Perché dormire al pomeriggio fa sentire più stanchi

Perché dormire al pomeriggio fa sentire più stanchi
Ultima modifica 01.03.2023
INDICE
  1. Cause della stanchezza pomeridiana
  2. Come affrontare la stanchezza pomeridiana
  3. Come far in modo che il sonnellino sia ristoratore

Capita molto spesso che nelle prime ore del pomeriggio, quelle immediatamente dopo il pranzo, si avverta una sensazione di stanchezza difficile da gestire.

Per debellarla c'è chi ricorre al caffè, chi all'attività fisica e chi, avendo tempo a disposizione, si concede un piccolo sonnellino.

Anche se questo sembra il modo migliore e più logico per spezzare la giornata e combattere la stanchezza, capita non di rado che dopo aver dormito mezz'ora o un'ora nel pomeriggio, invece di svegliarsi rigenerati, la stanchezza sia addirittura superiore a quando ci si è stesi sul letto o sul divano. Oltre al senso di spossatezza e di poca energia, una volta svegli possono sopraggiungere anche mal di testa e cattivo umore, che possono rendere difficile proseguire la giornata.

Questi avvenimenti post sonnellino non sono rari e nemmeno strani ma conseguenti a diversi fattori fisici che hanno una spiegazione ben precisa.

Cause della stanchezza pomeridiana

I motivi che possono portare a sentirsi particolarmente stanchi e ad avere sonno nel pomeriggio sono diversi.

Il primo e più ovvio è il debito di sonno, ovvero il non dormire ore sufficienti durante la notte o riposarle male perché vittime di insonnia o altri disturbi legati al riposo. Non avere una buona qualità del sonno notturno, infatti, porta a diverse conseguenze diurne come difficoltà nel concentrarsi e portare avanti le attività della vita quotidiane e appunto fare fatica a rimanere svegli durante il giorno. Per questo bisognerebbe sempre dormire almeno setto o otto ore per notte.

Influente anche lo stress, che può incidere in modo diretto sulla capacità del corpo di rimanere vigile e rinfrescato ma anche ostacolare il sonno notturno, a sua volta responsabile della stanchezza e della sonnolenza diurne.

A giocare un ruolo di primo livello, come tutte le funzioni biologiche dell'organismo, è naturalmente anche l'alimentazione. Mangiare cibi ricchi di zuccheri e carboidrati può infatti portare a un picco di zucchero nel sangue che a sua volta causa affaticamento e letargia. Un pasto leggero invece può scongiurare questo effetto anche se una leggere sonnolenza post pranzo sopraggiunge quasi sempre, causata dalla digestione in atto.

Anche la sedentarietà incide sui livelli di energia e stanchezza giornalieri. Nonostante l'attività fisica sia comunemente associata al concetto di fatica e stanchezza, chi non si allena regolarmente, anche a ritmi non eccessivamente elevati, è più portato ad avere livelli di energia bassi durante il giorno, e quindi ad avere sonno con il passare delle ore.

Meno nota ma altrettanto influente è l'interruzione del ritmo circadiano. Il ritmo circadiano è una sorta di orologio biologico che regola i momento di sonno e veglia nell'arco delle 24 ore. Le abitudini sbagliate legate al riposo come l'esposizione alla luce o l'uso di device prima di andare a dormire possono sballarlo e rendere attivi la sera e assonnati al pomeriggio. Anche lavorare su turni può incidere su questo fattore.

Infine, l'uso di determinati farmaci o la presenza di alcune patologie, come ad esempio quelle autoimmuni, possono far sentirti più stanchi durante il giorno.

La stanchezza cronica può avere diverse cause. Ecco le più comuni.

Come affrontare la stanchezza pomeridiana

Sentirsi assonnati durante il pomeriggio non è pericoloso, tuttavia se accade ogni giorno più diventare leggermente invalidante perché impedisce di svolgere la propria routine al meglio.

Se non esistono condizioni patologiche all'origine del problema, è possibile provare ad arginarlo mettendo in pratica questi piccoli suggerimenti che comportano un leggero cambiamento al proprio stile di vita.

Per prima cosa è fondamentale condurre una vita sana e regolare, facendo ogni giorno un po' di attività fisica, anche leggera, e mangiando alimenti non troppo zuccherati, pesanti e difficili da digerire.

Come far in modo che il sonnellino sia ristoratore

Anche se può capitare di svegliarsi dal riposino pomeridiano più stanchi di prima, non sempre accade. Per far sì che questo momento di riposo aiuti a debellare la stanchezza e a ripartire con più energia è necessario però prestare attenzione al tempo che gli si dedica.

L'ideale è dormire dai 15 ai 30 minuti. Così facendo la sonnolenza si riduce e al risveglio si è più vigile e reattivi.

Se i tempi si allungano, invece, può sopraggiungere quella che viene definita inerzia del sonno, che rende stanchi, storditi e irritabili.

Questo avviene perché un sonno di pochi minuti rimane superficiale, mentre uno più prolungato diventa profondo e induce il cervello a voler continuare a dormire per completare un ciclo di sonno completo. Svegliarsi invece lo interrompe, generando queste sensazioni negative.

Ecco perché il sonnellino diurno non dovrebbe mai superare i 30 minuti, oppure arrivare a 90 o 120 minuti, il tempo indicativo di un ciclo del sonno, che però difficilmente si ha a disposizione durante il giorno.

Per combattere la spossatezza post riposo è utile anche alzati subito dal letto appena ti svegli ed esponiti alla luce naturale, in modo che il corpo percepisca subito che non è ancora arrivata la sera e con essa la possibilità di rilassarsi definitivamente.

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