Ultima modifica 15.02.2021

Generalità

L'orchiectomia è l'intervento chirurgico finalizzato alla rimozione di uno o entrambi i testicoli (o didimi).

Orchiectomia

Intervento di Orchiectomia.

Dal sito: en.wikipedia.org/wiki/Orchiectomy

In genere, i medici ricorrono all'asportazione dei didimi in presenza di tumori ai testicoli, alla prostata o al seno metastatici, oppure in caso di disfunzioni congenite riguardanti il testosterone e responsabili di malformazioni a livello genitale.
L'orchiectomia prevede una preparazione particolare, come per esempio il presentarsi, nel giorno dell'intervento, a completo digiuno da almeno 8 ore.
Esistono tre approcci diversi, con cui il medico può eseguire l'asportazione dei testicoli: l'orchiectomia semplice, l'orchiectomia sottocapsulare e l'orchiectomia inguinale.
Al termine dell'operazione, è previsto un ricovero di 24 ore circa, salvo complicazioni.
Se praticata al momento opportuno, la maggior parte degli interventi di orchiectomia garantisce ottimi risultati.

Richiamo anatomico e funzionale sui testicoli

In numero di due, i testicoli (o didimi) rappresentano le gonadi maschili.

Le gonadi sono gli organi riproduttivi che producono le cellule sessuali, note anche come gameti. I gameti maschili sono gli spermatozoi, quindi il primo compito dei testicoli è dar origine agli spermatozoi (spermatogenesi).

La quantità di spermatozoi che i testicoli di un maschio sano liberano nell'arco della vita è enorme.

Testicoli

Dimensioni e peso dei testicoli nel maschio adulto:

  • 3,5-4 cm di lunghezza
  • 2,5 cm di larghezza
  • 3 cm di diametro anteroposteriore
  • 20 grammi di peso circa

Il secondo compito dei didimi - non meno importante del primo - è produrre gli ormoni sessuali maschili (o androgeni). Il principale rappresentante degli androgeni è il testosterone.
Quest'ultimo, insieme agli altri androgeni, provvede allo sviluppo dei caratteri sessuali secondari (crescita dei peli e della barba, ingrandimento del pene, allargamento delle spalle, aumento della massa muscolare ecc) e al controllo dell'apparato genitale stesso.

Cos'è l'orchiectomia?

L'orchiectomia è l'intervento chirurgico di rimozione di uno o entrambi i testicoli.
Quando il testicolo asportato è uno, i medici parlano più propriamente di orchiectomia unilaterale, mentre quando l'asportazione riguarda entrambi i testicoli definiscono la procedura con il termine più appropriato di orchiectomia bilaterale.


Curiosità: nelle donne corrisponde a...

Nelle donne, l'intervento equivalente all'orchiectomia è l'ovariectomia, nota anche come ooforectomia. Questa procedura chirurgica consiste nell'asportazione delle ovaie, che sono le gonadi femminili.

Quando si esegue

I medici ricorrono all'orchiectomia in presenza di:

  • Tumori maligni. La principale neoplasia maligna che richiede l'intervento di orchiectomia è il tumore ai testicoli; seguono i tumori alla prostata e al seno maschile, aventi potere metastatizzante.
    Nel primo caso, l'operazione serve a rimuovere il testicolo malato, così da impedirgli di diffondere metastasi altrove (N.B: le metastasi sono cellule neoplastiche che si staccano dalla massa tumorale).
    Nei casi seguenti, invece, l'orchiectomia serve a limitare (o a fermare del tutto) la produzione di testosterone, che è un fattore favorente il processo di metastatizzazione.
  • Condizioni congenite, frutto di una disfunzione ormonale riguardante il testosterone e gli altri androgeni (ormoni sessuali maschili). Un classico esempio è la sindrome di Morris. Gli individui con questa malattia sono generalmente degli uomini con l'aspetto esteriore di una donna. Il tutto è dovuto a un'insensibilità permanente delle cellule del corpo agli androgeni; tale insensibilità che determina lo sviluppo, solo all'esterno, dei caratteri sessuali femminili (vagina al posto del pene, seno femminile ecc) e la presenza di criptorchidismo (poiché la mancanza di un apparato genitale maschile adeguato rende impossibile la discesa dei testicoli)
    Situazioni come quelle appena descritte, rendono necessaria l'orchiectomia, in quanto il criptorchidismo (noto anche con il termine medico di "testicoli ritenuti") è un importante fattore di rischio per il tumore ai testicoli.

Accanto ai due appena citati, esiste un terzo campo di applicazione dell'orchiectomia: i casi di uomini normali che vogliono cambiare sesso e diventare delle donne (riarrangiamento del sesso). Tali individui devono sottoporsi all'asportazione dei testicoli e dell'intero apparato genitale maschile, per permettere al chirurgo plastico di "costruire" una vagina quasi normale e per una questione ormonale (N.B: senza i testicoli non c'è produzione di testosterone e senza testosterone cominciano a scomparire alcune caratteristiche tipicamente maschili, come per esempio la barba).

ORCHIECTOMIA E TUMORI

Il tumore ai testicoli è una neoplasia maligna molto rara. Infatti, secondo le stime più recenti, rappresenta l'1% circa di tutti i tumori maligni che colpiscono gli individui di sesso maschile.
Interessa prevalentemente la popolazione giovane, avente tra 15 e 44 anni, e di carnagione bianca (in particolare i maschi originari dei Paesi del Nord Europa, come Svezia, Norvegia, Germania ecc).
Nella maggior parte dei casi è unilaterale e, in caso di diagnosi precoce, è curabile con ottimi risultati (più di 9 casi su 10 guariscono completamente).
Ne esistono di vari tipi; tra questi, il più diffuso è il seminoma.


Sindrome dello Stretto Toracico

Il tumore alla prostata è una delle neoplasie più diffuse nella popolazione maschile. Ogni anno, in Italia, colpisce tra le 36.000 e le 42.000 persone; negli Stati Uniti, circa 220.000. Insorge solitamente dopo i 50 anni e ha particolare preferenza per gli uomini.


Tabella. Fattori di rischio del tumore ai testicoli e del tumore alla prostata.
Fattori di rischio del tumore ai testicoli

Fattori di rischio del tumore alla prostata

Criptorchidismo

Età avanzata

Familiarità al tumore ai testicoli

Dieta povera di frutta e verdura

Fumo di sigaretta

Dieta ricca di carne e cibi grassi

Precedenti tumori testicolari

Obesità/scarso esercizio fisico

Terapia immunosoppressiva, praticata in caso di trapianto d'organo

Microlitiasi testicolare

Familiarità al tumore alla prostata

Preparazione

L'orchiectomia richiede una preparazione particolare. Infatti prevede:

  • A pochi giorni dall'intervento, una serie di accertamenti di tipo clinico, come esami del sangue, esami delle urine, elettrocardiogramma, misurazione della pressione arteriosa, analisi della storia clinica ecc.
    Tutti questi accertamenti servono al medico per capire se il paziente è in grado di affrontare un'operazione chirurgica o meno.
  • La sospensione di qualsiasi eventuale trattamento farmacologico che preveda la somministrazione di antiaggreganti (per esempio aspirina), anticoagulanti (warfarin) e FANS (Farmaci Antinfiammatori Non-Steroidei).
    Per quanto concerne la tempistica: antiaggreganti e anticoagulanti andrebbero sospesi almeno una settimana prima dell'operazione; i FANS almeno due giorni prima.
  • Nel giorno della procedura, presentazione a digiuno completo. In genere, il paziente può assumere il suo ultimo pasto pre-intervento 8 ore prima di recarsi al centro ospedaliero, dove avverrà l'operazione. Quindi, se l'intervento è al mattino, la cena della sera precedente rappresenta l'ultimo momento in cui è possibile alimentarsi.
    Tale raccomandazione si spiega col fatto che l'orchiectomia richiede l'anestesia locale o generale.
  • Il lavaggio accurato e con uno speciale sapone antibatterico dei genitali e dell'area inguinale. La maggior parte dei chirurghi consiglia di lavarsi poco prima di recarsi in ospedale, per l'operazione.

Come accade in occasione di qualsiasi intervento chirurgico di una certa rilevanza, ad operazione terminata, il paziente ha l'obbligo di farsi riaccompagnare a casa da una persona di fiducia.
Pertanto, è bene che chieda per tempo a qualche parente o amico stretto di tenersi libero nel giorno dell'orchiectomia o per quando sono previste le dimissioni.

MISURE PREPARATORIE SPECIFICHE PER I PAZIENTI CON UN TUMORE AI TESTICOLI

Ai pazienti con un tumore ai testicoli, che intendono avere figli dopo l'intervento, i medici consigliano di rivolgersi a una banca per la crioconservazione del seme.
Si tratta di una misura precauzionale, perché, nonostante gli interventi odierni di orchiectomia unilaterale siano alquanto sicuri, c'è comunque un rischio minimo di sterilità.

MISURE PREPARATORIE SPECIFICHE PER I PAZIENTI CHE VOGLIONO CAMBIARE SESSO

Gli uomini intenzionati a diventare delle donne devono cominciare le terapie ormonali, a base di estrogeni (gli ormoni sessuali femminili), diversi mesi o anche anni prima della data d'intervento.
I medici adottano questa particolare misura preparatoria non tanto allo scopo di migliorare i risultati della procedura chirurgica, quanto per "abituare" il paziente ai cambiamenti futuri che lo attendono.

Procedura

I chirurghi possono eseguire un intervento di orchiectomia in tre diverse maniere. Infatti, esistono:

  • L'orchiectomia semplice
  • L'orchiectomia sottocapsulare
  • L'orchiectomia inguinale

Le prime due richiedono l'anestesia epidurale e hanno una durata massima di 30 minuti.
L'ultima richiede l'anestesia generale e ha una durata compresa tra i 30 e i 60 minuti.

ORCHIECTOMIA SEMPLICE

Indicata per i casi di tumore della prostata e per i casi di riarrangiamento del sesso, l'orchiectomia semplice prevede un'incisione nel centro dello scroto e l'asportazione del o dei testicoli e parte del o dei funicoli spermatici, annessi ai testicoli.
Conclusa l'asportazione, il chirurgo richiude l'incisione con alcuni punti di sutura; dopodiché ricopre l'area operata con una bendaggio protettivo.
I pazienti con un tumore alla prostata possono richiedere, se lo desiderano, la sostituzione del testicolo o dei testicoli rimossi con delle protesi artificiali, che non hanno alcuna capacità funzionale; danno soltanto un aspetto normale allo scroto.

ORCHIECTOMIA SOTTOCAPSULARE

Ideale in caso di tumore alla prostata, l'orchiectomia sottocapsulare è molto simile, dal punto di vista procedurale, all'orchiectomia semplice.
La differenza sostanziale è che il chirurgo rimuove soltanto le cellule testicolari adibite alla produzione di testosterone. Tali cellule, che rivestono la gonade maschile, sono note con il nome di cellule di Leydig.
La mancata rimozione del o dei testicoli nella loro totalità fa sì che lo scroto mantenga, in buona parte, la sua normale anatomia, senza l'uso di protesi artificiali.

ORCHIECTOMIA INGUINALE

L'orchiectomia inguinale è la metodica d'intervento ideata per il tumore ai testicoli.
Prevede un'incisione a livello inguinale di 7-8 centimetri, attraverso la quale il chirurgo operante asporta, per intero, il testicolo malato e il funicolo spermatico annesso.
La rimozione totale del funicolo spermatico risulta indispensabile, perché questo elemento potrebbe contenere delle cellule neoplastiche, capaci di diffondersi nel linfonodi limitrofi e in altri organi del corpo (metastatizzazione).
Terminata l'asportazione del testicolo e del funicolo, il chirurgo lava l'area operata con una soluzione salina e richiude l'incisione con dei punti di sutura (assorbibili o non assorbibili); dopodiché applica un bendaggio protettivo.
L'orchiectomia inguinale bilaterale consiste in una doppia incisione (a destra e a sinistra) e nella rimozione di entrambi i testicoli e di entrambi i funicoli spermatici.

Dopo l'intervento

Dopo l'orchiectomia, il ricovero ospedaliero previsto è solitamente della durata di un giorno.
In quest'arco di tempo, il personale medico provvede a monitorare il paziente nei suoi parametri vitali (pressione sanguigna, attività cardiaca ecc) e ad illustrargli le varie tappe del recupero e le raccomandazioni post-operatorie più importanti.
Per il rientro a casa, si ricorda che è necessaria la presenza di un accompagnatore fidato.

SENSAZIONI POST-OPERATORIE

È abbastanza normale che, dopo l'orchiectomia, i pazienti avvertano:

  • Dolore e/o gonfiore a livello della zona operata. In genere, sono disturbi che si risolvono in pochi giorni. Per il dolore, esiste la possibilità di ricorrere a degli antidolorifici.
  • Confusione, stordimento e alterazione dei riflessi. Sono tutti effetti dell'anestesia, specialmente quella generale. Con ciò si spiega per quale motivo occorre un accompagnatore.

RACCOMANDAZIONI POST-OPERATORIE

Tra le raccomandazioni post-operatorie più importanti, rientrano:

  • Bere molti liquidi diverse volte al giorno, per aiutare l'allontanamento dal sangue dei farmaci e degli anestetici usati nel corso dell'operazione.
  • Evitare di: avere rapporti sessuali, alzare pesi e praticare attività faticose.
  • Per il lavaggio del corpo, preferire la doccia alla vasca da bagno. Lavarsi in vasca da bagno potrebbe portare al dissolvimento prematuro delle suture.
  • Durante le prime 24-48 ore applicare del ghiaccio sull'area operata.
  • Indossare indumenti intimi comodi e/o il sospensorio, per almeno un paio di settimane

Rischi e complicazioni

L'orchiectomia è una procedura alquanto sicura.
Tuttavia, trattandosi pur sempre di un intervento chirurgico di una certa rilevanza, presenta un piccolo margine di rischio e la possibilità di dare complicazioni.
Tra le possibili complicanze, rientrano:

  • I rischi legati alla pratica dell'anestesia. In caso di anestesia generale, i rischi sono: trombosi venosa profonda, problemi respiratori e/o cardiaci, emorragie, infezioni e reazioni allergiche agli anestetici. In caso di anestesia epidurale, invece, i rischi sono: danno alle strutture nervose, mal di testa ed emorragie all'interno del midollo spinale.
  • Calo della libido. In genere, la rimozione di un testicolo non compromette la produzione totale di testosterone, in quanto il testicolo rimanente aumenta la propria attività e compensa le mancanze di quello rimosso.
  • Impotenza.
  • Infertilità. Questo problema è inevitabile, quando l'asportazione testicolare è bilaterale (per esempio in occasione dell'orchiectomia inguinale bilaterale). Del resto, senza entrambi i testicoli viene meno la produzione di spermatozoi.
  • Vampate di calore, simili a quelle della donna in menopausa
  • Tendenza ad aumentare di peso
  • Sbalzi d'umore e/o depressione
  • Ingrandimento del seno
  • Senso di fatica ricorrente
  • Perdita di sensibilità a livello inguinale o genitale
  • Osteoporosi

Risultati

I risultati di un'orchiectomia, realizzata in presenza di una neoplasia della prostata, sono generalmente positivi: il quadro sintomatologico, infatti, migliora nella maggior parte dei pazienti.
I risultati di un'orchiectomia inguinale, per la cura di un tumore testicolare, dipendono dallo stadio di avanzamento di quest'ultimo. Se l'asportazione del testicolo malato avviene prima della diffusione di metastasi, le probabilità di guarigione completa sono elevate (circa il 95%).
Infine, in caso di una riassegnazione del sesso, i risultati di un'orchiectomia sono generalmente soddisfacenti, ma si apprezzano soltanto sul lungo periodo.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza