Muscoli della Gamba

Ultima modifica 05.02.2020

Generalità

I muscoli della gamba sono i muscoli con sede totale o parziale nel compartimento scheletrico compreso tra la coscia e il piede e che include le ossa tibia e perone.
Muscoli della gambaGli anatomisti individuano nella gamba 13 muscoli: 6 muscoli flessori, 2 muscoli estensori, 2 muscoli adduttori e 3 muscoli abduttori.
I muscoli della gamba contribuiscono a movimenti fondamentali per la locomozione. Nella fattispecie, concorrono a: plantarflessione, dorsiflessione, estensione della gamba e delle dita dei piedi, flessione della gamba e delle dita dei piedi, eversione del piede ed inversione del piede.

Breve richiamo anatomico

I muscoli del corpo umano presentano due estremità: una chiamata iniziale o prossimale e una denominata terminale o distale.
In corrispondenza di ciascuna estremità, c'è un tendine. I tendini sono formazioni di tessuto connettivo fibroso che uniscono tra loro due ossa distinte o due parti differenti dello stesso osso.
Quindi, i muscoli trovano inserzione sullo scheletro, per mezzo dei tendini.
I testi e gli esperti di anatomia hanno la tendenza a identificare l'estremità iniziale e l'estremità terminale di un muscolo con il tendine presente su ciascuna di queste estremità.


Significato anatomico di prossimale e distale

Prossimale e distale sono due termini dal significato opposto.
Prossimale vuol dire "più vicino al centro del corpo" o "più vicino al punto d'origine". Riferito al femore, per esempio, indica la porzione di quest'osso più vicina al tronco.

Distale, invece, significa "più lontano dal centro del corpo" o "più distante dal punto d'origine". Riferito (sempre al femore), per esempio, indica la porzione di quest'osso più lontana dal tronco (e più vicina all'articolazione del ginocchio).

Definizione

I muscoli della gamba sono i muscoli le cui fibre risiedono totalmente o solo in parte nella sezione anatomo-scheletrica costituita dalla tibia e dal perone.
Il fatto di risiedere del tutto o soltanto parzialmente nella gamba non significa, per forza, che le loro estremità si aggancino allo scheletro della gamba.


La gamba è la regione anatomica del corpo umano compresa tra la coscia e il piede.
Sia al confine tra coscia e gamba sia al confine tra gamba e piede, c'è un articolazione: nel primo caso, è l'articolazione del ginocchio; nel secondo caso, invece, è l'articolazione della caviglia.

TIBIA E PERONE: UN PO' DI ANATOMIA

Tibia e perone sono le due ossa pari, longitudinali e parallele tra loro, che compongono lo scheletro di ciascuna gamba.
Appartenenti entrambe alla categoria delle ossa lunghe, confinano con il femore, superiormente, e l'astragalo, inferiormente. Femore e astragalo sono, rispettivamente, l'unico osso che costituisce lo scheletro della coscia e una delle 7 ossa tarsali del piede.
Tibia e perone presentano alcune particolarità che, in questa sede, meritano un breve richiamo, in quanto fondamentali per capire l'assetto muscolare della gamba.
*N.B: nel testo seguenti e anche nei successivi, il lettore incontrerà i termini mediale e laterale; per chi ne ignorasse il significato, può consultare presente al termine della descrizione di tibia e perone.

  • Tibia. Localizzata sul lato interno della gamba, in posizione mediale rispetto al perone, la tibia è un osso lungo particolarmente largo alle estremità e alquanto snello nella porzione centrale.
    Estremità prossimale (o epifisi prossimale): è la porzione ossea al confine con il femore. Presenta alcune strutture anatomiche molto importanti, come i due condili (mediale e laterale), il piatto tibiale e la tuberosità tibiale.
    Dal punto di vista funzionale, svolge un ruolo da protagonista nell'articolazione del ginocchio (N.B: si articola con i condili del femore) e nell'articolazione tibio-fibulare superiore. L'articolazione tibio-fibulare superiore è il punto di congiunzione prossimale tra tibia e perone.
    Corpo (o diafisi): è la porzione ossea centrale, compresa tra l'estremità prossimale e l'estremità distale. Presenta tre superfici: una mediale, una laterale e una posteriore.
    Sulla superficie laterale prende posto la cosiddetta membrana interossea, che, legandosi al perone, forma un'articolazione di tipo fibroso.
    Estremità distale (o epifisi distale): è la porzione ossea al confine con il l'astragalo del piede. Sul margine inferiore, possiede una cavità (il mortaio) che serve a formare l'articolazione della caviglia. Sul lato interno (in posizione mediale), presenta un processo osseo, denominato malleolo tibiale (o malleolo mediale); lo scopo del malleolo tibiale è dare stabilità alla caviglia. Infine, sul lato esterno (in posizione mediale), ha una faccetta articolare (la cosiddetta incisura fibulare), che, unendosi al perone, forma l'articolazione tibio-fibulare inferiore.
    Funzioni: la tibia ha il compito di sostenere il peso del corpo, assorbendone una parte-
    Inoltre, gioca un ruolo determinante nel meccanismo di locomozione: i muscoli a cui dà inserzione permettono l'esecuzione di numeri movimenti dell'arto inferiore.
  • Perone. Situato sul lato esterno della gamba, in posizione laterale rispetto alla tibia, il perone è un osso lungo affusolato, che mantiene la propria snellezza da un'estremità all'altra.
    Estremità prossimale (o epifisi prossimale): è la porzione più vicina al femore, anche se non comunica con quest'ultimo (quindi non vi si articola e non è coinvolta nell'articolazione del ginocchio).
    Presenta alcuni elementi rilevanti: la faccetta articolare, per l'articolazione tibio-fibulare superiore; una proiezione ossea laterale, chiamata processo stiloideo; una serie di tubercoli ossei (o prominenze ossea), che servono ad agganciare alcuni muscoli.
    Corpo (diafisi): è la porzione ossea centrale, interposta tra l'estremità prossimale e l'estremità distale. Presenta 4 superfici (l'anteriore, la posteriore, la mediale e la laterale) e 4 bordini (l'antero-laterale, l'antero-mediale, il postero-laterale e il postero-mediale). Il bordino antero-mediale accoglie la membrana interossea che proviene dalla tibia.
    Estremità distale (o epifisi distale): è la porzione ossea al confine con l'astragalo del piede. Possiede due elementi anatomici molto importanti: un processo osseo laterale, chiamato malleolo peroneale (o malleolo laterale), e una faccetta articolare. Il malleolo peroneale concorre alla formazione della caviglia, fornendo ulteriore stabilità a tale articolazione; la faccetta articolare, invece, serve a formare, con l'incisura fibulare, la cosiddetta articolazione tibio-fibulare inferiore.
    Funzioni: il perone aiuta la tibia nel meccanismo di locomozione - fornendo supporto a altri muscoli necessari al movimento della gamba e del piede - ma non nell'azione di supporto del peso corporeo. Del resto, mancando un legame diretto con il femore, non può adempiere a questa seconda funzione.

Breve ripasso dei concetti: piano sagittale, posizione mediale e posizione laterale

In anatomia, mediale e laterale sono due termini dal significato opposto. Tuttavia, per comprendere appieno che cosa vogliono dire, è necessario fare un passo indietro e rivedere il concetto di piano sagittale.

Piani corpo umano

Figura: i piani con cui gli anatomisti sezionano il corpo umano. Nell'immagine, è evidenziato, in particolare, il piano sagittale.

Il piano sagittale, o piano mediano di simmetria, è la divisione antero-posteriore del corpo, divisione dalla quale derivano due metà uguali e simmetriche: la metà destra e la metà sinistra. Per esempio, da un piano sagittale della testa derivano una metà, che comprende l'occhio destro, l'orecchio destro, la narice nasale destra e via dicendo, e una metà, che comprende l'occhio sinistro, l'orecchio sinistro, la narice nasale sinistra ecc.
Ritornando quindi ai concetti mediale-laterale, la parola mediale indica un rapporto di vicinanza al piano sagittale; mentre la parola laterale indica un rapporto di lontananza dal piano sagittale.
Tutti gli organi anatomici possono essere mediali o laterali rispetto a un punto di riferimento. Un paio di esempi chiariscono tale affermazione:
Primo esempio. Se il punto di riferimento è l'occhio, questo è laterale rispetto alla narice nasale dello stesso lato, ma mediale rispetto all'orecchio.

Secondo esempio. Se il punto di riferimento è il secondo dito del piede, tale elemento è laterale rispetto al primo dito (alluce), ma mediale rispetto a tutti gli altri.

Tibia e Perone

Figura: tibia e perone, con i loro elementi anatomici più importanti.


Anatomia del Femore

Figura: anatomia del femore. Il lettore può notare quali siano gli elementi rilevanti dell'estremità distale di questo fondamentale osso dell'arto inferiore.
L'estremità distale è la porzione ossea che, insieme al piatto tibiale della tibia, costituisce l'articolazione del ginocchio. Comincia a livello degli epicondili (il mediale e il laterale) e termina con i margini inferiori dei condili mediale e laterale.

Anatomia

I muscoli della gamba sono in tutto 13.
In base alla loro funzione, gli anatomisti li suddividono in 4 categorie: i 6 muscoli flessori, i 2 muscoli estensori, i 2 muscoli adduttori e i 3 muscoli abduttori.

MUSCOLI FLESSORI DELLA GAMBA

I 6 muscoli flessori della gamba sono: il gastrocnemio (o gemelli), il soleo, il plantare gracile, il popliteo, il flessore lungo dell'alluce e il flessore lungo delle dita.

  • Muscolo gastrocnemio o gemelli. Derivante dall'unione di due grossi capi muscolari, chiamati gemello mediale e gemello laterale, è il muscolo che, insieme al soleo, forma il cosiddetto tricipite della sura. Il tricipite della sura (N.B: tricipite significa "tre capi") è il noto muscolo del polpaccio, localizzato nella parte posteriore della gamba.
    Rispetto al soleo, il gastrocnemio occupa una posizione più superficiale e non possiede alcune estremità legata allo scheletro della gamba.
    Estremità iniziale: il gemello mediale origina dalla parte postero-superiore del condilo mediale del femore; il gemello laterale origina dalla parte postero-superiore del condilo laterale del femore.
    Estremità terminale: sia il gemello mediale che il gemello laterale si agganciano al calcagno, un osso tarsale del piede. Il tendine implicato nell'unione dei gemelli al calcagno è il tendine d'Achille.
    Innervazione: spetta al nervo tibiale
    Irrorazione: spetta alle arterie surali (o gemellari), le quali derivano da alcuni rami collaterali dell'arteria poplitea.
  • Muscolo soleo. Come anticipato, è uno dei tre muscoli costituenti il tricipite della sura, quindi risiede in corrispondenza del polpaccio.
    Estremità iniziale: è ampia e prende contatto con la parte posteriore della testa del perone e la cosiddetta linea del soleo. La linea del soleo è una linea obliqua, situata sulla superficie posteriore della tibia e con origine appena sotto il condilo laterale; sviluppandosi in obliquo e verso il basso, tende a portarsi verso il margine mediale dell'osso tibiale.
    Estremità terminale: si aggancia al calcagno, tramite lo stesso tendine del gastrocnemio: il tendine d'Achille.
    Innervazione: spetta al nervo tibiale.
    Irrorazione: spetta all'arteria poplitea (che è una derivazione dell'arteria femorale), all'arteria peroniera e all'arteria tibiale posteriore.
  • Muscolo plantare gracile. È un muscolo superficiale del compartimento posteriore della gamba; stanzia dietro il ginocchio.
    Estremità iniziale: prende posto sulla parte posteriore del condilo laterale del femore.
    Estremità terminale: si aggancia al calcagno, confluendo nel tendine d'Achille (come gastrocnemio e soleo).
    Innervazione: spetta al nervo tibiale.
    Irrorazione: spetta a un'arteria surale e all'arteria genicolata superiore laterale (altra ramificazione dell'arteria poplitea).
  • Muscolo popliteo. È un muscolo con localizzazione latero-posteriore, che risiede appena sotto la parte posteriore del ginocchio.
    Estremità iniziale: trova posto in un'area laterale dell'ultimo tratto del femore, appena sotto l'epicondilo laterale.
    Estremità terminale: si aggancia appena sopra la sezione mediale della linea del soleo (tibia).
    Innervazione: spetta al nervo tibiale.
    Irrorazione: spetta ad alcune derivazioni dell'arteria poplitea: l'arteria genicolata inferiore mediale, l'arteria genicolata inferiore laterale e l'arteria tibiale posteriore.
  • Muscolo flessore lungo dell'alluce. È un muscolo profondo del compartimento posteriore della gamba, che si sviluppa in obliquo e verso il basso, a partire dal perone.
    Estremità iniziale: risiede sulla superficie posteriore del perone.
    Estremità terminale: il tendine raggiunge il piede e, precisamente, la base della 2a falange dell'alluce (N.B: le falangi sono le ossa che costituiscono le dita dei piedi e delle mani).
    Innervazione: spetta al nervo tibiale posteriore.
    Irrorazione: spetta all'arteria peroniera, una delle tante derivazioni dell'arteria poplitea.
Muscolo flessore lungo delle dita. È un muscolo profondo del compartimento posteriore della gamba, che comincia a livello della tibia e giunge fino al piede.
Estremità iniziale: risiede sul tratto infero-mediale della linea del soleo.
Estremità terminale: il tendine raggiunge il piede e, qui, si suddivide in quattro rami; questi rami si agganciano alla base della 3a falange delle ultime 4 dita del piede.
Innervazione: spetta al nervo tibiale posteriore.
Irrorazione: spetta all'arteria tibiale posteriore.


Come forse qualche lettore avrà certamente notato, i muscoli flessori della gamba risiedono tutti, prevalentemente, nella parte posteriore di questa.

MUSCOLI ESTENSORI DELLA GAMBA

Entrambi sul davanti della gamba, i due muscoli estensori (della gamba) sono: l'estensore lungo delle dita e l'estensore lungo dell'alluce.

  • Muscolo estensore lungo delle dita (dei piedi). È un muscolo pennato, le cui fibre ricoprono quasi tutta la parte anteriore del perone e terminano poco prima del piede.
    Estremità iniziale: ha varie sedi d'inserzione. Le regioni coinvolte sono: la superficie anteriore del condilo laterale della tibia, il margine mediale del sezione prossimale del perone e la membrana interossea.
    Estremità terminale: è multipla e particolare. Da un tendine principale, che passa sotto i legamenti del collo del piede, derivano 4 tendini secondari. Questi tendini secondari terminano con 3 linguette (mediale, mediana e laterale), sulla faccia dorsale delle falangi delle ultime 4 dita. Nella fattispecie, le linguette mediale e laterale raggiungono la faccia dorsale della base della 3a falange, mentre la linguetta mediana arriva fino alla faccia dorsale della base della 2a falange.
    Innervazione: spetta al nervo tibiale anteriore.
    Irrorazione: spetta all'arteria tibiale anteriore, una ramificazione anteriore dell'arteria poplitea.
  • Muscolo estensore lungo dell'alluce. È un muscolo molto sottile, interposto tra il muscolo tibiale anteriore (N.B: è uno dei muscoli adduttori della gamba) e il muscolo estensore lungo dell'alluce. Le sue fibre risiedono lungo tutta la metà inferiore della gamba, terminando poco prima del piede.
    Estremità iniziale: s'inserisce a metà circa del margine mediale del perone e sulla superficie anteriore della membrana interossea.
    Estremità terminale: il tendine penetra nel piede, passa sotto i legamenti del collo del piede e s'inserisce sulle due falangi dell'alluce. Nel suo attraversamento del piede, si unisce al tendine del muscolo estensore breve delle dita.
    Innervazione: spetta al nervo tibiale anteriore.
    Irrorazione: spetta all'arteria tibiale anteriore.

MUSCOLI ADDUTTORI DELLA GAMBA

I due muscoli adduttori della gamba sono: il tibiale anteriore e il tibiale posteriore.

  • Muscolo tibiale anteriore. È un muscolo lungo, che ricopre buona parte del margine latero-anteriore del corpo della tibia.
    Estremità iniziale: ha diverse sedi d'inserzione. Le regioni interessate sono: il condilo laterale della sezione prossimale della tibia, la parte prossimale della superficie laterale del corpo del tibia e l'adiacente membrana interossea.
    Estremità terminale: il tendine percorre la sezione distale della tibia, raggiunge il piede e termina in due punti distinti: sull'osso cuneiforme mediale del tarso e alla base del primo osso metatarsale (N.B.: le ossa metatarsali del piede risiedono tra le ossa tarsali e le falangi delle dita dei piede).
    Irrorazione: spetta all'arteria tibiale anteriore.
  • Muscolo tibiale posteriore. È un muscolo profondo del compartimento posteriore della gamba. Le sue fibre ricoprono buona parte del corpo della tibia.
    Estremità iniziale: ha varie sedi d'inserzione. Le aree coinvolte sono: la regione tibiale inferiore alla linea del soleo e la membrana interossea situata nelle vicinanze.
    Estremità terminale: il tendine raggiunge il piede e, con diverse ramificazioni, si aggancia all'osso navicolare del tarso, a due delle tre ossa cuneiformi del tarso (il mediale e l'intermedio), alla base del secondo, del terzo e del quarto metatarso e a una piccola protuberanza del calcagno.
    Innervazione: spetta al nervo tibiale posteriore
    Irrorazione: spetta all'arteria tibiale posteriore

MUSCOLI ABDUTTORI DELLA GAMBA

I tre muscoli abduttori della gamba sono: il peroneo anteriore, il peroneo lungo e il peroneo breve. Questi tre elementi muscolari costituiscono anche il gruppo dei muscoli peronei (o peronieri)

  • Muscolo peroneo anteriore (o peroniero anteriore o peroneo terzo). È un muscolo del compartimento anteriore della gamba.
    Estremità iniziale: prende posto sulla superficie anteriore della sezione distale del perone e sull'adiacente membrana interossea.
    Estremità terminale: il tendine penetra fino al piede e si aggancia alla base del 5° metatarso (faccia dorsale).
    Innervazione: spetta al nervo tibiale anteriore.
    Irrorazione: spetta all'arteria tibiale anteriore.
  • Muscolo peroneo lungo (o peroniero lungo). È un muscolo del compartimento laterale della gamba. È il più lungo e il più superficiale dei muscoli peronieri.
    Estremità iniziale: prende posto sulla margine laterale della testa del perone e sul margine laterale del primo tratto del corpo del perone.
    Estremità terminale: il tendine passa dietro al malleolo laterale, penetra nel piede e si aggancia, in parte, alla base del 5° metatarso e, in parte, all'osso cuneiforme mediale del tarso.
    Innervazione: spetta al nervo peroneo superficiale (o peroniero superficiale).
    Irrorazione: spetta all'arteria tibiale anteriore e all'arteria peroniera.
  • Muscolo peroneo breve (o peroniero breve). Risiede sotto il muscolo peroneo lungo, quindi è fa parte del compartimento laterale della gamba. È il più corto e i più piccolo dei muscolo peronieri.
    Estremità iniziale: trova inserzione, prevalentemente, nei 2/3 inferiori della superficie laterale del perone.
    Estremità terminale: il tendine passa dietro al malleolo laterale, penetra nel piede e si aggancia alla base del 5° osso metatarsale.
    Innervazione: spetta al nervo peroneo superficiale (o peroniero superficiale).
    Irrorazione: spetta all'arteria tibiale anteriore e all'arteria peroniera.

Funzioni

I muscoli della gamba consentono di muovere non solo la gamba, ma anche il piede. Del resto, molti degli elementi muscolari sopradescritti istaurano stretti rapporti con le ossa del piede.
Tuttavia, prima di procedere con la funzioni di ciascun muscolo della gamba, è necessario ripassare il significato e le implicazioni di alcuni movimenti tipici dell'arto inferiore.

  • Plantarflessione e dorsiflessione del piede
    La plantarflessione è il movimento che permette di puntare il piede verso il pavimento. L'essere umano compie un movimento di plantarflessione quando prova a camminare sulle punte.
    La dorsiflessione, invece, è il movimento che consente di sollevare il piede e camminare sui talloni. Pertanto, plantarflessione e dorsiflessione sono due gesti opposti.
dorsiflessione plantarflessione
Figura: dorsiflessione (in alto) e plantarflessione (in basso) del piede.
  • Eversione e inversione del piede (o della caviglia)
    Compiere un gesto di eversione con il piede, significa alzare il bordo laterale di quest'ultimo e tenere, invece, il bordo mediale sul pavimento.
    Inversione Eversione Piedi Figura: movimenti di eversione e inversione del piede.
    Al contrario, eseguire un gesto di inversione con il piede, vuol dire sollevare il bordo mediale di quest'ultimo e mantenere, all'opposto del caso precedente, il bordo laterale sul pavimento.
    Quindi, come nel caso della plantarflessione e della dorsiflessione, anche eversione e inversione sono due movimenti contrapposti.
  • Flessione ed estensione della gamba
    I termini flessione ed estensione indicano due movimenti opposti, che variano l'angolo presente tra due segmenti anatomici adiacenti.
    Nel caso in questione, interessano particolarmente la flessione e l'estensione della gamba e la flessione e l'estensione delle dita dei piedi.
    Gamba. Eseguire un movimento di flessione della gamba vuol dire ridurre l'angolo posteriore, esistente tra la gamba e la coscia.
    Di contro, compiere un movimento di estensione significa aumentare l'angolo posteriore, presente tra la gamba e la coscia.
    A questo punto, è importante chiarire due aspetti: il primo è che il gesto di estensione della gamba è sempre successivo a uno di flessione; il secondo è che, alla regolazione dei due gesti, partecipa in maniera determinante l'articolazione del ginocchio. Il ginocchio consente la flessione della gamba all'indietro e la sua estensione fino a che non è in asse con la coscia (punto di massima estensione).
    Dita dei piedi. Flettere le dita dei piedi significa piegarle verso la pianta del piede (o verso il basso); viceversa, estendere le dita dei piedi vuol dire piegarle, per quanto possibile, verso l'alto.
Flessione ed Estensione della Gamba

Figura: flessione ed estensione della gamba. Dal sito: teachmeanatomy.info

FUNZIONI DEI MUSCOLI FLESSORI

Il gastrocnemio partecipa alla plantarflessione del piede e alla flessione della gamba sulla coscia.
Il soleo gioca un ruolo chiave nella plantarflessione del piede, soprattutto durante l'esecuzione della corsa.
Il plantare gracile supporta gastrocnemio e soleo, nel movimento di plantarflessione e flessione della gamba sulla coscia.
Il popliteo partecipa alla flessione della gamba sulla coscia e alla rotazione verso l'interno della tibia.
Il flessore lungo dell'alluce contribuisce alla plantarflessione e permette la flessione delle falangi dell'alluce (N.B: durante la flessione, il primo dito punta verso il basso).
Infine, il flessore lungo delle dita contribuisce alla plantarflessione e permette la flessione delle falangi delle ultime 4 dita (N.B: come nel caso precedente, durante la flessione, le ultime 4 dita puntano verso il basso).

FUNZIONI DEI MUSCOLI ESTENSORI

L'estensore lungo della dita dei piedi ha due compiti:

  1. Consente di estendere le falangi delle ultime 4 dita, verso il dorso del piede. Quindi, grazie a questo muscolo, le dita tendono a puntare verso l'alto.
  2. Concorre al movimento di dorsiflessione, con leggera rotazione verso l'esterno del piede (leggera eversione).

Analogamente, anche l'estensore lungo dell'alluce ricopre due funzioni:

  1. Permette di estendere le falangi dell'alluce, verso il dorso del piede. Da ciò ne risulta che il primo dito del piede tende a puntare verso l'alto.
  2. Concorre al movimento di dorsiflessione, con leggera rotazione verso l'interno del piede (leggera inversione).

FUNZIONI DEI MUSCOLI ADDUTTORI

Il tibiale anteriore contribuisce alla dorsiflessione, mentre il tibiale posteriore alla plantarflessione.
Entrambi partecipano al movimento d'inversione del piede.

FUNZIONI DEI MUSCOLI ABDUTTORI

Il peroneo terzo contribuisce alla dorsiflessione e all'eversione del piede.
Il peroneo lungo prende parte alla plantarflessione e all'inversione. Inoltre, accentua la concavità dell'arco (o volta) plantare. L'arco plantare è la superficie concava, situata sulla pianta del piede, che impedisce a quest'ultima di poggiare completamente sul terreno.
Infine, il peroneo breve coadiuva il movimento di plantarflessione e di eversione del piede.

Malattie associate

Come la maggior parte dei muscoli del corpo umano, anche i muscoli della gamba possono subire contratture, stiramenti, strappi e infiammazioni/lesioni a livello dei tendini.
Questi infortuni interessano solitamente le persone attive, come per esempio coloro che praticano sport.
Tra gli elementi muscolari presenti nella gamba, quelli che maggiormente soffrono di contratture, stiramenti e strappi sono il gastrocnemio e il soleo.
Per quanto concerne invece le sezioni tendinee, il tendine dei muscoli della gamba più soggetto a lesioni è, sicuramente, il tendine d'Achille.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza