Ossa della Spalla: Quali sono? Funzione e Patologie

Ultima modifica 24.06.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Quali sono
  3. Anatomia
  4. Funzione
  5. Patologie

Generalità

Le ossa della spalla sono la scapola, la clavicola e l'omero.

Le ossa della spalla sono protagoniste di importanti articolazioni, tra cui per esempio l'articolazione scapolo-omerale; inoltre, ospitano origini e inserzioni terminali di importanti muscoli della spalla, del braccio, del collo, del petto e della schiena.
Prevalentemente piatto e di forma triangolare, la scapola è un osso pari del tronco, situato in posizione postero-laterale rispetto alla gabbia toracica, che si articola sia con la clavicola, sia con l'omero.
Situata appena sopra la I costola e avente orientamento orizzontale, la clavicola è un osso pari del tronco, a forma di S, che si estende dallo sterno all'acromion della scapola.
Appartenente alla categoria delle ossa lunghe, l'omero è l'osso pari del corpo umano che costituisce lo scheletro del braccio, dove per braccio s'intende il tratto anatomico di corpo umano compreso tra spalla e gomito.

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Quali sono

Quali sono le Ossa della Spalla?

Le ossa della spalla sono la scapola, la clavicola e l'omero. Queste ossa, infatti, risiedono totalmente o solo in parte nella regione anatomica del corpo umano dove l'arto superiore si collega al tronco.

Definizione di Spalla in breve

  • In anatomia umana, il termine spalla identifica la regione pari del corpo umano dove l'arto superiore si unisce al tronco.
  • In termini più specialistici, è la regione pari del corpo umano con sede nella porzione latero-superiore del tronco e che segna l'incontro tra tre ossa molto importanti: la clavicola, la scapola e l'omero.
  • Le spalle sono sede di importanti articolazioni e di numerosi muscoli; tra le articolazioni, meritano una citazione l'articolazione scapolo-omerale (o articolazione della spalla) e l'articolazione acromioclavicolare; tra i muscoli, invece, si segnalano i muscoli della spalla e alcuni muscoli di braccio, collo e schiena.

Anatomia

Le ossa della spalla, scapola, clavicola e omero, interagiscono tra loro tramite articolazioni e legamenti; inoltre, sono sede di aggancio per origini e inserzioni terminali di muscoli appartenentei non solo alla regione della spalla, ma anche a regioni limitrofe (es: braccio, collo, petto e schiena).

Scapola

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La scapola è un osso pari del tronco, situato in posizione postero-laterale rispetto alla gabbia toracica.
Prevalentemente piatto e di forma triangolare, la scapola forma un'articolazione sia con la clavicola, sia con l'omero, il che vuol dire che interagisce con entrambe le altre due ossa della spalla; la scapola, inoltre, è sede di aggancio per la maggior parte dei muscoli della spalla e per importanti muscoli del braccio, del collo, della schiena e del petto.

A caratterizzare l'aspetto morfologico della scapola sono ben 9 elementi:

  • La spina scapolare. È una cresta ossea che percorre, per lo più in senso orizzontale, tutta la superficie posteriore della scapola, dividendola nella fossa sovraspinata e nella fossa sottospinata.
    Sulla spina scapolare, trovano aggancio parte dell'inserzione terminale del muscolo trapezio e l'origine del capo posteriore del muscolo deltoide.
  • La fossa sovraspinata. È l'area liscia che si estende superiormente alla spina scapolare.
    La fossa sovraspinata è sede di aggancio per l'origine del muscolo sovraspinato, uno dei 4 muscoli della cuffia dei rotatori
  • La fossa sottospinata. È l'area che si estende inferiormente alla spina scapolare.
    La fossa sottospinata è sede di aggancio per l'origine del muscolo sottospinato, uno dei 4 muscoli della cuffia dei rotatori.   
  • L'acromion. È un'evidente proiezione ossea, simile a un uncino, che continua lateralmente (cioè verso l'esterno) la spina scapolare.
    Leggermente orientato in avanti, l'acromion è la porzione di scapola destinata a interagire con la clavicola, per formare la cosiddetta articolazione acromioclavicolare; l'acromion, inoltre, ha il compito di agganciare un'estremità del legamento coraco-acromiale (un legamento proprio dell'articolazione scapolo-omerale), parte dell'inserzione terminale del muscolo trapezio e l'origine del capo laterale del muscolo deltoide.
  • La fossa sottoscapolare. È l'area leggermente depressa che occupa quasi tutta la superficie anteriore della scatola.
    Sulla fossa sottoscapolare trova aggancio l'origine del muscolo sottoscapolare, uno dei 4 muscoli della cuffia dei rotatori.
  • Il processo coracoideo. Appartenente alla superficie anteriore della scapola, è una proiezione ossea a forma di uncino che prendo posto appena sotto la clavicola e superiormente alla fossa sottoscapolare.
    Il processo coracoideo è sede di aggancio per l'altra estremità del già citato legamento coraco-acromiale, l'estremità scapolare dei legamenti coracoclavicolari (i quali contribuiscono a rinforzare il legame tra scapola e clavicola), l'estremità scapolare del legamento coraco-omerale, l'origine del muscolo coracobrachiale e del capo breve del muscolo bicipite brachiale, e l'inserzione terminale del muscolo piccolo pettorale.
  • La cavità glenoidea (o fossa glenoidea). È un incavo di forma sferica, situato sulla superficie laterale della scapola e destinato a ospitare la testa dell'omero, per formare la già citata articolazione scapolo-omerale.
    Rivestita di uno strato di cartilagine ialina (il cui scopo è ridurre gli attriti con la testa dell'omero), la cavità glenoidea accoglie anche l'estremità scapolare dei 3 legamenti gleno-omerali dell'articolazione scapolo-omerale.
  • Il labbro glenoideo (o cercine glenoideo). È un anello di fibrocartilagine, che contribuisce a mantenere in sede la testa dell'omero e che ospita l'origine del capo lungo del muscolo bicipite brachiale.
  • Il bordo ascellare. Esteso al di sotto della cavità glenoidea, è sostanzialmente il bordo laterale della scapola.
    Il bordo ascellare della scatola è importante, perché ospita l'origine del muscolo piccolo rotondo, l'ultimo dei 4 più volte citati muscoli della cuffia dei rotatori.

Approfondimento: altri muscoli collegati alla scapola

In altre sue porzioni, la scapola ospita anche l'inserzione terminale dei muscoli grande romboide, piccolo romboide, dentato anteriore ed elevatore della scapola (sono tutti muscoli estrinseci), e l'origine dei muscoli tricipite brachiale, grande rotondo, grande dorsale e omoioideo.

Clavicola

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La clavicola è un osso pari del tronco, situato appena sopra la I costola e avente orientamento orizzontale.
Simile per forma a una S, la clavicola si estende dallo sterno, al quale è collegato tramite l'articolazione sternoclavicolare, all'acromion della scapola, al quale è unito tramite la già citata articolazione acromioclavicolare.
Sulla clavicola sono identificabili 3 porzioni:

  • L'estremità sternale, che è la porzione collegata allo sterno,
  • L'estremità acromiale, che è la porzione collegata all'acromion della scapola, e
  • Il corpo, che è la porzione compresa tra le due estremità suddette.

Quando si parla di ossa della spalla, delle 3 porzioni in cui è suddivisibile la clavicola sono anatomicamente rilevanti il corpo e l'estremità acromiale; ecco nei dettagli cosa contraddistingue tali porzioni:

  • Sul corpo trovano aggancio l'origine del capo anteriore del muscolo deltoide, parte dell'inserzione terminale del muscolo trapezio e l'intera inserzione terminale del muscolo succlavio; i muscoli sopraccitati appartengono tutti alla categoria dei muscoli della spalla (il deltoide è un muscolo intrinseco, mentre trapezio e succlavio sono muscoli estrinseci).
  • Sull'estremità acromiale trova sede la superficie articolare destinata a congiungere la clavicola all'acromion della scapola; inoltre, prende posto l'estremità clavicolare dei già citati legamenti coraco-clavicolare, il cui compito, come si ricorderà, è rinforzare il legame tra scapola e clavicola.

Lo sapevi che…

La clavicola è un osso la cui classificazione è incerta; essa, infatti, ha l'aspetto di un osso lungo, ma si caratterizza per un processo di ossificazione e una struttura interna tipici delle ossa piatte.

Omero

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L'omero è l'osso pari del corpo umano che costituisce lo scheletro del braccio, dove per braccio s'intende la regione anatomica compresa tra spalla e gomito.
Appartenente alla categoria delle ossa lunghe, l'omero è protagonista di due articolazioni: la più volte citata articolazione scapolo-omerale, attraverso il legame con la scapola, e l'articolazione del gomito, attraverso il legame con le ossa dell'avambraccio ulna e radio.
Sull'omero sono identificabili tre porzioni principali:

  • L'epifisi prossimale, che è la porzione di confine con la scapola nonché quella coinvolta nell'articolazione scapolo-omerale,
  • L'epifisi distale, che è la porzione di confine con le ossa dell'avambraccio ulna e radio nonché quella coinvolta nell'articolazione del gomito, e
  • La diafisi (o corpo), che è la porzione compresa tra le due epifisi suddette.

Quando si parla di ossa della spalla, delle 3 porzioni in cui è suddivisibile l'omero sono anatomicamente rilevanti l'epifisi prossimale e la parte di corpo più vicina all'epifisi prossimale; ecco nei dettagli cosa caratterizza tali porzioni:

  • L'epifisi prossimale dell'omero comprende vari elementi morfologici; tra questi, meritano una segnalazione la già citata testa dell'omero, il collo anatomico, il tubercolo maggiore, il tubercolo minore e il solco intertubercolare; ecco perché:
    • La testa dell'omero è la prominenza di forma sferica, situata all'apice dell'osso e orientata in direzione mediale, che s'inserisce perfettamente all'interno della cavità glenoidea della scapola, per dare vita all'articolazione scapolo-omerale;
    • Il collo anatomico è la regione immediatamente sottostante la testa dell'omero e precedente i tubercoli maggiore e minore, che accoglie l'estremità omerale di 2 dei 3 legamenti gleno-omerali.   
    • Il tubercolo maggiore è una prominenza laterale, di discreta grandezza, situata inferiormente al collo dell'omero, su cui trovano aggancio l'inserzione terminale dei muscoli sovraspinato, sottospinato e piccolo rotondo, l'estremità omerale del legamento coraco-omerale e del terzo legamento gleno-omerale, e un'estremità del legamento omerale trasverso (N.B: i legamenti nominati appartengono tutti all'articolazione scapolo-omerale).
    • Il tubercolo minore è un'altra prominenza ossea, posta allo stesso livello del tubercolo maggiore ma più piccola e in posizione mediale, su cui trovano aggancio l'inserzione terminale del muscolo sottoscapolare e l'altra estremità del legamento omerale trasverso;
    • Il solco intertubercolare è la caratteristica scanalatura che separa il tubercolo maggiore dal tubercolo minore e su cui trova aggancio l'inserzione terminale dei muscoli pettorale maggiore, grande dorsale (o latissimus dorsi) e grande rotondo. 
  • La parte di corpo più vicina all'epifisi prossimale dell'omero si contrassegna per la presenza di una prominenza ossea chiamata tuberosità deltoidea, la quale accoglie l'inserzione terminale del muscolo deltoide.

Funzione

Le ossa della spalla hanno la funzione di collegare, attraverso articolazioni mobili, l'arto superiore al tronco e agganciare una serie di muscoli fondamentali per la loro stessa mobilità.

Articolazioni

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Il collegamento tra le ossa della spalla dipende sostanzialmente dalle più volte citate articolazioni scapolo-omerale e acromioclavicolare.

L'articolazione scapolo-omerale, o articolazione della spalla, è l'articolazione risultante dall'alloggiamento della testa dell'omero all'interno della fossa glenoidea della scapola.
L'articolazione scapolo-omerale è estremamente mobile: essa, infatti, garantisce all'omero (e al braccio) un'ampia varietà di movimenti, utili in tantissime circostanza della vita quotidiana.

Lo sapevi che...

L'articolazione scapolo-omerale un esempio di enartrosi (o diartrosi a sfera), esattamente come l'anca; le enartrosi sono articolazioni sinoviali (o diartrosi), che si caratterizzano per il congiungimento tra una superficie articolare a forma di palla sferica (es: testa dell'omero) e una superficie articolare concava altrettanto sferica (es: fossa glenoidea della scapola).

L'articolazione acromioclavicolare è una diartrosi piana, frutto del congiungimento tra l'acromion della scapola e l'estremità acromiale della clavicola.
Meno mobile dell'articolazione scapolo omerale, l'articolazione acromioclavicolare rappresenta un supporto alla mobilità della scapola rispetto alla clavicola.

Per approfondire: Articolazione Scapolo-Omerale

Muscoli e Movimenti

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Rappresentando un supporto alla mobilità delle articolazioni sopra descritte, la cuffia dei rotatori e muscoli come il deltoide, il grande rotondo, il grande e il piccolo romboide, il dentato anteriore, il grande dorsale, il trapezio, l'elevatore della scapola e il succlavio contribuiscono al movimento nello spazio delle ossa della spalla.

In particolare, grazie alla sinergia tra l'articolazione scapolo-omerale, l'articolazione acromioclavicolare e i muscoli appena eccitati, l'omero può esibirsi in movimenti di abduzione, adduzione, flessione, estensione, rotazione interna, rotazione esterna e circonduzione; la scapola in movimenti di abduzione, adduzione, elevazione, depressione, rotazione verso l'alto e rotazione verso il basso; infine, la clavicola nel movimento di depressione.

Per approfondire: Muscoli della Spalla

Patologie

Come tutte le ossa del corpo umano, anche le ossa della spalla possono essere oggetto di frattura in seguito a traumi a loro carico.

Per approfondire: Frattura dell'Omero Per approfondire: Frattura della Clavicola

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza