Generalità
L'oncologia è la branca della medicina che si dedica alla diagnosi, al trattamento e alla prevenzione dei tumori benigni e maligni.
L'oncologia comprende 3 grandi divisioni e numerose ultra-specializzazioni; le 3 divisioni sono l'oncologia medica, l'oncologia chirurgica e l'oncologia radioterapia; tra le varie ultra-specializzazioni, invece, figurano, tra le altre: l'oncologia ginecologica, l'oncologia ematologica, l'oncologia gastrointestinale e l'oncologia senologica.
A praticare l'oncologia è una categoria di medici specializzati, noti come oncologi o medici oncologi.
Cos'è l'Oncologia?
L'oncologia è la branca della medicina che si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione dei tumori benigni e maligni.
L'oncologia è materia di studio per una categoria di medici specializzati, conosciuti come oncologi o medici oncologi.
Cos'è un tumore?
Per comprendere appieno cos'è l'oncologia e cosa comprende, è doveroso rivedere cosa sono i tumori e altri aspetti relativi a queste condizione di salute così temute.
- Un tumore è una massa di cellule anomale, indicate con l'espressione "cellule trasformate", il cui tasso di divisione e accrescimento è, a causa di una perdita dei meccanismi di controllo, superiore ai parametri considerati normali.
Semplificando, un tumore è una massa di cellule che crescono in modo incontrollato.
L'insorgenza di un tumore è risultato di una serie di mutazioni del DNA cellulare, che alterano i geni deputati al controllo dei processi di divisione, crescita, maturazione e morte delle cellule. - Un tumore è detto benigno, quando le cellule anomale della massa che lo costituiscono presentano un tasso di divisione e crescita moderatamente superiore al normale, sono prive della capacità di invadere i tessuti adiacenti e, infine, sono incapaci di raggiungere il circolo sanguigno.
In altri termini, un tumore benigno è una massa di cellule dal comportamento anomalo, per divisione e accrescimento, ma che non sono invasive per i tessuti circostanti e neppure infiltranti per il sangue. - Un tumore è detto maligno, quando le cellule anomale della massa che lo costituiscono presentano un tasso di divisione e crescita nettamente superiore al normale e sono capaci di intaccare i tessuti circostanti e diffondersi nel resto dell'organismo, dopo il loro passaggio nel sangue (metastasi).
In altre parole, un tumore maligno è una massa di cellule dal comportamento estremamente anomalo, che, proprio in virtù del comportamento delle sue cellule, è invasiva per i tessuti adiacenti e infiltrante per il sangue. - Com'è deducibile anche dalle descrizioni appena riportate, i tumori maligni sono condizioni decisamente più pericolose dei tumori benigni, i quali, però, meritano comunque le dovute attenzioni, in quanto potrebbero evolvere in formazioni maligne.
- Responsabili del decesso di 7,4 milioni di persone in tutto il Mondo, i tumori maligni rappresentano la prima causa di morte su scala mondiale (il 13% delle morti mondiali è imputabile a loro).
Tra i tumori maligni che mietono più vittime, figurano: il tumore al polmone, il tumore allo stomaco, il tumore al seno, il tumore al colon (o tumore del colon-retto) e il tumore al fegato. - La parola "tumore" ha un sinonimo: neoplasia.
- Il tumore di tipo maligno è conosciuto anche come: neoplasia maligna e cancro.
Tumori maligni più comuni | |||
Nell'uomo | Nella donna | ||
Tumore al polmone |
31% |
Tumore al polmone |
26% |
10% | Tumore al seno | 15% | |
Tumore del colon-retto |
8% | Tumore del colon-retto | 9% |
Tumore al pancreas | 6% | Tumore al pancreas | 6% |
Tumore al fegato | 4% | Tumore alle ovaie | 6% |
Cosa fa l'oncologo?
L'oncologo è il medico che ha il compito di approfondire i reperti diagnostici relativi a un tumore, cercando di stabilirne lo stadio di avanzamento e la gravità, e, sulla base di tali approfondimenti e dello stato di salute del paziente (età, presenza di altre malattie ecc.), pianificare la terapia più adeguata.
Incentrati sulla cosiddetta biopsia tumorale, gli approfondimenti relativi a un tumore rappresentano, per l'oncologo, un passaggio obbligato e indispensabile, senza il quale è impossibile improntare un percorso terapeutico potenzialmente valido ed efficace.
L'oncologo si avvale di diversi collaboratori – tra cui l'anatomopatologo, il radiologo e l'infermiere oncologo – i quali lo aiutano nella ricerca diagnostica e nell'attuazione del piano terapeutico.
Da dove deriva la parola oncologia?
Il termine "oncologia" deriva dal greco antico; è, infatti, frutto dell'unione delle parole "ogkos" (ὄγκος; in italiano si legge "oncos") e "logos" (λόγος), che vogliono dire, rispettivamente, "tumore" o "massa" e "studio".
Quindi, il significato letterale di "oncologia" è "studio del tumore".
Quali sono le Divisioni dell'Oncologia?
L'oncologia comprende 3 grandi divisioni, che sono: l'oncologia medica, l'oncologia chirurgica e l'oncologia radioterapica.
Cos'è l'Oncologia medica?
L'espressione "oncologia medica" definisce quel settore oncologico che s'interessa alla terapia farmacologica dei tumori, ossia la cura dei tumori basata sull'uso di farmaci.
I farmaci utili a contrastare i tumori sono chiamati, in modo generico, "farmaci antitumorali" e includono: i chemioterapici, gli immunoterapici oncologici, i medicinali per la cosiddetta terapia a bersaglio molecolare (o terapia mirata), gli ormoni e gli antagonisti ormonali.
Cos'è l'Oncologia chirurgica?
L'espressione "oncologia chirurgica" descrive quel settore oncologico che si dedica alla rimozione chirurgica dei tumori e alla realizzazione dei prelievi dei campioni tissutali destinati alla biopsia.
Cos'è l'Oncologia radioterapica?
L'espressione "oncologia radioterapica" e il suo sinonimo "radioterapia oncologica" definiscono quel settore oncologico che si occupa della cura dei tumori per mezzo della radioterapia, cioè la forma di trattamento basato sull'uso delle radiazioni ionizzanti.
Quali sono le specializzazioni?
L'oncologia odierna offre la possibilità ai medici che la praticano di ultra-specializzarsi e acquisire competenze specifiche nella diagnosi, nella cura e nella prevenzione di una categoria ben precisa di tumori.
L'elenco delle ultra-specializzazioni oncologiche è articolato e comprende, tra le altre:
- L'oncologia ginecologica: si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione dei tumori dell'apparato genitale femminile, ossia i tumori a: ovaie, collo dell'utero, endometrio, vulva e vagina.
- L'oncologia ematologica: si dedica alla diagnosi, alla terapia e alla prevenzione dei tumori del sangue, cioè di: leucemia, linfoma e mieloma.
- L'oncologia senologica: si occupa della diagnosi, della terapia e della prevenzione del tumore al seno.
- La neuro-oncologia: si dedica alla diagnosi, alla cura e alla prevenzione dei tumori al cervello e cervelletto.
- L'oncologia gastrointestinale: si dedica alla diagnosi, alla cura e alla prevenzione dei tumori a organi come: stomaco, intestino tenue, colon, retto, ano, fegato, cistifellea e pancreas.
- L'oncologia ossea e muscolo-scheletrica: si occupa della diagnosi, della cura e della prevenzione dei tumori alle ossa, ai muscoli e ai tessuti molli delle articolazioni.
- L'oncologia dermatologica: si dedica alla diagnosi, alla cura e alla prevenzione dei tumori della pelle (es: carcinoma squamoso, carcinoma basocellulare ecc.).
Come sono gli Esami Oncologici per la Diagnosi?
Per la diagnosi dei tumori, l'oncologia moderna si avvale di:
- Esami di imaging (o diagnostica per immagini). Tra i più noti esami di imaging utili all'individuazione dei tumori, figurano: l'ecografia, i raggi X, la risonanza magnetica, la TAC, la PET e la scintigrafia ossea.
Tra i tumori identificabili tramite gli esami di imaging, meritano una citazione le neoplasie a organi come, per esempio, polmoni, cervello, utero, ovaie o pancreas, e i tumori alle ossa;
- Esami di endoscopia. L'endoscopia è una metodica diagnostica che prevede l'esplorazione dall'interno di un organo incluso nel torace o nell'addome, attraverso una sonda apposita, inserita in precedenza attraverso un'apertura naturale del corpo umano (bocca, ano o uretra).
L'endoscopia comprende numerose tecniche per l'esplorazione dall'interno degli organi toracici e addominali; tra queste tecniche, le principali sono: la gastroscopia (per la visione di esofago, stomaco e primissimo tratto di intestino), la colonscopia (per la visione del colon), la rettoscopia (per la visione del retto), la laringoscopia (per la visione di faringe, laringe e gola in generale), la broncoscopia (per la visione di trachea e albero bronchiale) e la cistoscopia (per la visione della vescica).
Le tecniche di endoscopia sono procedure che prevedono una certa preparazione e il ricorso all'anestesia (in quanto dolorose o comunque fastidiose); inoltre, non sono esenti da effetti avversi e complicanze; - Esami del sangue ed esami del midollo osseo. Gli esami del sangue e gli esami del midollo osseo sono alla base della diagnosi dei tumori del sangue; inoltre, gli esame del sangue sono utili all'identificazione dei cosiddetti marker tumorali, ossia quelle particolari biomolecole (generalmente proteine) che, in presenza di un dato tumore, sono presenti in concentrazioni maggiori del normale;
- La biopsia tumorale. La biopsia tumorale consiste nel prelievo e nella successiva analisi in laboratorio di un campione di cellule appartenenti a un tumore.
La biopsia tumorale rappresenta l'unico esame diagnostico che permette di confermare la presenza di un tumore e, al tempo stesso, di stabilire lo stadio di avanzamento della condizione neoplastica in corso.
La biopsia tumorale può essere un esame diagnostico caratterizzato da una certa invasività; al cospetto di determinati tumori, infatti, infatti, i medici devono ricorrere, per l'esecuzione del prelievo, a una tecnica di endoscopia, all'agoaspirato oppure a veri e propri interventi di chirurgia.
Quali sono le Terapie Oncologiche?
Per contrastare i tumori, l'oncologia odierna può contare su farmaci, metodiche chirurgiche e la radioterapia.
Quali sono i farmaci antitumorali?
I più importanti farmaci antitumorali sono:
- I chemioterapici. Sono medicinali aventi la capacità di riconoscere e uccidere le cellule in rapida crescita, come le cellule che caratterizzano i tumori.
L'elenco dei chemioterapici è molto ampio e comprende varie sottocategorie di farmaci, tra cui: gli agenti alchilanti (es: ciclofosfamide, cisplatino e carmustina), gli antimetaboliti (es: metotrexato e cladripina), gli antibiotici citotossici (es: daunorubicina) e gli agenti antimitotici (es: vinblastina e vincristina).
La terapia antitumorale basata sull'uso dei farmaci chemioterapici prende il nome di chemioterapia.
- Gli immunoterapici oncologici. Sono sostanzialmente derivati di cellule o proteine del sistema immunitario umano, capaci di riconoscere le cellule tumorali e aggredirle, fino a distruggerle. Il meccanismo del riconoscimento si basa sulla presenza, all'esterno della membrana cellulare delle cellule tumorali, di molecole specifiche, che sono assenti nelle cellule sane (è come se le cellule tumorali presentassero un marchio, che gli immunoterapici oncologici sono in grado di riconoscere).
Alcuni dei più noti immunoterapici oncologici sono gli anticorpi monoclonali (es: rituximab, trastuzumab, bevacizumab, cetuximab, panitumumab e ipilimumab), l'interleuchina 2 e l'interferone-alfa.
La terapia antitumorale incentrata sull'uso degli immunoterapici oncologici prende il nome di immunoterapia oncologica.
- I farmaci per la cosiddetta terapia mirata (o terapia a bersaglio molecolare). Sono medicinali che contrastano specificatamente tutto ciò che favorisce la crescita e lo sviluppo delle cellule tumorali; più nei dettagli, aggrediscono, distruggendole o disinnescandole, alcune molecole (in genere sono recettori presenti sulla superficie cellulare) che le cellule tumorali impiegano per crescere e replicarsi.
Sono esempi di farmaci per la cosiddetta terapia mirata i cosiddetti inibitori della tirosina-chinasi (es: imitinib, gefitinib, erlotinib, bortezomib e sorafenib) e i cosiddetti inibitori della serina/treonina chinasi (es: everolimus e temsirolimus).
Gli anticorpi monoclonali agiscono in modo simile agli inibitori della tirosina-chinasi e agli inibitori della serina/treonina chinasi (anche loro interferiscono con molecole che le cellule tumorali usano per crescere replicarsi), pertanto sono includibili anche nella categoria dei farmaci per la cosiddetta terapia mirata.
- I farmaci per la cosiddetta terapia ormonale antitumorale. La terapia ormonale antitumorale nasce dall'osservazione scientifica per cui la crescita di alcuni tumori (es: tumore al seno) risente dei livelli di ormoni sessuali circolanti nel sangue.
I farmaci per questo tipo di terapia antitumorale sono ormoni o antagonisti ormonali, che hanno il compito di interrompere quei meccanismi ormonali necessari al tumore per crescere.
Alcuni esempi di farmaci per la terapia ormonale antitumorale sono: gli androgeni, gli antiandrogeni, gli estrogeni, gli antiestrogeni, i corticosteroidi, i progestinici e gli ormoni tiroidei.
In cosa consiste la chirurgia antitumorale?
L'oncologia chirurgica è un settore molto ampio, che comprende tantissimi tipi di intervento e diverse tecniche per eseguirli.
In linea generale, lo scopo della chirurgia oncologica (o chirurgia antitumorale) è l'eliminazione/asportazione totale del tumore dalla sede di formazione.
Tuttavia, purtroppo, tale scopo non è sempre perseguibile e ciò conduce alla cosiddetta recidiva, cioè la ricomparsa del tumore.
È sempre applicabile?
La chirurgia antitumorale non è sempre applicabile; a ostacolarne la messa in pratica può essere:
- Una diagnosi tardiva. In tali situazioni, i tumori maligni hanno raggiunto dimensioni tali per cui l'asportazione comporterebbe l'eliminazione di una parte considerevole dell'organo aggredito;
- La posizione scomoda. La crescita di un tumore in una posizione scomoda impedisce al chirurgo di raggiungere la massa anomala e provvedere alla sua rimozione;
- La delicatezza dell'organo colpito. Intervenire su alcuni organi del corpo umano (es: cervello) può apportare, in presenza di determinati tumori, più danni che benefici.
Quando è più efficace?
L'oncologia chirurgica è tanto più efficace, quanto più la diagnosi è precoce (perché le dimensioni della massa tumorale sono ancora contenute) e quanto più il tumore è in una posizione accessibile (perché una maggiore accessibilità alla massa tumorale facilita l'opera di rimozione).
Cos'è la radioterapia tumorale?
La radioterapia tumorale è la terapia antitumorale che prevede l'esposizione diretta dei tumori a una certa dose di radiazioni ionizzanti, con lo scopo finale di distruggere le cellule neoplastiche.
In genere, la pratica della radioterapia tumorale è combinata a un altro tipo di terapia antitumorale, in quanto la sola esposizione del tumore alle radiazioni ionizzanti non è sufficiente per sperare in una guarigione; la scelta di associare alla radioterapia tumorale la chemioterapia o la chirurgia antitumorale dipende dal tipo di tumore presente spetta unicamente all'oncologo curante.
Prevenzione
Data il numero di decessi su scala mondiale dovuti ai tumori, la prevenzione di queste malattie è un tema molto sentito e dibattuto.
L'oncologia moderna promuove due tipi di prevenzione dei tumori, entrambi molto importanti, che sono: la cosiddetta prevenzione primaria dei tumori e la cosiddetta prevenzione secondaria dei tumori.
Cosa significa prevenzione primaria dei tumori?
In oncologia, quando i medici parlano di prevenzione primaria si riferiscono alle strategie utili a prevenire la comparsa dei tumori.
Le strategie per la prevenzione primaria dei tumori vertono attorno all'adozione di uno stile di vita all'insegna della salute, quindi:
- Non fumare;
- Non eccedere con il consumo di alcolici;
- Mangiare cibi sani e in modo equilibrato;
- Evitare la sedentarietà.
Cosa significa prevenzione secondaria dei tumori?
In oncologia, l'espressione "prevenzione secondaria" fa riferimento alle strategie utili alla cosiddetta diagnosi precoce dei tumori, ossia il riconoscimento dei tumori quando ancora sono nei loro primissimi stadi o quando ancora la natura delle loro cellule non è totalmente alterata.
Le strategie per la prevenzione secondaria dei tumori corrispondono ai test di screening tumorali.
Un test di screening è un esame diagnostico che permette di identificare, in un gruppo di persone considerate a rischio per una determinata malattia, quei soggetti che hanno un'elevata probabilità di soffrire della suddetta patologia; in questo modo, i soggetti a rischio potranno essere sottoposti a indagini più approfondite ed eventualmente a una terapia precoce/preventiva.
In altri termini, un test di screening è un controllo eseguito a tappeto per individuare, tra i potenziali bersagli di una data patologia, i possibili futuri malati, così da poterli indirizzare precocemente a indagini più specifiche ed, eventualmente, a terapie adeguate.
È importante precisare che l'esecuzione di un test di screening non si fonda sulla presenza di sintomi, ma solo ed esclusivamente sull'appartenenza di un individuo a un gruppo di persone a rischio per una certa malattia. Questo vuol dire che i test di screening sono previsti anche per le persone apparentemente sane e in buona salute.
L'oncologia punta sui test di screening soprattutto nell'ambito della prevenzione del tumore al seno (mammografia; oncologia senologica), del tumore del colon-retto (ricerca sangue occulto nelle feci; oncologia gastrointestinale) e del tumore della cervice uterina (pap-test; oncologia ginecologica).