Ultima modifica 14.02.2020

Generalità

Il nervo vago, o nervo pneumogastrico, è uno dei dodici nervi cranici dell'essere umano, per la precisione il decimo.
Presenti a coppie (o paia), i nervi cranici sono strutture nervose fondamentali che nascono a livello dell'encefalo e possono avere funzione sensitiva, motoria o entrambe (quindi mista).

Nervo Vago
Dal sito: neurowiki2013.wikidot.com

Il nervo vago è il principale rappresentante delle fibre nervose che compongono il sistema nervoso parasimpatico: secondo alcuni studi, costituirebbe il 75% circa di quest'ultime.
All'interno del corpo umano, compie un lungo percorso: dalla sua nascita nel midollo allungato, attraversa il foro giugulare, passa per il collo, scende nel torace e, da qui, giunge fino all'addome.
Nel suo decorso verso l'addome, stabilisce numerose innervazioni: con il condotto uditivo esterno, con la trachea, con lo stomaco, con i polmoni, con lo stomaco, con l'intestino ecc.
Le funzioni svolte sono ovviamente di tipo parasimpatico.

Breve ripasso di cos'è un nervo

Per capire appieno che cos'è un nervo, è necessario partire dal concetto di neurone.
I neuroni rappresentano le unità funzionale del sistema nervoso. Il loro compito è generare, scambiare e trasmettere tutti quei segnali (nervosi) che consentono il movimento muscolare, le percezioni sensoriali, le risposte riflesse ecc.
In genere, un neurone consta di tre parti:

  • Un corpo, dove risiede il nucleo cellulare.
  • I dendriti, che equivalgono a delle antenne di ricezione dei segnali nervosi provenienti, in genere, da altri neuroni.
  • Gli assoni, i quali sono dei prolungamenti cellulari aventi la funzione di diffondere il segnale nervoso. L'assone ricoperto da mielina (guaina mielinica) è detto anche fibra nervosa.

Un fascio di assoni costituisce un nervo.
I nervi possono trasportare le informazioni in tre modi:

  • Dal sistema nervoso centrale (SNC) alla periferia. I nervi con questa proprietà prendono il nome di efferenti. I nervi efferenti controllano il movimento dei muscoli, quindi sono a capo della sfera motoria.
  • Dalla periferia al SNC. I nervi con questa capacità prendono il nome di afferenti. I nervi afferenti segnalano al SNC ciò che hanno rilevato in periferia, pertanto ricoprono una funzione sensitiva (o sensoriale).
  • Dal SNC alla periferia e viceversa. I nervi con questa doppia capacità prendono il nome di misti. I nervi misti svolgono una doppia funzione: motoria e sensitiva.

Cos'è il nervo vago?

Il nervo vago, o nervo pneumogastrico, è il decimo paio di nervi cranici dei dodici totali, presenti nell'essere umano, e il principale rappresentante delle fibre nervose che costituiscono il sistema nervoso parasimpatico.

Nervo Vago
Dal sito: Mosby's Medical Dictionary, 8th edition. © 2009, Elsevier

È un nervo misto, quindi possiede una funzione motoria e una funzione sensitiva.

CHE COSA SONO I NERVI CRANICI?

I nervi cranici (o nervi encefalici) sono un gruppo di nervi che originano da alcune strutture dell'encefalo e che possono trasportare informazioni motorie, sensitive o miste.
Presenti in coppie, sono in tutto dodici paia. A identificare ciascun paio, sono i numeri romani da I a XII.
Eccetto il I e il II paio - che nascono, rispettivamente, da telencefalo e diencefalo - le dieci paia rimanenti emergono dal tronco encefalico.
Mediante i loro assoni, i nervi cranici stabiliscono contatti con la muscolatura, le ghiandole e gli organi di senso della testa e del collo.
All'interno di questo quadro, rappresenta un'eccezione proprio il nervo vago (o X paio): a differenza degli altri nervi cranici prende contatto con diversi organi toracici e addominali.

Nota bene: nel linguaggio medico, è consuetudine riferirsi alle varie coppie di nervi cranici esistenti con dei nomi al singolare. Quindi, l'uso del termine "nervo vago" per indicare il X paio di nervi cranici è del tutto normale, così come lo è l'utilizzo della terminologia "nervo olfattivo" per indicare il I paio di nervi cranici e via di seguito.
Non si tratta di un errore, ma di una semplice convenzione, che vuole facilitare lo studio di queste importanti strutture nervose.


Elenco delle dodici paia di nervi cranici dell'essere umano.

Numero
Nome Tipo
I Olfattorio Sensoriale
II Ottico Sensoriale
III Oculomotore Motorio
IV Trocleare Motorio
V Trigemino Misto
VI Abducente Motorio
VII Facciale Misto
VIII Vestibolococleare Sensoriale
IX Glossofaringeo Misto
X Vago Misto
XI Accessorio Motorio
XII Ipoglosso Motorio

COS'È IL SISTEMA NERVOSO PARASIMPATICO?

Il sistema nervoso parasimpatico costituisce, assieme al sistema nervoso simpatico, il cosiddetto sistema nervoso autonomo o vegetativo (SNA), il quale svolge un'azione di controllo sulle funzioni di controllo involontarie.
Con origine nel sistema nervoso centrale (alcuni suoi nervi originano dal tronco encefalico, altri dal midollo spinale), il sistema nervoso parasimpatico adempie a svariate funzioni: stimola la quiete, il rilassamento, il riposo, la digestione e l'immagazzinamento dell'energia.
Come si può apprezzare dalla figura sotto riportata, presiede al sistema di adattamento noto come "riposo e digestione" (in inglese è "rest and digest"), che caratterizza i momenti di routine e le attività tranquille del vivere quotidiano.
La sollecitazione del sistema nervoso parasimpatico può comportare: il restringimento della pupilla (miosi), l'aumento delle secrezioni digestive (da quelle salivari, gastriche e biliari a quelle enteriche e pancreatiche), l'incremento dell'attività peristaltica (promuovendo la motilità della parete intestinale), la diminuzione della frequenza cardiaca, la contrazione dei muscoli bronchiali (cioè dei bronchi), il rilassamento dello sfintere vescicale (quindi facilita la minzione), la dilatazione dei vasi sanguigni presenti sui muscoli scheletrici e la stimolazione dell'erezione.Sistema simpatico e parasimpatico
Tutto ciò significa che le fibre nervose del sistema nervoso parasimpatico si distribuiscono agli occhi, alle ghiandole salivari, a numerosi organi addominali (stomaco, intestino, fegato ecc), al cuore, ai polmoni, ai vasi sanguigni e agli organi genitali.
Da un confronto tra il sistema parasimpatico e quello simpatico, si può notare immediatamente che quest'ultimo svolge un'attività diametralmente opposta al primo, in quanto ha funzioni stimolanti, eccitanti e contraenti (del resto presiede al sistema di adattamento noto come "attacco e fuga").

ORIGINE DEL NOME

Il termine "vago" deriva dalla parola latina "vagus", che significa "vagabondo", "errante". Probabilmente, i medici hanno coniato questo nome in riferimento al lungo e intricato percorso che il nervo vago compie all'interno del corpo umano.
Decisamente diversa è, invece, la ragione alla base dell'utilizzo del termine "pneumogastrico". Tale aggettivo si riferisce a due importanti innervazioni del nervo vago: l'innervazione dei polmoni ("pneumo") e l'innervazione dello stomaco ("gastrico").

Anatomia

Il nervo vago emerge dal midollo allungato (N.B: è una delle tre sezioni del tronco encefalico), precisamente nella zona compresa tra le piramidi bulbari e il peduncolo cerebellare inferiore.
Da qui, si estende attraverso il foro giugulare, penetra nella cosiddetta guaina carotidea del collo (che contiene l'arteria carotide comune e la vena giugulare interna) e raggiunge, in sequenza, i visceri del torace e quelli dell'addome.
Lungo il suo tragitto dà origine a diverse diramazioni nervose, che innervano svariati organi e tessuti tra cui: cute del condotto uditivo esterno, mucosa e muscoli di faringe e laringe, trachea, bronchi, polmoni, cuore, grossi vasi sanguigni, esofago, stomaco e intestino.
Le diramazioni nervose - che sono a tutti gli effetti dei nervi - prendono il nome di branche, quando concorrono alla formazione di strutture nervose più complesse, chiamate plessi.
Nei plessi, confluiscono gli assoni (o fibre) di altri importanti nervi del corpo umano.

PARTICOLARITà€ DEL DECORSO DEL NERVO VAGO DI DESTRA E DEL NERVO VAGO DI SINISTRA

A partire dalla base del collo (quindi anche a livello toracico e addominale), il nervo vago di destra e il nervo vago di sinistra seguono un decorso diverso, che li distingue l'uno dall'altro.
Brevemente, le differenze principali sono:

  • Tra collo e torace
    Il nervo vago di destra risiede: dietro l'anastomosi tra vena giugulare interna e vena succlavia; in posizione mediale rispetto alla cupola pleurica (cioè il tratto di pleura parietale che ricopre gli apici dei polmoni); in posizione laterale rispetto alla carotide comune; davanti all'arteria succlavia.
    Il nervo vago di sinistra risiede: dietro al tronco venoso brachiocefalico; in posizione mediale rispetto alla cupola pleurica, all'arteria succlavia e al nervo frenico; in posizione laterale alla carotide comune.
  • Zona del torace
    Il nervo vago di destra risiede: dietro al tronco venoso brachiocefalico, alla vena cava superiore e all'arteria anonima; in posizione mediale rispetto alla pleura mediastinica (la pleura del mediastino); in posizione laterale rispetto alla trachea e ai linfonodi laterotracheali; dietro l'esofago (incollato a quest'ultimo attraversa l'orifizio, o iato, esofageo).
    Il nervo vago di sinistra risiede: dietro al tronco venoso brachiocefalico e la carotide comune; davanti all'arteria succlavia sinistra e all'esofago; in posizione laterale rispetto alla trachea; in posizione mediale rispetto alla pleura mediastinica e al nervo frenico; davanti all'esofago (accollato a quest'ultimo attraversa l'orifizio, o iato, esofageo).
  • Zona dell'addome
    Il nervo vago di destra passa dietro al cardias - la valvola che separa l'esofago dallo stomaco - e termina in corrispondenza del plesso celiaco, il quale risiede nei pressi dell'arteria celiaca.
    Il nervo vago di sinistra percorre anteriormente la porzione addominale dell'esofago, quindi incrocia il bordo del cardias e, infine, termina con le branche del plesso gastrico anteriore e le branche epatiche.

DIRAMAZIONI DEL NERVO VAGO: NERVI, BRANCHE E PLESSI

A livello del foro giugulare, c'è un'unica diramazione: la cosiddetta branca auricolare. Questa innerva la cute del condotto uditivo esterno.

A livello del collo, le diramazioni sono: le branche faringee (che contribuiscono alla formazione dei plessi faringeo e intercarotideo), il nervo laringeo superiore (che forma la branca laringea superiore e la branca laringea inferiore), il nervo laringeo ricorrente (detto anche inferiore) e il nervo cardiaco superiore (che dà origine a 2-3 branche).

A livello del torace, le diramazioni sono: la branca cardiaca inferiore (quella di destra e quella di sinistra confluiscono nel cosiddetto plesso cardiaco), le branche bronchiali anteriori (che concorrono alla formazione del plesso polmonare anteriore), le branche bronchiali posteriori (che contribuiscono al plesso polmonare posteriore) e le branche esofagee anteriori e posteriori (che terminano nel plesso esofageo).

A livello dell'addome, il sistema di diramazioni è alquanto complicato; infatti comprende:

  • Le branche gastriche del nervo vago di destra, che danno origine al plesso gastrico posteriore, e le branche gastriche del nervo vago di sinistra, che formano il plesso gastrico anteriore.
  • Le branche celiache, che originano prevalentemente dal nervo vago di destra e formano il cosiddetto plesso celiaco (o plesso solare).
  • Le branche epatiche, che derivano principalmente dal nervo vago di sinistra e danno origine al cosiddetto plesso epatico.

Caratteristiche salienti del nervo vago in breve.

  • Il nervo vago rappresenta il nervo cranico più lungo dell'essere umano e l'unico che innerva organi toracici e addominali.
  • Il nervo vago comprende quasi il 75% di tutte le fibre parasimpatiche; appartiene alla categoria dei nervi misti.
  • Il nervo vago nasce a livello del midollo allungato; da qui, attraversa il foro giugulare e scende, prima, nel torace e, poi, nell'addome.
  • Con le sue fibre nervose, il nervo vago innerva: il condotto uditivo esterno, faringe, laringe, trachea, bronchi, polmoni, cuore, grossi vasi sanguigni, esofago, stomaco, milza, pancreas, stomaco e intestino. In alcuni di questi elementi anatomici, svolge funzione esclusivamente sensitiva; in altri, soltanto motoria; in altri ancora, sia sensitiva che motoria.
  • Le principali funzioni del nervo vago sono: aumento delle secrezioni digestive (tra cui quella salivare, gastrica, pancreatica, biliare ed enterica), diminuzione della frequenza cardiaca (bradicardia), incremento dell'attività di peristalsi (soprattutto a livello intestinale), contrazione dei muscoli bronchiali e dilatazione dei vasi arteriosi innervati (carotidi, aorta ecc).

Funzioni

Il nervo vago è, per la precisione, un nervo misto somatico e viscerale.
Infatti, possiede: gruppi di fibre nervose sensitive collegate a elementi anatomici esterni (come per esempio la cute del condotto uditivo esterno); gruppi di fibre nervose sensitive che trasportano informazioni a partire da differenti visceri del corpo umano presenti tra collo e addome; e, infine, gruppi di fibre nervose motorie che innervano la muscolatura volontaria e involontaria di numerosi visceri presenti tra collo e addome.
Medici ed esperti di neurologia (la branca medica che si occupa del sistema nervoso) hanno ritenuto opportuno suddividere i vari assoni del nervo vago in cinque categorie principali, riportate nella tabella sottostante:


Categoria di assoni Funzioni
Le fibre efferenti viscerali generali (GVE) Innervano le ghiandole mucosali della faringe e della laringe e la muscolatura liscia degli organi del collo (trachea), del torace (bronchi, polmoni e cuore) e dell'addome (stomaco e intestino).
Le fibre efferenti viscerali speciali (SVE) Innervano i muscoli scheletri di faringe e laringe (muscolo elevatore palatino, muscolo salpingofaringeo ecc) e controllano i meccanismi di deglutizione e fonazione.
Le fibre afferenti somatiche generali (GSA) Controllano la sensibilità cutanea a livello del condotto uditivo esterno. Sono in collegamento con la membrana timpanica (o timpano)
Le fibre afferenti viscerali generali (GVA) Deputati alla sensibilità viscerale, trasportano le informazioni sensitive dai visceri toracici (trachea, esofago, bronchi, polmoni e cuore) e addominali (pancreas, milza, stomaco,
reni, surreni e intestino) e da alcuni importanti vasi sanguigni, come carotide e aorta (precisamente arco aortico).
Le fibre afferenti viscerali speciali (SVA) Controllano il gusto nella parte posteriore della lingua (vicino all'epiglottide).

EFFETTI DEL NERVO VAGO

Alla luce di quanto affermato finora, è possibile adesso descrivere con maggiore semplicità gli effetti parasimpatici del nervo vago.
Questa lunga struttura nervosa, una volta stimolata, può determinare l'aumento delle secrezioni digestive (tra cui quella salivare, gastrica, pancreatica, biliare ed enterica), la diminuzione della frequenza cardiaca (bradicardia), l'incremento dell'attività di peristalsi (soprattutto a livello intestinale), la contrazione dei muscoli bronchiali e la dilatazione dei vasi arteriosi innervati (carotidi, aorta ecc).

Sistema parasimpatico e nervo vago

NERVO VAGO E CUORE

Il nervo vago media l'intera attività parasimpatica del cuore.
Mediante la branca cardiaca inferiore destra, innerva il nodo seno atriale (nodo SA), che, tra i centri segnapassi del cuore, è il più importante (centro segnapassi dominante).
Mediante la branca cardiaca inferiore sinistra, invece, innerva il nodo atrioventricolare, un centro segnapassi del cuore secondario (quindi meno importante del precedente).
L'equilibrata stimolazione delle branche cardiache inferiori è fondamentale perché la frequenza cardiaca non subisca una riduzione eccessiva.
Infatti, a seguito di una loro iperstimolazione - in particolare della branca cardiaca inferiore sinistra - è possibile che s'instauri una condizione di blocco atrioventricolare.


Il nervo vago e la scoperta dell'acetilcolina

Lo studio dell'attività cardiaca in relazione alla stimolazione del nervo vago ha portato alla scoperta, da parte di un farmacologo tedesco di nome Otto Loewi, di un ormai noto neurotrasmettitore chimico: l'acetilcolina.
Con i suoi esperimenti (che gli hanno permesso di ottenere anche il premio Nobel), Loewi ha dimostrato che:

  • Il nervo vago induce bradicardia, per mezzo del rilascio di acetilcolina.
  • Alcuni inibitori dei recettori dell'acetilcolina (recettori muscarinici) interrompono diverse funzioni del nervo vago, tra cui anche quella bradicardizzante.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza