Ultima modifica 02.10.2019

Generalità

La paura del buio (o acluofobia) è una sensazione di angoscia, o forte disagio, che una persona percepisce quando si ritrova in ambienti oscuri.
Conosciuto anche come “nictofobia”, questo disturbo fobico è abbastanza comune tra i bambini, mentre è meno diffuso negli adulti.
paura del buioDi solito, l'acluofobia non è la paura dell'oscurità stessa, bensì un timore relativo ai pericoli (reali o immaginari) che potrebbero essere nascosti nelle tenebre. Il disturbo fobico è innescato, quindi, dalla percezione disfigurata del cervello relativa a ciò che potrebbe accadere in un ambiente oscuro. La paura del buio può manifestarsi temporaneamente anche quando il soggetto risulta spaventato da episodi del vissuto, pensieri negativi o idee considerate come una minaccia (es. un'aggressione, un furto, una separazione ecc.).
La fobia delle tenebre comporta sintomi fisiologici-somatici (quali, ad esempio, l'aumento del battito cardiaco, della respirazione e della sudorazione) e psicologici (ansia, paranoia, panico e angoscia).
Spesso, questo disturbo fobico rappresenta un fenomeno passeggero, destinato a scomparire spontaneamente. Nel caso in cui la paura del buio sia estrema, al punto tale da scatenare intensi attacchi di panico o un profondo disagio nella gestione delle normali attività di vita quotidiana, potrebbe essere utile intraprendere un percorso di psicoterapia o terapia comportamentale orientato al superamento della fobia.

Cos'è

La paura del buio è una sensazione di forte disagio correlata alle tenebre e agli eventuali pericoli che queste potrebbero nascondere.


Un certo grado di timore del buio è naturale e può considerarsi abbastanza normale, soprattutto nelle fasi di sviluppo del bambino. Tuttavia, se la paura provoca crisi d'ansia o attacchi di panico e diviene così grave da considerarsi patologica, si tratta di una fobia vera e propria.


Cause

La paura del buio è sostanzialmente una forma d'ansia che si manifesta quando il soggetto si trova esposto a un pericolo potenziale o immaginario, senza avere il controllo su ciò che accade.
Questo disturbo si osserva raramente nei bambini di età inferiore ai 2 anni.
La paura del buio si può innescare con tre modalità:

  • Osservando e ascoltando le paure degli altri bambini durante l'infanzia;
  • In seguito a un'esperienza traumatica vissuta nel presente (come un'aggressione, la perdita di un familiare, l'essere testimoni di azioni volgari o particolarmente violente ecc.) o nel passato;
  • Associando una sensazione fisica - in questo caso, la paura - a un oggetto vicino (processo conosciuto anche come “ancoraggio”).

Alcuni ricercatori, a partire da Sigmund Freud, considerano la paura del buio come una manifestazione del disturbo d'ansia di separazione. D'altronde, questa fobia si presenta solitamente durante l'infanzia, proprio nel periodo in cui i bambini imparano a distaccarsi e a essere indipendenti dai propri genitori, intraprendendo un percorso verso la ricerca dell'autonomia.


Negli adulti, l'acluofobia può dipendere da molteplici cause, quali:

  • Forma di attaccamento disfunzionale nei confronti dei propri genitori in età infantile (ad esempio, comportamenti iperprotettivi impediscono al figlio di misurarsi con prove alla sua altezza e generano insicurezza);
  • Episodi traumatici che si sono verificati durante la crescita;
  • Difficoltà o incapacità della persona di conoscere sé stessa e il mondo circostante;
  • Timori per situazioni che non si riescono a controllare.

La paura del buio è associata principalmente a queste sensazioni, ma i fattori scatenanti possono essere diversi e apparire in periodi stressanti o particolarmente difficili da gestire.

Sintomi e complicazioni

La persona che soffre di acluofobia manifesta un'ansia insostenibile, in condizioni di oscurità o anche al semplice pensiero di tale situazione. Nel caso della paura del buio, questa sensazione si traduce nell'impossibilità di dormire con le luci spente e nel timore di rimanere da soli. In questa particolare condizione psicologica, le tenebre nascondono alla vista le persone e gli oggetti noti.
Una grave paura del buio produce sintomi psicologici e/o fisiologici-somatici, come:

Per arginare la paura, le persone fobiche mettono in atto strategie di evitamento, cioè tentano di non esporsi al buio, ritardando l'ora di andare a letto e/o seguendo un rituale (controllare che le porte siano chiuse, che non ci sia nessuno sotto il letto e così via). Inoltre, il nictofobico può ricercare la presenza rassicurante di un familiare, con gravi limitazioni per le sue attività.
La paura del buio è spesso associata a disturbi del sonno: chi soffre di questa fobia è più propenso a percepire ed anticipare i suoni esterni, che impedirebbero di dormire.


Nei bambini, la paura del buio scatena pianti disperati, incubi notturni e insonnia. In età adulta, l'oscurità scatena tipicamente dei pensieri ossessivi e irrazionali associati ad una scarica emotiva incontrollabile.

Diagnosi

In molti casi, l'acluofobia rappresenta un fenomeno passeggero, destinato a scomparire spontaneamente.
Se persiste per più mesi, però, la paura del buio può essere affrontata con il supporto di uno psicologo. Costui può aiutare il soggetto a comprendere i motivi alla base della propria fobia e saprà indicare i rimedi o il percorso terapeutico più adeguato.

Terapia

Per affrontare la paura del buio, è bene abituarsi all'oscurità sin dall'infanzia. L'approccio deve avvenire in modo graduale e naturale, evitando che il bambino sperimenti un senso di solitudine o un brusco cambiamento rispetto alla routine.
Anche l'ambiente circostante svolge una funzione importante. Per superare la paura del buio, può essere utile tenere accesa una piccola luce notturna, affinché il bambino possa osservare la realtà della camera da letto e non perda il controllo dell'ambiente.
In linea generale, poi, andrebbe evitata la visione di film horror o particolarmente violenti prima di coricarsi, in quanto predispone a sogni oppressivi o incubi notturni.
Per quanto riguarda l'approccio terapeutico, è possibile un intervento di tipo cognitivo e comportamentale.
Dal punto di vista cognitivo, la paura del buio può essere affrontata razionalizzando la reazione fobica. Il trattamento comportamentale consiste, invece, nell'esporre gradualmente la persona alla sua paura. In tal senso, occorre familiarizzare con il buio, programmando delle attività da svolgere, dapprima in penombra, e successivamente, aumentando il livello di oscurità.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici