Chi è l'Oncologo, cosa fa e quando contattarlo?

Chi è l'Oncologo, cosa fa e quando contattarlo?
Ultima modifica 03.05.2024
INDICE
  1. Generalità
  2. Chi è
  3. Cosa fa?
  4. Quali competenze ha?
  5. Quali sono le Specializzazioni?s
  6. Visita Oncologica
  7. Quando Contattarlo
  8. Quali sono i collaboratori

Generalità

L'oncologo è il medico specializzato in oncologia, la branca medica che si occupa della diagnosi, della cura e della prevenzione dei tumori.

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Oncologo con Paziente

L'oncologo possiede numerose competenze e svolge diversi compiti; per esempio, conosce con precisione la fisiopatologia dei tumori; è un esperto di tecniche diagnostiche utili all'individuazione e allo studio delle neoplasie; si occupa di pianificare la terapia antitumorale più appropriata; sa come intervenire in caso di recidive tumorali; è un profondo conoscitore dei compartimenti che prevengono i tumori; ecc.
L'oncologo moderno può specializzarsi in vari settori: può divenire un esperto di chemioterapia (oncologo medico), chirurgia antitumorale (oncologo chirurgico) e radioterapia oncologica (oncologo radioterapico).

Chi è

Definizione di Oncologo

L'oncologo è il medico specializzato nella diagnosi, nella cura e nella prevenzione dei tumori, sia benigni che maligni.
La branca della medicina che tratta la diagnosi, la terapia e la prevenzione di qualsiasi tipo di tumore è l'oncologia; l'oncologo, quindi, è il medico specializzato in oncologia.

Cos'è un tumore?

Per comprendere appieno chi è l'oncologo e di cosa di occupa, è doveroso rivedere cosa sono i tumori e altri aspetti relativi a queste condizione di salute così temute.

  • Un tumore è una massa di cellule anomale, indicate con l'espressione "cellule trasformate", il cui tasso di divisione e accrescimento è, a causa di una perdita dei meccanismi di controllo, superiore ai parametri considerati normali.
    Semplificando, un tumore è una massa di cellule che crescono in modo incontrollato.
    L'insorgenza di un tumore è risultato di una serie di mutazioni del DNA cellulare, che alterano i geni deputati al controllo dei processi di divisione, crescita, maturazione e morte delle cellule.
  • Un tumore è detto benigno, quando le cellule anomale della massa che lo costituiscono presentano un tasso di divisione e crescita moderatamente superiore al normale, sono prive della capacità di invadere i tessuti adiacenti e, infine, sono incapaci di raggiungere il circolo sanguigno.
    In altri termini, un tumore benigno è una massa di cellule dal comportamento anomalo, per divisione e accrescimento, ma che non sono invasive per i tessuti circostanti e neppure infiltranti per il sangue.
  • Un tumore è detto maligno, quando le cellule anomale della massa che lo costituiscono presentano un tasso di divisione e crescita nettamente superiore al normale e sono capaci di intaccare i tessuti circostanti e diffondersi nel resto dell'organismo, dopo il loro passaggio nel sangue (metastasi).
    In altre parole, un tumore maligno è una massa di cellule dal comportamento estremamente anomalo, che, proprio in virtù del comportamento delle sue cellule, è invasiva per i tessuti adiacenti e infiltrante per il sangue.
  • Com'è deducibile anche dalle descrizioni appena riportate, i tumori maligni sono condizioni decisamente più pericolose dei tumori benigni, i quali, però, meritano comunque le dovute attenzioni, in quanto potrebbero evolvere in formazioni maligne.
  • Responsabili del decesso di 7,4 milioni di persone in tutto il Mondo, i tumori maligni rappresentano la prima causa di morte su scala mondiale (il 13% delle morti mondiali è imputabile a loro).
    Tra i tumori maligni che mietono più vittime, figurano: il tumore al polmone, il tumore allo stomaco, il tumore al seno, il tumore al colon (o tumore del colon-retto) e il tumore al fegato.
  • La parola "tumore" ha un sinonimo: neoplasia.
  • Il tumore di tipo maligno è conosciuto anche come: neoplasia maligna e cancro.

Origine della parola “Oncologo”

Il termine "oncologo" deriva dal greco antico; è, infatti, frutto dell'unione delle parole "ogkos" (ὄγκο in italiano si legge "oncos") e "logos" (λόγος), che vogliono dire, rispettivamente, "tumore" o "massa" e "studio".
Quindi, il significato di "oncologo" è, sostanzialmente, "studioso del tumore" o "studioso dei tumori".

Cosa fa?

Di cosa si occupa l'Oncologo?

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Oncologo che parla con Paziente

I principali compiti dell'oncologo sono:

  • Valutare e approfondire i reperti diagnostici relativi a un tumore, al fine di stabilirne la gravità;
  • Pianificare, sulla base delle caratteristiche del tumore e della salute generale del paziente, la terapia antitumorale più adeguata e indicarne tutti i possibili effetti collaterali;
  • Se il tumore è incurabile, pianificare la terapia palliativa più adatta alle esigenze del paziente.

È dovere dell'oncologo instaurare un rapporto solido con il malato: per esempio, deve spiegare l'esito e il significato delle varie indagini diagnostiche; deve condividere tutte le varie informazioni relative alle varie opzioni terapeutiche e il perché della scelta di un certo percorso di cura; deve indicare il paziente oggetto degli effetti collaterali della terapia; deve fornire un'assistenza psicologica in caso di tumori allo stadio terminale.

Quali esami diagnostici di approfondimento prescrive l’Oncologo?

Ai fini dell'approfondimento diagnostico, l'oncologo si serve di un esame come la biopsia, in caso di tumori solidi, o come l'analisi del sangue e del midollo osseo, in caso di tumori del sangue.

La biopsia tumorale consiste nel prelievo e nella successiva analisi in laboratorio di un campione di cellule appartenenti a un tumore solido.
La biopsia tumorale è fondamentale per stabilire la stadiazione il grado di un tumore solido.

Inoltre, sempre approfondire una diagnosi di tumore, potrebbe prescrivere un esame di imaging come la TAC, la PET, la risonanza magnetica o la scintigrafia ossea.

Durante l'approfondimento diagnostico di un tumore, TAC, PET, risonanza magnetica e scintigrafia ossea rappresentano lo strumento d'indagine utile a individuare eventuali metastasi disseminate in organi e tessuti diversi da quello d'origine.

Quali sono i metodi di Cura adottabili dall’Oncologo?

Per contrastare i tumori, l'oncologo moderno può contare su farmaci antitumorali, la chirurgia e la radioterapia.
Spesso, l'oncologo combina queste opzioni terapeutiche, al fine di ottenere risultati migliori.

Farmaci Antitumorali

Tra i medicinali anti-tumore di cui può avvalersi l'oncologo, figurano:

Chirurgia Oncologica

La chirurgia oncologica è un settore molto ampio, che comprende tantissime tipi di intervento e diverse tecniche per eseguirli.

In genere, l'oncologo si serve della chirurgia per asportare i tumori e/o le metastasi.
L'asportazione chirurgica di un tumore può avere un impatto fondamentale ai fini della guarigione; purtroppo, però, non è sempre praticabile o è praticabile soltanto in modo parziale.

Lo sapevi che…

A impedire all'oncologo l'uso della chirurgia potrebbero essere vari fattori, tra cui l'eccessiva grandezza della massa tumorale, la posizione scomoda occupata dal tumore oppure la delicatezza dell'organo colpito.

Radioterapia Oncologica

La radioterapia oncologica è la terapia antitumorale che prevede l'esposizione diretta dei tumori a una certa dose di radiazioni ionizzanti, con lo scopo finale di distruggere le cellule neoplastiche.

In genere, la radioterapia oncologica è combinata a un altro tipo di terapia antitumorale, in quanto la sola esposizione del tumore alle radiazioni ionizzanti non è sufficiente per sperare in una guarigione; la scelta di associare alla radioterapia tumorale la chemioterapia o la chirurgia antitumorale dipende dal tipo di tumore presente spetta unicamente all'oncologo.

Quali competenze ha?

Quali sono le Competenze dell’Oncologo?

Le competenze dell'oncologo riguardano:

  • La fisiopatologia dei tumori, sia benigni che maligni. Per fisiopatologia dei tumori, s'intendono i meccanismi con cui compaiono i tumori;
  • La stadiazione e il grado dei tumori solidi. La stadiazione di un tumore solido è l'insieme di tutte quelle informazioni, che concernono la grandezza della massa tumorale, il suo potere infiltrante e le sue capacità metastatizzanti. Il grado di un tumore solido, invece, è la descrizione di quanto le cellule tumorali siano diverse dalle cellule originarie sane;
  • La gravità dei tumori del sangue;
  • Le malattie genetiche che predispongono all'insorgenza di tumori;
  • I metodi d'indagine utili alla diagnosi dei tumori;
  • Le terapie da adottare in presenza di un tumore e/o di metastasi;
  • La prevenzione dei tumori;
  • La gestione delle recidive tumorali.

Quali sono le Specializzazioni?s

L'oncologia è una branca medica molto ampia, che comprende tre grandi specialità e diverse ultraspecialità.

Quali sono le Specialità principali dell’Oncologia?

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Radioterapia Oncologica

Le tre grandi specialità dell'oncologia sono l'oncologia medica, l'oncologia chirurgica e l'oncologia radioterapica:

  • L'oncologo specializzato in oncologia medica (oncologo medico) è un esperto di terapie farmacologiche dei tumori; in termini pratici, questo vuol dire che conosce indicazioni, controindicazioni ed effetti collaterali di tutti i farmaci impiegati nel trattamento dei tumori.
  • L'oncologo specializzato in oncologia chirurgica (oncologo chirurgico) è un esperto in tecniche di rimozione chirurgica dei tumori e nella realizzazione di prelievi tissutali destinati alla biopsia; in termini pratici, ciò significa che conosce indicazioni, controindicazioni, rischi e benefici dei vari tipi di intervento chirurgico per la cura di una neoplasia.
  • L'oncologo specializzato in oncologia radioterapica (oncologo radioterapico) è un esperto di radioterapia anti-tumore; in termini pratici, questo vuol dire che è a conoscenze di indicazioni, controindicazioni ed effetti collaterali della cura antitumorale basata sull'impiego di radiazioni ionizzanti.   

Quali sono le Ultraspecialità dell’Oncologia?

L'elenco delle ultra-specializzazioni oncologiche è articolato e comprende, tra le altre:

Visita Oncologica

Cosa accade durante la prima visita dall’Oncologo?

Di norma, alla prima visita, l'oncologo provvede , innanzitutto a rivedere la storia clinica del paziente e a eseguire un approfondito esame obiettivo (anche se già effettuato da altri medici).
Dopodiché, si occupa di raccogliere e analizzare tutte le indagini diagnostiche condotte fino a quel momento dal paziente, e a consultare tutti gli eventuali referti stilati da chi ha visitato in precedenza il malato.
Infine, se ancora non è stata eseguita, prescrive una biopsia, così che sia possibile stabilire con precisione la gravità della neoplasia presente.

Importante

Affinché al primo appuntamento l'oncologo possa valutare in modo accurato le condizioni del paziente, quest'ultimo deve ricordare di portare con sé tutta la documentazione medico-diagnostica che lo riguarda.

Quando Contattarlo

Quando rivolgersi all'Oncologo?

Le principali ragioni per le quali è indicata la consultazione di un oncologo sono:

  • Presenza di un tumore solido riscontrata all'esame obiettivo o tramite un esame di imaging;
  • Presenza di un tumore del sangue attestata da un esame del sangue;
  • Presenza di malattie genetiche che predispongono alla comparsa di tumori (es: neurofibromatosi e sindrome di Lynch);
  • Presenza di una recidiva tumorale.

Quali sono i collaboratori

Con chi collabora l’Oncologo?

Molto spesso, l'oncologo collabora con altre figure professionali del settore medico; in particolare, tra queste figure professionali è possibile ritrovare:

  • L'anatomopatologo. Patologo e oncologo collaborano quando ogniqualvolta c'è la necessità di eseguire una biopsia: il patologo, infatti, è il medico che effettua l'analisi dei tessuti raccolti per un esame bioptico.
  • Il radiologo. L'oncologo e il radiologo collaborano quando servono ulteriori esami di imaging per lo studio di un tumore.
  • Il neurologo. L'oncologo e il neurologo lavorano assieme quando devono fronteggiare un tumore che interferisce con la salute e la funzione delle strutture nervose.
  • Il chirurgo pediatrico. L'ortopedico collabora con il chirurgo pediatrico, quando deve affrontare tumori tipici dell'età giovanile che richiedono la pratica chirurgica.
  • L'ematologo. Oncologo ed ematologo collaborano quando devono far fronte a un tumore del sangue.
  • Il dermatologo. Oncologo e dermatologo lavorano assieme quando devono curare un tumore della pelle.

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza