
In inverno si dorme di più e in modo più profondo, o almeno si dovrebbe farlo.
A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Neuroscience, dal quale è emerso che gli esseri umani sperimentano un sonno Rem più lungo nei mesi più freddi rispetto a quelli estivi, anche nelle aree urbane illuminate artificialmente, e un sonno meno profondo in autunno.
Come si è svolta la ricerca
I ricercatori della Charité Medical University di Berlino che hanno effettuato la ricerca sono arrivati alla conclusione che il sonno più profondo in inverno dipenda dal fatto che l'orologio biologico del corpo umano è regolato dal sole e che il cambiamento della durata del giorno e dell'esposizione alla luce nel corso dell'anno possa influire sulla durata e sulla qualità del riposo.
Il team di ricerca ha reclutato 292 persone con difficoltà legate al sonno, per sottoporle a studi chiamati polisonnografie.
I partecipanti sono stati condotti in un laboratorio dove è stato chiesto loro di dormire in modo naturale. Mentre lo facevano è stata monitorata la qualità, il tipo e la durata del loro riposo.
Dallo studio sono state escluse le persone che assumevano farmaci per l'insonnia e persone che hanno riscontrato problemi tecnici durante la polisonnografia o una latenza del sonno Rem superiore a 120 minuti.
Risultati
Nonostante i soggetti si trovassero in un ambiente urbano con una bassa esposizione alla luce naturale e un elevato inquinamento luminoso, gli scienziati hanno scoperto cambiamenti sottili ma sorprendenti nel corso delle stagioni.
Nello specifico, il tempo totale di sonno è durato circa un'ora in più in inverno rispetto all'estate e i partecipanti hanno sperimentato 30 minuti in più di sonno Rem, sempre durante l'inverno rispetto ai mesi più caldi.
Il sonno Rem è direttamente collegato all'orologio circadiano, che è influenzato dal cambiamento della luce.
Il team, pur riconoscendo che i risultati devono essere convalidati in una popolazione che non presenta difficoltà di sonno, ha affermato che i cambiamenti legati alla stagionalità potrebbero essere ancora maggiori in soggetti con un riposo non disturbato.
Come la luce influisce sul sonno
L'alba, il giorno, il tramonto e la sera hanno livelli di intensità di luce e colori diversi che il corpo interpreta come stimoli per compiere o meno diverse attività. Una luce più blu al mattino dà una sferzata di energia e aiuta ad alzarsi dal letto. La luce diurna intensa con toni più freddi segnala invece al corpo che è ora di essere vigile e produttivo. Al termine della giornata, infine, i colori ambrati di un tramonto preparano al sonno.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che durante l'inverno l'intero ciclo solare è condensato e ci sono più ore di notte o oscurità. Di conseguenza, non solo l'oscurità fa desiderare di dormire di più, ma le minori ore di luce diurna limitano l'attenzione.
L'influenza della luce cambia anche in base al luogo in cui si vive.
Se la città in cui si risiede è più vicina all'equatore gli inverni potrebbero essere leggermente più luminosi di altri, quindi è possibile che il programma di sonno non cambi molto rispetto ai mesi più caldi.
Anche la quantità di inquinamento luminoso può influenzare il ritmo circadiano, così come il clima.
Il caldo in eccesso e la diminuzione dell'umidità nell'aria contribuiscono infatti a una scarsa qualità del sonno, poiché il corpo umano richiede un certo grado di freddo per dormire meglio.
Perché il sonno è importante
I ritmi circadiani aiutano a guidare gli schemi di sonno, ma determinano anche la vigilanza e produttività diurna di ognuno. Se non si dorme abbastanza o non abbastanza bene, la vita quotidiana e il benessere generale ne risentono. La salute mentale, la salute metabolica e la salute cardiovascolare sono infatti tutte legate al sonno.
Il sonno scarso influisce anche sulle scelte nutrizionali che, a loro volta, possono peggiorare il sonno, innescando un circolo vizioso poco salutare.
Quando il sonno scarseggia si è più inclini a nutrirsi peggio e a preferire cibi di scarsa qualità e con pochi nutrienti ma questi a loro volta, se consumati con frequenza, hanno anche un impatto sulla qualità del riposo e sul desiderio di dormire più spesso.
Come dormire meglio
- Cercare di andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno, anche nei fine settimana.
- Creare un ambiente favorevole al sonno, assicurandosi che la propri camera da letto sia fresca, buia e silenziosa.
- Usare biancheria da letto comoda e un materasso adeguato a supportare al meglio il corpo.
- Limitare l'uso dei device prima di andare a dormire perché la luce blu emessa dai dispositivi elettronici può sopprimere produzione dell'ormone del sonno, la melatonina, rendendo più difficile addormentarsi.
- Evitare caffeina e alcool nelle ore a ridosso dell'addormentamento.
- Pratica tecniche di rilassamento prima di dormire o dedicarsi a un'attività piacevole e rilassante come un bagno caldo o la lettura di un libro che possano aiutare a rilassarsi e preparare al sonno.