questo dolore durante tutto il volo o in altre fasi come il decollo, nella quasi totalità dei casi il dolore intenso alla testa si presenta durante l'atterraggio e quindi nel momento in cui l'aereo inizia ad abbassarsi di quota.
Il male solitamente esplode all'improvviso e senza dare avvisaglie negli istanti precedenti. L'intensità dipende da diversi fattori, alcuni soggettivi come la conformazione dei seni paranasali e delle cavità nasali, altre esterne alla persona come la rapidità con cui avviene il cambio di quota o la differente pressurizzazione tra la cabina dell'aereo e le cavità nasali.
La sensazione di tempie che pulsano tende poi a scemare spontaneamente al massimo entro 30 minuti dal termine della discesa dell'aereo, anche se esistono alcuni casi in cui ciò non accade e le persone colpite si trovano a dover gestire un malessere che, superata la fase acuta, si protrae con minore intensità anche per alcune ore o un giorno.
I sintomi più ricorrenti
Il primo caso ufficiale di mal di testa da aereo è stato identificato solo nel 2004 e da allora gli studi che si sono susseguiti per comprendere il fenomeno sono stati diversi. Tuttavia non si è ancora arrivati a individuare del tutto i meccanismi in grado di scatenare questo malessere che per molte persone è talmente forte da venire descritto come debilitante e dal farle desistere, se possibile, dal salire su un aereo.
Esistono però alcuni sintomi chiari e ricorrenti, che interesserebbero tutti i soggetti colpiti.
Tutti gli studiosi e i testimoni infatti concordano nel sostenere che gli attacchi siano violenti, lancinanti e tipicamente unilaterali, ovvero localizzati nella regione fronto-orbitale, cioè in prossimità della fronte e di un occhio. In alcuni casi si assiste anche a lacrimazione ma si tratta di un sintomo piuttosto raro e dovuto probabilmente al coinvolgimento del nervo trigemino.
A differenziare questo mal di testa da una normale emicrania, oltre alle tempistiche e modalità con le quali si presenta, anche l'assenza di nausea, vomito e altri sintomi tipici invece del mal di testa standard.
Una delle cause di mal di testa è anche la sindrome dell'Avana.
Inoltre, i mal di testa non sono tutti uguali e a seconda di dove si manifestano hanno cause differenti.
Casa fare e cosa evitare durante un attacco
Secondo quanto emerso da una revisione che fa il punto sugli studi in merito sembrerebbe che l'assunzione di farmaci analgesici, in particolare antinfiammatori non steroidei come ibropufene o naprossene, o paracetamolo o i triptani possa alleviare il dolore.
Si tratta degli stessi farmaci tipicamente usati per combattere l'emicrania e non sarebbero utili solo una volta sopraggiunto il mal di testa da aereo ma anche indicati a prevenirlo se ingeriti almeno mezz'ora prima dell'atterraggio e quindi della ipotetica comparsa del dolore. Sempre in fase di prevenzione, anche fare uso di decongestionanti nasali prima del decollo aiuterebbe a diminuire l'entità del dolore.
Nonostante ciò, sempre secondo diversi sondaggi, sembra che la maggior parte delle persone, proprio a causa della brevità del fenomeno, non ricorra a farmaci per cercare di alleviarlo ma bensì si affidi a manovre o metodi naturali come comprimere la zona nella quale sentono dolore, deglutire, tapparsi il naso o effettuare una manovra che consiste in una inspirazione profonda seguita da espirazione a glottide chiusa.
Ecco cosa succede all'organismo durante un volo lungo.
Quando rivolgersi a un medico
Se il mal di testa da atterraggio in aereo si esaurisce una volta a terra ed è di una intensità gestibile, solitamente non è necessario rivolgersi a un medico, ma è sufficiente limitarsi a seguire le indicazione e a fare uso dei farmaci consigliati per alleviarlo.
Tuttavia, se persiste per lungo tempo dopo la fine del viaggio o assume proporzioni invalidanti è consigliabile pianificare una visita specialistica con un neurologo in un centro cefalee o una otorinolaringoiatrica, così da investigare la presenza o meno di patologie croniche a carico dei seni paranasali. Sembra infatti che circa la metà delle persone colpite da questo disturbo presenti altre forme di cefalea.